Il Vangelo di Giovanni letto da Papa Benedetto XVI
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Il Vangelo di Giovanni letto da Papa Benedetto XVI

Informazioni su questo libro

Il libro presenta i bellissimi insegnamenti del Papa Emerito sul IV Vangelo, tratti dalla sua nota opera in tre volumi su Gesù di Nazaret e da omelie pronunciate durante il suo pontificato

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Informazioni

Capitolo 1

1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
15Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
16Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». 20Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». 21Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. 22Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». 23Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». 26Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
32Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa Maestro –, dove dimori?». 39Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – 42e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
43Il giorno dopo Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». 44Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». 46Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 47Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». 49Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». 50Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». 51Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
L’evangelista Giovanni, che ripetutamente lascia trasparire la domanda circa l’origine di Gesù, non ha premesso al suo Vangelo una genealogia”, come hanno fatto Matteo (1,1-17) e Luca (3,23-38), “ma nel Prologo ha presentato in modo esplicito e grandioso la risposta alla domanda circa il <di dove>. Al tempo stesso ha allargato la risposta alla domanda circa l’origine di Gesù, facendone una definizione dell’esistenza cristiana; a partire dal <di dove> di Gesù ha definito l’identità dei suoi.
<In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio […] E il Verbo si fece carne e pose la tenda fra noi> (1,1-14). L’uomo Gesù è <l’attendarsi> del Verbo, dell’eterno Logos divino, in questo mondo. La <carne> di Gesù, la sua esistenza umana, è la <tenda> del Verbo: l’allusione alla tenda sacra dell’Israele peregrinante è evidente. Gesù è, per così dire, la tenda dell’incontro - è in modo del tutto reale ciò di cui la tenda e, in seguito, il Tempio potevano essere soltanto la prefigurazione. L’origine di Gesù, il suo <di dove>, è il <principio> stesso, la causa prima dalla quale tutto proviene; la <luce> che rende il mondo un cosmo. Egli viene da Dio. Egli è Dio. Questo <principio> venuto a noi inaugura un nuovo modo di essere uomini. <A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati> (1,12s).
Una parte della tradizione manoscritta legge questa frase non al plurale, ma al singolare: <Colui che non da sangue […] è stato generato>. In questo modo la frase diventerebbe un chiaro riferimento alla concezione e alla nascita verginali di Gesù. L’essere da Dio di Gesù, nel senso della tradizione documentata in Matteo e Luca, verrebbe ancora una volta sottolineato concretamente. Ma questa è soltanto un’interpretazione secondaria; il testo autentico del Vangelo parla qui molto chiaramente di coloro che credono nel nome di Cristo e per questo ricevono una nuova origine. Nondimeno, la connessione con la professione della nascita di Gesù dalla Vergine Maria è innegabilmente presente: chi crede in Gesù, entra, mediante la fede, nell’origine personale e nuova di Gesù, riceve questa origine come origine propria. Di per sé, tutti questi credenti anzitutto sono <stati generati da sangue e da volere di uomo>. Ma la fede dona loro una nuova nascita: entrano nell’origine di Gesù Cristo, che ora diventa la loro stessa origine. In virtù di Cristo, mediante la fede in Lui, ora sono stati generati da Dio.
Così Giovanni ha riassunto il significato più profondo delle genealogie e ci ha insegnato a comprenderle anche come spiegazione della nostra stessa origine, della nostra vera <genealogia>. Come le genealogie alla fine si interrompono, perché Gesù non è stato generato da Giuseppe, bensì molto realmente dalla Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, così questo vale anche per noi: la nostra vera <genealogia> è la fede in Gesù, che ci dona una nuova provenie...

Indice dei contenuti

  1. Premessa
  2. Il Vangelo di Giovanni
  3. Capitolo 1
  4. Capitolo 2
  5. Capitolo 3
  6. Capitolo 4
  7. Capitolo 5
  8. Capitolo 6
  9. Capitolo 7
  10. Capitolo 8
  11. Capitolo 9
  12. Capitolo 10
  13. Capitolo 11
  14. Capitolo 12
  15. Capitolo 13
  16. Capitolo 14
  17. Capitolo 15
  18. Capitolo 16
  19. Capitolo 17
  20. Capitolo 18
  21. Capitolo 19
  22. Capitolo 20
  23. Capitolo 21