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Informazioni su questo libro

Dopo "I miei primi salotti finanziari", questo libro raccoglie una cinquantina di storielle che in questi anni sono state pubblicate sul sito web Pillole Finanziarie, per rendere anche i temi più complicati della finanza a portata di tutti. Sono storielle brevi, da leggere quando possiamo disporre di poco tempo da dedicare alla lettura come… in attesa in un mezzo pubblico.

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Informazioni

Anno
2020
Print ISBN
9788831662376
eBook ISBN
9788831666602
Argomento
Business
Categoria
Finanza

IMPROVVISAZIONE VS PROFESSIONALITÀ:
la Consulenza Finanziaria?

Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio
Il ruo­lo e il va­lo­re del Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio non so­no an­co­ra ben chia­ri a mol­ti ri­spar­mia­to­ri. Spes­so la sua fi­gu­ra vie­ne in­fat­ti con­fu­sa con quel­la di un col­lo­ca­to­re di pro­dot­ti o co­me un ope­ra­to­re di Ban­ca o Po­sta, piut­to­sto di un tra­der o bro­ker, che so­no un’al­tra co­sa. Qual­che ele­men­to di mag­gio­re chia­rez­za pos­sia­mo su­bi­to ri­ca­var­lo a par­ti­re dal­la com­ple­tez­za del­la sua at­tua­le de­fi­ni­zio­ne: il “Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio abi­li­ta­to all’of­fer­ta fuo­ri se­de” è in­tan­to co­lui che, a dif­fe­ren­za dell’ope­ra­to­re ban­ca­rio o po­sta­le, può se­gui­re i pro­pri clien­ti an­che nel­le lo­ro re­si­den­ze o luo­ghi di la­vo­ro, av­vi­ci­nan­do­si an­che co­sì al­le real­tà quo­ti­dia­ne e pro­get­tua­li del­le per­so­ne as­si­sti­te.
Inol­tre, chi an­co­ra ne con­fon­de – tal­vol­ta an­che di­spre­gia­ti­va­men­te – il ruo­lo con quel­lo del Pro­mo­to­re Fi­nan­zia­rio igno­ra che que­sta fi­gu­ra non esi­ste più per ef­fet­to del­la Leg­ge di Sta­bi­li­tà ap­pro­va­ta in da­ta 22/12/2016. La dif­fe­ren­za non è sol­tan­to no­mi­na­le, per­ché la pro­fes­sio­ne del Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio in que­sti ul­ti­mi an­ni si sta tra­sfor­man­do sem­pre più in una Con­su­len­za Pa­tri­mo­nia­le com­ples­si­va.
In tal sen­so, la sua at­ti­vi­tà par­te dal pe­ne­tra­re a fon­do nel­la vi­ta del clien­te per com­pren­der­ne non so­lo i bi­so­gni in ter­mi­ni fi­nan­zia­ri, ma an­che le sue pau­re, e con­tri­bui­re alla rea­liz­za­zio­ne dei suoi de­si­de­ri e dei so­gni ma pu­re al­la pre­ven­zio­ne dei ri­schi, an­che quel­li più la­ten­ti.
Può fa­re il Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio chiun­que? Cer­ta­men­te sì. De­ve pe­rò ave­re i re­qui­si­ti di ono­ra­bi­li­tà e l’as­sen­za di si­tua­zio­ni im­pe­di­ti­ve o di in­com­pa­ti­bi­li­tà con lat­ti­vi­tà, de­ve cioè es­se­re in pos­ses­so dei re­qui­si­ti di ono­ra­bi­li­tà sta­bi­li­ti dallart.4 del De­cre­to del Mi­ni­ste­ro dellEco­no­mia e del­le Fi­nan­ze del 24 di­cem­bre 2008, n. 206 e non ver­sa­re in una del­le si­tua­zio­ni im­pe­di­ti­ve pre­vi­ste dallart.3 del­lo stes­so De­cre­to Mi­ni­ste­ria­le. So­prat­tut­to, pe­rò, de­ve su­pe­ra­re un esa­me, non fa­ci­le, per l’iscri­zio­ne all’Al­bo Uni­co dei Con­su­len­ti Fi­nan­zia­ri e con­se­gui­re un ag­gior­na­men­to an­nua­le mi­ni­mo di 30 ore con te­st fi­na­le.
Al pri­mo in­con­tro con il tuo Con­su­len­te lui non ti pre­sen­te­rà su­bi­to una so­lu­zio­ne con l’of­fer­ta di pro­dot­ti di pe­rio­do (se lo fa­ces­se, man­da­lo su­bi­to via: d’al­tra par­te ci so­no an­che, cat­ti­vi dot­to­ri, cat­ti­vi av­vo­ca­ti, cat­ti­vi idrau­li­ci…), ma vor­rà pri­ma co­no­scer­ti.
Mol­ti si de­fi­ni­sco­no “ar­chi­tet­ti fi­nan­zia­ri”, in quan­to, co­me per la co­stru­zio­ne di una ca­sa, an­che per un por­ta­fo­glio oc­cor­re ini­zia­re da so­li­de fon­da­men­ta, che nel no­stro ca­so pog­gia­no sul­la “tu­te­la”. Uno può an­che es­se­re un in­ve­sti­to­re al­la War­ren Buf­fett, ma se non si pro­teg­ge da even­tua­li ri­schi il suo im­pe­gno può ri­ve­lar­si del tut­to inu­ti­le!
Quin­di un buon Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio vi chie­de­rà che ti­po di at­ti­vi­tà svol­ge­te: c’è in­fat­ti mol­ta dif­fe­ren­za di ri­schio da co­pri­re, a se­con­da che uno svol­ga un la­vo­ro au­to­no­mo o sia di­pen­den­te; se sie­te spo­sa­ti, sin­gle, con­vi­ven­ti o cop­pia omo­ses­sua­le aven­do di­ver­se tu­te­le da va­lu­ta­re; se ave­te fi­gli, sem­mai mi­no­ri; se sie­te mo­no­red­di­to, se ave­te un mu­tuo e co­sì via. Do­po que­sta pri­ma va­lu­ta­zio­ne, si pro­ce­de­rà al­la com­pi­la­zio­ne del que­stio­na­rio di va­lu­ta­zio­ne da cui si iden­ti­fi­ca il pro­fi­lo di ri­schio, la co­no­scen­za in ma­te­ria fi­nan­zia­ria, l’obiet­ti­vo tem­po­ra­le di bre­ve, me­dio, lun­go e lun­ghis­si­mo ter­mi­ne e da lì si po­tran­no va­lu­ta­re i va­ri obiet­ti­vi. Do­po di che, si ini­zie­rà a co­strui­re il por­ta­fo­glio.
Al pri­mo pia­no ver­rà in­se­ri­ta l’esi­gen­za di “li­qui­di­tà” con tut­ti que­gli stru­men­ti in cui non si guar­de­rà al ren­di­men­to, ma all’im­me­dia­to uti­liz­zo. Al pia­no su­pe­rio­re an­drà la “ri­ser­va”, de­sti­na­ta ad esi­gen­ze di bre­ve pe­rio­do, nell’ar­co dei pros­si­mi an­ni. An­dran­no qui pro­dot­ti con bas­sa vo­la­ti­li­tà, un ren­di­men­to che co­pra al­me­no l’in­fla­zio­ne e fa­cil­men­te li­qui­da­bi­li in ca­so di esi­gen­ze di un mag­gior uti­liz­zo del­la li­qui­di­tà. Sa­len­do an­co­ra di un pia­no, avre­mo la “Pre­vi­den­za”. Con­te­ni­to­re “IN­DI­SPEN­SA­BI­LE” per un gio­va­ne, inop­por­tu­no per uno che è già in quie­scen­za. Il quar­to pia­no sa­rà de­sti­na­to all’ “In­ve­sti­men­to” ve­ro e pro­prio, quel­lo che io amo de­fi­ni­re “da­re un no­me ai sol­di”.
Chia­me­re­mo co­sì, ad esem­pio, “Mar­co” quell’ac­can­to­na­men­to per il fi­glio­let­to che an­drà a co­pri­re i suoi stu­di uni­ver­si­ta­ri o l’aper­tu­ra di una fu­tu­ra at­ti­vi­tà; “Au­to”, quel­lo per il suo ac­qui­sto tra x an­ni; “Si­cu­rez­za” quel­lo in­ve­ce per man­te­ne­re un ugua­le te­no­re di vi­ta do­po la ces­sa­zio­ne dell’at­ti­vi­tà la­vo­ra­ti­va. In­fi­ne, pro­get­te­re­mo un “at­ti­co”, più pic­co­lo de­gli al­tri, per­ché que­sto rap­pre­sen­ta il ve­ro “ex­tra-ren­di­men­to”. Qui met­te­re­mo quel­le di­spo­ni­bi­li­tà che ci pos­sia­mo per­met­te­re an­che di per­der­le o di te­ne­re fer­me per mol­ti an­ni per­ché que­ste non so­no de­sti­na­te a man­da­re a scuo­la i fi­gli, ac­qui­sta­re una ca­sa, un’au­to­mo­bi­le o al­tro.
Ov­via­men­te ognu­no di noi è un in­ve­sti­to­re di­ver­so da un al­tro e per que­sto mo­ti­vo ogni obiet­ti­vo (pia­no) po­trà ave­re una di­ver­sa per­cen­tua­le. Ec­co, a que­sto pun­to e so­lo ora par­le­re­mo di pro­dot­ti ade­gua­ti a co­pri­re le va­rie esi­gen­ze.
Il la­vo­ro del Con­su­len­te non ter­mi­na qui, an­zi ini­zia pro­prio da qui con un con­ti­nuo mo­ni­to­rag­gio per ca­pi­re se le esi­gen­ze del clien­te sia­no va­ria­te nel tem­po
Ma quan­to co­sta un Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio? Io pre­fe­ri­sco chie­de­re “quan­to co­sta non ave­re un Con­su­len­te Fi­nan­zia­rio?”. La sua re­tri­bu­zio­ne, es­sen­do un li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta e non un di­pen­den­te di ban­ca, va­ria in ba­se al pa­tri­mo­nio dei clien­ti che ge­sti­sce. Se un clien­te non è sod­di­sfat­to del suo ser­vi­zio è li­be­ro di cam­bia­re con­su­len­te o re­te. Co­sì il clien­te, per un Con­su­len­te è par­ti­co­lar­men­te pre­zio­so! Se uno lo la­scia, lui avrà un dan­no eco­no­mi­co a dif­fe­ren­za del di­pen­den­te di ban­ca il cui sti­pen­dio non va­ria. Al Con­su­len­te in­fat­ti vie­ne ri­co­no­sciu­ta una par­te del­le com­mis­sio­ni che il clien­te pa­ga.
Ma qua­le è il prez­zo (e non il co­sto)? Pri­ma di tut­to avre­mo quel­lo di sot­to­scri­zio­ne, che è espres­so in per­cen­tua­le. Ad esem­pio, su 100.000€ a fron­te di un prez­zo del 2% sa­ran­no in­ve­sti­ti 98.000€. An­che se in­giu­sta­men­te, per­ché nes­su­no la­vo­ra gra­tis, que­ste spe­se pos­so­no es­se­re co­mun­que es­se­re mo­ti­vo di con­trat­ta­zio­ne. Poi dob­bia­mo con­si­de­ra­re il prez­zo di ge­stio­ne che van­no al­la SGR che ma­te­rial­men­te ge­sti­sce i de­na­ri del clien­te. Una par­te vie­ne ri­co­no­sciu­ta al­la re­te e a ca­sca­ta al Con­su­len­te. Poi pos­sia­mo in­fi­ne, par­la­re del prez­zo di di­stri­bu­zio­ne, che vie­ne per­ce­pi­ta dal­la re­te e sem­pre a ca­sca­ta al Con­su­len­te. Esi­sto­no inol­tre mol­ti com­par­ti di fon­di con una di­ver­sa ba­se di prez­zo, iden­ti­fi­ca­ti con una di­ver­sa let­te­ra dell’al­fa­be­to. Ad esem­pio, una clas­se A pre­ve­de un prez­zi d’in­gres­so (sem­pre con­trat­ta­bi­li) e un prez­zo di ge­stio­ne, men­tre una clas­se B pre­ve­de ze­ro di sot­to­scri­zio­ne, ma con un prez­zo per quel­le ge­stio­ne e di di­stri­bu­zio­ne. As­sie­me al Con­su­len­te, si sce­glie­rà la so­lu­zio­ne più adat­ta ed eco­no­mi­ca per il clien­te.
Co­me vie­ne pa­ga­to il ser­vi­zio? Di­ret­ta­men­te e gior­nal­men­te dal­la quo­ta del fon­do co­mu­ne. Que­sto co­sa vuol di­re? Fac­cia­mo un esem­pio: su un in­ve­sti­men­to di 100.000€, se il prez­zo com­ples­si­vo è dell’1,5%, am­mon­te­reb­be a 1.500€ an­nui. Que­sta som­ma vie­ne di­vi­sa per il nu­me­ro dei gior­ni e pre­le­va­ta quo­ti­dia­na­men­te dal va­lo­re del NAV del fon­do. Giu­sto non giu­sto? Io pen­so che il clien­te ab­bia una im­me­dia­ta vi­sio­ne di quan­to ha gua­da­gna­to o per­so. Met­tia­mo sem­pre i 100.000€, e sup­po­nia­mo che do­po un an­no sia­no di­ven­ta­ti 120.000€; ec­co, in ca­so di li­qui­da­zio­ne, il clien­te sa che in quei 20.000€ so­no già sta­te de­dot­te tut­te le spe­se.
Ov­via­men­te, il prez­zo si pa­ga an­che in ca­so di per­di­ta! Mol­ti clien­ti pen­sa­no che sia giu­sto che il con­su­len­te, la re­te e il ge­sto­re sia­no pa­ga­ti so­lo in ca­so di gua­da­gno. Af­fer­ma­zio­ne uto­pi­ca, co­me di­re all’av­vo­ca­to di es­se­re pa­ga­to so­lo se vin­ce la cau­sa, al dot­to­re so­lo se ti fa gua­ri­re o al ma­cel­la­io so­lo se la car­ne è buo­na! Uno pa­ga il ser­vi­zio non la per­for­man­ce. In ogni ca­so, que­sto me­to­do di pa­ga­men­to del­la ge­stio­ne ab­brac­cia tut­to il ri­spar­mio ge­sti­to cioè fon­di co­mu­ni, le ge­stio­ni pa­tri­mo­nia­li e per­fi­no gli ETF col­lo­ca­ti an­che da spor­tel­li ban­ca­ri e po­sta­li.
In­ve­sti­to­re fai-da-te
Noi sia­mo un po­po­lo di ri­spar­mia­to­ri, ma non d’in­ve­sti­to­ri: si spie­ga­no co­sì gli ol­tre 1.400 mi­liar­di di Eu­ro fer­mi sui con­ti cor­ren­ti. Que­sto ha cau­se di­ver­se: l’in­cer­tez­za del mo­men­to che stia­mo at­tra­ver­san­do, le espe­rien­ze ne­ga­ti­ve a se­gui­to dei fal­li­men­ti del­le va­rie ban­che, ma so­prat­tut­to la cat­ti­va edu­ca­zio­ne fi­nan­zia­ria che ci col­lo­ca agli ul­ti­mi po­sti tra i pae­si dell’area OC­SE.
Stra­no, per­ché da una re­cen­te in­da­gi­ne del­la CON­SOB, al­la do­man­da “co­me si col­lo­che­reb­be co­me edu­ca­zio­ne fi­nan­zia­ria?”, l’80% de­gli in­ter­vi­sta­ti ha ri­spo­sto “so­pra la me­dia”; poi pe­rò a do­man­de spe­ci­fi­che, co­me “co­sa è l’in­fla­zio­ne, o la dif­fe­ren­za tra in­te­res­se sem­pli­ce e com­po­sto”, il 60% non ha sa­pu­to ri­spon­de­re. Ep­pu­re, con tut­to ciò, ci so­no in­ve­sti­to­ri che pre­fe­ri­sco­no an­co­ra il fai da te. Io pen­so che sia un di­scor­so stret­ta­men­te cul­tu­ra­le. Un tem­po esi­ste­va­no pro­dot­ti di ri­spar­mio sem­pli­ci, li­bret­ti di ri­spar­mio, cer­ti­fi­ca­ti di de­po­si­to, ti­to­li di Sta­to con un al­to ren­di­men­to... Og­gi que­sti stru­men­ti so­no in­dub­bia­men­...

Indice dei contenuti

  1. DA FIRENZE A WALL STREET
  2. SALDI SALDI
  3. DONNE & DENARI
  4. TANSTAAFL
  5. UN PADRE LUNGIMIRANTE
  6. POLIZZA TCM?
  7. LA REGOLA DEL 72
  8. QUANTO CONTANO I VOSTRI CARI?
  9. LOW COST SIGNIFICA ANCHE HIGH QUALITY?
  10. PATRIMONIALE O USCITA DALL’EURO? Consigli e rimedi.
  11. I SETTE RISCHI CAPITALI
  12. CARO O COSTOSO?
  13. EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA
  14. DIRE, FARE, BACIARE, LETTERA E TESTAMENTO
  15. SIAMO FUORI DAL TUNNEL?
  16. FINANZA A COLORI
  17. COSA INSEGNA LA STORIA DEI TRE PORCELLINI?
  18. I TRE DENARI
  19. DOVE È FINITO IL MIO INVESTIMENTO?
  20. IL PROFUMO DELL’INVESTIMENTO
  21. IL MIO RISPARMIO SI STA SCIOGLIENDO
  22. IN UNA GALLERIA D’ARTE
  23. R.I.S.
  24. RENDERSI CONTO
  25. ECONOMIA
  26. I CLASSICI ERRORI DEGLI INVESTITORI.
  27. DA QUANTO MI RENDE A QUANTO MI SERVE.
  28. FONDI PENSIONE VS TFR
  29. PREVIDENZA SOSTENIBILE
  30. IL PUNTO NERO
  31. SCEGLIERE L’INVESTIMENTO
  32. L’INTERESSE COMPOSTO
  33. TITOLI VS FONDI
  34. POLIZZE
  35. L’AVIDITÀ
  36. NON CI SONO PASTI GRATIS
  37. I DERIVATI
  38. AZIONI VS OBBLIGAZIONI
  39. TURBOLENZE, ISTRUZIONI D’USO
  40. POLIZZE D&O
  41. PENSIONI
  42. CHECK-UP
  43. IL VALORE AGGIUNTO DEL TUO CONSULENTE FINANZIARIO
  44. IMPROVVISAZIONE VS PROFESSIONALITÀ:la Consulenza Finanziaria?