Pensare la violenza contro le donne

Una ricerca al tempo del Covid

Martina Pellegrini, Patrizia Romito, Marie-Josèphe Saurel-Cubizolles

• Editore: Rosenberg & Sellier
• Anno: 2021
• eBook ISBN: 9791259930026
• Argomento: Scienze sociali
• Categoria: Studi di genere

Cosa è successo alle donne vittime di violenza da un partner o ex-partner, da marzo a maggio 2020, quando tutta l'Italia si è chiusa per il primo, drammatico lockdown? Questo libro fa il punto sulla questione, a partire da una ricerca con donne che si sono rivolte a uno dei centri antiviolenza in Italia. I risultati emersi, in parte sorprendenti,
restituiscono la varietà dei percorsi di uscita dalla violenza: le donne conviventi con un uomo violento hanno subito un aggravamento della situazione che, in alcuni casi, le ha spinte a intraprendere i primi passi per uscirne; per altre,
non più conviventi, e per le loro bambine e bambini, le misure di distanziamento hanno rappresentato un'inaspettata e benaccetta tregua dalle violenze. L'indagine ha permesso di approfondire alcuni aspetti del maltrattamento al di là del periodo specifico: l'impatto sulla salute, la pervasività della violenza, l'uso strategico delle tattiche di controllo da parte dell'uomo violento e il ruolo della paura, la necessità di considerare la violenza come un continuum e non come una serie di atti separati.
In primo piano risaltano la forza e il coraggio delle donne coinvolte, e il ruolo centrale delle operatrici dei centri antiviolenza, vere protagoniste del lavoro collettivo che si è confluito nel volume.

1. VIOLENZA CONTRO LE DONNE e COVID-19

1.1. Il genere della pandemia

Da quando i primi casi di una nuova malattia virale, poi denominata Covid-19, sono stati identificati nella provincia di Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019, il mondo intero è stato travolto da una pandemia che per estensione, intensità, conseguenze e molteplicità di azioni di contrasto ha pochi precedenti nella storia dell’umanità. In Italia, la drammatica moltiplicazione dei contagi, dei ricoveri ospedalieri e delle morti, ha portato il governo a stabilire un lock­down generalizzato dal 9 marzo al 18 maggio 2020: tutte le attività e i servizi, eccetto quelli essenziali, sono stati sospesi; le scuole chiuse; gli spostamenti vietati. L’indicazione per la popolazione era di restare a casa e di uscire solo se e quando strettamente necessario, utilizzando mascherine e osservando il distanziamento sociale: forze dell’ordine ed esercito pattugliavano le strade per controllare e multare chi fosse uscito senza un motivo valido. Nei mesi successivi, con l’estendersi della pandemia a tutto il mondo, misure simili sono state implementate per periodi più o meno lunghi nella maggior parte degli Stati1. In Italia, come altrove, misure restrittive di diverse intensità sono state imposte e sospese numerose volte dal primo lock­down a oggi, seguendo l’evoluzione dei contagi, dei ricoveri e delle morti, più di 130.000 a ottobre 20212. Anche se i dati nazionali e mondiali non ci danno alcuna indicazione sull’uscita dalla situazione pandemica, le conseguenze drammatiche dell’epidemia sono già evidenti, sia sul piano sanitario e sociale sia su quello economico.

Il Covid-19 colpisce maggiormente gli uomini: anche se le origini di questa differenza non sono state del tutto chiarite, sappiamo che si ammalano in forme più gravi e hanno una maggiore probabilità di morire delle donne3. Le altre conseguenze della pandemia, invece, hanno penalizzato maggiormente il genere femminile, a cominciare dall’economia: fin dai primi mesi del Covid infatti, le donne, più che gli uomini, hanno diminuito le ore lavorative fino a perdere del tutto l’impiego. Le prime stime indicano che, globalmente, è rimasto senza lavoro il 5% delle lavoratrici e il 4% dei lavoratori; tuttavia non è certo che queste stime includano le donne che lavorano in nero in tutte quelle attività che, con ancora maggiore probabilità, sono state interrotte dal Covid: lavoratrici domestiche, badanti, babysitter. Ciò è tanto più grave dato che, in tutto il mondo, anche se con ampie differenze secondo i Paesi, già prima della pandemia la partecipazione delle donne al mercato del lavoro era ben inferiore a quella degli uomini4. In Italia, nel febbraio 2021, l’Istat ha stimato che, su 440.000 posti di lavoro persi tra novembre e dicembre 2020, ben il 98% fosse costituito da attività perse da donne5. All’origine di questa situazione c’è il fatto che le donne sono più spesso impiegate in settori, come la ristorazione, il turismo e le cure alle persone, maggiormente colpiti dalle restrizioni; inoltre, con la chiusura dei servizi educativi, la maggior parte del peso delle cur...

Indice dei contenuti

• Ringraziamenti
• 1. VIOLENZA CONTRO LE DONNE e COVID-19
• 2. LA VIOLENZA DEL PARTNER CONTRO LE DONNE:SINTESI DELLE CONOSCENZE E QUESTIONI APERTE
• 3. UNA RICERCA CON LE DONNE CHE SI RIVOLGONOA UN CENTRO ANTIVIOLENZA AI TEMPI DEL LOCKDOWN
• 4. LA VIOLENZA DEL PARTNER/EX PRIMA DEL COVID
• 5. IL TEMPO DEL CONFINAMENTO
• 6. LA FINE DEL CONFINAMENTO E I MESI SUCCESSIVI.Ritorno alla normalità?
• 7. VIOLENZA DEL PARTNER E PAURA DELLE DONNE1
• 8. VIOLENZA E SOFFERENZA PSICOLOGICA1
• 9. CHI HA AIUTATO LE DONNE?
• 10. ALCUNE RIGHE PER CONCLUDERE