Annalena Bilsini
eBook - ePub

Annalena Bilsini

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Annalena Bilsini

Informazioni su questo libro

Annalena Bilsini è un romanzo di Grazia Deledda pubblicato nel 1927 dai Fratelli Treves. Trama
Annalena Bilsini è una vedova a capo di una famiglia che comprende cinque figli maschi, lo zio Dionisio, la nuora Gina e due nipotini. Il secondogenito, Pietro, è nell'esercito. La famiglia ha la possibilità di affittare un nuovo fondo a delle buone condizioni, vi si trasferisce, e trascorre l'inverno lavorando duramente la terra, da molto tempo abbandonata. Il loro obiettivo è di ripristinare la loro situazione economica, in notevole declino a causa degli sperperi della generazione precedente. L'inverno è particolarmente freddo, e sembra che possa distruggere i frutti del loro lavoro. Per Natale, però, la tanto attesa neve arriva a proteggere le colture.
Durante la cena di Natale, inaspettatamente Pietro torna a casa in licenza, accompagnato dalla giovane sorella di Gina, Isabella. Pietro prova a sedurre Gina, scontenta del suo matrimonio, ma lei gli resiste. Annalena sembra accorgersene, ma la faccenda viene taciuta da tutti. Per sviare i sospetti, Pietro decide di fidanzarsi con Isabella, la cui famiglia è benestante.
Nella primavera le coltivazioni della famiglia sono molto buone, e il ricavato può permettere loro di pagare il fitto della terra e acquistare altri capi di bestiame. Il padrone, il ricco commerciante di scope Urbano Giannini, diventa un amico di famiglia, colpito particolarmente dalla forza d'animo di Annalena. Il suo matrimonio è in crisi, la moglie è sull'orlo della pazzia, e la sua unica figlia Lia ha intenzione di diventare monaca. Egli cerca di stabilire una relazione con Annalena, ma quest'ultima, per quanto attratta e tentata, mantiene le distanze.
Pietro torna a casa al termine del servizio di leva. Il suo fidanzamento con Isabella non lo rende felice. Confida a un fratello la sua intenzione di lasciare Isabella e mettersi assieme a Lia, anch'essa molto ricca. Una sera, dopo essere stata in un villaggio vicino a trovare i nonni, Lia scompare. Suo padre trascorre i giorni successivi alla sua ricerca, senza frutto. La voce giunge a casa della famiglia Bilsini: i sospetti sembrano cadere su Pietro, che nel giorno della scomparsa di Lia era fuori casa. Lo zio Dioniso ha un alterco con lui, in seguito al quale le sue condizioni di salute precipitano e lo portano alla morte. Lia viene trovata sana e salva in un convento vicino. Pietro, sentendosi colpevole della morte dello zio, sembra maturare e a cominciare a voler bene a Isabella.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Annalena Bilsini di Grazia Deledda in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Classici. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2019
eBook ISBN
9788831643368
Argomento
Letteratura
Categoria
Classici

Annalena Bilsini


Grazia Deledda

Note

  1. Les Prix Nobel en 1927, p. 49.
  2. in M. Massaiu, La Sardegna di Grazia Deledda, p. 44: quattro sorelle femmine, Giovanna (6 gennaio 1874-17 gennaio 1880), Vincenza (12 dicembre 1868-27 novembre 1896), Giuseppa (19 marzo 1877-Roma 1938), Nicolina (8 maggio 1879); due fratelli Giovanni Santo o Santus (1864-1914) e Andrea (1866-1922).
  3. 1 2 3 Zago, pp. 5-19
  4. 1 2 Turchi, pp. 9-20
  5. 1 2 Sapegno,pp. I-XXVIII
  6. Mario Miccinesi, Notizie biografiche, in Grazia Deledda, Edizioni Il Castoro, 1975, p. 118.
7. Sulla data del giorno di morte c’è controversia: alcune fonti riportano il 15 agosto:
Museo Deleddiano, isresardegna.it.
Maria Tettamanzi,Deledda, Editrice La Scola, Brescia 1969,
M. Giacobbe, p.7.
Vittorio Spinazzola, Cronologia, in Grazia Deledda,Romanzi Sardi, Mondadori, Milano 1981,
Anna Dolfi, Nota Biobibliografica in Grazia Deledda,Dieci Romanzi, Newton Compton, Roma 1994 ISBN 88-7893-711-7
A. Bocelli, Enciclopedia italiana.
Zago, p. 19;
altre fonti riportano il 16 agosto:
Sapegno, p. XXVIII
M.Miccinesi, p.118.
Turchi, p. 16
A. Pellegrino,Dizionario Biografico degli Italiani.
  1. 8. Museo Deleddiano
  2. 9. Francesco Bruno, Grazia Deledda, Di Giacomo, Salerno 1935.
  3. 10. Turchi, p. 15
  4. 11. Luigi Capuana, Gli ‘ismi’ contemporanei, Giannotta, Catania 1898; Nuova Edizione a cura di G.Luti, Milano, Fabbri Editori 1973, pp. 96-97.
  5. 12. Giuseppe Antonio Borgese, Grazia Deledda, in La vita e il libro, Torino 1911, pp. 104, 97.
  6. 13. Ruggero Bonghi, Prefazione, in Anime oneste, Milano 1895.
  7. 14. Emilio Cecchi, Introduzione in Grazia Deledda, Romanzi e novelle , 4 volumi, Milano, Mondadori 1941.
  8. 15. Sapegno,p. XIV
  9. 16. Vittorio Spinazzola, Introduzione, in Grazia Deledda, La madre, Mondadori, Milano 1980, p. 17.
  10. 17. Attilio Momigliano, Grazia Deledda in Storia della letteratura italiana, Principato, Milano-Messina 1936.
  11. 18. Attilio Momigliano,Storia della Letteratura Italiana dalle origini ai nostri giorni, Principato, Milano-Messina 1948.
  12. 19. Francesco Flora, Dal romanticismo al futurismo, Mondadori, Milano 1925.
  13. 20. Francesco Flora, Grazia Deledda in Saggi di poetica modernaD’Anna, Messina-Firenze 1949.
  14. 21. Luperini-Cataldi-Marchiani-Marchese, La scrittura e l’interpretazione, Dal naturalismo al postmoderno, Palumbo Editore, Firenze 1998, p. 158.
  15. 22. Sui paragrafi Il peccato e la colpa, Il bene e il male,Sentimento religioso e Personaggi cfr.: Dino Manca,Introduzione a L’edera, edizione critica, Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2010, pp. IX-CXVI.
  16. 23. Dino Manca, Introduzione a L’edera cit., p. XI.
  17. 24. Nicola Tanda, Dal mito dell’isola all’isola del mito. Deledda e dintorni, con un’appendice di lettere, Roma, Bulzoni, Roma, 1992; Introduzione a Canne al vento, Milano, Mondadori, 1993.
  18. 25. Il bilinguismo di Grazia Deledda - Il Manifesto Sardo
  19. 26. http://www.maldura.unipd.it/italianistica/ALI/principale.html
EndFragment
Per San Michele la famiglia Bilsini cambiò di casa ed anche di terra.
Era una famiglia numerosa: cinque figli maschi, la madre vedova, e uno zio di lei, che, sebbene mezzo paralitico e senza un soldo di suo, poteva dirsene il capo.
Appunto per i consigli dello zio Dionisio, i Bilsini avevano venduto la loro piccola proprietà per prendere in affitto un vasto fondo, già antico feudo gentilizio che, di decadenza in decadenza, acquistato in ultimo a vile prezzo da un fabbricante di scope, veniva da questi concesso a modestissime condizioni annuali: cento dieci lire la biolca, due capponi, quaranta uova d’inverno e un cestino d’uva da tavola per l’estate.
Da anni questa terra giaceva in abbandono, eppure i Bilsini vi andavano come verso la Terra Promessa, o meglio come verso una miniera da sfruttare; poiché sapevano che solo laggiú la loro attività e la forza prorompente dalla loro giovinezza potevano esplicarsi e convertirsi in oro.
Uno dei figli, il secondo, faceva il servizio militare: il primo era già sposato e aveva due bambini. La moglie di lui ed il piú giovane dei fratelli erano partiti la mattina presto per la nuova dimora con un primo carico di roba e gli attrezzi rurali. Adesso gli altri, con un carro di mobili, il biroccino, le biciclette, il cane, il gatto, la gabbia con dentro un merlo, imboccavano il ponte di chiatte sul Po, procedendo lentamente verso la loro meta. Sul carro, adagiati fra le materasse ed i cestini colmi di panni, stavano i due bambini, grassi, biondi e rossi come pesche mature: il padre, che sembrava ancora un ragazzo, biondo e colorito pure lui, badava maternamente a loro; e con loro ridevano e scherzavano anche gli altri due fratelli che viaggiavano in bicicletta, uno per parte del carro.
Seguiva il biroccino, con lo zio e la madre. Guidava lei, Annalena Bilsini, senza cessare un momento di osservare se tutto procedeva in ordine. Tutto procedeva in ordine: d’un tratto però la vecchia cavalla ancora ardimentosa, che tirava il biroccino, agitò le orecchie per segnalare un imminente pericolo; e le mani della donna, nodose come quelle di un contadino, strinsero forte le redini.
Il corteo si fermò, a sinistra del ponte, mentre un camion carico di sacchi di frumento passava velocemente a destra. Tutto il ponte tremava come dovesse sfasciarsi; anche l’acqua, sotto, correva con una vertigine di spavento, mentre il conducente del camion, col viso che pareva di bronzo, illuminato dal sole, cantava a squarciagola accompagnando il fracasso di terremoto che destava il suo passaggio.
I giovani Bilsini lo inseguivano coi loro gridi di protesta, i bambini piangevano ed il cane abbaiava cupo; anche lo zio, dentro il biroccino, tirandosi con la mano sinistra la lunga barba grigia, mormorava
«Quello li va verso l’inferno. Sicuro!»
Solo la donna, sporgendosi indietro, seguiva con uno sguardo benevolo il passaggio tempestoso del camion: i suoi occhi celesti, nel viso rosso quadrato, brillavano di gioia.
«Rassomiglia tutto al mio Pietro» disse rallentando le redini; e parve voler prendere anche lei uno slancio impetuoso. Il brontolío del vecchio la frenò.
«Bello, il tuo Pietro.»
“Sicuro, è bello, il mio Pietro” ella pensò, mentre il suo viso si ricomponeva nella sua solita durezza bruciata da una volontà senza concessioni: “bello, ma prepotente e malvagio. È la mia croce, l’unico ramo storto della famiglia, che ancora non ho saputo raddrizzare. Ma c’è tempo ancora”.
«Zio Dionisio,» disse poi al vecchio, che del resto indovinava tutti i pensieri di lei, «Pietro mi ha scritto. Ho ricevuto la lettera mentre si caricava il carro: ve la farò poi leggere.»
«Ho veduto il portalettere. Che dice, quel bel tipo?»
«Dice che sta bene, che è grasso, che fa l’attendente presso un capitano scapolo, il quale lo manda a far passeggiare il suo cavallo ed a portare fiori e regali alla fidanzata. Dice dunque che è contento della vita militare e che pensa nientemeno di prendere la ferma.»
«Ma benissimo» esclamò il vecchio, soddisfatto, anzi sollevato dalla notizia: poi si rifece pensieroso: «e altro?».
«E altro, come al solito, domanda denari.»
«Benissimo» egli ripeté, su un altro tono. E un grave silenzio seguí fra i due.
La madre pensava:
“Sí, tutto va bene, riguardo a Pietro. Di lui non si sa se desiderare o temere il ritorno. I fratelli non parlano mai di lui, e voi, zio, voi che ricordate la nostra famiglia andata a male causa gli zii poltronacci e viziosi, pensate che è bene lasciare che Pietro faccia il soldato. Se viene ancora la guerra, egli può distinguersi e far carriera, perché non ha paura nemmeno delle cannonate. Io sola, povera me, desidero il suo ritorno. Il mio cuore è con te, Pietro, perché sei la parte cattiva della mia vita, la piaga che bisogna curare, Pietro, amore mio.”
Ella poteva abbandonarsi ai suoi pensieri di madre, perché adesso si procedeva lentamente.
Il ponte era ingombro di veicoli e spesso ci si doveva fermare: passavano carri carichi di mele, che spandevano un forte profumo di frutteti; passavano carri di uva, di saggina, di vimini; calessini coi sensali smilzi dai lunghi baffi rossi a punta, di ritorno dai mercati; automobili con dentro semi-sdraiati grassi mercanti di maiali. Si sentiva, con quell’odore di frutta, di mosto, di erbe forti e di giunchi, l’odore stesso della pingue valle coltivata fino all’esasperazione, della terra davvero impregnata del sudore dell’uomo e che produce quindi con abbondanza divina.
I Bilsini, che per quell’anno possedevano a mala pena le sementi, il frumentone per sfamarsi ed una scarsa provvista di vino e di salumi, guardavano come veicoli sacri i carri carichi di derrate, e calcolavano il prezzo di ogni cosa, ma senza parlarne.
Ne parlavano invece la madre e lo zio, nel biroccino di famiglia che ricordava i viaggi fortunosi degli antenati mercanti e produttori: nelle soste forzate la donna però non sdegnava di guardare intorno l’ampio paesaggio fluviale e di lasciarsi prendere da un istinto nostalgico di ricordi e di rimpianti. Su quel ponte, su quello stesso biroccino leggero e stretto come un sedile a due, ella era passata tante volte, da ragazza e da sposa; e ogni volta la distesa sfavillante delle acque e dell’orizzonte, le lontananze boscose delle rive, coi campanili dalle cime lucenti come fari, le avevano destato un senso di stupore, e il desiderio che una delle barche del ponte, allora di legno, si staccasse e trasportasse lei e il suo veicolo giú, lontano, verso le terre ignote dove il fiume andava.
Questo desiderio, di luoghi lontani e non conosciuti, nasceva forse in lei dal fatto ch’ella non aveva mai provato né goduto l’amore.
Sposata per interesse, a sedici anni, ad un uomo già anziano, del matrimonio ella non aveva...

Indice dei contenuti

  1. Annalena Bilsini
  2. Grazia Deledda
  3. Annalena Bilsini