Nel silenzio

Una guida letteraria

AA. VV., Valeria Laura Carozzi

• Editore: TS Edizioni
• Anno: 2021
• eBook ISBN: 9788862408929
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Collezioni letterarie

In questo insolito percorso letterario, le voci di oltre duecento grandi firme – scrittori, filosofi, poeti, mistici e maestri spirituali di ogni nazionalità ed epoca storica – sono accostate in un mosaico variegato: un vero e proprio viaggio narrativo alla scoperta di una delle dimensioni più preziose dell'esperienza umana. La necessità di un silenzio delle parole è predicata dai grandi saggi, perché la lingua è occasione di dispersione inutile, di distrazione. Ecco allora che il silenzio esteriore restituisce al corpo, alla mente e allo spirito la calma necessaria per recuperare quel silenzio interiore che permette di restare lucidi, vigilanti e accoglienti nei confronti di se stessi, degli altri e dell'intera Creazione. Il silenzio, soprattutto, avvicina l'anima alla vita, mettendola in contatto con tutte le sue caleidoscopiche sfaccettature: l'amore e l'odio, la bellezza e l'orrore, l'intimità e la distanza, la presenza di Dio e la sua assenza. Questa piccola guida è allora una bussola preziosa per esplorare – in punta di piedi – il misterioso territorio del "silenzio che parla".

Introduzione

C’è una dimensione spirituale esaltata nelle esperienze mistiche, ma non solo: è la dimensione del silenzio. Il silenzio è indicato spesso come primo passo per l’incontro con il Mistero, con l’Inesprimibile, in ultima istanza con Dio. La necessità di un silenzio delle parole è predicata dai grandi saggi, perché la lingua è occasione di dispersione inutile, di distrazione.

Il silenzio esteriore restituisce al corpo, alla mente e allo spirito quella calma necessaria per recuperare il silenzio interiore. Il silenzio del cuore è ciò che ci permette di essere lucidi, vigilanti e accoglienti verso noi stessi, verso gli altri e verso il divino. L’uomo contemporaneo, però, ha paura del silenzio, proprio perché, più o meno inconsciamente, ha eliminato la fonte del suo silenzio: la dimensione trascendente.

In questo insolito percorso letterario si invita il lettore a visitare il misterioso territorio del “silenzio che parla”.

C’è infatti un “silenzio vuoto”, freddo e lugubre, che incute paura, perché in esso facciamo i conti con le nostre povertà. E c’è un “silenzio pieno”, che parla, che regala fiducia e intimità, in cui il vuoto si riempie di calore e di vita.

Ci sono silenzi “pesanti”, frutto di litigio o imbarazzo, e silenzi “leggeri”, ricercati come oasi di pace nella nostra frenesia quotidiana, in cui prestare ascolto alla voce interiore che sussurra in ognuno di noi.

C’è un silenzio dell’uomo e un silenzio della natura, un silenzio del giorno e un silenzio della notte, un silenzio dell’armonia e un silenzio della discordia.

Il silenzio, soprattutto, ci avvicina alla vita, mettendoci in contatto con tutte le sue caleidoscopiche sfaccettature: l’amore e l’odio, la bellezza e l’orrore, l’intimità e la distanza, la presenza di Dio e la sua assenza.

In questo libro, le voci di oltre duecento grandi firme – scrittori, filosofi, poeti, mistici e maestri spirituali di ogni nazionalità ed epoca storica – sono accostate in un mosaico variegato: un vero e proprio viaggio narrativo alla scoperta di una delle dimensioni più preziose dell’esperienza umana.

Il silenzio e il cibo

Convitati che preferiscono tacere

Iperide filosofo, trovandosi a una festa in una gran compagnia tumultuosa e abbondante di gioia e di piacere fu domandato perch’ei non diceva motto: «Perché di parlare» disse egli «di cose agarzielle quali io sono propizio non è tempo, e a quelle ch’è tempo io non sono propizio». Biante, uno de’ sette savi di Grecia, fu ripreso e dettogli che egli era pazzo, perché a una certa cena stava senza dir parola. A che senza alterazione alcuna rispose come sarebbe egli possibile che un pazzo sapesse tacere a mensa. Zenone, essendo in Atene a convito, fu domandato dagl’imbasciadori del re di Persia, che lo vedevano star cheto quel ch’ei direbbono di lui al loro signore. Rispose: «Ditegli che voi avete veduto un vecchio che sapeva tacere a tavola». Pericle più severo non volle mai andare a’ conviti, dubitando di non corrompere i suoi costumi e divenire vizioso.

Lodovico Guicciardini, L’hore di ricreatione (1568)1

Un silenzio dolce

Quando il folletto dai capelli rossi ch’era al servizio di Babette aprì la porta della sala da pranzo, e gli ospiti ne varcarono la soglia lentamente, questi non si tennero più per mano e rimasero in silenzio. Ma era un dolce silenzio, perché in ispirito essi si tenevano ancora per mano.

Babette aveva messo una fila di candele in mezzo alla tavola, e quelle fiammelle brillavano contro le giacche e le vesti nere, e contro l’unica uniforme scarlatta, e si riflettevano nei chiari occhi umidi. […]

Quando tutti si furono seduti i membri anziani della Congregazione ringraziarono il Signore con le parole dello stesso decano:

Possa il mio cibo nutrire il mio corpo,

possa il mio corpo sostenere la mia anima,

possa la mia anima in atti e parole

render grazie al Signore per ogni cosa.

Alla parola “cibo” gli ospiti, con le loro vecchie teste chine sulle mani giunte, ricordarono che s’erano giurati di non pronunciar parola su quell’argomento, e in cuor loro rafforzarono il voto: non gli avrebbero neppure dedicato un pensiero!

Isak Dinesen (pseudonimo di Karen Blixen), Babette’s Feast (1950)2

Commensalità consapevole

Il mondo è stato creato per l’umanità e l’umanità per il mondo: di questo sono certo! Ecco perché la mia spiritualità è sempre eco-spiritualità, ecco perché il cibo è al cuore della vita secondo lo Spirito. Non è possibile vita spirituale senza consapevolezza del cibo, senza attenzione al cibo, senza che si accenda l’arte del mangiare, senza che il pasto sia un rito creatore d...

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• Il silenzio e il cibo