
- 480 pagine
- Italian
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1960
Informazioni su questo libro
Eccola, tutta gocciolante: ride. Ora esce dall'acqua come una moderna Afrodite, come la personificazione di una felicità che potrebbe durare per sempre, per tutti. Piastrelle colorate, cannucce, ombrelloni di tela, pezzi di plastica e vetro, stoffa e metallo, cuoio e carta, perspex e propilene, acciaio inox e calcestruzzo che, se posizionati in una certa angolazione rispetto alla luce del tempo, si trasformerebbero in schegge di specchio capaci di rifrangere minuscole porzioni di un Paese che in realtà non c'è mai stato, ma che avrebbe potuto esserci: un Paese più felice, più ricco, più coraggioso e spensierato. È il 25 agosto 1960. A Roma è in pieno svolgimento la cerimonia d'apertura della XVII Olimpiade: quella destinata a essere ricordata per Cassius Clay e Livio Berruti, Wilma Rudolph e Abebe Bikila. Sotto gli occhi dei capi di Stato di tutto il mondo, nel nuovo stadio sfilano gli atleti: "intere generazioni di estati hanno atteso compiacenti l'arrivo di quella divina policromia". Ma in quegli stessi giorni, non sono solo le delicate questioni di politica internazionale – che ogni Olimpiade si porta dietro – a preoccupare i Servizi segreti italiani: si è infatti diffusa sempre più insistente la voce che sia in preparazione un colpo di Stato che dovrebbe prendere le mosse dal rapimento del presidente della Repubblica, Gronchi. Per le indagini del caso, il generale De Lorenzo attiva uno dei suoi uomini migliori, il tenente colonnello Agostino Savio, distaccato presso la compagnia telefonica con il compito di intercettare le chiamate del maggiore Meneguzzer, anche lui agente del SIFAR, probabilmente coinvolto nel tentativo di golpe. Agostino si servirà a sua volta di un impiegato della compagnia telefonica, Gianni Negri, inconsapevole "spia" a cui è stato ufficialmente demandato il compito di intercettare e interpretare i bisogni di una nuova e interessantissima categoria di potenziali consumatori: i giovani. Tra questi – guarda caso – c'è anche Olimpia, figlia del maggiore Meneguzzer, adolescente incantatrice, intorno al cui fascino ruotano tutti i protagonisti del romanzo. Una perfetta ricostruzione storica e la capacità quasi cinematografica di restituire la realtà del passato attraverso un filtro che la rende vicinissima si uniscono in queste pagine a una vivacissima invenzione romanzesca e a un afflato epico, facendo di 1960 il grande affresco di un'epoca e al tempo stesso un thriller incalzante e terribile. Contaminando i personaggi reali (su tutti lo scrittore John Fante, giunto in città per scrivere una sceneggiatura per De Laurentiis e invischiato suo malgrado in una vicenda di spionaggio) con quelli, non meno autentici, di finzione (porporati e diplomatici, attricette e principesse russe, spie e voyeur, incalliti torturatori e misteriosi "grandi vecchi"), Colombati costruisce un vasto organismo narrativo che dà vita a uno straordinario omaggio a Roma, città "nera" e vischiosa ma anche di struggente bellezza, al culmine del boom economico e della dolce vita.
Domande frequenti
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Informazioni
Note
| 9 | MONTE DEL PECORARO “C’è un punto della Tiburtina, all’altezza di Pietralata, e poco prima di Tiburtino III e Ponte Mammolo (dove allora abitavo) che si chiama il ‘Forte’. Vi si vedono una caserma, un bar, una fabbrica, un deposito di pullman, delle baracche, e, dietro, un’altura, un montarozzo spelacchiato e infernale, il ‘Monte del Pecoraro’ (che tante volte ho descritto nei miei libri)” (Pier Paolo Pasolini, Le belle bandiere, in “Vie Nuove”, 15, 1962). | |
| 10 | MANUFACTURE DES GOBELINS a Parigi, è un laboratorio di tessitura di arazzi fin dal XVII secolo. | |
| “Ogni volta che sogna qualcuno con cui passeggiare per le strade del centro a parlare d’amore. Tutti i giorni e le notti sono uguali per lei – tutti pieni di noia” è un riferimento alla canzone Quelli della mia età, versione italiana di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy, interpretata in Italia da Catherine Spaak nel 1963: “Quelli che hanno la stessa mia età | hanno tutti qualcuno da amar, | e la man nella mano | se ne vanno pian piano, | se ne vanno per le strade | a parlare d’amore. | Solo io devo andare sola sola, senza amore, | senza chi mi può dar | un momento d’amor. | Tutti i giorni e le notti | sono uguali per me: | tutti pieni di noia”. | ||
| 11 | “Una delle piste – faceva una nuova canzone – aveva ‘tanti buchi come il formaggio’” è A Fiumicino c’è un aeroporto, scritta nel 1963 da Fausto Amodei. | |
| MONTE PELLECCHIA nella catena dei monti Lucretili, a poca distanza da Roma. Il 25 agosto 1960, mentre allo stadio Olimpico si svolgeva la cerimonia d’apertura dei Giochi olimpici, un C-45 Beechcraft dell’Aeronautica militare italiana, decollato da Guidonia, precipitò poco dopo sul Pellecchia per una probabile avaria. Persero la vita i quattro componenti dell’equipaggio: il tenente pilota Loris Barbisan, il maresciallo Elio Bizzarri, il sergente maggiore Alfio Lorenzi e il sergente Luciano Locatelli. | ||
| GIOVANNI GRONCHI (1887-1978) democristiano, primo presidente della Camera eletto dopo l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana e terzo presidente della Repubblica dal 1955 al 1962. | ||
| 12 | TE.TI (Società telefonica tirrena) era una compagnia telefonica fondata nel 1924 da Luigi Orlando e Alberto Pirelli, che operava in Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna. Nel 1964, insieme alle altre concessionarie sul territorio nazionale, si fuse nella SIP, che nel 1994 cambiò nome in Telecom Italia. | |
| LIVIO BERRUTI (1939) aveva ventun anni quando partecipò alle Olimpiadi di Roma. Nelle semifinali dei 200 metri corse in 20”5, uguagliando il record mondiale; fece lo stesso tempo in finale, arrivando primo. Si ritirò dall’attività agonistica nel 1969. | ||
| 13 | PATRICE LUMUMBA (1925-61) primo premier della Repubblica Democratica del Congo tra il giugno e il settembre del 1960, dopo che il Belgio accordò l’indipendenza all’ex colonia africana. Nel dicembre di quello stesso anno, Mobutu, nuovo presidente, lo fece giustiziare. | |
| 14 | AVERY BRUNDAGE (1887-1975) presidente del Comitato olimpico internazionale (CIO) dal 1952 al 1972, si oppose fermamente alla partecipazione di atleti professionisti alle Olimpiadi, nel 1968 cacciò da Città del Messico Tommy Smith e John Carlos dopo che questi avevano alzato il pugno sul podio per solidarietà ai movimenti Black Power e quattro anni dopo fu sua la decisione di continuare i Giochi di Monaco nonostante la strage di undici atleti israeliani compiuta dai terroristi palestinesi di Settembre Nero. Successivamente, mise sullo stesso piano il massacro antisemita e l’esclusione dalle Olimpiadi della Rhodesia a causa della sua politica di apartheid, considerandoli “crimini di uguale gravità”. | |
| 15 | RAFER JOHNSON (1934) capitano della squadra olimpica statunitense, vinse la medaglia d’oro nel decathlon ai Giochi di Roma. | |
| JOHN VALENTINE GROMBACH (1901-82) agente segreto americano, la cui vita e le cui attività sono state un mistero solo parzialmente risolto nel 2001 dal ritrovamento in un fienile in Virginia di documenti del Pond, l’organizzazione segreta che guidò per tredici anni. Di lui si sa che era figlio del console francese a New Orleans e che ottenne la cittadinanza americana a diciotto anni e si diplomò a West Point. Iniziò a lavorare per il dipartimento di Stato nel 1937 e nel 1942 il generale di brigata Kroner gli diede il compito di creare una struttura di intelligence parallela alla OSS (futura CIA): il Pond, appunto, che fu smantellato nel 1955. Nel 1980, Grombach pubblicò un libro di memorie, The Great Liquidator, in cui è difficile separare la verità da alcune evidenti esagerazioni e manipolazioni. | ||
| “Avrebbe potuto condurre l’Imperatrice di Blandings a vincere per la terza volta consecutiva la medaglia d’argento all’Esposizione annuale della contea di Shropshire” in Zio Fred in primavera, uno dei romanzi del Ciclo di Blandings di P.G. Wodehouse, il conte di Emsworth è il proprietario dell’Imperatrice di Blandings, una scrofa di pregiata razza Berkshire che vince per la terza volta consecutiva la medaglia. | ||
| 16 | IGOR TER-OVANESJAN (1938) nato a Kiev, partecipò a cinque Olimpiadi, dal 1956 al 1972, vincendo due medaglie di bronzo nel salto in lungo (Roma 1960 e Tokyo 1964). Stabilì due volte il record mondiale: nel 1962 (8,31 metri) e nel 1967 (8,35 metri). | |
| COSTANTINO II DI GRECIA (1940) secondogenito di re Paolo di Grecia e di Federica di Hannover, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma come velista, divenne re nel 1964, fino a quando, tre anni dopo, una dittatura militare prese il potere. | ||
| FEDERICA DI HANNOVER (1917-81) sposò il suo primo cugino, il principe Paolo di Grecia (futuro re dal 1947 al 1964), ad Atene il 9 gennaio 1938. | ||
| 17 | CARL LUDWIG “LUTZ” LONG (1913-43) fu medaglia d’argento nel salto in lungo, dietro a Jesse Owens, nei Giochi olimpici di Berlino del 1936. Alla fine della gara, i due si abbracciarono davanti allo sguardo gelido di Hitler. Fu l’ultima volta che si videro: Long morì a trent’anni nel 1943, per le ferite riportate in combattimento in Sicilia. | |
| 18 | JESSE OWENS (1913-80) alle Olimpiadi di Berlino del 1936 vinse quattro medaglie d’oro (100 e 200 metri piani, salto in lungo e staffetta 4 × 100) davanti a Hitler. | |
| EDDIE FISHER (1928-2010) cantante americano, nel 1960, durante le riprese del film Butterfield 8 s’innamorò di Elizabeth Taylor, vedova del produttore e suo caro amico Mike Todd, e divorziò con grande scandalo da Debbie Reynolds per poterla sposare. | ||
| “But nowhere could I find a girl as sweet as Debbie” parodia di Cindy, oh Cindy, canzone incisa da Eddie Fisher nel 1956: “I joined the Navy to see the world | but nowhere could I find | a girl as sweet as Cindy, | the girl I left behind”. | ||
| MARIO PERRONE “l’inventore del pianobar”, a metà degli anni Cinquanta, si esibiva al Number Two di Capri e d’inverno al Lloyd Club di Napoli e all’Ostaria dell’Orso di Roma. | ||
| It’s Now or Never versione inglese di ’O sole mio incisa da Elvis Presley nella primavera del 1960. | ||
| SPUTNIK fu il primo satellite artificiale a riportare a terra animali in vita (le cagnette Belka e Strelka e quaranta ratti) dopo essere stati in orbita. Venne lanciato dall’Unione Sovietica dal cosmodromo di Baikonur il 19 agosto 1960. | ||
| “All’indice della mano sinistra gli mancava l’unghia, come se l’avesse strappata per inviarla quale pegno d’amore alla sua dama” “Conoscete l’aneddoto di quel poeta che aveva offeso la sua dama; dopo due anni di disperazione ella degnò infine rispondere ai suoi numerosi messaggi, e gli fece dire che se si faceva strappare un’unghia e le faceva presentare quest’unghia da cinquanta cavalieri innamorati e fedeli, ella poteva forse perdonargli. Il poeta si affrettò a sottoporsi all’operazione dolorosa. Cinquanta cavalieri ben accetti dalle loro dame andarono a presentare quell’unghia alla bella offesa con tutta la pompa possibile. [...] L’amante coperto degli abiti del pentimento seguiva da lontano la sua unghia. La dama dopo avere visto compiersi tutta la cerimonia che fu molto lunga, degnò di perdonargli” (Stendhal, Dell’amore). | ||
| 19 | SIFAR (Servizio Info... |
Indice dei contenuti
- Copertina
- 1960
- Prima parte - CERIMONIA D’APERTURA
- Seconda parte - LA CITTÀ DEL SOLE
- Terza parte - «QUANTI ANNI VIVONO I PAVONI?»
- Quarta parte - LA BELLA CONFUSIONE
- Quinta parte - NEL TORO DI FALARIDE
- Sesta parte - CERIMONIA DI CHIUSURA
- APPENDICE
- Note
- Fonti
- Ringraziamenti
- Copyright