Lineamenti di letteratura neogreca
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Lineamenti di letteratura neogreca

Correnti, autori e testi dalle origini ai giorni nostri

Maria Angela Cernigliaro Tsouroula

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Lineamenti di letteratura neogreca

Correnti, autori e testi dalle origini ai giorni nostri

Maria Angela Cernigliaro Tsouroula

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Lineamenti di letteratura neogreca è un manuale che affronta la storia della tradizione letteraria neogreca, dalle sue origini fino ai giorni nostri, attraverso la selezione degli autori e dei testi più rappresentativi inquadrati nel loro periodo storico e sociale. Obiettivo dichiarato dell'autrice è di far assaporare al lettore la bellezza dei testi letterari e definire al contempo l'identità greca come si è andata affermando di secolo in secolo fino al suo sviluppo più "moderno". Poesia, teatro e prosa sono raccontati a partire dal periodo franco-bizantino passando per la caduta di Costantinopoli e la Rivoluzione, le due guerre mondiali, giungendo fino ai giorni nostri. Perché la letteratura greca non si è interrotta d'un tratto, né si è persa nella notte dei tempi, ingoiata dai meravigliosi flutti del suo azzurro mare, ma ha continuato e continua a mostrare originalità e vitalità, offrendo al mondo il suo contributo culturale.

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Informazioni

Editore
Hoepli
Anno
2021
ISBN
9788836006489
SECONDA PARTE
Dal 1830 a oggi
V CAPITOLO
La letteratura neogreca dopo la Rivoluzione e fino alla generazione degli anni ’80 (1821-1880)
In questo periodo assistiamo da una parte alla scrittura di Memorie da parte dei rivoluzionari che costituiscono delle fonti dirette per conoscere gli avvenimenti occorsi durante la Rivoluzione, dall’altra alla nascita di due Scuole antagoniste tra di loro: l’Eπτανησιακή Σχολή (Scuola Ionica), il cui maggior esponente è Διονύσιος Σολωμός (Dionìsios Solomòs), dall’altra la Σχολή των Αθηνών ή Αθηναϊκή (Scuola d’Atene o Ateniese). La prima usa la lingua popolare, la seconda la kathareusa, pur essendo influenzate entrambe dalle correnti romantiche europee.
Panorama storico-letterario
Nel mese di marzo del 1821 scoppia la Rivoluzione che si pone come obiettivo non solo la liberazione del paese dal giogo turco, ma anche la creazione di uno Stato indipendente.
Come abbiamo visto nel precedente capitolo, il risveglio della coscienza nazionale era già avvenuto nella seconda metà del XVIII secolo, nella fase dell’apice dell’Illuminismo greco. In quel periodo, invero, grazie alla diffusione dell’istruzione, si era sviluppata l’idea della necessità della creazione di una nazione greca indipendente, legata all’antica Grecia, che potesse rivendicare il diritto all’esistenza politica. Quell’idea si era diffusa grazie alle società segrete, costituitesi in Grecia sull’esempio di quelle europee. Le società segrete, dandosi la giustificazione di operare per lo sviluppo culturale greco, avevano preparato la Rivoluzione della nazione. La più importante tra le società segrete si era dimostrata la Φιλική Εταιρεία (Filikì Eteria), fondata a Odessa nel 1814, che aveva esteso la propria attività in Grecia e a tutte le colonie greche europee. L’ Εταιρεία all’inizio aveva avuto pochi successi, ma la situazione era cambiata da quando se ne era assunta la direzione il principe Alèxandros Ipsilàntis (Αλέξανδρος Υψηλάντης, 1792-1828), un ufficiale russo. La Rivoluzione, proclamata e portata avanti in Moldavia e Valacchia da Ipsilantis senza grandi successi, grazie a Grigòrios Dikaìos Papaflèssas (Γρηγόριος Δικαίος Παπαφλέσσας, 1786/1788-1825), riuscirà, infatti, a trovare terreno fertile alla sua diffusione nel Peloponneso, nella Grecia continentale e nelle isole dell’Egeo. Nel nuovo Stato greco liberato verranno costituiti una serie di governi locali e Assemblee Nazionali.
La prima Assemblea Nazionale, tenutasi nei pressi di Epidauro (dicembre 1821), dopo aver proclamato l’indipendenza della Grecia, voterà una Costituzione democratica (1822).
In seguito alla liberazione di una parte della Grecia, si forma il primo nucleo dello Stato greco, una piccola parte dell’attuale. Dopo sanguinose battaglie di terra e mare, bisogna, perciò, attendere per vedere il suo vero aspetto con la completa liberazione delle Isole Ionie1, della Tessaglia, della Macedonia, della Tracia, di Creta e delle Isole dell’Egeo dalla dominazione turca e straniera (di veneziani, francesi e inglesi) e la nascita di una monarchia parlamentare democratica sotto il re Giorgio I di Danimarca. Si ricordi, inoltre, che Atene (dopo Nauplio), solo nel 1834, diventerà la capitale del nuovo Stato greco.
Fig. 1 Divisione amministrati va della Grecia nel 1833.
Fig. 2 Immagine del primo Parlamento dei greci a Nauplio.
Fig. 3 Immagine di Atene che diventa capitale della Grecia il 18 settembre 1834.
Fig. 4 La calorosa accoglienza riservata al re Ottone I ad Atene in un quadro di Peter von Hess (1839).
L’unione delle Isole Ionie – per circa sette secoli sotto il dominio straniero – con la Grecia (1864) assumerà un significato particolarmente importante per la storia della letteratura. Significherà, difatti, l’incontro tra due Scuole di indirizzo diverso: l’Eπτανησιακή Σχολή (la Scuola Ionica) che rappresenta la tradizione che si rinnova e si arricchisce di nuovi elementi per via dei contatti con la letteratura d’Occidente e l’Αθηναϊκή Σχολή (la Scuola Ateniese), rappresentata per la maggior parte dai fanarioti, ormai trasferitisi ad Atene, capitale del nuovo Stato; tra loro si trovano intellettuali della Grecia libera e di quella sviluppatasi sotto il giogo turco. Queste due Scuole resteranno antagoniste e non istaureranno un dialogo costruttivo, pur essendo entrambe influenzate dalla nuova corrente del Romanticismo che si sta diffondendo in Europa.
A. Απομνημονεύματα (Memorie)
Massiccia la produzione – a volte anche in lingua straniera – di Απομνημονεύματα (Memorie), un filone autobiografico in cui personaggi importanti, in maggioranza eroi e politici2, ma non solo3, si preoccupano di «dare un’interpretazione propria degli eventi, tumultuosi e travolgenti nella rivoluzione» (Vitti, p. 249). Tra questi vorremmo ricordare soprattutto Ioànnis Makrighiànnis (Ιωάννης Μακρυγιάννης, 1797-1864), un generale di umile estrazione, che pur non avendo avuto modo di andare a scuola, impara a scrivere da solo, quando ormai è adulto. Così nelle sue Memorie racconta le avventure che affronta, come pure esprime le sue toccanti idee in una lingua popolare “mista”, eppure molto viva ed efficace, costituita tanto di elementi dialettali quanto di parole di origine turca ed europea4.
Più che testi letterari si potrebbe comunque dire che le Memorie sono delle fonti, seppur indirette, per conoscere la storia e, in particolar modo, la mentalità di una società che si trovò ad affrontare difficili condizioni di sopravvivenza5.
In tale ambito, sono assolutamente da citare gli storici Spirìdon Zambèlios (Σπυρίδων Ζαμπέλιος, Leucade, 1815-Svizzera/Livorno, 1881) e Kostantìnos Paparigòpoulos (Κωνσταντίνος Παπαρρηγόπουλος, Costantinopoli, 1815-Atene, 1891), quest’ultimo per la sua poderosa opera Ιστορία του Ελληνικού Έθνους (Storia della Nazione Greca, 1860-1874).
B. Eπτανησιακή Σχολή (Scuola Ionica)
Il termine Scuola Ionica viene introdotto da Kostantìnos Asòpios [Κωνσταντίνος Ασώπιος, Grammenon (Gianina), 1785-Atene, 1872], professore universitario, ed Emmanuìl Roìdis (Εμμανουήλ Ροΐδης, vd. dopo) per riunire sotto lo stesso titolo gli scrittori e la loro produzione letteraria, compresa tra la seconda metà del XVIII secolo fino alla fine del XIX secolo. Personaggio centrale di questa Scuola è il grande poeta Solomòs (vd. dopo). Nel 1883 questo termine viene adottato anche da Palamàs per indicare soprattutto l’insieme di quei poeti che operano principalmente nel secolo XIX in quelle isole come seguaci di Solomòs.
Le isole Ionie più importanti connesse alla Scuola Ionica sono Zante e in particolare modo Corfù, dove viene fondata l’Accademia Ionica (1824).
Il genere letterario che viene più coltivato è la poesia lirica, epico-lirica e satirica, spesso secondo figure metriche che costituiscono un innesto con quelle della poesia italiana6. La forma preferita è il sonetto.
È il trionfo in Grecia della corrente del Romanticismo di stampo tedesco, basato sull’idealismo del filosofo Hegel, secondo il quale lo spirito e la coscienza morale predominano sulla materia e il materialismo.
Gli argomenti principali sono l’amore per la donna, l’amore per la patria e la sua religione (si sente l’influenza della poesia italiana religiosa del XIX sec.) che elevano dai dettami dell’umana necessità.
Un accenno rapido, bensì indispensabile, va all’argomento lingua. Si nota la predominanza di due lingue: quella italiana e quella greca. Spesso, infatti, gli intellettuali usano l’italiano, mentre le classi più popolari meno agiate usano l’idioma locale. La convivenza dell’italiano e dell’idioma locale dà luogo, pertanto, a un tipo particolare di lingua demotica con cui scrivono molti letterati i quali rifuggono dall’uso della kathareusa.
La poesia delle Isole Ionie
Nell’Eptaneso, la regione culturalmente più avanzata e feconda della Grecia agli inizi del XIX secolo, nascono i due più significativi poeti greci dell’Ottocento, Dionìsios Solomòs (Διονύσιος ...

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