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Fidanzati per finta
- 219 pagine
- Italian
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Fidanzati per finta
Informazioni su questo libro
Il conte e la contessa di Clifton sono separati ormai da molti anni, ma ora che la figlia si è fidanzata con quello che secondo loro non è l'uomo giusto per lei, sono costretti a unire le forze per salvare la fanciulla da una vita infelice. L'ultima cosa che però potrebbero immaginare è che il fidanzamento organizzato da Sophia con lord Francis Sutton sia falso…
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Informazioni
eBook ISBN
97888520687371
— A ogni modo — disse lady Sophia Bryant — io non ho intenzione di sposare proprio nessuno, né ora né mai. — Fece volteggiare il parasole giallo sopra la testa, e volse lo sguardo verso le acque tranquille del Tamigi, che brillavano sotto il sole di maggio.
Era un’affermazione delicata da fare, considerato che del gruppo che in quel momento stazionava presso le rive verdeggianti del fiume al garden party di lady Pinkerton, a Richmond, facevano parte tre gentiluomini universalmente considerati dei partiti più che accettabili. Erano presenti anche due altre giovani signore, l’amica del cuore di lady Sophia e la pettegola più terribile della nuova generazione. Entro sera, tutta Londra sarebbe stata a conoscenza delle parole che lady Sophia aveva pronunciato, compreso suo padre, che l’aveva portata a Londra per la Stagione con l’intenzione di trovarle quanto prima un marito, anche se non aveva ancora compiuto diciotto anni.
Lady Sophia era profondamente convinta di ciò che aveva detto.
— Allora, non ha più alcun senso restare in città — commentò Peter Hathaway. — Noi gentiluomini possiamo anche rifare i bagagli e ritirarci in campagna — concluse, volgendosi verso lord Francis Sutton, che era sdraiato al suo fianco, appoggiato su un gomito, con la mano a sostenere il volto espressivo. Stava mangiucchiando un filo d’erba. Sollevò lo sguardo, e Peter Hathaway gli rivolse un sorriso sornione. — Se non fosse per la presenza della signorina Maxwell e della signorina Brooks-Hyde, naturalmente — si corresse, in fretta.
— Ma perché, lady Sophia? — chiese Dorothy Brooks-Hyde. — Come potete pensare di restare zitella e di dipendere dai vostri parenti per tutta la vita? Non avete neppure fratelli!
— Non dipenderò da nessuno — ribatté lady Sophia. — Quando compirò ventun anni entrerò in possesso del mio patrimonio e metterò su casa per conto mio. Mi circonderò dei miei migliori amici e tutte le signore sposate mi invidieranno.
— E, nel frattempo, riuscirete anche a farvi la reputazione di intellettuale eccentrica Soph — intervenne lord Francis, togliendosi il filo d’erba dalla bocca. — Non riesco a vedervi, in quel ruolo.
— Sciocchezze! Tra poco sarete tutto coperto d’erba, Francis.
— Magari potreste aiutarmi voi a ripulirmi — ribatté lui, pronto, facendole l’occhiolino, mentre riportava il filo d’erba alla bocca.
— Non mi meraviglia che in passato vi siate fatto la reputazione di libertino, Francis — lo redarguì severamente lady Sophia.
— Sophia! — strillò Cynthia Maxwell, abbassando il parasole di fronte al volto, per nascondere il rossore ai gentiluomini.
Sir Marmaduke Lane si inserì nella conversazione. — Parlando seriamente, lady Sophia, non è né facile né consigliabile evitare il matrimonio. Il futuro della nostra società e il futuro della razza umana dipendono proprio dai matrimoni che noi contraiamo. Si potrebbe dire, in effetti, che è nostro dovere, contrarre matrimonio.
— Sciocchezze! — fu la risposta di lady Sophia a quel discorso così pomposo. — Perché dovremmo rinunciare alla nostra libertà e alla nostra felicità futura solo per senso del dovere?
— Per quanto mi riguarda, avrei detto che la nostra felicità futura dipendesse dal matrimonio e dai figli — intervenne Dorothy. — Cos’altro resta, per una donna, dopotutto? — Cercò lo sguardo di lord Francis, in cerca di approvazione, ma il gentiluomo era concentrato sull’arduo compito di trovare un altro filo d’erba da mangiucchiare.
— Il matrimonio non porta altro che infelicità — ribadì lady Sophia con forza. — Una volta che la fase dell’innamoramento si è conclusa non rimane nulla. Assolutamente nulla. Il marito può riprendere il suo vecchio stile di vita, ma alla moglie non rimane nulla da fare, né ha più modo di fare altro per il resto della sua vita. E non c’è modo di uscire dal matrimonio, una volta contratto, se non pregare ogni notte per la dipartita del proprio partner. Non ho alcuna intenzione di permettere che mi succeda una cosa del genere.
— Ma non tutti i matrimoni sono sfortunati, Sophia — cercò di placarla Cynthia. — La maggior parte delle coppie riesce a trovare un modus vivendi tollerabile.
— Il matrimonio dei miei genitori è un disastro — ribatté Sophia, mentre faceva volteggiare il parasole sopra la testa con rabbia, e si voltava a fissare con sguardo di fuoco le acque del fiume. — Mia madre non lascia Rushton da ormai quattordici anni e mio padre non vi ha mai messo piede in tutto questo tempo. Non mi dite che questo è un modus vivendi tollerabile.
— Mi sembra che la causa di una situazione del genere possa essere solo la pura e semplice ostinazione — intervenne Peter Hathaway. — Non conosco vostra madre, lady Sophia, ma credo di poter affermare che vostro padre sia un uomo ostinato. In ogni caso, non avrebbero dovuto permettere che i loro contrasti si protraessero così a lungo nel tempo. Sono sempre stati infelici, insieme?
— Come posso saperlo? Avevo quattro anni, quando si sono separati. Mi ricordo appena del fatto che allora stavano insieme.
— Dovrebbero cercare di sanare le loro divergenze — disse sir Marmaduke. — Dovrebbero cercare conforto l’uno nell’altra, nella vecchiaia.
Peter Hathaway sbuffò, mentre sir Francis si concedeva una smorfia ironica. — Non conosco la contessa, Lane — commentò il primo — ma dubito che Clifton sarebbe felice di sapere che lo consideri ormai decrepito. Non è possibile trovare un modo per farli rappacificare, lady Sophia?
— A che scopo? Perché possano litigare ancora e separarsi di nuovo?
— Forse le cose non andrebbero affatto così. Forse sarebbero felici di rivedersi.
— Naturalmente — intervenne Dorothy — le donne perdono le loro attrattive prima degli uomini. Forse, lui potrebbe rimanere sconvolto, vedendola invecchiata.
— Mia madre è bellissima! — reagì Sophia. — Molto più bella di... — Ma non concluse la frase. Lady Mornington era indubbiamente l’amante del padre, per quanto entrambi cercassero di essere discreti. Ma sua madre era molto più bella. Dieci volte... cento volte più bella.
— Dovete cercare di rimetterli insieme — ribadì Peter Hathaway. — Sono convinto che all’origine della loro separazione non possa esservi stato altro che qualche sciocco puntiglio.
— Oh, e come pensate che potrei riuscire a fare una cosa del genere? — chiese Sophia, irritata.
— Dite a vostro padre che desiderate che vostra madre sia qui con voi per la Stagione — suggerì Cynthia. — È assolutamente ragionevole da parte vostra desiderare la sua presenza al vostro debutto.
— Papà mi ha chiesto di scegliere da chi gradivo farmi accompagnare, se da lui o da mia madre. Mi sono rifiutata di farlo, ma se avessi scelto mia madre sarebbe stato lui a non venire. Comunque, non credo che mia madre desiderasse venire. Vive in campagna da troppi anni, ormai.
— Dovreste farvi coinvolgere in uno scandalo, Soph — consigliò lord Francis, dopo aver spostato il filo d’erba all’angolo della bocca. — Questo porterebbe vostra madre in città di gran carriera. Trovatevi un uomo assolutamente inadatto a voi con cui fuggire.
— Oh, cercate di essere serio, Francis — lo riprese Sophia, seccata. — Perché dovrei fuggire con qualcuno? Sarei obbligata a sposarlo, e molto probabilmente non riuscirei comunque a rimettere insieme mamma e papà. È l’idea più sciocca che io abbia mai sentito.
— Inventatevi allora una grande passione per qualcuno che sia assolutamente inadatto a voi. Rifiutatevi di ascoltare la voce della ragione. Minacciate di fuggire con lui se vostro padre non vi darà il suo consenso. Siate irragionevole come solo voi signore sapete essere. Vostro padre, in preda all’esasperazione, manderà a chiamare vostra madre in men che non si dica.
— È più probabile che decida di rispedirmi a Rushton — concluse Sophia. — Credo sia arrivato il momento di cambiare argomento. A ogni modo, come siamo finiti a parlare di tutto ciò?
— Cercando di indovinare chi sarà sposato o fidanzato con chi, entro la fine della Stagione — rispose Peter Hathaway. — Non potreste fidanzarvi con qualcuno che vostro padre disapprovi, ma a cui non possa semplicemente rifiutare la vostra mano, lady Sophia? Non potete metterlo di fronte a un problema per risolvere il quale abbia bisogno dell’aiuto di vostra madre?
— E con chi dovrei fidanzarmi? — celiò Sophia? — Con un membro della casa reale?
— Con uno degli amici di vostro padre, forse — rispose il gentiluomo, continuando a riflettere con la fronte aggrottata — o forse con il figlio di uno degli amici di vostro padre. Qualcuno che lui non desidera vedere accanto a sua figlia, ma che non potrebbe rifiutare a causa dell’amicizia. Un figlio cadetto, magari... con una reputazione dubbia.
— Ho forse sentito fare il mio nome? — chiese lord Francis. — Dovreste concepire una grande passione per me, Soph. Mio padre ne sarebbe deliziato, e mia madre non la smetterebbe più di abbracciarmi e baciarmi. A Clifton verrebbe un colpo.
— È un’idea ridicola — fu il commento di Sophia.
— Non è proprio così — commentò Peter Hathaway, con espressione pensosa. — Clifton e il duca di Weymouth sono legati da una stretta amicizia, non è vero? E Sutton corrisponde esattamente al tipo di uomo che ho appena descritto.
— Vi ringrazio — rispose seccamente lord Francis. — Non dimenticate, Hathaway, che vi sono anche tre fratelli più vecchi e quattro nipoti tra me e il titolo.
— Dovete però ammettere di essere un libertino, Francis — intervenne Sophia. — E del tipo che mio padre definisce “piantagrane”, oltretutto.
Sir Francis le sorrise, facendole di nuovo l’occhiolino. — Fateci un pensierino, Soph — le disse, mentre Cynthia abbassava di nuovo il parasole a coprirle il volto e Dorothy stava avidamente accumulando dettagli da condividere con la madre non appena le regole del vivere civile le avessero consentito di allontanarsi. — Per Giove, potrebbe davvero funzionare. Scommetto che Clifton non indugerebbe neppure un minuto a mandare a prendere vostra madre, se solo gli lasciaste intendere la vostra intenzione di sposarmi.
— Non dite sciocchezze, Francis. Come se potessi minimamente prendere in considerazione l’idea di sposarvi.
L’uomo rabbrividì in modo teatrale. — È un bene, dunque, che neppure nei momenti di disperazione io abbia mai preso in considerazione l’idea di chiedere la vostra mano. E non guardatemi con quegli occhi di fuoco. Siete stata voi a cominciare con gli insulti.
— Inoltre — pontificò sir Marmaduke — non sarebbe corretto usare la sacra istituzione del matrimonio per raggiungere uno scopo completamente diverso.
— Ma Sophia — intervenne Cynthia — non pensate che valga almeno la pena di provare? Non pensate che potrebbe servire a mettere vostro padre di fronte a un terribile dilemma?
— Credo — ammise Sophia, riluttante — che mio padre e Sua Grazia abbiano una volta espresso il desiderio di unire le nostre famiglie grazie a un matrimonio. Ma sfortunatamente per loro, io ero l’unica figlia di mio padre, ed ero troppo giovane. E Francis è l’unico dei suoi fratelli a non essere ancora sposato.
— E, per giunta, sono la pecora nera della famiglia — ammise il giovane. — Clifton non ha più pronunciato parola sull’argomento, da quando Claude, il mio ultimo fratello rispettabile, ha sposato Henrietta due anni fa.
— La questione è solo una — concluse Peter Hathaway. — Siete disposti a provare, voi due?
— A innamorarmi follemente di Sophia? — chiese lord Francis. — L’idea ha un certo fascino, devo ammetterlo. — Un sorriso ironico gli illuminò gli occhi, mentre posava lo sguardo sulla figura avvolta nell’abito di mussolina leggera.
— Smettetela di comportarvi da sciocco. E non guardatemi in quel modo.
— Ma pensate che vostro padre potrebbe mandare a chiamare vostra madre, se voi annunciaste di voler sposare lord Francis, Sophia? — chiese Cynthia.
— Se fingessi uno di quelli che mio padre definisce attacchi di irragionevolezza, e insistessi per conoscere il parere di mia madre, suppongo che lo farebbe — rifletté Sophia. — Ma potrebbe anche non farlo. Negli ultimi quattordici anni sono riusciti a risolvere tutti i problemi senza mai doversi incontrare faccia a faccia.
— Ma siete disposti a provare? — insistette Peter Hathaway. — La questione è solo questa. Sutton?
Lord Francis stava fissando Sophia con un sorriso enigmatico. — Soph?
— Non ho nessuna intenzione di sposarvi, Francis. Se nutrite la segreta speranza che possa finire in quel modo, dimenticatevelo.
— Non c’è nulla da dimenticare. Sarà solo una finzione, Soph. Tanti sospiri, e una bruciante passione. La recita di una passione. Mi piace, l’idea. La mia vita è stata così monotona, recentemente.
— Cosa ne pensate, lady Sophia? — chiese Dorothy, con una nota di eccitazione a malapena celata nella voce.
Sophia fece ruotare il parasole e aprì la bocca per ribadire, ancora una volta, che quell’idea era assolutamente ridicola e che mai, neppure per finta, avrebbe potuto provare un interesse sentimentale per il suo amico d’infanzia. Non sarebbe certo stato sufficiente ...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- FIDANZATI PER FINTA
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- 2
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- 6
- 7
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- 9
- 10
- 11
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