Love trainer
eBook - ePub

Love trainer

  1. 392 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Informazioni su questo libro

Katie, vivace trentenne londinese, è alla disperata ricerca di un lavoro e, in mancanza d'altro, accetta temporaneamente di fare la donna della pulizie di Rebecca, una nota agente letteraria. Le due donne, seppur coetanee, non potrebbero essere più diverse: simpatica e alla mano la prima, sofisticata e arrogante la seconda. Ma in breve tempo scatta qualcosa che le renderà complici. Katie si accorge che Rebecca è estremamente fragile e infelice, vittima di uomini che la usano e la lasciano. Katie, che al contrario ha un fidanzato che la ama e non sa resistere davanti a un cuore infranto, inizia a darle dei consigli dettati dal buon senso ispirandosi a un vecchio manuale di addestramento per cani. I risultati non tardano ad arrivare e così Katie, love trainer per caso, diventa la vera esperta in fatto di cuore, non solo di Rebecca, ma di tutte le sue amiche. Scoprirà però in fretta che non ci si può occupare a tempo pieno della felicità altrui senza mettere a repentaglio la propria....

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Love trainer di Julia Llewellyn, Annamaria Raffo in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
Print ISBN
9788804545118
eBook ISBN
9788852056703

1

Katie Wallace era agitata quando entrò nell’atrio rivestito in faggio dell’agenzia Greenhall & Graham. Ma la ragazza addetta alla reception era troppo presa dalla lettura di un articolo sui migliori esfolianti per accorgersene.
«Nome?» chiese con un sospiro, senza alzare gli occhi dal giornale.
«Katie Wallace.» La voce di Katie tradì una leggera esitazione. Quello era un giorno importante per lei.
«Chi deve vedere?»
«Rebecca Greenhall.»
La ragazza chiuse la rivista e squadrò Katie con espressione incredula.
«Rebecca? Vorrà dire Tara!»
«Tara?»
«L’assistente di Rebecca.»
Katie si erse in tutto il suo metro e sessantacinque di altezza e rivolse alla ragazza quello che, nelle sue intenzioni, doveva essere un sorriso accattivante.
«No. Devo incontrarmi con Rebecca in persona.»
Uno sguardo scettico, poi la tizia digitò un numero con un’unghia color cremisi. «Tara? C’è qui una ragazza. Dice che deve vedere Rebecca… Oh, okay. La faccio salire.»
«Terzo piano» le disse a denti stretti, tornando subito alla sua rivista, questa volta un pezzo sulle cadute di stile delle celebrità. «L’ascensore è laggiù in fondo.»
La cabina arrivò con un ping elettronico. Katie contava di poter dare una controllatina al proprio aspetto negli specchi dell’ascensore, ma le pareti erano tappezzate di pelle bordò, come la cella di un pazzo dopo una visita del gruppo di Changing Rooms. Cercò di specchiarsi nel pannello di controllo cromato, ma intravide solo una nuvola di riccioli scuri e un volto pallido, un po’ troppo rotondo.
Con l’aiuto di Jess, la cugina con cui divideva l’appartamento, aveva trascorso buona parte della giornata a scegliere l’abbigliamento per quel colloquio, scartando T-shirt, pantaloni, stivali e scarpe da ginnastica in favore di stivaletti beige, una camicia a righe pastello e una gonna lunga di jeans. Era un look che doveva risultare professionale e al tempo stesso funky. «Devi assolutamente far colpo su Rebecca» aveva decretato Jess.
Jess e Katie non l’avevano mai incontrata di persona, ma sapevano tutto di lei dalla loro amica Miranda, con la quale Rebecca aveva lavorato nell’agenzia letteraria Gadney’s, prima di aprirne una tutta sua. Miranda aveva mostrato loro alcune foto di Rebecca nella rubrica mondana di un vecchio numero di “Hello!”. Le foto la ritraevano mentre rideva in compagnia di Salman Rushdie e Moby, vestita con un tailleur pantalone color panna stile Bianca Jagger. Era elegante, magrissima e abbronzata.
«Probabilmente stava cercando di convincerli a diventare suoi clienti» aveva osservato Miranda, che aveva lasciato il lavoro all’agenzia per mettersi a fare l’insegnante elementare. Non conosceva bene Rebecca ma, a sentirla parlare, non lo si sarebbe detto. «È bravissima ad agganciare grossi nomi. È stata lei a far ottenere a Bill Briggs il suo talk show e a convincere Julie Malone a scrivere il libro sulla sua dieta.»
«Oh» avevano fatto loro, colpite. Julie Malone era una pop star, piuttosto cicciottella, che negli ultimi due anni aveva perso venticinque chili. Il libro era stato un enorme successo. Anche Jess ne aveva una copia, ormai sbrindellata, in cui riponeva cieca fiducia.
«E lavora da sola?» aveva chiesto Jess, che era un’attrice non esattamente di successo e alla quale l’idea di una nuova agente molto dinamica sorrideva molto. Katie doveva assolutamente ottenere quel posto.
«No. Ha anche un socio, Ben. Rebecca si occupa prevalentemente degli autori, sapete, cerca di creare per loro degli show televisivi e cose di questo genere. Ben si occupa più di attori e musicisti. Sono una bella squadra.»
Katie si sforzava di mantenersi calma, ma aveva lo stomaco in subbuglio per l’eccitazione. A volte la vita era davvero meravigliosa. Solo una settimana prima, dopo essere stata ingiustamente licenziata dall’agenzia immobiliare in cui lavorava da quattro mesi come segretaria, era convinta che non avrebbe mai più trovato un lavoro, e ora invece… com’era quel detto, che quando si chiude una porta si apre una finestra?
Le porte dell’ascensore si aprirono e Katie si ritrovò in un grande open space arredato con ampie scrivanie e, in fondo, due uffici chiusi da pareti di vetro. Ovunque foto di presentatori televisivi che ostentavano sorrisi finti. C’era anche un frigorifero trasparente pieno di lattine di Red Bull e uno stereo in miniatura che diffondeva le note di una canzone di Eminem. La pioggia di marzo sferzava i vetri delle finestre.
Una donna in pantaloni militari di lino e capelli orrendamente decolorati si alzò e le andò incontro sorridendo.
«Katie? Io sono Tara, l’assistente personale di Rebecca. Ti accompagno da lei.»
Aprì la porta del cubicolo di vetro. Rebecca era al telefono, il volto spigoloso animato dalla conversazione. Le fece un cenno di saluto con la mano affusolata.
«Allora io gli ho detto: perché non ce ne andiamo da qualche parte per il weekend? Ma lui mi ha risposto che aveva una scadenza improrogabile.»
Aveva capelli castano ramati che le sfioravano le spalle, occhi azzurri e una bocca che ricordava una fetta di melone. Non una bellezza, forse, ma molto attraente. Katie sapeva che era sui trentacinque anni, ma ne dimostrava minimo cinque di meno. Un’aderente maglietta color fragola metteva in evidenza due seni perfetti. Veri? si chiese Katie, ma poi concluse che dovevano essere rifatti.
Rebecca alzò lo sguardo, le fece un brusco cenno del capo e continuò a parlare. «Certo, certo… oh, scusami tesoro, Tara mi sta chiamando. Aspetta un momento… Cosa c’è, Tara?… Oh, Mark Wells…» Parve delusa. «Digli di restare in linea… Suze, ti richiamo… Okay… Mark! Tesoro! Come stai? Hai avuto modo di leggerlo?»
La conversazione con Mark risultò in buona parte incomprensibile per Katie, una faccenda di manoscritti, corrieri, embargo. Ferma sulla soglia, si voltò a guardare Tara, che le fece un gran sorriso alzando gli occhi al cielo. Sembrava un tipo simpatico. Chissà perché se ne andava? Probabilmente per un nuovo incarico più stimolante.
Finalmente Rebecca riattaccò. Osservò Katie per qualche istante in silenzio, come si guarda un esemplare di nessun interesse allo zoo: un asinello nella zona dedicata ai bambini più piccoli, piuttosto che una scimmia in gabbia.
«Salve» disse poi. «Tu devi essere… l’amica di Miranda. Scusa, ti spiace ripetermi il tuo nome?»
«Katie» rispose lei, tendendo la mano. Rebecca ebbe un attimo di esitazione prima di stringerla senza energia.
«Già. Katie. Senti, Katie. Sono sicura che andrai benissimo perché Miranda ha garantito per te. E, sinceramente, non c’è motivo di valutare la tua esperienza visto che – senza offesa – anche un idiota potrebbe svolgere questo lavoro.»
Katie si limitò a sorridere e annuire, sconcertata.
«Quindi pensavo che è inutile stare a discuterne qui. In realtà dovremmo essere a casa mia, in modo che tu possa farti un’idea più chiara. E comunque stasera avevo già intenzione di andarmene un po’ prima, per prepararmi all’appuntamento con il mio ragazzo.»
«Oh?» fece Katie. Argomenti personali. Evidentemente Rebecca la stava prendendo in simpatia.
«Già. Si chiama Tim. È uno scrittore. Due anni fa ha vinto il premio Trevor Costello per il miglior racconto. E tu ce l’hai il ragazzo?» aggiunse, rivolgendo a Katie uno sguardo di sufficienza.
«Sì.»
Rebecca parve leggermente contrariata. «Davvero? È una cosa seria? Fiori d’arancio in vista?»
Dopo tre anni che stava con Crispin, Katie aveva fatto l’abitudine a quella domanda, ma l’idea continuava a sembrarle assurda. «Oh, no» rispose con una risatina imbarazzata. «Non ancora, perlomeno.»
Rebecca venne distratta da qualcosa che stava accadendo fuori, alle spalle di Katie. Il suo volto si aprì in un gran sorriso. «Dio, che pensiero romantico!» esclamò, saltando in piedi e precipitandosi verso la porta. Katie si girò per vedere. A Tara era stato appena consegnato un enorme mazzo di rose gialle, fra le esclamazioni ammirate delle altre donne dell’ufficio.
«Non sono meravigliose?» esclamò Rebecca rapita. «Presto. Cerca un vaso.»
«Grazie» disse Tara.
«Allora, cosa dice il biglietto?» chiese Rebecca con tono secco, allungando una mano verso la busta. Tara fece un passo indietro.
«Veramente, Rebecca, se non ti dispiace… è una cosa personale.»
«Oh.» L’espressione estasiata di Rebecca si sgretolò per ricomporsi in un sorriso fisso, come quello di un candidato all’Oscar che se l’è visto soffiare da sotto il naso. Evidentemente, aveva creduto che i fiori fossero per lei. «Scusa. Sono stata indiscreta. Voglio dire… immagino che vengano da Andrew, giusto? Che pensiero gentile.»
«Sono per il nostro “mesiversario”» confermò Tara. «Diciannove mesi che stiamo insieme» confessò timidamente.
«Diciannove mesi! Già così tanto? Il tempo vola, non è vero?» Rebecca era avvampata. «Be’, fortunata te, Tara.» Rientrò in ufficio, chiuse la porta e guardò Katie momentaneamente confusa, come se stesse cercando di ricordare cosa ci faceva lì quella ragazza.
«Giusto» disse poi, riprendendosi di colpo. «Scusa l’interruzione. Dunque… sono quasi le sei, quindi è ora di andare. Prendiamo un taxi, così ti faccio vedere velocemente l’appartamento.»
La cosa era più seria di quanto Katie avesse pensato. Avrebbe lavorato a casa di Rebecca, sarebbe stata il suo braccio destro. Ovviamente una persona impegnata come lei aveva bisogno di due assistenti personali, una a casa e una in ufficio. “Chissà quando lo dico a Jess” pensò, mentre Rebecca spegneva il computer e indossava una giacca rossa dall’aria terribilmente costosa.
Fuori pioveva che Dio la mandava. Rebecca, che indossava pantaloni militari e sandali con dieci centimetri di tacco, finì in pieno in una pozzanghera.
«Fanculo!» esclamò con voce roca. Poi lanciò un’occhiata afflitta in direzione di Katie. «Non ho ancora imparato ad ascoltare le previsioni del tempo al mattino.»
Saltando fra una pozzanghera e l’altra, riuscì a fermare un taxi e salirono a bordo. Probabilmente a piedi da Bond Street a Bayswater avrebbero impiegato una ventina di minuti; fra la pioggia e l’ora di punta il taxi ci mise altrettanto. Per tutto il percorso, però, anziché fare conversazione con la nuova collaboratrice, Rebecca continuò a mandare messaggini con il piccolo Motorola argentato e a leggere le risposte, divertita.
Katie la osservava affascinata. Ancora non riusciva a spiegarsi come qualcuno potesse desiderare di lasciare il mare scintillante e le spiagge dorate dell’Australia per andare a vivere in un condominio in Kilburn High Road, ma erano miliardi gli australiani che facevano questa scelta ogni anno, ed evidentemente a Rebecca aveva portato molta fortuna.
«Per chi lavoravi prima?» chiese Rebecca, pulendo il finestrino appannato con la manica della giacca per guardare le vetrine delle boutique.
Katie si vergognò. Un’agenzia immobiliare. Non proprio entusiasmante. E poi non voleva dover raccontare a Rebecca del modo ignobile con cui aveva perso il suo posto. Meglio glissare.
«Ehm, lavoravo a Putney.»
«Putney?» ripeté Rebecca, inarcando un sopracciglio. «Ci sono delle belle case da quelle parti.»
Miranda doveva averle parlato della sua precedente occupazione. «Già. Ero piuttosto impegnata.»
«Non ti preoccupare» disse Rebecca con un sorriso compiaciuto. «Vedrai che anche con me avrai il tuo bel da fare.»
Il taxi si fermò davanti a un grosso edificio risalente agli anni Sessanta alle spalle di Bayswater Road. Da fuori sembrava un ospedale, dentro ricordava un albergo a cinque stelle. L’atrio era coperto di moquette rossa e arredat...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. 1
  4. 2
  5. 3
  6. 4
  7. 5
  8. 6
  9. 7
  10. 8
  11. 9
  12. 10
  13. 11
  14. 12
  15. 13
  16. 14
  17. 15
  18. 16
  19. 17
  20. 18
  21. 19
  22. 20
  23. 21
  24. 22
  25. 23
  26. 24
  27. 25
  28. 26
  29. 27
  30. 28
  31. 29
  32. 30
  33. 31
  34. 32
  35. 33
  36. 34
  37. 35
  38. 36
  39. 37
  40. 38
  41. 39
  42. 40
  43. 41
  44. 42
  45. 43
  46. 44
  47. 45
  48. 46
  49. 47
  50. 48
  51. 49
  52. 50
  53. 51
  54. 52
  55. 53
  56. 54
  57. Ringraziamenti
  58. Copyright