
- 140 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Informazioni su questo libro
Un raffinatissimo romanzo epistolare, condotto su un doppio registro: quello in versi del poeta che scrive per lunghi mesi da una casa di cura, e quello in prosa della dolce amica che gli risponde, Elisabetta, Elis, con cui il dialogo si infittisce tra ricordi, riflessioni, e il muoversi con discrezione estrema del sentimento. Così si realizza questo nuovo libro di Silvio Ramat, Elis Island, dove la corrispondente diviene un ideale punto di approdo, un'isola sognata verso cui il poeta apre lo sguardo. E lo riapre anche, o soprattutto, condividendo le sue emozioni con Elis, sui mille rivoli e i molti territori di un passato anche remoto, poiché «la memoria aduna / i luoghi del mondo visitati». E infatti, lettera dopo lettera, si viene disegnando una geografia vastissima che va dalla Lombardia alla California da New York alla Cina o al lago di Garda, mentre in questo intenso scambio epistolare fra il poeta e l'amica letterata si affacciano i nomi e le opere di numerosi poeti e scrittori, come Stendhal o Virginia Woolf, come Carducci, Pascoli, Montale, magari intrecciati a ricordi di film celebri, come quelli di Hitchcock, o al suono di belle canzoni d'amore di un'epoca ormai lontana. Recluso, eppure attivissimo nella sua mente, il poeta che si avvia a divenire l'amico risanato è come un grande viaggiatore che recupera il passato assorbendolo nel suo incerto presente, e che ne accresce la sostanza attraverso la meditazione e gli stimoli prodotti in lui da una impareggiabile corrispondente. Ne viene un insieme di sorprendente novità poetica, con un elegantissimo tono volutamente e vagamente rétro, che conferisce all'intero poemetto un carattere di affascinante originalità espressiva.
Domande frequenti
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Informazioni
XII
XIII
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Elis Island
- I. Mia cara amica, i medici m’impongono
- II. Trepida amica, la felicità
- III. A chi se non, tenera amica, a te
- IV. Paziente amica, non ti annoierò
- V. Amica, da me non troppo lontana
- VI. Amica temeraria – temeraria
- VII. Amica premurosa, sto imparandolo
- VIII. Grazie, amica, per non avermi chiesto
- IX. Amica, ti ho pensato che in stivali
- X. Il sole, amica, non ci ha abbandonato
- XI. In queste pause, amica, della vita
- XII. Non dubito, amica, dell’indulgenza
- XIII. A volte, amica, i calendarî scrollano
- XIV. È come quando, amica, a chi ci annoia
- XV. Certe cosa da nulla, amica, futili
- XVI. Dalla mia vita e dai miei versi, amica,
- XVII. Un brodo caldo, amica, in pieno luglio.
- XVIII. Se, amica, il dire “Tu m’inviti a nozze”
- XIX. Amica tentatrice, se rimuovi
- XX. Due ore, amica, di luce fulgente
- XXI. “Sconcerto”, amica: non trovo un vocabolo
- XXII. Pensa, amica, all’insolita notizia
- XXIII. Amica, invece di darti ragguagli
- XXIV. Quando lamenti, amica, le oltraggiose
- XXV. Amica, non sta in piedi un paragone
- XXVI. Quanti, amica, ne abbiamo esaminati
- XXVII. Amica, lietamente (lo confesso)
- XXVIII. Discreta nel tuo stile, amica, sappi
- XXIX. Mi tenti, dolce amica, suggerendomi
- XXX. Dubito, amica, sian di specie rara
- XXXI. Anche a te, amica, forse dà fastidio
- XXXII. Amica, finalmente una notizia!
- XXXIII. Ma ecco, amica, la contronotizia
- XXXIV. Come volesse consolarmi, amica
- XXXV. Pensieri, amica, di un giorno di festa
- XXXVI. Prendere il largo, amica: ossia fuggire
- XXXVII. Complici, amica (è una strana parola
- XXXVIII. Aria di sanatorio, amica, spira
- XXXIX. Amica, a volte non mi riconosco
- XL. Sì, amica, sono in balìa di un’angoscia
- XLI. Una postilla, amica. Alla mania
- XLII. Di quanto spazio, amica, ora dispongo
- XLIII. Nei soliloquii, amica, a cui il mio stato
- XLIV. Amica intenta ai raccolti, e già desta
- XLV. Doveva essere, amica, al suo colmo
- XLVI. Amica, è come dici: una borraccia
- XLVII. Tra gli eventi che, per vergogna, amica
- XLVIII. Succede, amica, anche a me: al solo nome
- XLIX. Guardi le date, amica? Sì, ho taciuto
- L. Procedevo (tu, amica, ne sorridi?)
- LI. No, amica, non temere: non t’infliggo
- LII. Anche sul mio orizzonte stretto, amica
- LIII. In altri tempi, amica, e in altro stato
- LIV. Quale emozione, amica! Inumidito
- LV. Tu fossi qui (ma sto parlando, amica
- LVI. La loggia, amica, non è riscaldata
- LVII. Amica, nelle fiabe che leggemmo
- LVIII. Lo so, amica, non è tanto difficile
- LIX. Riconosco i miei torti, amica, ammetto
- LX. Ma ritornando, amica, su quei versi
- LXI. Non mi è facile, amica, dar ragione
- LXII. Se, per quanto confusamente, amica
- LXIII. Ma i poeti barocchi, amica, a volte
- LXIV. Da te, amica, mi aspetto, e non da altri
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