Amore, com'è ferito il secolo
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Amore, com'è ferito il secolo

Poesie e lettere alla moglie

  1. 128 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Amore, com'è ferito il secolo

Poesie e lettere alla moglie

Informazioni su questo libro

Sono qui raccolte alcune fra le più belle liriche di Caproni per la moglie e quindici lettere di una corrispondenza fra Rina e Giorgio in cui emerge la storia di un rapporto d'amore e di una famiglia.C'è una particolare sintonia tra i due, che potremo chiamare "il governo della casa", uno scambio continuo su contingenze di economia domestica e accanto pudiche dichiarazioni sentimentali: si entra nel quotidiano della vita di allora, con tante piccole cose, che danno il sapore di un forte legame e di una coppia, attenta alle ragioni composte di affetto e di praticità.-"Caproni, poeta impossibile ad affratellarsi, è forse anche per questo un poeta profondamente in bilico: fra ripiegamento lirico e narrazione antilirica e deidentificata, fra negazione brutale e leggerezza suadente, fra novecentismo e antinovecentismo, fra nichilismo e umanesimo non ha mai inteso realmente decidere né creduto di doverlo o poterlo fare, consapevole com'era dei limiti di ciascuno dei corni e oscillando, spesso strettamente, fra essi. Un poeta «di centro», in un senso virtuoso del termine: di un centro instabile, dinamico, progressivo. Di qui, una delle fonti non solo della sua grandezza ma della sua fortuna. " Dalla Postfazione di Vincenzo Ostuni-"Mia Rinissima grillissima mia e pupi, La casetta è ancora bella, ma senza di te è impossibile viverci. A cosa mi servirebbe? Ormai, grillino, m'hai… fregato. Ti voglio troppo bene, e… non posso pensare che a te. Un bel pasticcio, no? Giorgio"

Domande frequenti

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Informazioni

Editore
Manni
Anno
2017
Print ISBN
9788862668156
eBook ISBN
9788862668361
Argomento
Letteratura
LETTERE

Giorgio a Rina

1.

Cartolina postale per le forze armate. T.p. POSTA MILITARE 3 agosto 1940. Ms.
Alla signora | Rina Caproni | Rovegno | (Genova)
Mittente: Caproni Giorgio fante 42° Fanteria C.C. II Btg
Carissima Rinuccia, ieri sera, 1 agosto, mi sono confessato da fra Ginepro1 e stamani, 2 agosto, primo venerdì del mese, ho fatto la comunione. Sono certo che questa notizia ti farà tanto tanto piacere. Ma anche tu devi fare altrettanto. Me lo prometti? Potresti scegliere il 30 agosto, che è Santa Rosa, giorno cioè del tuo onomastico, per il quale fin da ora ti faccio i miei auguri, sinceri e profondi come possono esserlo soltanto quelli di un marito che ti adora. Ti manderò, per regalo, tanti tanti bacini. Il regalo vero te lo farò quando saremo a Roma. Il tuo vestitino l’hai finito? Ricordati, quando vai a Loco, di vedere se c’è il mio pacco con gli articoli e fammelo sapere presto. Dalla Cochetti2 ho ricevuto ieri sera una cartolina coi saluti e gli auguri. A proposito, di chi era quella lettera di cui ha parlato mamma per telefono? E lo stipendio della Federazione è venuto? Io ho qui molti soldi e molte scatolette. Perciò non ho proprio bisogno di nulla. Ho trovato il pacco tutto in regola. Stai tranquilla e prega sempre perché presto possiamo riprendere la nostra vita uniti nella nostra cara Roma. Hai fatto buon viaggio? Ti raccomando la nostra piccola Silvana. Saluta e bacia mia mamma3 e Marcella4. Ti abbraccio. Giorgio

2.

Cartolina postale per le forze armate. T.p. POSTA MILITARE. Ms.
Signora | Rina Caproni | Rovegno | (Genova) | (Valtrebbia)
Mittente: Caproni Giorgio fante 42° Fanteria C.C. II Btg
P.M. 16 agosto XVIII
Rinuccia cara,
ti ringrazio per la tua affettuosa lettera. Mi fa molto piacere sentire che finalmente ti sei decisa a prendere una donna e ad aggiustarti i denti. La spesa non è esagerata, e non ti impressionare per questo: anzi, fatti fare una visita generale e approfitta dell’autunno per iniziare una cura seria. Ricordati che i soldi che spendi ora sono risparmiati poi. Io mi trovo sempre qui: ma fra poco ci sposteremo per un luogo migliore. Ti terrò informata come al solito di mie [illeggibile per macchia].
Se il 30 mi manderai un piccolo vaglia di 50 lire mi farai piacere: ma non di più, ché soldi ne ho fin troppi. Ieri, ferragosto, sono stato in paese a fare un bel pranzetto: alle 23 sono rientrato in caserma. Avevo fatto delle fotografie ma sono riuscite male: spero di poterne fare dell’altre e di potertele mandare al più presto. Raccontami cosa hai fatto a ferragosto. C’era mio papà5? E perché il tuo vestito non va avanti? Fra poco la stagione è finita. Di’ a mia mamma che per piacere mi scriva e abbracciamela. Mille bacioni a te e a Silvana. Tuo Giorgio

3.

Cartolina illustrata. Ms.
Gentilissima Signora | Rina Caproni | Rovegno | (Genova)
Bacioni affettuosissimi da Udine6
Giorgio
Udine 9-9-40

4.

Cartolina illustrata. T.p. 1 ottobre 1940 Treviso, con altre firme. Ms.
Signora | Rina Caproni | Via Michele Novaro 5/7 s.d. | Genova.
W SILVANA!! W SILVANA
Giorgio
Bannelli
Molinari (littore <teatrale> pittura (1))7
(1) Effetto della Grappa Miotto8

5.

Foglio a quadretti, strappato da un notes, fronte/retro. Ms.
dal Campo, 17 aprile 1941
Cara Rinuccia mia,
ti mando un fiorellino colto in questi boschi stamani. Ti penso sempre con grandissima nostalgia. Sopporto con gioia il mio sacrificio presente, perché mi pare di spartire così con te il sacrificio tuo, della tua gravidanza.
Stai buona, e prega per noi. Il Signore ci riunirà presto, e pensa che presto riprenderemo la nostra vita romana, uniti per sempre e senza più preoccupazioni.
Io faccio la vita aspra dei soldati veri, non imboscati negli uffici. Quando mi sentirò stanco penserò a te, al tuo sacrificio, e ritroverò la mia forza.
Conservami tutta la posta che ricevi. Mi dirai solo chi mi scrive e cosa mi dicono. Mi raccomando Silvana. Dille che si ricordi sempre di papà, e che se sta buona quando tornerà faremo ancora il “ballo”.
Non ti agitare e non ti preoccupare. Continua la tua cura, e informati del parto, per la clinica. Vai con l’Adelina9, subito, dall’ostetrico, e scrivimi ogni giorno (non cartoline, però: magari biglietti postali). Qui non leggo neppure il giornale, perciò la tua posta mi farà grandissimo piacere e mi terrà un po’ di compagnia. Tu non far caso se ti scriverò di rado: credo di non trovar tutti i giorni il tempo e… i francobolli.
Aspetto dunque che tu mi dica tante tante tante cose. Ti abbraccio insieme al pupo e a Silvana col bene immenso che sai.
Tuo aff.mo
Giorgio

6.

Foglio a quadretti, piegato in due, scritto su quattro facciate. Ms.
Baiardo 29/4/41
Cara Rinuccia,
ho ricevuto ieri l’altro sera il tuo biglietto postale. Io ti ho già scritto tre o quattro volte, e non riesco a capire come mai dici di non aver più avuto mie notizie. Speriamo che a quest’ora tu abbia ricevuto posta mia. Ieri scrissi e impostai una lettera per babbo. Forse te l’ha fatta leggere. Comunque dico anche a te che mi ha scritto il Capitano De Vecchi10, con un biglietto per il mio Capitano di qui. Mi dice tante belle cose e mi incarica di salutarti.
In questo momento ti scrivo di sulla cima di una montagna, con la neve, dove siamo in manovra. Purtroppo per ora non si parla, come ci era stato assicurato prima, di scendere a San Remo. Pare infatti che l’ordine sia stato sospeso. Comunque non posso dirti nulla di preciso in proposito. E tu non addolorarti, Rinuccia mia. Verrà pure il tempo in cui avremo la grazia di ritrovarci riuniti per sempre. Basta aver fiducia in Dio e pregare, lo fai? Ne ho bisogno, Rinuccia. Io prego ogni sera per te.
Come ho detto a babbo, io sto benissimo. Tutti mi rispettano e hanno riguardo per me. Nessuno finora mi ha ordinato servizi umilianti. Il nostro Capitano è molto severo e non dà confidenza a nessuno. Ma è giustissimo e io non posso lamentarmi di nulla.
Perché non sei ancora andata dall’ostetrico? Non mi fare inquietare, Rinuccia. Vacci subito. Mi farai tanto tanto contento. E ricordati di far vaccinare Silvana. Capito? Appena ricevi lo stipendio fammi sapere se l’hanno pagato giusto.
Raccontami qualcosa di te, di quello che fai. Sono contento che tu vada alla Villa Imperiale11. Ricordi che bella giornata vi trascorremmo? E a mangiare dove vai? Cerca di stare coi miei, Rinuccia. Non vorrei che si offendessero.
Di’ a mia madre, e poi fammelo sapere, se ha ricevuto la posta che le ho inviato a Bonassola12. E dille che ho ricevuto la sua cartolina di auguri. A proposito di posta, mandami tutto quello che ricevi. Io poi te la rispedirò. La posta qui è l’unico mio svago.
A Marietto13 spero di poter scrivere stasera. Credimi, Rinuccia, non puoi immaginarti che vita faccio: ho pochissimo tempo libero. Ti racconterò tutto al ritorno e allora comprenderai tante cose.
Mi sto molto in pensiero per mio fratello. Avete sue notizie? Fatemi subito sapere qualcosa.
Non vedo l’ora, Rinuccia, di tornare con te nella nostra cara Roma. Questa incertezza mi pesa. Vorrei essere con te in casa nostra, e riprendere a lavorare e a scrivere. A trent’anni dovrei averne il diritto, ti pare?
Aspetto ora tue notizie. Scrivimi tanto, e spesso. Dimmi tutto quello che fai e che pensi. Con me non devi avere segreti. E soprattutto dimmi con franchezza come stai di salute.
Avessimo soldi ti direi di venirmi a trovare a Baiardo. C’è una corriera da San Remo due volte al giorno, la mattina e la sera. Ma sono sempre in sospeso, dicono che da un momento all’altro ci sposteremo, e temo faresti il viaggio inutilmente. Comunque pensaci un po’!
Ti abbraccia stretto stretto insieme a Silvana
Il tuo Grillo

7.

Carta da lettera, piegata in due, scritta su quattro facciate. Ms.
Baiardo 5/5/41
Carissima Rinuccia,
sono tornato stasera dalla escursione e ho trovato, insieme a una cartolina di babbo, a una cartolina di Mario, a un’altra cartolina di Molinari, la tua tanto cara lettera del 30.
Io ti ho scritto da tutti i paesini che in questi giorni ho traversato, e spero avrai ricevuto le mie cartoline. Il migliore e il più grande dei paesetti che ho traversato (Taggia, Carpasio, Montalto, Vignai) è Taggia, vicino a San Remo. È stata una bella marcia e io sono contento d’averla fatta. Alla notte abbiamo dormito un po’ dappertutto: perfino in una chiesetta!
Sono tanto contento che tu abbia fatto buon viaggio e che tu abbia trovato posto a sedere. Ringrazia, anche per me, Ermanno e Maria14 che sono venuti a trovarti. E ringrazia l’Adelina, tanto tanto, che ti ha tenuto così bene Silvana.
A proposito di Silvana mi ha scritto anche babbo, dicendomi che è stata tanto buona, e che solo alla sera ti ha cercato chiamando la sua mammina. Non sei fiera, Rinuccia mia cara, che dal nostro amore, nato fra i monti di Loco, sia sbocciato un fiorellino così bello e delicato? Io ne sono tanto orgoglioso, Rinuccia; e ti sono tanto riconoscente per avermi dato un amorino di pupa come Silvana. La nostra seconda pupa sarà come lei? E se fosse un pupo? Quel che è certo e che sarà un gioiellino, perché un amore di mammina come te non può mettere al mondo che una cosa bella e gentile.
Mi ha scritto, co...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Stefano Verdino. Storia di Rina in versi
  3. Cronologia
  4. Opere
  5. POESIE
  6. LETTERE
  7. APPENDICE. NON T’APPOGGIARE AL VENTO
  8. Vincenzo Ostuni. Flautoclarinescente