Il ritorno del duca
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Il ritorno del duca

  1. 304 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il ritorno del duca

Informazioni su questo libro

Isidore ha atteso lunghi anni che il suo sconosciuto e misterioso marito tornasse da un viaggio intorno al mondo. Sposata per procura quando era solo una bambina, ora che è una giovane donna desidera ardentemente un marito in carne e ossa. E Simeon, duca di Conway, finalmente ritorna. Però non è come lei se lo aspettava: non si incipria i capelli, non ama gli abiti eleganti, e anzi preferisce girare per la campagna in pantaloni corti. Addirittura, arriva a proporle di annullare il matrimonio. Ma presto Simeon scoprirà che proprio quel legame potrebbe essere l'avventura più appassionante della sua vita…

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
eBook ISBN
9788852058318

1

Gore House, Kensington,
residenza londinese del duca di Beaumont
21 febbraio 1784

— È vergine.
— Cosa?
— È vergine e…
— Tuo marito è vergine?
— E non verrà a letto con me.
Jemma, duchessa di Beaumont, sprofondò in una poltrona con un’espressione di sconforto quasi comico sulla faccia. — Mia cara, se mai è esistito un motivo per l’annullamento, eccotene due. O almeno uno — aggiunse, un po’ confusa. — Tuo marito è forse una sorta di monaco?
Isidore scosse la testa in segno di diniego. — Non che io sappia. Ha detto che giacerà con me solo quando saremo sposati.
— Ma voi siete sposati!
— Esattamente. Mi faccio chiamare lady Del’Fino, però agli occhi della legge sono la duchessa di Cosway. — Isidore si lasciò cadere sulla poltrona opposta a quella dell’amica. — L’ultima volta che ho fatto il conto, sono arrivata a undici anni di matrimonio. Inoltre, non è certo colpa mia se il mio sposo è ancora vergine. Se non avesse scorrazzato per tutta l’Africa alla ricerca delle sorgenti del Nilo Azzurro, avremmo avuto tutto il tempo di annoiarci l’uno dell’altra, come accade a ogni coppia bene d’Inghilterra.
Jemma batté le palpebre. — È incredibile. In-cre-di-bi-le.
— Ho trascorso gli ultimi sette anni a respingere ogni sorta di libertini incontrati nelle varie corti d’Europa, in attesa del suo rientro, e lui cosa fa? Decide che non siamo sposati sul serio.
— Ma perché, vergine o no, non s’è infilato direttamente nel tuo letto?
Isidore si guardò riflessa nello specchio di Jemma. Gli uomini avevano sognato di possederla sin da quando era diventata sedicenne, e lei, da allora, non era affatto cambiata: stessi capelli corvini, stessa pelle diafana e seno generoso. In breve, una Venere, piccola ma abbastanza deliziosa da suscitare la voracità sessuale della maggior parte dei rappresentanti del sesso forte.
— Si potrebbe presumere che Cosway sia affascinato da tutto ciò che è esotico — seguitò Jemma. — E tu sei deliziosamente fuori dai canoni della bellezza inglese. Le tue forme sono rigogliose e non assomigliano per nulla a quegli acini d’uva che abbiamo quasi tutte.
— Non mi reputo esotica — replicò Isidore — e comunque lui mi pare più interessato a una donna con buone capacità domestiche. Dopo neppure dieci minuti… ed era la prima volta che ci vedevamo!… m’ha chiesto se sapevo tessere. Tessere io? Secondo te, dovrei saper manovrare un fuso e cucire di fino?
— Persino io so che con un fuso non si cuce. Forse Cosway non è contento di come vanno le cose in casa sua e conta sulla tua abilità — disse Jemma con una risata. — O magari è solo un tipo che blatera a sproposito quand’è davanti a una donna desiderabile. È un male sorprendentemente diffuso.
— Credimi, l’ho osservato bene e non ha dato segno d’essere travolto dalla lussuria.
— Non penso che tu debba lasciarti prendere dal panico. Suppongo che Cosway sia follemente attratto da te e ti stia mostrando il massimo del rispetto chiedendo una cerimonia celebrata di fronte a un vescovo.
— È mentalmente disturbato — fu la replica piatta dell’altra. — Dev’essere stato tutto quel sole africano. Ci sposammo per procura, è vero, ma è pur sempre un matrimonio. Avevo solo dodici anni, allora, però lo ricordo con molta chiarezza.
— Be’ — fece Jemma, scherzosa — forse il duca desidera una cerimonia romantica, adesso che è tornato.
— O forse è solo un eccentrico folle — disse Isidore, dando voce ai propri timori. — Quale uomo resta vergine fin quasi ai trent’anni? È disgustoso. Come faccio a portarlo a letto? Di solito, sono gli uomini a sapere cosa fare. Se non ha mai usato il suo equipaggiamento… be’, chi può dire, in tutta onestà, che funzioni a dovere?
Il silenzio fu la risposta che ricevette.
Isidore sentì gli occhi riempirsi di lacrime. — Voglio solo un uomo che venga a letto con me in modo che io diventi una vera duchessa, possa usare il mio titolo e avere dei figli. Chiedo troppo?
Jemma si sporse in avanti e le strinse una mano. — No. Mi dispiace tanto, mia cara.
— Non è difficile accontentarmi. Non lo è affatto. Ho amoreggiato con uomini bellissimi, ma mi piacciono anche i tipi diversi, persino quelli bassi. Per anni mi sono ripetuta che in qualsiasi modo Cosway si fosse presentato a me, dopo essere sbucato dalla giungla, avrei fatto la mia parte di moglie, se non in maniera entusiasta almeno caritatevolmente. Ma…
— È inaccettabile? — volle sapere Jemma, con una certa curiosità.
— Oh, no. Non è quello il punto. Il suo aspetto è irrilevante. È un tipo molto bizzarro. È arrivato a casa di Strange, m’ha recuperato come se fossi stata un bagaglio che s’era scordato in giro e, non appena siamo saliti in carrozza si è addormentato.
— Cosway s’è appisolato subito dopo averti conosciuto? Dopo avere incontrato sua moglie per la prima volta?
Isidore annuì. — Sai qual è, secondo me, la verità? Non sono come s’aspettava e come mi voleva. Mi è parso sconvolto dall’abito che indossavo, quello d’argento. Lo ricordi?
— Nessuno dimentica un vestito che pare non avere un corpetto.
— Dal punto di vista della convenienza, per non parlare del desiderio, quel vestito mi sembrava perfetto per dare il benvenuto a un marito latitante — replicò Isidore con un gran sospiro. — A Parigi, quando lo indossai, il conte di Salmone disse… oh, non importa. Mio marito, invece, m’ha domandato se i miei gusti sono sempre così poco ortodossi, cosa che non m’è parsa un complimento. Poi se ne è andato a dormire. Da solo, inutile specificarlo.
— Sono pochi gli uomini capaci di resisterti quando porti quel vestito. — Jemma corrugò la fronte.
— Il mattino seguente — continuò Isidore tirando su col naso — Cosway ha ordinato di caricare i bagagli così in fretta che ho avuto appena il tempo di salutare Harriet, prima di essere spinta in carrozza. Dopo di che, invece di intrattenersi con me, s’è messo a dormire. Ho sposato un mostro!
— In tal caso, non sei costretta a restare sua moglie — replicò Jemma, pratica.
— Come potrei fare? Sta organizzando le nozze nella cappella di Revels House. Il che significa vedere mia suocera, un piacere che ho evitato accuratamente per anni.
— Sul serio?
— Oh, Jemma, scusa, ma questo non te l’avevo raccontato! Quando Cosway era in Africa, assistette alle nozze d’una principessa, nozze che durarono quattro giorni. O forse quattordici, con feste continue, intrattenimenti e un’orgia! Ho il terribile sospetto che stia pianificando qualcosa del genere anche per noi.
— Il matrimonio ha la capacità di distruggere la logica, anche se personalmente ritengo che sia meglio iniziare con un marito sano. — Jemma si protese in avanti sul bracciolo della poltrona di Isidore.
— Avresti dovuto vedere com’era vestito. Niente parrucca, niente cipria sui capelli. Nessuna cravatta! Aveva una bella giacca, ma la portava sbottonata e senza il gilet sotto.
— Fremo dall’impazienza di conoscerlo! — esclamò Jemma. — Ho sempre ritenuto scortese andare al manicomio di Bedlam per ridere dei pazienti, ma se tra noi circola un matto… Dico davvero, Isidore. A questo punto forse ti dovresti cercare un consulente legale, mia cara. Gli uffici di Beaumont si trovano all’interno del collegio professionale degli avvocati. Essendo circondato da professionisti, mio marito te ne saprà indicare uno valido.
Isidore tirò di nuovo su col naso. — Vorrei che mia madre fosse viva.
— Se vuoi, ti posso prestare mia suocera — s’offrì Jemma. La duchessa l’abbracciò.
— È lei quella che ha invaso casa tua con quadri di Giuditta che teneva in mano la testa di Oloferne?
— Proprio così! È chiaro che doveva provare una forte insofferenza nei confronti di mio suocero, e dunque ha trovato un modo creativo per esprimere se stessa. Potrebbe essere la persona giusta per dare alle tue nozze quel pizzico d’esotismo.
Isidore appoggiò la testa sul braccio dell’amica. — Non mi ero resa conto di quanto fossi speranzosa prima che Cosway varcasse la soglia di casa Strange.
— Si nota subito la sua bizzarria?
— No. Ha l’aspetto d’un esploratore muscoloso, abbronzato e piuttosto selvaggio. Ha un naso importante, ma sembra molto maschio, se capisci cosa intendo.
Jemma annuì.
— Poi, invece… scopro che non lo è. Questa sua verginità, per esempio, mi sconcerta profondamente. Ho paura che lo dica a tutti, il giorno delle nozze — si sfogò la duchessa.
— Non lo farà, spero!
— Il punto è che non se ne vergogna. Ha detto che è il regalo migliore che potesse farmi. Sarò lo zimbello dell’intera Inghilterra. Isidore, la duchessa vergine.
— Adesso che ci penso, se mio marito fosse stato vergine al tempo del nostro matrimonio, non avrebbe avuto un’amante.
— Suppongo di no.
— In tal caso, forse avremmo avuto la possibilità d’una unione decente — sottolineò Jemma.
L’amica sospirò. — Una cosa è certa: non mi dovrò difendere da nessuna donna, perché quando si sapranno in giro le sue idee strampalate, nessuna lotterà per accaparrarsi il suo dubbio fascino.
Jemma la strinse forte a sé. — Non so se sia meglio iniziare la pratica d’annullamento per vincolo non consumato, o farlo dopo, adducendo l’instabilità mentale.
— Penso che Cosway intenda ritornare in Africa — disse Isidore, scoraggiata. — Non sarà presente, in caso di procedimento giuridico.
— Deve tracciare il percorso del Nilo Rosso o di quello Verde?
— Chi lo sa! Credevo che il Nilo si trovasse da qualche parte in Egitto, invece lui ha parlato di Abissinia. Non posso dire di saperne molto di geografia.
— Se davvero vuole tornare in Africa — disse Jemma — allora forse potresti scegliere di restare sposata con lui.
— Per il titolo, intendi?
— Esatto. Dovresti solo avere il tempo sufficiente ad avere un erede. Poi se ne potrà andare per dieci anni o che so io.
Isidore s’alzò e mosse nervosamente alcuni passi, prima d’esprimere il suo timore più profondo: — Se mai sarà capace di farne uno.
— In caso contrario, sai come procedere. Il tuo primo dovere nei confronti del titolo è quello...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il ritorno del duca
  4. Prologo
  5. 1
  6. 2
  7. 3
  8. 4
  9. 5
  10. 6
  11. 7
  12. 8
  13. 9
  14. 10
  15. 11
  16. 12
  17. 13
  18. 14
  19. 15
  20. 16
  21. 17
  22. 18
  23. 19
  24. 20
  25. 21
  26. 22
  27. 23
  28. 24
  29. 25
  30. 26
  31. 27
  32. 28
  33. 29
  34. 30
  35. 31
  36. 32
  37. 33
  38. 34
  39. 35
  40. 36
  41. 37
  42. 38
  43. 39
  44. 40
  45. 41
  46. 42
  47. Un epilogo in due parti
  48. Ringraziamenti
  49. Copyright