La Scuola Carla Strauss
eBook - ePub

La Scuola Carla Strauss

Dall'arte del movimento al movimento in movimento

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La Scuola Carla Strauss

Dall'arte del movimento al movimento in movimento

Informazioni su questo libro

Carla Strauss è una figura misconosciuta nella storia della danza. Eppure è stata molto nota a Milano per avere aperto una innovativa Scuola di ginnastica nel 1945, rivolta in particolare alle donne. Già nel 1933 scrive che l'armonica educazione di corpo e anima si realizzerà in colei che "porterà al mondo il messaggio di aspirazioni di milioni di donne". Al centro degli interessi di Carla Strauss c'è il corpo femminile, quel corpo che dagli inizi del XX secolo è vettore di una profonda trasformazione nella vita delle donne ma anche degli uomini. Dalla fine dell'Ottocento e definitivamente nel Novecento il corpo femminile si libera di busti, veli, di pesanti abiti e di cappelli ornati, oltre che delle molte gravidanze, per diventare principale interprete di altri desideri che condurranno alla rivoluzione femminista, l'unica veramente vittoriosa.È con questa convinzione che Donatella Massara indaga, attraverso ricerche, letture e interviste, l'origine della Scuola Strauss per collocarla nella più generale storia della danza e della ginnastica moderna occidentale, dove le avanguardie femminili della danza libera hanno creato una lingua, un'esperienza e scelte di vita a cui facciamo ancora oggi riferimento.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a La Scuola Carla Strauss di Donatella Massara in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Media & Performing Arts e Dance. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

TESTIMONIANZE DELLE INSEGNANTI

Johanna Wollmann, Alessandra Signorini,
Claudia Mizrahi, Karin Ullrich, Silvana Barbieri,
Ruth Eulenberger, Daniele Vallier,
Rossella Maiuri Meusel, Maria Pia Pieracci Ceruti,
Alessandra Gallone, Jutta Joksch e di un’allieva
Cristiana Sartorio
p.69_ALTO
p.69_BASSO

Johanna Wollmann

Insegnante e responsabile della Scuola Carla Strauss Movimento in movimento

La Strauss aveva uno sguardo radiografico

Sono venuta a Milano per amore a 21 anni appena finiti gli studi, fresca di Accademia dove mi ero formata come insegnante di ginnastica e danza, ho cercato subito lavoro, benché fossi piena di entusiasmo, non riuscivo a trovare la realtà adatta a me e alla mia formazione. Ho iniziato senza convinzione in un club in corso Vittorio Emanuele, dove poi anni dopo sarebbe finita la Scuola Carla Strauss; una cliente mi chiese: “Lei è tedesca?” perché la signora Strauss sta cercando insegnanti e le sceglie sempre straniere”. La situazione italiana, in quel momento, per quanto riguardava la ginnastica “innovativa”, era più lenta a svilupparsi. Andai a presentarmi e trovai un ambiente tutto diverso da quanto sognavo: vecchio, buio con un’atmosfera strana, ma bella. La signora Strauss aveva uno sguardo radiografico: vedeva dentro e oltre. Ti sentivi nuda ma non giudicata, piuttosto: considerata. Come in alcuni momenti decisivi della mia vita, ho percepito che ero al posto giusto, che dovevo proseguire lì.
In seguito lei mi accolse con calore, benché fosse una persona riservata, e mi offerse uno spazio per formarmi ulteriormente e per insegnare. Mi stupisce oggi che mi avesse assunta subito regolarmente, anche se non poteva darmi immediatamente dei corsi, visto che eravamo a metà anno scolastico e al momento era coperta. Non voleva rischiare di perdermi, penso oggi…
Seguivo le lezioni sue e delle colleghe, allora erano Ruth Randon, Daniele Vallier, Liliana Renzi, presto arrivò anche Mary Sheldon, fisioterapista, più avanti Karin Ullrich, che lavora ancora con me. Così perfezionai l’italiano che studiavo ai Filodrammatici ed imparavo a conoscere l’ambiente, chi frequentava e chi ci lavorava. Le due segretarie si occupavano dell’accoglienza e di tutto quanto oggi si risolve con il pc. Avevamo 3 aule in via Brera al 10 e un’altra al civico 16, quindi, in contemporanea, si svolgevano 4 corsi diversi per tipologia ed età, dai bambini in età appena prescolare, alle ragazzine, poi c’erano corsi per le signorine, le mamme giovani fino alle signore non più giovani ma meravigliosamente agili ed entusiaste, come del resto tutte le persone che incontravo lì, allieve ed insegnanti. L’atmosfera era davvero frizzante soprattutto per quanto riguardava la formazione delle insegnanti. Ogni settembre ci ritrovavamo, dopo aver frequentato vari corsi spesso all’estero. A Bolzano, andavamo per i corsi internazionali di danza.
La signora in genere aveva studiato libri appena usciti all’estero e cosi ci confrontavamo tra di noi, cercando nuovi spunti, l’essenza di nuove tecniche e correnti. Riuscivamo a individuare preziosi elementi per arricchire il nostro lavoro. Lo studio pratico, unico nel suo genere, era quasi sempre guidato da insegnanti di alto livello internazionale e il salto di qualità era cosi garantito, individualmente e come corpo insegnante.

Quando ho iniziato alla Scuola Carla Strauss era un momento fertilissimo

La scuola aveva un’ottima fama. Offriva quello che la Milano colta cercava; le offerte erano a misura di tutti (dal punto di vista fisico). Chi veniva mandato dai medici, ginecologi, ortopedici, trovava risposta e anche chi desiderava praticare la danza non classica. Non veniva esclusa neanche la ragazza con una schiena problematica e atteggiamenti scoliotici etc. Le insegnanti sapevano come rendere efficace addirittura la ginnastica e la danza jazz per questi casi.
In uno dei corsi di formazione a settembre con Herrat Stampa, di cui parla con entusiasmo Jutta, tra le sue esperienze di formazione, Herrat ci chiese, dopo un lavoro più tecnico alla sbarra e al centro, di eseguire una improvvisazione, singolarmente. Non ricordo il tema, ma non dimenticherò mai che Carla Strauss, che, fino a quel momento, assisteva alla lezione senza metterci in imbarazzo, fu invitata a fare anche Lei la sua improvvisazione… e sento ancora i brividi di allora osservandola, radicata nell’angolo, in fondo alla sala, vicino alla finestra. Avrà avuto 75 anni, cominciò ad eseguire un lentissimo sviluppo di movimenti lievi che salivano dai piedi fermi attraversando il corpo alto, snello, petto importante e vivacizzarsi nelle braccia verso l’alto, fermandosi lì. Trattenemmo il fiato tutte e ricordo una sensazione fortissima d’imbarazzo perché mi sembrava di leggerle la parte intima, nascosta solitamente con grande controllo. Una bellissima performance di immensa sincerità. Fu l’unica volta che la vidi danzare.
Quando festeggiammo i suoi 75 anni a scuola, con Lei e lo staff, le facemmo come sorpresa uno sketch: “nello spogliatoio” imitando i comportamenti vari e tipici, esagerando, ovviamente. Lei rise tantissimo, come sapeva fare e si commosse per la “vertebra d’oro” che le avevo realizzata in materia modellabile.
In quegli anni tante volevano praticare la danza e l’offerta alla Strauss era forse la più moderna, alcune allieve di allora si sono poi formate all’estero come insegnanti di danza, tra cui Claudia Mizrahi che insegna ancora oggi da me, Layla Minder che gestì poi una scuola di Modern Dance a Milano, Anna Zamboni lavora ancora nella sua scuola, Alessandra Gallone, che ha insegnato anche alla Scuola Carla Strauss, Barbara Bianchin, formata alla Martha Graham School – New York. Queste sono quelle che ricordo.
Penso di aver seminato un grande entusiasmo per la danza. Era certo il momento storico perché in tutto il mondo c’era entusiasmo per la danza moderna. Sono riuscita a realizzare con l’aiuto di Sandro Kaufman, il figlio della signora Strauss, il primo Festival Internazionale di danza moderna a Milano. Si svolse al Palalido nel 1981 e ’82 e come docenti avevo chiamato da New York Walter Nicks per afro jazz dance, per afro ethnic Charles Moore e per la modern jazz dance Dick O’Swanborn. Fu un successo!
In effetti, ero stata la persona che la signora Strauss aveva cercato: sapevo lavorare con i bambini, coinvolgere le ragazze, insegnare danza e occuparmi con un surplus di fantasia delle signore. Penso che alla signora Strauss piacesse la mia creatività.

Prima di essere insegnante, sono creativa

In effetti penso di essere creativa ancora prima di essere insegnante. Ho messo in piedi la mia prima coreografia a 7 o 8 anni. Avevo radunato tutti i bambini del cortile per una danza olandese con le pantofole Scholls, che tutti avevamo e che servivano per battere il ritmo con mani e piedi; già allora avevo scelto la mia strada.
Ho frequentato fino dai 5 anni lezioni di danza elementare alla Orffschule della mia città, presso il conservatorio. Strumenti Orff come gli xilofoni di legno, legni suonanti e i tamburelli facevano parte delle lezioni; cosi il ritmo, la musica, divennero la base, insieme alle discipline corporee, del mio percorso formativo. Poco dopo seguii i corsi di modern jazz dance allo studio Ehrensberger. Qui c’era lei, insegnante di danza e lui, musicista jazz, facevano lezioni con musica dal vivo, sempre, ed è impensabile oggi. Non avevo più dubbi su cosa fare da grande, anche se disegnare moda mi sarebbe piaciuto. Avevo però scoperto che mi piaceva insegnare e che venivo apprezzata come insegnante, fin dalle prime esperienze, come supplente. Allora mi sono iscritta alla formazione professionale della Kleine Nestler Schule, a München per seguire gli studi di Sportmedizin, Leibesgeschichte e altra teoria accanto alle lezioni pratiche di ginnastica moderna femminile, Krankengymnastig, Organgymnastig, yoga, Jazzgymnastig, modern jazz dance, Kinder und Altengymnastig, danza classica, massaggio, Gestaltung, teoria dell’insegnamento. La formazione era utile, completa, seria, però mi sentivo più felice quando potevo inventare, creare, anche la stessa lezione doveva diventare una piccola opera d’arte. Questo stimolo, grazie a dio, l’ho conservato. Mi rende felice, produrre coreografie e lezioni organiche, esteticamente belle. La mia indole, il mio modo di eseguire i miei compiti è sempre una ricerca di estetica.

Quando Arte del Movimento di Carla Strauss diventa Movimento in Movimento di Johanna Wollmann

Mi sono presa il tempo di due gravidanze, lontana dalla scuola, non solo perché volessi dedicarmi tranquillamente ed integralmente a questa novità, ma anche perché non avevo a chi appoggiarmi.
Inoltre a scuola avevano trovato una sostituzione, dopo che avevo insegnato sino all’ottavo mese di gravidanza.
Negli anni del boom, di cui sopra, c’era spazio per nuove scuole a Milano. Quasi tutte le insegnanti sognavano una propria scuola, così Daniele aperse il suo studio. Anch’io desideravo seguire liberamente ancora di più il mio stile. Insieme a Mary Sheldon e Silvana Barbieri abbiamo aperto la Scuola Armonia in via Cusani.
Quando poi è mancata la signora Strauss, appena nata la mia terza figlia, gli eredi sono venuti da me, pregandomi di occuparmi della scuola: non avevo molti dubbi. Volevo farlo. Doveva continuare l’opera preziosa… per generazioni di milanesi e a costo di rinunciare al mio nome in cima, ho scelto di prendermi cura di questo gioiello. Avevo le spalle coperte da mio marito e potevo permettermi di investire in questa impresa; nel frattempo la scuola aveva guadagnato una sala unica, bellissima con soffitti alti e stucchi, in corso Vittorio Emanuele, ma aveva perso utenza, e insegnanti pilastro, a parte Karin e Claudia. Alessandra rientrava da una seconda maternità. Di nuovo ho trovato tutto buio e vecchio.
Ho ristrutturato, imbiancato, abbellito, reso luminoso, più gradevole l’ambiente intorno alle lezioni; un po’ di arte in sala d’attesa e sui muri, qualche piccolo comfort. Certo, non potevo rifare i bagni e le docce, eravamo in affitto e tutto era troppo costoso. Però ci tenevo a partire così, circondata dal bello; le insegnanti erano con me per modernizzare e abbellire. La formazione continua delle insegnanti rimane il mio desiderio più grande e forse è questa l’eredità da parte della signora a me più cara e non solo a me.
Quando a lezione facciamo fare alle allieve uno slancio della gamba o del braccio spesso accompagniamo con la voce, come fosse uno strumento musicale ritmico. Siamo lontane dal comando: 1.2.3. Questa è un’altra eredità. Già era nostro, e volevamo conservarlo: un linguaggio Strauss, oltre ad un rispetto profondo per ogni persona davanti a noi, una serietà professionale curatissima, un metodo non metodo: il ‘metodo’ Strauss.

Il mio sogno

La nuova scuola di corso Vittorio Emanuele corrispondeva alla perfezione al mio sogno: spazio per la fantasia e la creatività, niente ripetizioni noiose se non addirittura dannose, molta varietà di attrezzini e un pozzo di idee per usarli efficacemente in modi nuovi. Ad esempio la palla, che da sempre si utilizzava in certi modi, ora ne aveva a disposizione tanti altri inventati da noi; la correzione non era più diretta se non raramente, ma piuttosto discreta. Arrivava a tutti senza disturbare, offendere. Il linguaggio metaforico aiuta molto a migliorare la qualità, l’intensità di un gesto. L’utilizzo della musica, che prima faceva da sottofondo, è diventato parte integrante della lezione; il brano viene scelto ritmato per seguirne il ritmo, o melodioso per essere liberi a seguire il ritmo del movimento intrinseco, naturale. La respirazione viene guidata, con molto rispetto, non sempre, ma, a volte, e solo in certi esercizi con uno scopo ben preciso.
Ho introdotto il canto abbinato al movimento con Fabio Soragna, ho proposto lezioni in lingua tedesca per chi volesse fare esercizio perfezionando una lingua straniera. Jutta Joksch ha insegnato ai bambini con il metodo Orff, ha insegnato Yoga oltre ad arricchire le nostre riunioni con interventi costruttivi e regalandoci momenti di studio indimenticabili. Abbiamo sviluppato l’uso dello spazio in modo geniale fino a trovare soluzioni stupefacenti, soprattutto quando lo spazio fisico si è ridotto, spostandoci nella nuova sede; dato che i costi tra personale e affitto erano diventati più alti degli incassi, ho deciso di rimpicciolire. Erano cambiati i tempi col nascere di palestre a migliaia. Oggi la loro offerta è valida ed interessante, certo un po’ diversa. Ma noi non possiamo competere e non rimane altro che offrire un prodotto di nicchia, particolare, prezioso, interessante. Prima di arrivare a questa scelta dolorosa, ho lavorato anche di sabato 7 ore filate, trascurando la famiglia, ho tentato in tanti modi di risolvere il problema dei numeri. Ma con il personale regolarmente assunto, un affitto alto, più costi di pulizia, manutenzione e quant’altro, non era più sostenibile.
Certamente aprire le porte alla danza il fine settimana e la sera tardi, era stato emozionante ma era senza garanzie di stabilità. Ci sono state molte iniziative di ottimo livello come la danza orientale con Alessandra Gallone e con Alessandra Orlando. La prima aveva portato corsi di danza moderna alla scuola. C’era stata la danza indiana, un’esperienza bellissima, poi ci sono stati stage e corsi con Marcella Fanzaga e molte altre iniziative di ottimo livello come il Metodo Feldenkrais®, l’Euritmia e sicuramente ho tralasciato di nominare tanti protagonisti meritevoli e mi scuso. Nemmeno ricorrere alla formazione e all’assistenza a livello gestionale ha potuto aiutarmi ad evitare di dover prendere la decisione, di cui non mi sarei poi mai pentita, di spostarmi in una sede più piccola.
Abbiamo meno utenza ma anche meno problemi, meno costi, più serenità, meno notti insonni, meno litigi a casa, più tempo ed energie per l’altra faccia della vita e una dimensione equilibrata.
Ringrazio Gemma Martino per avermi offerto lo spazio di Metis. Qui mi sembra di far star bene le persone, sia le allieve che le insegnanti. Mi emoziona pensare a una mia allieva, Maria, scomparsa a 90 anni. Veniva sempre a scuola anche se non ci vedeva quasi più, perché le piaceva moltissimo. Possedeva una straordinaria e innata eleganza dei gesti. Era molto elegante indossava sempre il cappello. Questa donna ha chiesto di essere sepolta con la sua tuta da ginnastica. Mi appaga la sensazione di svolgere un compito sensato, per altri ed in ultimo per me, un lavoro ben fatto, attento, serio, gioioso e unico, con una storia sua preziosa nei contenuti. Sono orgogliosa di renderlo vivo insieme a tutti i suoi protagonisti, allieve, insegnanti e chi ci sostiene con buoni pensieri. Alessandra il mio braccio destro, abile in segreteria e nell’organizzare qualsiasi cosa, come nell’insegnamento, è diventata un motore affidabile. Le colleghe attuali Alessandra, Claudia e Karin hanno competenze eccellenti.
Ho riscoperto dopo anni che la formazione della Strauss si era svolta in una realtà antroposofica, la Loheland Schule.
Non avevo mai parlato con lei di antroposofia, però mi mandò da un medico antroposofo quando avevo 28 anni, il dott. Bargero. Lui mi ha spinta a conoscere la Ginnastica Bothmer, che si pratica alla Scuola Waldorf, sono stata a Dornach per seguire dei seminari. A Milano ho preso lezioni di Euritmia e le ho proposte e offerte anche al collegio delle insegnanti Strauss. Furono esperienze molto gradite, come quelle di scultura in creta con Martin Gerull. Sono infatti convinta che la formazione della persona e dell’insegnante in particolare si arricchisca tramite l’esperienza dell’arte, che plasma che forma, che insegna la libertà di essere unici anche nel movimento!
Ho scoperto il valore di percepire lo spazio circostante oltre a quello che occupo tramite la danza, maggiormente e definitivamente tramite la ginnastica Bothmer. L’incontro con la pedagogia Waldorf ha trasformato il mio modo di insegnare, l’antroposofia il mio modo di pensare. Ha dato un senso nuovo al mio lavoro e alla mia vita.
Sono infinitamente grata a tutti coloro che hanno illuminato questo mio percorso di studio e lavoro, insegnanti ed alliev...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Presentazione
  3. Donatella Massara
  4. Frontespizio
  5. Pagina del Copyright
  6. Sommario
  7. Introduzione di Donatella Massara
  8. La scuola Carla Strauss nella storia dell’arte del movimento di Donatella Massara
  9. Biografia di Carla Strauss di Donatella Massara
  10. Il movimento in movimento di Johanna Wollmann
  11. TESTIMONIANZE DELLE INSEGNANTI
  12. TESTIMONIANZE DELLE ALLIEVE
  13. ALTRE TESTIMONIANZE
  14. Bibliografia