Raccolta fondi
eBook - ePub

Raccolta fondi

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Raccolta fondi

Informazioni su questo libro

Il libro che cambierà lo sguardo di tante persone sul Fundraising, più di un manuale, un viaggio nell'arte dell'invito al dono: "La buona causa non basta più. Bisogna essere bravi, molto bravi". Fare Fundraising vuol dire semplicemente chiedere soldi? Qual è la missione del fundraiser? E quanto conta la visione in un progetto di un ente del terzo settore? A queste domande risponde Raccolta fondi, libro scritto con un linguaggio diretto e schietto, che traccia le prospettive future della relazione tra donatori ed enti aggiungendo, a quello che è necessario sapere sempre, uno sguardo lucido ai cambiamenti portati a questo settore dal Covid 19. Scritto da Elena Zanella esperta italiana di Fundraising: "È necessario – scrive - che le organizzazioni si aprano al cambiamento, alzando lo sguardo dal sé per dirigerlo verso il mondo attuale e proiettarlo al difficile futuro che ci aspetta".

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Raccolta fondi di Elena Zanella in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Business e Business generale. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Elena Zanella

Raccolta fondi

La buona causa non basta più. Bisogna essere bravi, tecnicamente bravi

Logo Elena Zanella Editore

Introducendo

Prova a pensare al fundraising come una tazza piena di pennarelli colorati. I pennarelli rappresentano la creatività. La tazza è il contenitore all’interno del quale questi pennarelli sono collocati. La creatività lasciata libera ha una grande forza ma se orientata e organizzata è n volte più potente.
Il fundraising è questo: un processo creativo organizzato, gestito da creativi inquieti.
Fatta eccezione per quelle organizzazioni che hanno già assunto forme aziendalistiche in un’ottica organizzativa, il fundraising va declinato come approccio strategico che non può slegarsi da altri temi quali la comunicazione, il marketing, la lettura di un bilancio, la stesura di un progetto, la comprensione delle implicazioni in merito alla gestione della privacy, la valutazione degli impatti, la grafica.
Da qui, fundraising integrato appunto, termine con cui da qualche anno definisco questo approccio trasversale alla materia che prevede figure flessibili e curiose, non per forza multicompetenti ma certamente dotate di una visione ampia, pronte a mettersi in gioco e vogliose di investire sulla propria preparazione.
È percezione abbastanza comune che basti seguire un manuale di fundraising per sapere come fare per risolvere i tanti problemi legati alla raccolta fondi. Beh, non è così. Di libri ce ne sono tanti, tutti ugualmente validi; tutti più o meno simili; tutti che raccontano cosa funziona di più e cosa invece funziona meno.
Se pensiamo che basti adottare uno strumento di raccolta fondi per fare fundraising, abbiamo un problema. Fare fundraising è un processo lungo: chi ha fretta, sbaglia.
Di una cosa sono assolutamente convinta: finché avremo chiaro come fare ma meno chiaro cosa vale la pena davvero fare e perché, saremo sempre alla rincorsa di un equilibrio economico faticoso da raggiungere.
Questo libro nasce dalla volontà di mettere in ordine alcuni aspetti che stanno alla base della sostenibilità di un ente, ordine senza il quale i risultati sono effimeri e di breve durata.
Non è un libro di tecniche anche se, certo, si parlerà anche di queste nel corso delle pagine perché i suggerimenti su come agire nelle diverse situazioni saranno presenti. L’obiettivo principale che mi pongo è quello di aiutarti a porre il tema della raccolta fondi sotto la giusta prospettiva, spazzando via i pregiudizi e rivedendo alcuni preconcetti per aiutarti a costruire o ricostruire il tuo approccio alla sostenibilità su basi più solide, rendendo più semplice e duratura la raccolta delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi sociali del tuo ente nel medio/lungo periodo.

Il problema di considerarsi impresa

Quanti sono gli enti di Terzo settore in Italia? Con questa prima domanda, sono solita introdurre in aula il tema del fundraising. Ancora mi sorprende riscontrare quanto questo dato sia sconosciuto a buona parte dei presenti.
Secondo il censimento permanente delle istituzioni nonprofit in Italia1, nel 2017 gli enti attivi erano 350.492 – il 2,1% in più rispetto al 2016 –, impiegavano 844.775 dipendenti (+3,9%) e oltre 5 milioni e mezzo di volontari occupati a livelli diversi. Nel 2011 erano 301.191 unità. 10 anni prima erano 221.412 (estratto2 o risultati completi3 in nota). Registriamo quindi un + 58% rispetto a inizio millennio. Se guardiamo al fundraising e al mercato del dono di cui si approfondirà più avanti, a questi vanno aggiunti enti pubblici e pubbliche amministrazioni perché entrambe queste categorie possono concorrere a spartirsi l’interesse del donatore. Come per ogni professione, conoscere bene questi numeri come prima cosa è importante per comprendere il settore nel quale si opera, dimensioni e dinamiche. Il fundraising non fa eccezione. Se non conosci il mercato del dono e le logiche di Terzo settore, gli sforzi che intraprenderai saranno vani.
Un dato curioso e che fa riflettere è che in occasione del terzo censimento, quello del 2011, i questionari inviati dall’Istat all’indirizzo degli enti sono stati oltre 474mila4. A meno di un mese dalla scadenza, solo il 37% degli interpellati aveva dato riscontro5 dimostrando un Terzo settore poco reattivo alle sollecitazioni istituzionali e, di fatto, obbligatorie.

Davvero non facciamo impresa?

Come in un rush finale, all’indomani della scadenza, gli enti che risposero all’appello dell’Istat furono i 2/3 del totale. 170mila i grandi assenti. Dimenticanza o inconsapevolezza? Da tecnico e studiosa delle sue dinamiche, propendo per la seconda.
Il Terzo settore è un universo molto variegato e in questa varietà sta la sua complessità e ricchezza. Fino a oggi almeno, un’associazione di quartiere e una grande fondazione bancaria che finalizza il credito a favore del territorio in cui opera stanno sullo stesso piano. In questa complessità, però, competenze e capacità di una e dell’altra sono decisamente diverse, così come la cultura in materia.
L’idea di non essere impresa è più comune di quel che si pensi. Una percezione errata che nasce dalla visione distorta che essere impresa significa sostanzialmente fare profitto.
Con il tempo ho imparato che la buona fede gioca un ruolo importante nel nonprofit. Non si fa non perché non si vuole ma perché non si conosce o non lo si ritiene prioritario. La priorità è del progetto, il resto è secondario o comunque irrilevante.
Presto o tardi però si impara che onori e oneri vanno di pari passo e un ente senza scopo di lucro non è esente da impegni.
2323__perlego__chapter_divid...

Indice dei contenuti

  1. Raccolta fondi