Come è stata svenduta l'Italia
eBook - ePub

Come è stata svenduta l'Italia

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Come è stata svenduta l'Italia

Informazioni su questo libro

«Davvero la politica aveva programmato che il nostro tessuto produttivo avrebbe dovuto contrarsi? Si poteva realmente pianificare l'impoverimento di un popolo? Perché avremmo dovuto accettare di entrare in una Confederazione di Stati, avviando una stagione di privatizzazione delle nostre aziende strategiche che ancora oggi è in atto?»
Queste le domande a cui l'economista Antonino Galloni risponde in un saggio che ripercorre e vuole far luce su episodi, situazioni e personaggi di una ancora buia vicenda del nostro Paese. Perché conoscere la Storia, dalla viva voce dei suoi protagonisti più informati, può aiutarci a comprendere ciò che sta davvero avvenendo alle nostre vite e soprattutto ciò che succederà domani a quelle dei nostri figli.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Come è stata svenduta l'Italia di Antonino Galloni in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Politica e relazioni internazionali e Politica. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

1

Il quinquennio che precede
il divorzio fra Tesoro
e Banca d’Italia

Per arrivare a parlare dell’aspetto cruciale del tema di questo libro occorre cercare di partire da qualche anno prima di quello che potremmo definire il quinquennio di preparazione del divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia.
Partiamo dal 1976.
Che cosa succede nel 1976? Ovviamente tante cose, ma quello che ci preme sottolineare in questa sede è l’incontro tra Henry Kissinger e Aldo Moro che avviene negli Stati Uniti d’America.
In questo famoso incontro, Moro viene aggredito da Kissinger, che lo minaccia addirittura di morte.
Di questo ho avuto testimonianza da mio padre che ha raccolto le dichiarazioni dirette di Moro perché erano amici; questi, infatti, si era confidato solamente con due persone, sua moglie e mio padre3.
Perché Moro viene minacciato di morte?
Quasi tutti ritengono perché stesse cercando di avvicinare il Partito Comunista al governo. Qui devo aprire una parentesi: questa teoria si basa, fondamentalmente, su alcuni rapporti della cia secondo i quali l’Europa non sarebbe stata difendibile dalla nato se un’eventuale rappresentanza del Partito Comunista dentro il governo avesse impedito il pieno controllo delle armi nucleari tattiche presenti nel nord est dell’Italia stessa. Lo scenario delineato dalla cia era che, in caso di invasione dell’Europa da parte dei Sovietici, ci sarebbe stata l’avanzata dei carri armati sul territorio della Germania orientale in modo da invadere prima la Germania occidentale e poi tutto il resto.
Siccome si sapeva che c’era una supremazia sovietica a livello di mezzi militari di terra, in particolare carri armati, bisognava fermare questa avanzata finché essa si trovava ancora in territorio dei Paesi comunisti, con il lancio – dal nord est dell’Italia – di bombe atomiche tattiche, cioè più piccole, che fermassero l’avanzata dei carri armati sovietici.
Ora, qual è il punto?
È vero che se non fossero potute partire queste bombe, in caso di avanzata dei carri armati sovietici, non sarebbe stata difendibile l’Europa, ma è altrettanto vero che si trattava solo di scenari, ossia di ipotesi e di esercizi geopolitici studiati a tavolino dagli analisti della cia. Altrettanto facevano i colleghi del kgb, ma in buona sostanza, gli elementi dei servizi segreti, della cia, del kgb, eccetera, poi dialogavano tra loro e gli scenari militari venivano delineati insieme.
Nel 1976, inoltre, c’era un doppio problema: il Partito Comunista, alle elezioni che si erano svolte quello stesso anno (non erano le elezioni politiche), aveva superato la Democrazia Cristiana; eppure lo stesso pci si guardava bene dal rivendicare questa circostanza perché non aveva nessuna intenzione di entrare nel governo nazionale (anche perché gli stessi Sovietici non erano d’accordo). Fondamentalmente, non se la sentiva, preferiva continuare a controllare le sue regioni.
Possiamo pertanto dire che, in buona sostanza, questo “pericolo” era sopravvalutato e non poteva essere la vera ragione per cui Moro venne minacciato di morte da Kissinger.
La minaccia da parte di Kissinger, inoltre, dato che era esplicita, poteva essere significativamente decodificata attraverso sistemi, che hanno anche gli Americani, per colpire un personaggio importante di un Paese alleato: non di eliminarlo fisicamente, ma di farlo attraverso qualche scandalo pilotato.
Vedremo più avanti – con Mani Pulite – come questo modus operandi ritornerà di attualità in un’altra situazione non troppo diversa da quella che andiamo a descrivere adesso.
Veniamo al 1976 e, in particolare, alla minaccia di Kissinger.
Perché è così fondamentale?
Perché essa riguarda la questione più importante su cui ci dobbiamo focalizzare. L’allora Segretario di Stato dice a Moro: «Non puoi continuare a far crescere l’Italia del 3 e mezzo per cento, perché in questo modo state sconvolgendo gli equilibri geopolitici di tutto il Mediterraneo». Gli Americani, infatti, non erano preoccupati dell’avanzata dei carri armati sovietici attraverso le Germanie, erano semmai preoccupati degli equilibri nel Mediterraneo, i Paesi Arabi, Israele, perché l’Italia stava crescendo troppo: aveva messo all’angolo l’Inghilterra e la Francia che avevano rapporti di amore-odio con gli Stati Uniti d’America. L’Italia, che doveva essere nelle intenzione americane un Paese coloniale e sottomesso, stava assumendo un ruolo che non era stato certo previsto nel 1947 quando Alcide De Gasperi andò a firmare a Parigi quel Trattato di pace che riduceva la sovranità e l’importanza dell’Italia nello scacchiere stesso.
Quindi, in quel quasi trentennio, erano successe cose che non erano state previste, per esempio dagli analisti della cia o degli altri servizi segreti.
Questo è il punto cruciale, questo è il problema dal quale dobbiamo partire anche per comprendere le ragioni che hanno portato al divorzio del 1981.
L’altro aspetto per indebolire la cosiddetta pista comunista è che gli stessi Americani avevano buoni rapporti con il Partito Comunista Italiano. Kissinger aveva scelto come suo referente “organico” quel Giorgio Napolitano che poi ritroveremo come protagonista di una serie di passaggi nei decenni successivi della storia italiana.
Ora soffermiamoci un po’ di più sul ruolo e sulla posizione del pci in questo periodo.
Abbiamo visto che il Partito Comunista ha la capacità di superare la Democrazia Cristiana come consensi elettorali nel 1976, ma si guarderà bene dallo sfruttare questa circostanza. Dai fatti alle parole: il partito di lotta e di governo e lo sforzo apparente di Enrico Berlinguer rappresentarono solo la punta di un iceberg ben diverso, ben poco anti-usa e anti-nato, più vicino alle indicazioni sovietiche di quanto si volesse rappresentare comunemente e di quanto sostenesse il Leader Maximo. L’establishment del pci era più attento al controllo economico delle tre regioni “rosse” e di altre aree del Paese – compreso il sistema bancario, sebbene insieme ai liberali4 – che alla prospettiva concreta di governare l’Italia, per tutte le difficoltà che ciò avrebbe comportato.
Come secondo punto, abbiamo visto che il pci ha un dialogo aperto con gli Stati Uniti: soprattutto, ma non solo, attraverso la figura di Giorgio Napolitano.
Terzo aspetto, molto importante, riguarda un evento che si svolgerà nel 1977 all’Università di Roma.
Fino a quel momento il Partito Comunista era il bersaglio principale delle forze di estrema sinistra – estrema sinistra eversiva o quasi eversiva – che poi dopo ritroveremo anche molto vicina alle Brigate Rosse.
Perché fino a quella stagione del 1977?
Perché il movimento di...

Indice dei contenuti

  1. Indice
  2. Il quinquennio che precede il divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia
  3. Inizia e continua la finanziarizzazione del Paese
  4. Dalla seconda crociera del Britannia alla caduta di Craxi
  5. Gli anni Novanta: dalla flessibilizzazione alla precarizzazione
  6. Una prospettiva per il futuro