Sensibili guerriere
eBook - ePub

Sensibili guerriere

Sulla forza femminile

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Sensibili guerriere

Sulla forza femminile

Informazioni su questo libro

Se nel senso comune un tempo agli uomini erano attribuiti forza e capacità di agire e alle donne debolezza e passività, che cosa è cambiato dopo almeno trent'anni di femminismo? E soprattutto: cosa è passato nell'immaginario delle giovani donne, nella loro consapevolezza di sé? I testi presentati in questo volume – frutto di un lavoro seminariale durato circa due anni – interroga luoghi comuni e acquisizioni date per scontate, in un confronto con le differenze tra Occidente e Oriente e alla luce delle opere di alcune grandi pensatrici: Carla Lonzi, Christine de Pizan, María Zambrano, Simone Weil e Angela Putino. Forza non significa necessariamente violenza, né la passività sempre si contrappone all'agire radicale. Saggi di Alessandra Chiricosta, Federica Dragoni, Maria Raffaella Fiori, Angela Lamboglia, Eleonora Mineo, Laura Percoco, Giada Sarra e Federica Voci.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Sensibili guerriere di Federica Giardini in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Critica letteraria femminista. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

La forza e la grazia. Per una genealogia
Federica Giardini
È la forza che contrasta la violenza, parola di donna. Questo punto di partenza può apparire scorretto o paradossale. Per rendersene conto basta partire dall’attualità e dall’intreccio tra la guerra, esercizio legittimo della forza, la violenza, che è sempre quella altrui a denunciarne la connotazione irrimediabilmente negativa, e il potere, violenza incivilita, che si esercita negli spazi contigui dell’arbitrio e del dominio. Guerra, violenza, potere – e vincitore e vinto, carnefice e vittima, dominatore e dominato – sono posizioni antiche.
Ma non lo sono le parole che le definiscono e le ordinano, a partire da un fatto: le donne vi si trovano come oggetto di parole altrui – il che non è una novità (Collin et al. 2000), se non per la diffusione e visibilità del fenomeno – o come soggetto di tali parole. In effetti, prendere parola su di sé oggi non significa sempre o soltanto mettersi in una posizione di forza, tutt’altro. Talora, una donna assume se stessa e il proprio genere come oggetto di violenza o di dominio. Soggetto dunque di discorso, ma oggetto della forza e violenza altrui: questa la sequenza che oggi va per la maggiore – che sia per ragioni di sicurezza interna o di polizia internazionale.
L’esempio più immediato che viene in mente è la composizione retorica di questi elementi nei mesi che, dopo l’11 settembre 2001, prepararono l’intervento militare occidentale in Afghanistan e poi la guerra contro l’Iraq, quando capi di stato o chi per essi rivendicavano la libertà femminile dei loro Paesi e la necessità di riscattare le donne vittime di altri regimi. Allora, la retorica tradì solo in minima parte la propria incongruenza: portavoce di parlamenti a stragrande maggioranza maschile facevano proprio il valore della presenza delle donne per accusare altri regimi di violenza patriarcale. E, dunque, muovevano guerra. Il discorso è potuto passare per via di un raddoppio del confine di alterità: a Occidente gli amanti della libertà femminile, in Medio Oriente i suoi persecutori. Rappresentazione povera, prima trappola che imbriglia l’immaginazione, quella che apre strade alle passioni, alle spinte del corpo e lo restituisce a se stesso: noi donne occidentali saremmo le sorelle fortunate, per grazia del riconoscimento altrui, di altre invece dominate.
La cosa, come accade per le retoriche, è insieme vera e falsa. Che per noi ci sia libertà femminile è un fatto, ma la parola che può pesare è quella delle donne stesse: va detto a che condizioni e, soprattutto, in quali rapporti con la libertà e l’illibertà di altre donne nel mondo, lasciando che siano loro a dire di forze e debolezze.
Come spesso accade nell’immaginario, che procede per coppie di opposti, la riviviscenza della figura della vittima si è accompagnata alla rinascita della donna violenta. Basti pensare alle cronache che hanno indugiato sulle madri infanticide, alla scandalosa soldata americana di Abu Ghraib e alle “fidanzate di Allah”, o alle serie televisive sulle donne assassine e ai tanti film che hanno ricreato il personaggio della vendicatrice (DWF 2009). Su questa contiguità femminile alla violenza – che si articola secondo gli stili più diversi, dal ritorno dell’arcaico a un contemporaneo senza precedenti – si aggiunge il ritorno di parole del femminismo sulla violenza negli scontri di piazza in cui una donna si ritrova ammutolita in una situazione che salta tutte le mediazioni:

Fino al giorno prima parlavano, poi sul crinale dei bancomat presi d’assalto e di macchine incendiate il filo che teneva assieme il dialogo donne/uomini nel movimento si è interrotto: gli uomini parlano e rivendicano (non tutti) quelle modalità guerresche, le donne (in gran parte) tacciono, non trovano mediazioni per quel che avrebbero da dire. (Cosentino 2010).

Ma è ancora possibile distribuire così la partecipazione alla violenza? E davvero la violenza è solo quella senza parole, è quella che si manifesta come irruzione solo e immediatamente fisica? A pensare alla partecipazione delle studentesse alle ultime manifestazioni contro la riforma dell’università, mi appare necessario riaprire la lettura dell’esperienza e dei tempi correnti, dipanare i fili che si sono confusi tra violenza esercitata e subita – esiste una violenza incivilita che è quella del potere e che, pur non presentandosi nella forma dello scontro fisico, ha grandi effetti sui corpi e sulle passioni – e, soprattutto, ascoltare e osservare la spinta del desiderio di donne più giovani, che cercano forza e la esprimono nel prendere posizione rispetto a un’ingiustizia virulenta che si esercita sui bisogni più elementari, fin nel corpo (Mercandino 2011).
Ad arricchire ulteriormente la terra su cui ci muoviamo, arrivano le parole di donne che invece assumono una propria forza. Ne è un esempio, che viene da lontano, la lettura della nota “femminilizzazione della società” come momento di esplosione ed espansione delle capacità di ciascuna (Paolozzi 2010). Il piano su cui ci mettono queste osservazioni è un terreno scivoloso: quante volte si sono sentite obiezioni che richiamavano a una realtà prossima dove le donne sono tutt’altro che in posizione...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. informazioni
  3. frontespizio
  4. Introduzione
  5. L'arte della guerra per donne. Una premessa
  6. La forza femminile nelle Vie marziali
  7. Prendere parola
  8. Il nostro futuro prossimo. Dialogo con Carla Lonzi
  9. Ragione, rettitudine, giustizia. Dialogo con Christine de Pizan
  10. Come l’acqua, come il fuoco. Dialogo con María Zambrano
  11. Sull'uso della violenza
  12. La straniera
  13. La forza e la grazia. Per una genealogia
  14. Autrici
  15. la casa editrice