Scacco matto alla crisi. Tre mosse per far vincere l'Italia e l'Europa
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Scacco matto alla crisi. Tre mosse per far vincere l'Italia e l'Europa

  1. 370 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Scacco matto alla crisi. Tre mosse per far vincere l'Italia e l'Europa

Informazioni su questo libro

Come dare "scacco matto" alla crisi in tre anni? Con "tre mosse": 1. Una forte politica di bilancio pubblico indicando "dove e quante" risorse prendere per poi dire anche "dove" metterle, in termini di "quanto" e "quando". 2. Abbattimento del Debito Pubblico attraverso lo strumento del Fondo Immobiliare Italia che sia in grado di anticipare finanziariamente i tempi lunghi della alienazione del patrimonio immobiliare pubblico, nonché il pagamento entro il 2015 dell'intero stock di debiti delle PA verso le imprese. 3. Verificare gli effetti che si potrebbero produrre sull'economia italiana qualora il cambio €/$ (e di conseguenza il cambio €/Y cinese) si riallineasse nei prossimi tre anni verso un rapporto 1 a 1 sul dollaro. Le recente decisioni della Banca Centrale Europea, infatti, mirano a riportare l'inflazione "almeno" al 2%, evitando una pericolosa deflazione, ed a spingere l'euro a condizioni di cambio più coerenti con i fondamentali dell'economia.

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Il Debito Pubblico dall’Unità d’Italia ad oggi: quando, come, perché abbiamo fatto debiti (1861–2013)

Dall’Unità d’Italia ad oggi il Debito passa da 1 milione di euro del 1861 a 100 milioni nel 1940 fino ad arrivare a 10 miliardi nel 1968. L’andamento dirompente del Debito “appare” pertanto all’inizio degli anni settanta, superando i 1000 miliardi nel 1994 ed i 2000 miliardi nel 2013, duecento volte di più rispetto al 1968.
Fig. 1. DEBITO PUBBLICO IN MILIONI EURO (1861–2013)
DEBITO PUBBLICO IN MILIONI EURO (1861–2013)
Negli stessi 152 anni, il PIL passa da 4 milioni di euro del 1861 a 113 milioni nel 1940 per poi salire a 28 miliardi di euro nel 1968, a 878 miliardi nel 1994 ed a 1560 miliardi di euro nel 2013, 55 volte in più rispetto al 1968.
Fig. 2. PIL IN MILIONI EURO (1861–2013)
PIL IN MILIONI EURO (1861–2013)
Pertanto l’andamento “storico” del rapporto tra Debito Pubblico e PIL dall’Unità d’Italia ad oggi è il seguente.
Fig. 3. RAPPORTO DEBITO/PIL 1861–2013
RAPPORTO DEBITO/PIL 1861–2013
Nel 1861 il rapporto Debito/PIL era pari a 37%. È poi salito anno dopo anno fino a superare il 100% nel 1876 (quando raggiunse il 105%) per poi scendere al 93% nel 1880 e riprendere a salire sopra il 100% tra il 1881 ed il 1904, con un picco del 126% nel 1894. Dal 1905 fino al 1913, il rapporto scende al 74%.
Poi c’è la Prima Guerra Mondiale ed il rapporto sale dall’83% del 1914 al “picco storico assoluto” del 160% nel 1920. Nel 1926 si scende al 95% e fino alla fine degli anni trenta si oscilla un po’ sotto e un po’ sopra il 100%.
Poi c’è la Seconda Guerra Mondiale. Entriamo in guerra con un rapporto Debito/PIL dell’86% e nel 1943 si sale al 113%. La grande inflazione dell’immediato dopoguerra riduce tale rapporto all’88% già nel 1944 e al 25% nel 1947.
La successiva stabilizzazione impressa da Luigi Einaudi e continuata nel successivo ventennio mantiene il dato oscillante attorno al 30%.
A partire dal 1969 inizia la continua ed inarrestabile esclation del Debito Pubblico italiano ed il rapporto con il PIL raggiunge il 105 % nel 1992 (prima crisi della lira) ed il 121% nel 1996. Viene attuata un terapia di contenimento che dieci anni dopo riduce il rapporto al 103% del 2007.
Dal 2008 però il Debito riprende a salire più del PIL ed il rapporto si colloca al 137% del 2013.
Rispetto al 1968, il rapporto Debito/PIL risulta pertanto aumentato di oltre quattro volte.
Dopo la sintetica analisi sui 152 anni passati, proponiamo qui di seguito un maggiore dettaglio sui grandi sotto periodi della nostra storia unitaria.
Dall’Unità d’Italia al 1914, il Debito Pubblico passa da 1 a 10 milioni di euro.
Fig. 4. DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1861–1914)
DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1861–1914)
Nello stesso periodo il PIL passa da 4 a 12 milioni di euro.
Fig. 5. PIL IN MILIONI DI EURO (1861–1914)
PIL IN MILIONI DI EURO (1861–1914)
Di conseguenza, il rapporto Debito/PIL cresce fino ad arrivare attorno al 120% all’inizio del novecento, per poi tornare a scendere attorno all’80% prima della Prima Guerra Mondiale.
Fig. 6. RAPPORTO DEBITO/PIL (1861–1914)
RAPPORTO DEBITO/PIL (1861–1914)
Con la Prima Guerra Mondiale (1914–1918) il Debito passa da 10 a 100 milioni di euro, poi si riduce della metà al 1932 ed all’inizio della Seconda Guerra Mondiale (1940) ritorna verso i 100 milioni di euro.
Fig. 7. DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1914–1940)
DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1914–1940)
Nello stesso periodo il PIL cresce dai 12 milioni del 1914 ai 90 milioni del 1926, per scendere ai 81 milioni nel 1929 subendo la grande depressione degli anni trenta che lo riduce a 55 milioni nel 1934. Poi riprende a salire fino a 113 milioni di euro nel 1940, prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Fig. 8. PIL IN MILIONI DI EURO (1914–1940)
PIL IN MILIONI DI EURO (1914–1940)
All’inizio della Prima Guerra Mondiale il rapporto Debito/PIL si colloca all’83%. A fine guerra appare salito al 97% (1918). Ma è nel dopoguerra che subisce una violenta impennata fino a salire al 160% nel 1920 ed oscillare attorno al 150% fino al 1924. Si ritorna sotto il 100% soltanto nel 1926, si risale al 117% nel 1930 per poi riscendere all’86% nel 1940.
Fig. 9. RAPPORTO DEBITO/PIL (1914–1940)
RAPPORTO DEBITO/PIL (1914–1940)
Poi c’è la Seconda Guerra Mondiale, il Debito aumenta e passa dai 100 milioni del 1940 a circa 1 miliardo di euro del 1948, con un aumento di circa dieci volte.
Fig. 10. DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1940–1948)
DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1940–1948)
Entriamo in guerra con un PIL di 113 milioni di euro che diventano 228 nel 1943 che poi si raddoppiano di anno in anno a seguito della grande inflazione post-bellica ed arrivano a 447 milioni nel 1944, 829 nel 1945, 1860 nel 1946, 3597 nel 1947 e 4234 nel 1948. Pertanto, tra il 1940 ed il 1948 il PIL italiano cresce in termini nominali di 37 volte.
Fig. 11. PIL IN MILIONI DI EURO (1940–1948)
PIL IN MILIONI DI EURO (1940–1948)
Ed il rapporto Debito PIL sale dall’86% del 1940 al 113% nel 1943 per poi scendere vorticosamente sotto il 30% in pochi anni (25% nel 1947 e 29% nel 1948).
Pertanto tale rapporto si riduce di poco meno che quattro volte.
Fig. 12. RAPPORTO DEBITO/PIL (1940–1948)
RAPPORTO DEBITO/PIL (1940–1948)
Certo, anche nel secondo dopoguerra si forma Debito, da 1 miliardo del 1948 a 10 miliardi nel 1968, ma in quei primi venti anni del secondo dopoguerra il PIL cresce in termini reali in modo sostenuto e passa, in valore nominale, dai 4 miliardi di euro del 1948 ai 28 miliardi del 1968.
Fig. 13. DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1940–1968)
DEBITO PUBBLICO IN MILIONI DI EURO (1948–1968)
Fig. 14. PIL ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Scacco matto alla crisi. Tre mosse per far vincere l’Italia e l’Europa
  4. Introduzione
  5. Le prospettive dell’economia mondiale ed europea
  6. VIII rapporto sull’economia italiana, 2014–2018. I. Le analisi
  7. Premessa
  8. 1. Il Debito Pubblico dall’Unità d’Italia ad oggi: quando, come, perché abbiamo fatto debiti (1861–2013)
  9. 2. Bilancio Pubblico: i dati “storici” 2000–2012 (Berlusconi-Tremonti, Prodi-PadoaSchioppa, Monti-Grilli)
  10. 3. Tre DEF a confronto: Monti-Grilli, Letta-Saccomanni, Renzi-Padoan
  11. 4. Da un governo all’altro: come frenare l’economia reale e costruire la crisi di produzione e occupazione, alimentando il Debito Pubblico e inseguendo fragili e precari equilibri finanziari
  12. Alle origini del persistente alto livello del debito pubblico
  13. Bibliografia
  14. VIII rapporto sull’economia italiana, 2014–2018. II. Le previsioni
  15. 5. Le previsioni “tendenziali” dell’Economia Italiana 2014–2018, se tutto va bene restiamo in fondo al pozzo per altri sette anni … fino al 2022/23
  16. 6. Proposte per una Legge di Stabilità del governo Renzi: riforme economiche ed effetti sull’economia italiana, una strada per uscire dalla crisi entro il 2018, cioè … cinque anni prima
  17. Interventi e dibattito
  18. Analisi e proposte degli economisti
  19. Analisi istituzionali
  20. Economia e mutamenti sociali e politici
  21. Proposte della politica
  22. Considerazioni finali
  23. Copyright