CAPITOLO 1 Come si diventa Consapevoli
Lascia che ti faccia qualche esempio che ti ricordi cosa sta succedendo mentre tu stai a guardare.
Amazon ha automatizzato moltissime funzioni, tra cui lo stoccaggio e perfino la consegna delle merci.
Decathlon ha inserito l’utilizzo di un microprocessore per cui non c’è più bisogno di cassieri: tu arrivi alla cassa ed il conto è già fatto, cioè arrivi con il sacchetto, sai quanto spendi, paghi e te ne vai. Allo stesso modo, il magazzino è aggiornato dal momento in cui il prodotto esce dalla fase di produzione e non c’è più bisogno di magazzinieri.
Questo genere di innovazioni pazzesche stanno erodendo posti di lavoro relativi a determinate mansioni. Perfino i cuochi si stanno facendo sfilare il lavoro da una cucina robot di ultima generazione.
Ed in alcune strutture sanitarie hanno già inserito dei robot capaci di sollevare senza alcuno sforzo i pazienti al posto dei loro infermieri.
Siamo in un momento storico in cui puoi ancora salvarti, se hai il coraggio di saltare, ma c’è ancora confusione.
E la confusione si combatte con determinazione, la determinazione di chi conosce i passi da fare e li fa: in altre parole la determinazione di chi segue un protocollo che funziona, sia online sia offline, e che consente di ottenere risultati eccellenti.
Un tempo, fino a non molto tempo fa, le persone inviavano il curriculum a tappeto per farsi assumere nelle aziende, mentre oggi le persone non si assumono più solo in base al titolo di studio, ma si assumono principalmente in base alla competenza: per esempio in Google hanno piattaforme online sulle quali pubblicano progetti, tu ti candidi, se vieni selezionato vai e se sai fare resti.
Dunque non aspettare di ricevere il colpo, non restare lì a morire, strutturati!
Non credi che la cosa ti riguardi da vicino?
Non credi che ti faranno fuori se non ti strutturi e alla svelta?
Non credi che se non ti attivi subito per portare più clienti nel tuo studio professionale o nella tua azienda attraverso un uso intelligente di internet, quello studio o quell’azienda presto fallirà?
Perdonami sai, io non voglio spaventarti, voglio solo aiutarti, e per farlo devo riportarti bruscamente alla realtà, altrimenti potresti rischiare di continuare a negare l’evidenza.
La maggior parte delle persone durante la propria vita incontra problemi economici.
O sono grandi le aspirazioni e le ambizioni, dunque è l’ambizione che ti porta a voler guadagnare di più ma a seconda del tipo di lavoro che fai oltre un tot di ore non puoi lavorare, oppure sono grandi le difficoltà e le frustrazioni, perché magari non riesci ad arrivare a fine mese. In questo caso magari accade che la famiglia cresce e che i denari che bastavano prima ora non bastano più, dunque i soldi che guadagni non sono più sufficienti per mantenere il tenore di vita che tu vuoi.
Insomma, probabilmente svolgi un lavoro che ti viene pagato in base al tempo che gli dedichi e con una quantità di denaro non sufficiente a mantenere lo stile di vita che tu hai scelto per te.
In questo caso sei costretto ad affannarti oppure, nella maggior parte dei casi, le persone si rassegnano, quindi restano inerti e non fanno altro che credere che chi invece ha trovato indipendenza economica ha avuto fortuna o ha rubato. Ma questa è solo una bugia che ci viene raccontata da chi non ha avuto il coraggio o la forza di combattere per ottenere ciò che desiderava.
Ancora non credi che il mondo stia cambiando ad una velocità incredibile?
Allora pensa a questo. Quando ero piccolo esistevano i casellanti, ovvero quelle persone che, quando il treno incrociava un determinato punto sulla strada, abbassavano la sbarra del passaggio a livello per impedire il transito delle auto.
Mi rendo conto che per qualcuno che leggerà questo libro non si tratta di un esempio comprensibile perché magari è talmente giovane che non ha mai conosciuto il casellante, eppure nella mia infanzia io andavo a vedere il casellante che abbassava la sbarra prima del passaggio del treno e dopo sventolava al macchinista una bandiera per dire che poteva passare. Perché ti dico questo? Perché non è paleolitico, perché io, in questo momento in cui ti parlo, ho 49 anni.
Forse ti potrebbe essere più familiare la figura del casellante in autostrada. Fino a qualche anno fa, al casello posto all’uscita dell’autostrada c’era una persona che ti diceva quanto dovevi pagare, tu pagavi e lui ti alzava la sbarra per permetterti di uscire dall’autostrada.
Adesso non è più necessariamente così, anzi esiste una forma di pagamento del pedaggio mista, che va sempre più verso l’automazione. Ad alcuni caselli, per esempio, c’è sia il casellante che la cassa automatica, ad altri c’è solo la cassa automatica, e addirittura c’è un sistema elettronico che con un dispositivo legge dove sei entrato e dove stai uscendo e ti addebita la cifra corrispondente direttamente sul conto corrente.
Questi credo siano esempi che si comprendono molto bene.
Non voglio esagerare ma, come ti ho accennato poco fa, adesso si parla perfino di infermieri robot che sollevano i pazienti, andando così da una parte ad eliminare un problema ad un infermiere, perché l’infermiere per sollevare un paziente fa uno sforzo fisico importante, mentre il robot ovviamente non fa alcuna fatica.
Questo significa che tutti gli infermieri perderanno il lavoro? No. Questo significa che, man a mano che si va avanti nel tempo, verranno costruite sempre nuove forme di automazione.
Un robot può lavorare costantemente senza fatica e senza ammalarsi. Ovvio che può rompersi, ma fino a quel momento non si lamenta, dunque è molto più semplice per un’azienda andare a investire in queste strumentazioni piuttosto che in esseri umani.
Ora, se ci pensi bene, indipendentemente da che mestiere svolgi, dal fatto che tu sia un imprenditore, un libero professionista, un manager o anche un lavoratore dipendente, lo scenario che ti ho appena descritto non può che essere uno scenario di frustrazione perché, chi non riesce a guadagnare quanto vorrebbe spesso si rassegna, ma prima tenta altre strade che magari non sono giuste, perché se non abbiamo la lungimiranza di usare gli strumenti tecnologici giusti, si rischia di imbarcarci in opportunità di lavoro che poi non portano a quel salto che vogliamo.
È come puntare su un cavallo morto, perché magari pensi ancora che un maggior guadagno arrivi da lavorare di più.
Se continui a pensare di raggiungere l’indipendenza economica aumentando il numero di ore di lavoro, fai un errore enorme nell’era digitale.
L’era digitale consente un effetto leva straordinario e, se non arriverai a comprendere come si può fare questo cambiamento che prima di tutto è mentale, rischi di continuare a lavorare in una maniera “antica”, cioè in un modo in cui tu pensi di continuare a lavorare scambiando il tuo tempo per una paga oraria. E questo, a conti fatti, vale anche se sei un imprenditore.
Se non arrivi a comprendere che puoi lavorare in una maniera completamente diversa, continuerai a scambiare il tuo tempo per denaro, ma il problema è che il tempo è limitato ed è uguale per tutti.
Su 24 ore dovrai pur dedicarne una parte al sonno, giusto? E se quando non dormi lavori, rischi di perdere di vista le tue relazioni e, paradossalmente, potrebbe accadere che hai più denaro ma perdi uno dei motivi principali per cui vuoi avere quel denaro, che magari sta proprio nel goderti gli affetti e le relazioni con gli altri.
Quindi ti potresti trovare ad avere tanto denaro in più e la tua indipendenza economica, ma poi, una volta raggiunto il risultato che avevi immaginato non solo per te ma anche per la tua famiglia, rischi di ritrovarti da solo.
Non mi fraintendere adesso. L’attitudine di legare il tempo al lavoro ha radici profonde nella storia.
L’essere umano si comporta per abitudini e le abitudini che ci sono state tramandate, fino almeno all’anno 2000, sono state diverse da quelle che dovremmo acquisire oggi.
Ognuno si comporta in base alle convinzioni che gli sono state trasferite dai genitori e dai nonni, quindi ci comportiamo in funzione di ciò che crediamo essere giusto o sbagliato.
Le persone hanno sempre cercato il posto fisso e questa idea, specialmente in Italia, è un’idea post bellica, perché legata all’importante fenomeno di ricostruzione del dopoguerra. Tutte le rivoluzioni a livello industriale che si sono susseguite l’una con l’altra hanno generato tantissimi posti di lavoro.
Adesso invece siamo in una situazione diametralmente opposta, perché il posto di lavoro fisso, che paradossalmente ci è stato “venduto” come sicurezza, diventa l’incubo più grande che ci possa essere, perché chiunque gli si affidi sta mettendo il suo futuro in mano a qualcuno che in qualsiasi momento può decidere di togliergli quel posto di lavoro.
Il motivo risiede proprio nel fatto che anche questo qualcuno subirà inevitabilmente l’effetto della rivoluzione digitale, perché per svolgere determinate attività occorreranno meno persone, o meglio, occorreranno meno persone esecutrici, mentre occorreranno più persone con diverse capacità ed abilità mentali, conseguentemente al fatto che è cambiato il mondo, ovvero il mondo digitale funziona diversamente rispetto a quello che è sempre accaduto nel mondo tradizionale.
Quello che si può fare oggi sfruttando le automazioni è qualcosa che non esisteva nella nostra cultura. Se hai un’impresa, magari un negozio al pubblico, hai mai pensato di poter accrescere il numero dei tuoi clienti usando un computer?
Ebbene, questo approccio è quello necessario per adeguarsi all’era digitale e per restare competitivi sul mercato.
Negli ultimi anni, per fortuna, sempre più persone, seppure ancora poche, si sono stancate di osservare da lontano certe situazioni paradisiache da copertine patinate e si sono innamorate di persone come loro, ovvero persone “normali” che però sono già protagoniste nel web, che magari hanno un canale YouTube sul quale pubblicano costantemente video su un certo argomento ed hanno centinaia, migliaia, milioni di persone che le seguono.
Qui il punto è che, se tu riesci a comprendere che con il tuo telefonino, o il tuo computer, ed un semplice microfono puoi raccontare la tua storia attraverso la quale offri la tua soluzione ad un determinato problema, puoi avere un seguito, e questo per te si traduce in maggiori fatturati che derivano dal portare a te più clienti e dal creare, come ti spiegherò tra poco, un ramo di business completamente digitale che lavora per te 24 ore su 24.
Ti invito a fare due conti: se tu avessi un prodotto, magari un libro o un prodotto digitale come un videocorso o un audiocorso che le persone possono comprare a 10 euro, e in un anno potessi avere 1000 persone che ti seguono sui tuoi canali social per esempio, potresti accrescere di 10.000 euro il tuo fatturato annuo semplicemente facendo questo, con il minimo sforzo.
Ecco, adesso ti voglio far riflettere sul fatto che entrare in contatto con 1000 persone in un mondo social oggi è estremamente semplice.
Quanti amici hai sul tuo profilo Facebook? Se tu avessi 100 amici ed ognuno avesse 100 amici la cosa diventerebbe già virale.
Applicando il protocollo che imparerai continuando a leggere il libro, riuscirai in modo semplice ad “impacchettare” in maniera accattivante una soluzione che hai trovato ad un particolare problema che tu hai già risolto, ma che molti ancora devono risolvere, imparerai come divulgare questa tua soluzione e, attraverso un’adeguata strategia di posizionamento del tuo brand, troverai tantissimo di quello che in gergo si chiama “ingaggio”, ovvero le persone ti seguiranno e vorranno interagire sempre di più con te perché si innamoreranno dei tuoi post, dei tuoi video, insomma della tua figura digitale, cioè faranno esattamente quello che fai tu quando guardi affascinato la vetrina di ciò che accade nel mondo social.
Solo che tu ad un certo punto cambierai veste ed unirai questo approccio di distrazione e gioco, che magari hai usato fino ad oggi quando ti affacci sui social media, a qualcosa di economicamente intelligente, cioè inizierai a stare anche tu sui social non solo come utilizzatore, bensì come produttore.
Ed alla base di questo c’è prima di tutto un cambio di mentalità fondamentale.
Ora, ad essere sincero non tutti sono capaci di fare questo salto.
C’è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde.
Vince chi ha il coraggio di tenere aperti gli occhi.
Vince chi legge questo manuale non lasciandosi prendere da ragionamenti del tipo “io non sarò mai all’altezza, io non me lo merito…chi vuoi che mi ascolti?”
Vince chi ha l’intelligenza di arrivare fino in fondo a questo meccanismo, che è talmente semplice da far sì che le persone possano solo complicarlo perché non credono che sia possibile in realtà, perché siamo abituati a guadagnare denaro con grande sacrificio.
Ma qui l’approccio è completamente diverso perché, se tu hai un effetto leva che puoi usare con decine, centinaia, migliaia di persone, quando desideri creare un ramo di business aggiuntivo e completamente automatizzato non c’è bisogno di creare un prodotto digitale (un infoprodotto) che al pubblico costerà 20.000 euro, ma ti basta un prodotto da 10 euro purché sia veicolato a tantissime persone.
Anzi, ti dirò che è più facile vendere a più persone un prodotto da pochi euro che vendere a poche persone un prodotto molto costoso.
Perché? Semplice. Sarà capitato anche a te di aver acquistato qualcosa in internet e probabilmente, almeno all’inizio, prima di aver preso fiduci...