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La notte dell'architettura
Informazioni su questo libro
Un breve testo critico verso l'architettura contemporanea piena di paradossi e contraddizioni. Il tutto espresso in termini discorsivi, chiari e sintetici; quindi adatto ad ogni tipo di lettore.
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Informazioni
“Ogni opera di architettura che non esprime serenità è un errore”
(Luis Barragàn)
(Luis Barragàn)
“Non si può pensare all’architettura senza pensare alla gente”
(R. Rogers)
(R. Rogers)

CAPITOLO PRIMO
SFIDA AL CIELO
Forme inquietanti si aggirano per il mondo. Sono i grattacieli che alterano l’immagine delle principali città del pianeta, trasformando i profili urbani in pettini dagli aguzzi denti che sembrano punzecchiare il cielo. E’ la moda del tempo; un tempo segnato da edifici che svettano ogni istante più in alto in una spasmodica corsa per conquistare la verticalità. Il grattacielo, nato in America alla fine dell’800 per un intento speculativo, è sempre più espressione dello stesso spirito piratesco. Oggi la febbre della “verticalità” sembra aver contaminato l’intero pianeta. Tutte queste gigantesche costruzioni sono abbastanza simili; comunque vale la pena di conoscerne alcune più da vicino, magari le più recenti, ripercorrendone la storia ed evidenziandone alcune caratteristiche. A Londra nel 2004 viene inaugurato, dopo tre anni di lavoro il The Gherki (il cetriolo). Progettista N. Foster, una delle firme più prestigiose dell’architettura contemporanea. Alto 180 m, 41 piani, ospita uffici, un bar ed un ristorante collocato al 39 piano. Sebbene alcuni detrattori vedano nell’opera più la forma di una gigantesca “supposta” o di un “cetriolo”, a me sembra vagamente ricordare quella di un uovo pasquale e più vagamente quella di una V21 immagine, quest’ultima, tristemente famigliare nella storia recente della città di Londra.
La bellezza della costruzione è tale che Foster vinse il prestigioso Riba Stirling Prize con votazione all’unanimità. La forma è tanto felice che è stata duplicata in Spagna con la torre Agbar. Non contenti di quanto realizzato, il gruppo di progettisti guidato da Foster, ha elaborato recentemente il progetto di una torre di osservazione che dovrebbe sorgere a fianco della struttura preesistente. Forse mosso dalla sua originalità, non in sintonia con le abitudini inglesi di regalare uova pasquali senza sorpresa, Foster ha quindi deciso di fare dono alla città di un nuovo edificio. La nuova costruzione dovrebbe essere alta 305 m circa, avere un gambo sottile ed aprirsi in cima con un bulbo di vetro. Dovrebbe essere chiamata The tulip. “il tulipano“2. Se “il cetriolo” rimandava anche ad una visione fallica, il nuovo progetto sembra togliere ogni dubbio interpretativo. Il grattacielo è il simbolo del potere del nostro tempo: quello finanziario. Non è casuale, quindi, che non distante dal “cetriolo” di Foster, in piena City, sorgano molti altri grattacieli, tutti ospitanti prevalentemente uffici, come il Leadenhall Building più conosciuto come “ Grattugia”, il The Shard o l’ancora più famoso The Wolkin Tolkie. Quest’ultimo con i suoi 34 piani e un’estensione di 62.100mq, pur se inaugurato solo nel 2014, ha presentato presto dei problemi. Il prospetto sud, con la sua forma concava concentrava i raggi solari tanto da generare temperature elevate sulla strada sottostante. Le autorità londinesi, per i danni provocati da questi redivivi specchi ustori, sono state costrette a sospendere il traffico sottostante. Il problema è stato risolto solo successivamente, in modo oneroso, con l’applicazione di lamelle frangisole. Ma quello che viene realizzato a Londra è nulla se paragonato al Burj Khalifa di Dubay con i suoi 828 metri di altezza. Dubay città dei grattacieli che sembra ormai far sfigurare New York. Sempre a Dubay, per il Dubay World Expo del 2020, su progetto di Calatrava, dovrebbe essere realizzato il The Tower che dovrebbe raggiungere i 928 m di altezza. Solo in Asia è concentrato circa il 70% di questa tipologia edilizia. E tutti, come dicevamo, risultano maledettamente somiglianti. Non soltanto per le leggi della fisica, ma anche per quella sventurata globalizzazione che investe ogni aspetto del pensiero, anche quello architettonico. Ha ragione Luis Barragàn quando afferma che: “Ciò che manca molto spesso all’architettura contemporanea è il legame con la storia e con la geografia”. Il maggior numero di grattacieli oggi si trova a Hong Kong e solo in seconda posizione troviamo la città di New York. Ma nessuna parte del mondo è immune da queste “orribili gravidanze”, come le definisce N. Albanesi. Anche in Italia, per fortuna in misura limitata, la tipologia del grattacielo ha, ahimè, i suoi estimatori. Il Comune di Milano, centro economico del nostro paese, per riqualificare il Polo Urbano della vecchia Fiera, ha in programma la costruzione di tre grandi grattacieli che vengono comunemente definiti “Il Dritto, lo Storto e il Curvo”, progettati dalle più prestigiose firme dell’architettura mondiale. Anche nel nostro paese, quindi, non si rinuncia ad avvalersi dell’opera di famosi archistar, forse per conferire lustro all’Amministrazione che li ha commissionati e per sottolineare quel carattere di indefinita modernità. L’unico attualmente completato è il “Dritto”, progettato da A. Isozaki e da A. Maffei. Isozaki si è ispirato all’opera dello scultore Brancusi, la Endless Column istallata nel 1937 nel parco Targu-Jiu in Romania; una sorta di obelisco moderno o, se volete, un totem dedicato alla nuova religione della modernità. Il grattacielo di Isozaki, pensato come un edificio-macchina, è basato su di un modulo ripetibile all’infinito, costituito da sei piani ciascuno, con facciata leggermente curva e vede la presenza di orribili puntoni dorati. La sua altezza svetta oltre i 200 m ed ospita gli uffici della compagnia di assicurazione Allianz. Gli altri due, lo “Storto” avrebbe dovuto portare la firma di Z. Hadid, deceduta improvvisamente nel 2016. Il terzo porterà la firma di Libeskind. Il progetto di Daniel Libeskind prevede una linea curva a “C”, il cui sbilanciamento formale e strutturale viene opportunamente...
Indice dei contenuti
- Cover
- Indice
- Frontespizio
- Copyright
- CAPITOLO 1 - SFIDA AL CIELO
- CAPITOLO 2 - LA BRUTTEZZA UCCIDERÀ IL MONDO
- CAPITOLO 3 - I COSTRUTTORI DI VANITÀ
- CAPITOLO 4 - IL TRIONFO DELL’ASSURDO
- CAPITOLO 5 - UNA SPERANZA