
- 196 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Informazioni su questo libro
C'è un mondo in cui è vietato dormire e un'isola piena di diamanti dove la ricchezza è possedere gioielli di carbone... una serie di brevi apologhi e folgoranti allegorie nei quali la più dotata narratrice inglese contemporanea, ci mostra il suo lato più fantasioso, lirico ed emotivo accostandosi ai grandi maestri della narrativa breve, da Angela Carter a Italo Calvino.
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Il mondo e altri luoghi di Jeanette Winterson, Chiara Spallino Rocca in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
Print ISBN
9788804486527eBook ISBN
9788852051784Un riquadro verde
Questa mattina me ne sono andato di casa senza il desiderio di tornare.
Chi c’era in casa? La mia famiglia.
Chi c’era fuori di casa? Io.
Rimasi a guardare l’alta casa in mezzo a case ugualmente alte e mi resi conto che ne ero sempre rimasto al di fuori. La parte di me che vi aveva abitato, che vi apparteneva, era una scura proiezione su pareti ancor più scure. Io sono la lanterna magica di me stesso, e proietto il mio corpo nell’aria fina, un fantasma tra fantasmi, nell’ora del buio, domandandomi quando verrà il giorno.
Quando verrà il giorno?
Il Gran Giorno. I giorni migliori della vostra Vita. Il giorno in cui sono nato – il mio compleanno – il giorno della Laurea, il giorno di Paga. Il giorno del nostro incontro, il giorno che non ci siamo più incontrati. Quando tirerò fuori il calendario tascabile della mia vita voglio che qualcuno mi spieghi che fine hanno fatto i giorni. In gennaio non ce n’è nessuno. Dove sono i miei mesi di gennaio? Quarantun anni di trentun giorni e non ne ricordo nemmeno uno.
Ma esiste poi veramente il gennaio? Tu dici: «È successo questo e quest’altro». Davvero? Non è successo a me. L’ho visto proiettato su uno schermo. L’ho sentito alla radio. L’ho letto sul giornale. Non è successo a me.
È così irrazionale voler interpretare un ruolo da protagonista nella propria vita? Quando si affacciava il gennaio io dormivo nel retro delle stalle, come un Rip Van Winkle del mondo innevato. E febbraio? E marzo? E aprile? E maggio?
Non è successo a me. La lanterna vacilla. C’è poca luce. Tanto non c’è niente che valga la pena di vedere.
In questo particolare giorno di gennaio, la donna sull’autobus ha in mano un dépliant di viaggio. “Apri il tuo mondo” dice e c’è una foto di un aeroplano che stringe in una morsa la circonferenza del mondo, come se il mondo non fosse altro che una delle tante scatolette.
Il mondo è la tua ostrica (inscatolata). Il mondo confezionato, asettico, con la data di scadenza del Prenota Subito.
La donna armeggia con le perle che porta al collo. Il collo è d’un bianco smorto, un collo inglese. Le perle, perle giapponesi, sono di un bianco accecante. Le rigira tra le mani, come grani di un rosario, fino a che il dozzinale fermaglio di latta non le pende sul petto e le perle ghignanti s’incurvano all’interno.
Con rapidi tratti di biro, segna le destinazioni possibili. India, Antartide, Africa, Tibet.
«Non le pare?» dice. «Non le pare?»
«Cosa?»
«Sarebbe bello.»
Ventun giorni all’anno di ferie pagate. Posso prenderne nota in agosto.
Dov’è il mondo sfavillante? Ricordo i salmoni che saltavano nel mare d’Irlanda e la scia della nostra barca, un bianco triangolo, nel mare dorato dalla sfera del sole.
Il mare era vetro, perennemente incrinato e poi sospinto dalla calura in lastre lisce che il vento frantumava. Fra queste acque che s’infrangevano per poi calmarsi, i salmoni ricurvi in coppie araldiche, colpiti dall’acqua.
L’acqua bruciava come pelle ustionata. Avevo la bocca secca. Avevo bevuto acqua infuocata. Avevo la bocca secca.
Dov’è il fiume dove sono nato, fiducioso del ritorno, come i salmoni? Dov’è la determinazione di un’impresa, il suo obiettivo palese, l’avventura e la sua intrinseca motivazione iscritta nel Dna? Avrei dovuto fuggire, andar per mare e poi tornare per procreare nel mio fiume. Dovrei sapere, guidato da un istinto sviluppato come una pinna, quando cambia la marea. Il viaggio, il ritorno a casa, la vita che ruota intorno a se stessa, grano dopo grano, come un rosario. Qualcosa da rigirare tra le dita. Qualcosa per cui pregare.
Una preghiera? Ebbene, sì. Prego come preghi tu: «Fa’ che non accada. Fa’ che vada tutto bene». Bisogni improvvisati indirizzati non si sa a chi. Al dio degli oroscopi sui giornali, al dio delle foglie del tè, al dio dei numeri fortunati della lotteria, al dio di quando morirò e avviteranno il coperchio della bara, a questa vita abbandonata da Dio.
Sull’autobus c’è un uomo che distribuisce adesivi con la scritta: “Cercate il Signore”. La donna con il dépliant ne prende uno e lo usa come segnalibro. Quest’anno il Signore lo troveremo alle Seychelles.
Mia figlia maggiore è entrata a far parte di una setta di suonatori di tamburino. Gente che batte i piedi e innalza lodi e rinuncia alle sigarette solo per accendere ogni cinque minuti una nuova certezza.
Mia figlia vuole dirmi la Verità. Lei sa qual è e io no. Nel frattempo mio figlio usa la sua Bibbia per arrotolare il tabacco. La carta è del peso giusto e lui non crede che lei arriverà mai fino in fondo. Lei legge i Proverbi, lui fuma le Rivelazioni.
E io cerco il cartello con la scritta USCITA.
«Viene qui spesso?»
Sì, spesso. Mi trovo spesso in questo bivio, in questo punto, in quest’indugio. Guardo la mia casa tra le altre case e mi domando perché non riesco ad accettare la mia cavezza, allineata alla fila di identiche cavezze che ci aggiogano insieme per formare una società. È così che viviamo: casa dopo casa, famiglia dopo famiglia, avanzando insieme lungo lo sterrato della storia.
«Viene qui spesso?»
Si riferisce al parco. Alla panchina del parco che io e lei condividiamo. Questa mattina non sono andato al lavoro. Sono sceso dall’autobus davanti al parco. Lì ho trovato una vagabonda e uno scoiattolo, un uomo che tagliava il prato e un uomo con un bastone acuminato che infilzava bicchieri di carta disseminati qua e là, con la soddisfazione di un botanico.
Mi sono seduto sulla panchina senza un pensiero, con solo un gran peso che non riusciva a essere pensato, un masso nella corteccia cerebrale, la mia roccia che spingo su e giù, su e giù attraverso gli anni della vita.
Quando la donna parlò la presi per pazza. Ci capita di pensarlo quando uno sconosciuto ci rivolge la parola, no? E poi di solito sono i matti a sedersi sulle panchine del parco, vero?
«No, non ci vengo mai.»
«Neanch’io.»
«Che coincidenza trovarci qui nello stesso momento.»
Mi lanciò un’occhiata strana. Stava pensando: “Questo tizio è matto”. Sono i matti a sedersi sulle panchine del parco.
«Fa caldo per questo periodo dell’anno, non trova?»
«Mi ricordo mesi di gennaio più caldi.»
Mi girai verso di lei, profondamente interessato.
«Davvero? Quando? Quali? In che anno?»
«Lei è per caso un appassionato di meteorologia?» chiese.
Il pallone aerostatico, il barografo, l’ago sensibile alla pressione che misura l’alzarsi e l’abbassarsi del calore e dell’umidità, le punte massime di caldo e di freddo, e i valori di normalità nel mezzo.
Cosa posso inventare per misurare i miei giorni mutevoli? E se potessi essere minuziosamente registrato sull’apposita carta, questo mi sarebbe d’aiuto? Mi aiuterebbe, cioè, a capire chi sono?
Mai come ora tanta gente si è impegnata a registrare ogni cosa: ecco il mondo documentato, identificato, archiviato, etichettato e preservato. Alla British Library ci sono copie di quasi tutti i libri scritti dal 1840. I bollettini meteorologici risalgono al 1854. Nascite, morti, matrimoni: è tutto lì. Licenze di costruzione e gruppi sanguigni. Dichiarazioni dei redditi, passaporti, abitudini alimentari e patenti di guida. Dove trovarmi, quanto valgo, quello che guardo, quello che indosso, quando esco e quando rientro, il tutto monitorato, per la mia sicurezza, dalla telecamera a circuito chiuso. Tutto quello che avete bisogno di sapere tranne quello che ho bisogno di sapere io: chi sono?
«Una domanda stupida» disse.
«Di che colore sono le mutande di Mickey Mouse?»
Si mostrò offesa. «Intendevo dire che se fai una domanda stupida ottieni una risposta stupida. Lei non è un meteorologo, vero?»
«Non ho mai detto di essere un meteorologo.»
«Lei si droga?»
«E lei?»
Si alzò. «Vado a chiamare la guardia del parco.»
«Prego, usi il mio cellulare.»
«Lei è un ruffiano.»
«Io sono disperato.»
Fece per andarsene. Gridai: «Io non posso andarmene, lo capisce? Non posso andarmene».
Ogni anno scompaiono migliaia di donne e di uomini. Non mi riferisco a quelli che vendono tutto, traslocano, si risposano, trovano un lavoro ad Acapulco, finiscono in casa di cura o all’ospedale psichiatrico o addirittura per strada. Mi riferisco a quelli che nessuno rivede mai più. Quelli di cui si sono perse le tracce, gli irrintracciabili. Fotografie sbiadite, vestiti fuori moda, gli anni che si sono via via accumulati nel luogo che si sono lasciati alle spalle. Quel luogo che hanno abbandonato senza una valigia né un passaporto, senza toccare il conto in banca, subito dopo aver segnato i prossimi appuntamenti sull’agenda.
Penso a un’altalena. A un’estremità gli accumuli di una vita, all’altra l’Io. Per molti, forse per i più, l’equilibrio può essere mantenuto. I non troppo spiacevoli alti e bassi di ogni giorno, una piccola perdita qui, un piccolo guadagno là, lo sporadico volo inebriante o lo schianto doloroso.
Cosa succede quando la vita accumulata diventa così pesante da scagliare l’io ben equilibrato nell’aria fina? Tutte le cose che avevo e conoscevo, che si fracassano al suolo e io che vengo fatto a pezzi e sbalzato in alto, lontano, sopra i tetti, sopra le casette familiari, un fantasma tra fantasmi. Sarebbe meglio che fossi morto.
Sarò considerato morto. I morti non hanno né diritti né sentimenti, il presente tratta il passato come gli pare e piace. Diventerò un relitto del passato, peggio che morto, un morto vivente, una creatura da evitare e dimenticare, da ingiuriare perché avrò dimostrato di essere una persona che non si adegua.
Dobbiamo adeguarci, vero? Affrontare la vita, rimetterci in sesto, essere positivi, guardare avanti. Terapie e farmaci ci vengono dispensati gratuitamente. Io posso farmi aiutare. Viviamo in una società molto premurosa. Così premurosa da controllare che tutti ci adeguiamo.
«Non hai un bell’aspetto, tesoro.» Era la vagabonda nella sua bizzarra tenuta, con un sacchetto di plastica della biancheria da lavare attorno alle spalle a mo’ di scialle. Si sedette sulla panchina e con un colpetto delle dita tolse il coperchio di una tazza di polistirene.
«Tè caldo. Prendi.»
Lo presi. L’avevo vista comprarlo poco prima dal furgoncino parcheggiato davanti ai cancelli del parco. Un tè liscio e fumante che mi pizzicò la gola come un collutorio.
«Sei solo» disse.
«Sono solo.»
La barca nel mare d’Irlanda. La barca nel giorno sfavillante in cui avevo conosciuto la felicità. Nel centro della mia mente svuotata si era aperta una nitida pozza circolare. Un lago dove tuffarmi ma io non mi ero mai tuffato, non essendo mai riuscito a oltrepassare le rocce e il pietrisco accumulatosi nella mia mente.
«Guarda tutta quella spazzatura» disse, osservando il furgoncino elettrico che lentamente girava di bidone in bidone, mentre omini inguantati raccoglievano i rifiuti.
«La portano via.»
«E dove?» disse lei. «La spostano e basta, tesoro.»
Se soltanto il mondo potesse sbarazzarsi almeno in parte di tutto quel che contiene…
I saldi di gennaio. I Saldi Di Fine Serie. Ma dove va a finire la merce? E quando è tutto finito, l’ultimo ferro da stiro a vapore e l’ultimo bikini di pelliccia sintetica, ogni cosa ritornerà al suo posto, diligentemente clonata...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Il mondo e altri luoghi
- Il cane di un giorno
- Traversata atlantica
- La poetica del sesso
- Tre amici
- Orione
- Vite dei santi
- Il primo Natale di O’Brien
- Il mondo e altri luoghi
- Sparizione I
- Sparizione II
- L’Uomo Verde
- Agli albori del mondo
- Newton
- Santo matrimonio
- Un riquadro verde
- Avventura straordinaria
- Salmi
- Copyright