
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 24 Nov |Scopri di più
E adesso ci sei tu
Un amore a Jamaica Lane
- 336 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro
Nonostante il suo carattere estroverso, Olivia è sempre stata molto insicura nel rapporto con l'altro sesso. Il trasferimento in una nuova città, Edimburgo, è però l'occasione per ricominciare da capo. Così, quando prende una cotta per uno studente che frequenta la biblioteca in cui lavora, Olivia decide che è tempo di mettere da parte le proprie paure e si rivolge al suo amico Nate, incorreggibile playboy, perché la aiuti a conquistare l'uomo dei suoi sogni. Ben presto, quelle amichevoli "lezioni di seduzione" si trasformano in una storia travolgente. Ma anche Nate ha le proprie insicurezze e non riesce ad abbandonarsi completamente a Olivia, lasciandola con il cuore spezzato. Non ci vorrà molto prima che Nate si renda conto di aver commesso il più grande errore della sua vita. E dovrà impegnarsi più di quanto abbia mai fatto per convincere la sua migliore amica a innamorarsi di nuovo di lui. O rischierà di perderla per sempre… Samantha Young ritorna con un nuovo romanzo, romanticissimo e appassionante, in cui ritroviamo i personaggi di Sei bellissima stasera e Così come sei.
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Informazioni
Print ISBN
9788804647805eBook ISBN
97888520632681
Stirling, Scozia, Febbraio
Ogni volta che svoltavamo un angolo, il vento gelido si abbatteva su di noi quasi perfidamente, come se il fatto che ogni tanto un edificio ci offrisse riparo lo facesse infuriare. Le sue dita a forma di ghiaccioli aguzzi mi pungevano le guance arrossate, così, incurvando le spalle, mi abbracciai i fianchi con maggior forza e affrontai l’attacco.
«Per la quinta e ultima volta… dove ci stai portando?» domandò Joss stringendosi di più a Braden, il suo fidanzato, che si era aperto il cappotto di lana in modo che lei potesse rannicchiarvisi e le aveva messo un braccio intorno alla vita per tenerla accanto a sé. Joss indossava una giacca corta e alla moda sopra un abito rosso attillato. Come tutte noi, portava scarpe con il tacco a spillo. In realtà l’unico capo della sua mise in grado di proteggerla dall’inverno scozzese era la sciarpa.
Ellie e Jo erano più o meno nella stessa condizione: abito, tacchi e giacca leggera. Io avevo un po’ meno freddo, avendo optato per un paio di pantaloni neri eleganti, ma il top di seta e la giacchina stile smoking non mi riparavano affatto. Poiché, a differenza delle mie amiche, non ero abituata a camminare sui tacchi, procedevo più lentamente in coda al gruppo guidato da Jo, che ci stava conducendo verso la nostra misteriosa destinazione. «Manca poco» promise girandosi a lanciarci un’occhiata mentre ci precedeva lungo la via principale del centro. Cam, il suo fidanzato, le teneva un braccio stretto intorno alla vita per scaldarla il più possibile, e dietro di loro Ellie e Adam, rispettivamente la sorella e il migliore amico di Braden, erano a loro volta abbracciati per combattere il freddo. Si erano fidanzati anche loro, in realtà da pochissimo tempo.
Io invece non avevo nessun fidanzato a proteggermi dal vento che ci tormentava. «Manca poco?» canzonai Jo. Da quando ero arrivata a Edimburgo, poco più di nove mesi prima, io e lei eravamo diventate intime come sorelle, quindi non avevo alcun problema a prenderla in giro dopo che ci aveva trascinati fuori città senza spiegarci nulla. Per questo avevamo sbagliato la scelta dei vestiti. «Hai perso il diritto di dire “Manca poco” quando hai detto ai taxi di portarci alla stazione ferroviaria di Waverley.»
Il sorriso di scuse di Jo svanì improvvisamente, sostituito da un’espressione accigliata, quando giungemmo a un incrocio. «Okay, credo che ci siamo.»
«Sei sicura?» domandai cominciando a battere i denti.
«Ehm…» Jo lanciò un’occhiata a un cartello sul lato opposto della strada e tirò fuori il cellulare. «Solo un attimo, ragazzi.»
I miei amici si radunarono, mentre io rimasi poco più indietro a studiarli. Mi resi conto che non mi importava davvero di avere tanto freddo, ero semplicemente felice di essere lì con loro, e addirittura mi stupivo ancora di quanto fosse profondo il legame che si era creato tra noi. Mi avevano accettata nelle loro vite senza la minima riserva, in parte grazie a Jo ma anche grazie a Nate, l’amico di Cam che di recente avevo eletto mio migliore amico.
Mentre mi abbandonavo ai ricordi, Nate, che stava parlando con Adam ed Ellie, si girò verso di me per rivolgermi il suo bellissimo sorriso.
Sbattei le palpebre, distratta dalla fitta di attrazione che provai. Ero diventata bravissima a ignorare sentimenti del genere, ma adesso ero stata colta alla sprovvista. Ecco qual era il problema di essere amica di un ragazzo che mi capiva alla perfezione e che, guarda caso, era l’uomo più sexy che avessi mai incontrato in vita mia.
Quella fitta, quella sensazione inattesa, mi fece ritornare con la mente al mio primo incontro con Nate. A essere sincera, avrei meritato una medaglia per la mia capacità di fingere che lui non esercitasse alcun fascino su di me…
Sette mesi prima…
La madre di Ellie, Elodie Nichols, e suo marito Clark avevano accolto me e mio padre nella loro famiglia come se ne facessimo parte da sempre. Era stato bello e mi aveva reso più facile legare sia con Jo sia con i suoi amici. Dal momento che io e mio padre avevamo deciso di fare della Scozia la nostra casa, era importante per noi trovare un posto nella vita di Jo. Era una ragazza davvero fantastica, e negli ultimi anni aveva dovuto affrontare situazioni molto difficili. Si meritava di avere qualcuno che si prendesse cura di lei, e sapevo che Cam era l’unico in grado di farlo.
Io e Cole ci trovavamo in casa di Cam. Mentre lui e Jo erano fuori a comprare qualcosa da mangiare, avevo pensato di occuparmi del ragazzo in modo che loro due potessero stare un po’ da soli. Quella sera avevamo in programma di vederci con gli amici di Cam, Nate e Peetie, che non avevo mai incontrato, e avevo immaginato che sarebbe stato carino lasciare a Jo e Cam un po’ di tempo senza nessuno intorno prima dell’arrivo degli altri. Appena eravamo entrati nell’appartamento, Cole era andato subito in soggiorno, dove c’era la console per i videogiochi, mentre io mi ero diretta in cucina, dove avevo cominciato a darmi da fare in cerca di ciotole e vassoi per gli stuzzichini. Stavo lavando le stoviglie quando una voce profonda, scozzese e molto virile disse: “Ehm… tu non sei Cameron”.
Mi girai per vedere chi fosse l’intruso e le parole che avrebbero potuto scendere i gradini che collegavano il mio cervello alla mia lingua inciamparono e ruzzolarono a terra, riportando un trauma.
Oh.
Oh, mio Dio.
Appoggiato allo stipite della porta con le braccia conserte c’era l’uomo più sexy che avessi mai visto.
Il mio cuore cominciò a battere a una velocità incredibile.
Poiché non aprivo bocca, lo sconosciuto inarcò un sopracciglio. “Ti hanno tolto l’audio?”
Era una battuta divertente, per cui, senza smettere di contemplarlo, riuscii ad abbozzare un sorriso un po’ da squilibrata. Percorsi il suo corpo con lo sguardo e, mentre lo ammiravo in tutto il suo splendore, sentii uno strano guizzo al basso ventre, così in basso che fu presto seguito da una serie di fremiti di desiderio tra le cosce.
Oh.
Oh, okay.
Questa era nuova.
Mi sforzai con tutta me stessa di non badare ai fremiti, ma invano, e cercai di costringermi a interagire con lo sconosciuto nonostante l’eccitazione e la timidezza. Sconosciuto che, da quel che immaginavo, doveva essere Nate. Jo mi aveva raccontato tutto dell’amico supersensuale di Cam, e non aveva esagerato.
Bello come un divo del cinema, aveva un’abbronzatura naturale che nessuno si sarebbe mai aspettato in uno scozzese e occhi così scuri da sembrare praticamente neri, sebbene in quel preciso istante uno sguardo malizioso li stesse facendo luccicare. Sorrideva anche lui, sfoggiando due fossette sexy e denti bianchi e perfetti, a cui si aggiungevano un naso affilato e ben definito e labbra che stavo fissando spudoratamente perché mi ricordavano quelle di un attore eccentrico dalla carnagione scura. E, a giudicare dai bicipiti sodi e muscolosi lasciati scoperti dalla T-shirt, il ragazzo aveva anche un fisico scolpito.
Miracolo dei miracoli, fu proprio quella T-shirt a distrarmi dai suoi muscoli.
Sopra c’era stampato: LA RESISTENZA È INUTILE.
La timidezza paralizzante che di solito mi invadeva quando mi trovavo di fronte a un ragazzo avvenente si dissolse mentre scoppiavo a ridere. “Ti consideri un Borg?” dissi indicando la scritta, che era il motto di una razza aliena di Star Trek.
Sorpreso, lui abbassò lo sguardo sul petto, e quando lo rialzò verso di me i suoi occhi scuri stavano sorridendo. “Hai colto il riferimento? La maggior parte delle donne crede che io sia un bastardo presuntuoso.”
Risi ancora di più, appoggiandomi al bancone della cucina. “Forse non hanno tutti i torti. Ed è comprensibile che cadano in errore: non sembri certo il tipico fan di Star Trek.”
Nei suoi occhi apparve qualcosa di profondo, di intenso. Fui percorsa da un brivido mentre mi scrutava dall’alto in basso per poi tornare a guardarmi in viso. La sua voce era più grave, roca, mentre rispondeva: “Neanche tu”.
Quello sguardo penetrante fu come una carezza lenta. Se non fossi stata la persona che ero, avrei pensato che volesse ottenere proprio quell’effetto.
Eppure… restai senza fiato. D’un tratto l’atmosfera mi parve troppo rarefatta, spezzata da una strana elettricità tra noi, che non riuscivo bene a capire.
“Sei un’amica di Jo?”
Cercai di vincere la timidezza che stava cominciando a impadronirsi nuovamente di me. “Non te l’ha detto Cole?”
“È Peetie quello che si è fermato di là con il ragazzo. Io volevo qualcosa da bere, per cui sono venuto direttamente in cucina.” Mi stava divorando di nuovo con gli occhi, e sembrava che il mio corpo fosse stato addormentato fino a quando lui vi aveva posato lo sguardo, visto che adesso ero tutta fremiti, brividi e vampate di calore. “Di sicuro la scelta migliore che abbia fatto da un po’ di tempo a questa parte.”
Ehm… sì?
“Oh, be’, io sono Olivia.”
Nate inarcò le sopracciglia e si schiarì bruscamente la gola, staccandosi di scatto dalla porta, e all’improvviso l’atmosfera in cucina iniziò a tornare normale. “Tu sei Olivia? Ma certo. L’accento. Chiaro.”
Annuii, spiazzata dalla sua reazione. “Immagino che tu sia Nate, giusto?”
Il suo sorriso era amichevole, platonico, più adeguato alla circostanza. “Già.”
“Cam e Jo stanno arrivando. Stavo mettendo un po’ di ordine.”
“Okay.” Fece un passo avanti in cucina e io, senza nascondere quanto fossi affascinata da lui, lo osservai versarsi una bibita. “Ne vuoi?” domandò alzando un bicchiere verso di me.
“No, grazie.”
Dopo aver bevuto, mi sorrise di nuovo e io mi resi conto che il motivo per cui non stavo facendo scena muta in sua presenza non era solo la sua maglietta da nerd, ma anche il suo sguardo, così gentile da farmi sentire… non proprio a mio agio ma, ecco, neanche a disagio. Ed era decisamente insolito che mi capitasse di sentirmi così con un ragazzo che avevo appena conosciuto, soprattutto se si trattava di un ragazzo che trovavo attraente.
“Ti piacciono i videogiochi, Liv?” chiese in tono amabile.
“Mmh, sì.”
“E allora smetti di lavare i piatti e vieni a giocare con noi” disse come per punzecchiarmi.
Ridacchiai. “Mi stai proponendo un tête-à-tête davanti ai videogiochi?” Non appena le parole mi furono uscite di bocca, mi pentii di averle pronunciate. Non volevo fare la civetta. Non ne ero capace! Era solo il mio senso dell’umorismo, e adesso questo tizio avrebbe pensato che stavo…
Nate scoppiò a ridere, interrompendomi. “Solo perché hai colto il riferimento a Star Trek. Di norma le ragazze non hanno il permesso di giocare con noi. Sono insopportabili.”
Impassibile, i...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- E adesso ci sei tu
- Capitolo 1
- Capitolo 2
- Capitolo 3
- Capitolo 4
- Capitolo 5
- Capitolo 6
- Capitolo 7
- Capitolo 8
- Capitolo 9
- Capitolo 10
- Capitolo 11
- Capitolo 12
- Capitolo 13
- Capitolo 14
- Capitolo 15
- Capitolo 16
- Capitolo 17
- Capitolo 18
- Capitolo 19
- Capitolo 20
- Capitolo 21
- Capitolo 22
- Capitolo 23
- Capitolo 24
- Capitolo 25
- Capitolo 26
- Capitolo 27
- Capitolo 28
- Epilogo
- Ringraziamenti
- Gli altri titoli di Samantha Young
- Copyright