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Il codice Bocca-Postura. Come migliorare salute, benessere e postura cominciando dalla tua bocca
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Il codice Bocca-Postura. Come migliorare salute, benessere e postura cominciando dalla tua bocca
Informazioni su questo libro
La salute dei denti e della bocca è importante non soltanto ai fini estetici, ma influisce fortemente anche sul resto del corpo. Molte persone infatti non sanno che alcuni dei più comuni problemi di postura, come la scoliosi, o fastidiosi dolori come torcicollo e cefalee, possono essere causati da una malocclusione, da una masticazione o una deglutizione scorretta. In questo testo il dottor Leopoldo Maini spiega, limitando al massimo i tecnicismi e ricorrendo ad esempi pratici, quali accorgimenti adottare per migliorare la funzionalità del nostro fisico e ritrovare equilibrio e benessere partendo proprio dalla cavità orale.
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Informazioni
Capitolo 1
Com’è una bocca normale?
Durante il mio lavoro quotidiano noto molto spesso dei pazienti che non hanno la minima idea di come devono essere in rapporto fra loro i denti nella normalità.
L’argomento è molto importante perché se una mamma non sa come devono essere i denti del suo bambino normalmente, come può capire se c’è qualcosa che non va? Cercherò di spiegare in maniera molto semplice come deve essere un viso e una dentatura normale e come devono ingranare tra di loro i denti.
Partiamo dal viso, che osservato di fronte deve essere simmetrico, cioè uguale nelle due metà destra e sinistra. In particolare, la linea che frontalmente unisce le due pupille, detta bipupillare, quella che unisce le due orecchie e quella tra i due angoli delle labbra devono essere parallele tra loro e orizzontali. La distanza tra l’angolo esterno delle labbra e il centro della pupilla deve essre uguale a destra e a sinistra.
Se queste regole non sono rispettate saremo di fronte a un viso asimmetrico, spesso inclinato da un lato.
Per fare un esempio di un viso asimmetrico, basta pensare a quello di Totò, con la mandibola inferiore tutta deviata da un lato.
Nella vita di tutti i giorni incontriamo spesso persone che presentano una asimmetria del viso. Il fatto grave è che quasi sempre questa si riflette nel resto del corpo, come vedremo più avanti.
Per quanto riguarda i denti, sappiamo tutti di avere un mascellare superiore fisso e una mandibola inferiore mobile. È proprio la mobilità della mandibola a far sì che, se abbiamo qualche contatto anomalo tra i denti (detto precontatto), essa rilevi l’ostacolo e nel tentativo di evitarlo scivoli e vada in deviazione da un lato, creando così l’asimmetria di cui parlavamo.
Questo riflesso, chiamato di evitamento, sta alla base di molti problemi cosiddetti gnatologici (cioè che riguardano la masticazione) e posturali, ed è perciò molto importante, se eseguiamo un’otturazione dal dentista, che questa sia messa nella giusta articolazione con i rispettivi denti, perché se un’otturazione è troppo alta o troppo bassa può creare dei problemi a tutta la masticazione.
In particolare, possiamo dire che un’otturazione alta risulta subito fastidiosa per il paziente già nella stessa seduta in cui è stata fatta. Risultano invece più insidiose e sottostimate le cosiddette “otturazioni basse”, che comportano, a lungo andare, dei problemi di perdita di altezza tra i denti contigui.
In certi casi una “otturazione alta” può causare un problema discendente come quello di un mio paziente, che chiameremo Gianni. I nomi delle persone che userò in questo libro sono ovviamente di fantasia, per motivi di privacy, ma si riferiscono a casi clinici reali che ho personalmente curato, nel corso della mia trentennale esperienza come medico dentista.
Gianni, 42 anni, appassionato ciclista, si presenta nel mio studio riferendo di un dolore alla spalla insorto da circa un mese e mezzo. Ha eseguito nelle ultime settimane diversi trattamenti fisioterapici e radiografie della spalla, che non hanno evidenziato nulla di patologico. È molto triste perché da quando ha accusato il disturbo non riesce più ad andare in bicicletta.
La visita gnatologica mette in evidenza un problema muscolare a livello della tempia destra. Sembrerebbe ci sia un precontatto a livello dei denti.
Faccio qualche domanda più mirata a Gianni, che mi riferisce che circa un mese prima ha eseguito un ponte di tre elementi durante un weekend all’estero. Lui era andato là solo per accompagnare un amico, che lo ha convinto però, una volta arrivato sul posto, a sottoporsi ad una visita odontoiatrica, dove è stato proposto il ponte perché mancava un dente.
Gli esami e le prove posturali che ho eseguito su Gianni mi convincono che quel ponte potrebbe essere la causa del suo problema. Nella seduta successiva rimuoviamo il ponte e ne cementiamo uno provvisorio. Il giorno dopo Gianni mi telefona dicendomi che il dolore alla spalla è passato come per magia. È molto felice e mi ringrazia.
Successivamente, dopo un mese di prova con il ponte provvisorio, abbiamo eseguito un nuovo ponte definitivo, con una masticazione corretta, ricavato da quello provvisorio che abbiamo ricopiato fedelmente.
Gianni ha ripreso ad andare in bici ed è diventato un paziente super affezionato del nostro studio. Da questo caso abbiamo capito che una apparentemente semplice otturazione alta può causare problemi nell’immediato fino a creare addirittura nel lungo termine una asimmetria del viso.
Riprendendo il nostro discorso sull’occlusione normale, dobbiamo imparare che nella normalità i denti inferiori devono essere ricoperti uniformemente dai denti superiori di circa 1 mm. Gli incisivi superiori devono ricoprire di circa un terzo gli incisivi inferiori.
Sempre nella normalità i primi molari mandibolari devono essere spostati in avanti rispetto ai molari superiori di circa mezzo dente o mezza cuspide. È questo sottile gioco a livello dei molari che ci permette di classificare le malocclusioni dei denti, come vedremo nel prossimo capitolo.
Se gli incisivi superiori coprono gli inferiori più dei normali 1-2 mm, avremo il cosiddetto morso profondo, detto anche in inglese deep bite o infraocclusione. Da noi è più usuale chiamarlo morso profondo o morso chiuso.
Dobbiamo ricordarci bene questo termine e i suoi sinonimi, perché come vedremo è causa di buona parte dei problemi gnatologici e posturali che analizzeremo nel corso del libro.
Certe volte il morso profondo è talmente profondo che viene definito “muro anteriore”, un termine che caratterizza la cosiddetta “sindrome da ipersbilanciamento anteriore”, molto cara al mio maestro, il prof. P. Bracco di Torino, ordinario per molti anni della scuola di specializzazzione in ortognatodonzia e gnatologia, che ha dedicato la sua vita allo studio di queste sindromi, mettendo a punto delle apparecchiature funzionali, a “bite”, da utilizzare precocemente nell’età infantile, per prevenire e risolvere principalmente questo tipo di problemi. Parleremo più avanti di queste apparecchiature e del loro effetto regolante sulla postura in un capitolo dedicato a questo argomento.
Nei casi di muro anteriore, cioè di morso molto profondo, gli incisivi inferiori anziché battere 1 mm all’interno sul ciglio degli incisivi superiori, contattano sulla gengiva del palato, creando spesso anche dei traumi sulla stessa. Si capisce molto bene che questa è una masticazione molto traumatica.
A questo proposito ricordo il caso di Mirella, 36 anni, che mi contatta per una visita riferendo da anni un mal di testa ciclico. Di lavoro fa l’insegnante, ha un passato da pallavolista, infatti ha un fisico molto muscoloso e un bel portamento. Ha eseguito molte visite specialistiche per questo mal di testa che la tormenta da diversi anni. Il neurologo non ha trovato nulla di particolare, l’otorinolaringoiatra non ha riscontrato particolari problemi di udito o altre patologie dell’orecchio e le ha consigliato una visita dal dentista per controllare l’articolazione della mandibola.
La risonanza magnetica del collo e del capo, invece, riferisce una forma iniziale di artrosi cervicale con perdita della normale curva del collo, concetto che spiegheremo meglio nei prossimi capitoli.
La cosa che più mi colpisce di Mirella è il morso molto chiuso, al punto che gli incisivi superiori, nella parte interna, sono segnati da un profondo solco lineare dovuto al contatto con quelli inferiori. È chiaro che si tratta di un’occlusione molto traumatica a muro anteriore, al punto che gli incisivi inferiori hanno scavato un solco in quelli superiori.
Delle prove eseguite con due rullini di cotone, che fungono da piccoli rialzi da mettere in bocca, per rilasciare la muscolatura, insieme ad un esame della sua postura, mi confermano che la causa del suo mal di testa potrebbe essere proprio quel muro anteriore.
Dopo aver spiegato a Mirella la probabile causa del suo mal di testa, abbiamo ripristinato la forma degli incisivi danneggiati e confezionato un’apparecchiatura su misura, a bite, facendogliela portare tutte le notti, dopo aver riprogrammato la sua postura.
Il mal di testa, già dopo la prima settimana di utilizzo del bite e delle correzioni posturali, si è attenuato per poi sparire del tutto. Mirella ha sospeso tutte le compresse di antidolorifici che era solita prendere e ora utilizza tutte le notti questa sorta di “antinfiammatorio manuale” chiamato bite.
Voglio sottolineare che il problema del morso profondo non va mai visto nell’immediato ma dopo anni e anni di aperture e chiusure della bocca anomale, cioè in muro anteriore, che determina uno spostamento all’indietro della mandibola, a creare quindi dei problemi all’articolazione della mandibola.
La situazione inversa al morso profondo o sovraoccclusione è la “infraocclusione”, cioè quando i denti non toccano fra loro. Essa può essere di diversi gradi, fino ad arrivare al cosiddetto “morso aperto”, chiamato anche open bite o più semplicemente “beanza anteriore”.
Anche la beanza anteriore comporta i suoi problemi dal punto di vista posturale: vedremo più avanti nei dettagli, nel capitolo dedicato alla deglutizione, come in questa sorta di buco che si viene a creare si infili la lingua creando una serie di problematiche sia buccali che posturali.
Porrò adesso una domanda al mio lettore, che a prima vista può sembrare banale ma serve a spiegare un concetto fondamentale. Nella normalità i denti devono essere a contatto tra di loro, devono toccarsi in chiusura, o devono rimanere aperti?
Molti pazienti sono convinti che i denti in posizione di riposo debbano essere a contatto tra di loro. Invece in posizione di riposo i denti superiori e inferiori non devono toccarsi ma ci deve essere tra di loro uno spazio libero di qualche millimetro.
Questo spazio libero è molto importante e viene chiamato ”intervallo libero o spazio libero di sicurezza”.
La conservazione dello spazio libero è fondamentale soprattutto in protesi mobile, cioè quando il dentista deve fare una dentiera affinchè si pronuncino bene le parole.
Per capire l’importanza dello spazio libero riporto il caso di Aldo, un energico signore di 70 anni in pensione, dedito alla campagna; viene nel mio studio riferendo che da quando ha cambiato la protesi superiore, circa tre mesi prima,...
Indice dei contenuti
- Prefazione del prof. Massimo Rossato
- Introduzione
- Capitolo 1 - Com’è una bocca normale?
- Capitolo 2 - Le 3 malocclusioni
- Capitolo 3 - Attento a come deglutisci! Attento a come respiri!
- Capitolo 4 - Frenulo linguale e sindrome posturale
- Capitolo 5 - Bocca, correnti elettriche e postura
- Capitolo 6 - I pericoli del piercing linguale: una moda pericolosa
- Capitolo 7 - Dottore, mi toglie quell’otturazione grigia?
- Capitolo 8 - Schiene curve? Colpa del cellulare
- Capitolo 9 - Smartphone, tablet e pc: quali rischi per il collo e le spalle?
- Capitolo 10 - Bocca, cervicale e postura
- Capitolo 11 - La buona postura inizia fin da piccoli
- Capitolo 12 - Apparecchiature funzionali e postura
- Capitolo 13 - Le 4 posture
- Capitolo 14 - Occhio, bocca e postura
- Capitolo 15 - Come misurare la nostra postura con la pedana stabilometrica
- Capitolo 16 - Bocca, piedi, scarpe e sport
- Capitolo 17 - Segreti su bocca e postura
- Conclusione
- Ringraziamenti