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La voz de España
Antonio Altadill
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- 78 pagine
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La voz de España
Antonio Altadill
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Informazioni sul libro
Obra teatral en verso que constituye una loa patriótica a España, en la que se representa a España como un personaje que se debate entre el Espíritu Público, sus deberes y obligaciones para con sus ciudadanos, y la Discordia, encarnada en otro personaje y que pretende romperla utilizando la Guerra.-
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Informazioni
Argomento
LiteraturaCategoria
Crítica literariaESCENA ÚNICA.
El teatro representa una vasta llanura. En el fondo se verá el mar con buques de vapor. En medio de la escena un árbol á cuyo pié habrá un leon dormido y banderas españolas bastante bajas y caidas. La España, sentada sobre el leon, aparecerá dormida y reclinada la cabeza en el tronco del árbol. La Discordia á su izquierda, vigilante, teniéndole puesta una mano en el corazon y una tea encendida en la otra. A la derecha de la España el Espiritu público dormido. Al oir el coro, las tres figuras experimentan una sens acion visible, despertando la España y el Espiritu Público.
La escena se presenta oscura iluminándose insensiblemente, hasta quedarlo del todo, cuando se levanta la España.
CORO lejano.
Duerme, duerme sin duelos, España,
tu pasado olvidando y tu gloria,
mientras mancha tu nombre y tu historia
el mas negro, infamante borron.
Nunca vuelvan á abrirse los ojos
que verian tan negra mancilla:
duerme en tanto que el moro hoy humilla
la bandera que ayer le humilló!
españa .
(Abriendo los ojos y queriendo moverse.)
Qué sueño tan horrible! Todavía
fatal embarga la cansada mente!
su mortal agonía,
dormido aun, el corazon la siente!
discordia .
Qué dicen esas voces que así llegan
vivas á herir su oido,
su cuerpo estremeciendo y despertando
al antes tibio corazon dormido?
españa .
Era un sueño no mas! Si tal no fuera,
¡A dónde mi vergüenza llevaria
que verla no pudiera
el mundo que ante mí se inclinó un dia!
La renegada, la canalla impía
que el rugido al oir de mis leones,
temerosa temblaba;
la que espantada huia
á la sombra no mas de mis pendones,
atentar hoy cobarde
á mi honra con pérfida bajeza
y ...