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Il celebre libertino
This book is available to read until 5º dicembre, 2025
- 180 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
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Il celebre libertino
Informazioni su questo libro
Lord Edmond Waite rappresenta tutto ciò che lady Mary Gregg ha sempre disprezzato di un uomo. Oltre a essere uno scandaloso libertino, pronto a perdersi dietro la prima donna disponibile, Waite è anche il truffatore più ricco e famoso del regno. Mary, intellettuale rispettata da tutti, è quanto di più lontatno da lui si possa immaginare. È con grande preoccupazione, quindi, che si accorge di essere diventata l'oggetto del desiderio di Edmond e, peggio ancora, di esserne a sua volta attratta...
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Informazioni
eBook ISBN
97888520687441
Tutta colpa del temporale. Senza il quale non ci sarebbe stato alcun problema. Se non fosse scoppiato, lei non avrebbe mai avuto quell’uomo come amante.
Ma il temporale c’era stato e si era protratto per ben due ore proprio su Londra. Ecco perché erano seguiti tutti quei problemi.
Per via della notte passata con lui.
Per via del temporale.
Da bambina non aveva mai avuto timore delle tempeste. Mentre sua sorella maggiore scappava al primo lampo a rifugiarsi tra le braccia della governante, lei invece correva ad affacciarsi alla finestra, davanti alla quale restava fino a quando la furia degli elementi non la costringeva ad allontanarsi dal vetro. Allora si metteva a sedere al centro della stanza, aspettando con ansia di vedere il lampo e contando i secondi che lo separavano dal tuono per capire la vicinanza del temporale.
Non aveva mai avuto paura fino a quando non si era trovata in Spagna con il marito durante la guerra del 1808, accampati in mezzo al fango assieme al resto del reparto. Un lampo era caduto sulla tenda accanto alla loro uccidendo i quattro soldati che erano rifugiati all’interno. Lei aveva urlato tra le braccia di Lawrence, e si era calmata solo dopo essersi resa conto che la loro tenda era stata risparmiata.
In seguito aveva mostrato una grande tranquillità davanti alla morte. Ma allora i temporali la paralizzavano dalla paura. E non c’era più Lawrence pronto a confortarla. Era morto da più di sette anni, ormai.
Mary Gregg, lady Mornington, aveva accettato l’invito dell’amica Penelope Hubbard per un party per otto persone presso i Giardini Vauxhall, organizzato per ascoltare un concerto e godere della bellezza della natura circostante. L’incontro era stato programmato dalla nuova moglie di uno degli amici del signor Hubbard, e la donna si era accorta all’ultimo momento di avere soltanto sette ospiti; dunque gliene serviva un altro, e Penelope le aveva promesso di procurarglielo.
Penelope aveva consigliato a Mary di andarci. Ultimamente era molto giù di spirito, e andando avanti così avrebbe rischiato di divenire una specie di eremita, le aveva detto. Un timore decisamente infondato agli occhi di Mary, dal momento che aveva mantenuto l’abitudine di ricevere quasi ogni settimana illustri ospiti a casa sua e non rifiutava mai un invito che prometteva stimolanti conversazioni.
Era stata davvero giù. Molto giù. Marcus, dopo quattordici anni, era tornato dalla moglie e se ne era di nuovo innamorato, ma forse non aveva mai smesso di amarla. Mary lo aveva sempre saputo. E lui non ne aveva mai fatto un segreto. Proprio come lei non aveva mai negato di aver amato Lawrence e di soffrire ancora per la sua morte.
Mary e Marcus erano stati amici per sei anni. Malgrado quello che si diceva in giro, non erano mai stati amanti. Ma ora non potevano più essere amici: erano troppo diversi, e lui stava cercando di riconciliarsi con la moglie. Per Mary la solitudine stava cominciando a diventare insopportabile. Si era accorta quanto Marcus contasse per lei solo dopo averlo perso.
Sì, era davvero molto giù. E così aveva deciso di accettare l’invito a Vauxhall, benché non le fosse sembrato molto allettante. E trovò la conferma del suo presentimento quando vide uno degli ospiti, lord Edmond Waite. Non riusciva a capire il motivo per cui la signora Rutherford avesse invitato una persona del genere.
Lord Waite, figlio minore del duca di Brookfield, rappresentava tutto ciò che Mary disprezzava maggiormente in un uomo. Era un libertino, un donnaiolo, un alcolizzato e un giocatore d’azzardo. Ovviamente non lo conosceva e sperava che tutti i pettegolezzi sul suo conto non fossero completamente veri. Ma pensò anche che le cose che aveva sentito dire su quell’uomo non potevano essere favole. Non ne aveva mai sentito parlare bene. Mai. Si diceva che fosse fidanzato con lady Dorothea Page e che il matrimonio tra i due fosse stato deciso fin dalla loro infanzia. E invece lui aveva avuto una relazione con lady Felicity Wren, sempre stando a certe voci, ed era stato a sua volta piantato in asso quando questa aveva deciso di sposare Thomas Russell.
Lord Edmond non godeva di grande stima nel bel mondo. Solo la sua ricchezza e il rango gli permettevano di essere ricevuto in casa altrui. Sebbene non proprio tutti fossero disposti ad accoglierlo.
A Mary non sorrideva l’idea di prendere parte a un ricevimento a cui partecipava anche lord Edmond. Ma non poteva certo fare una scenata e andarsene. La sua buona educazione glielo impediva. Così decise di evitarlo e conversare con gli altri ospiti.
— Temo che ci sarà un temporale — disse al signor Collins prima del termine del concerto. L’aria era immobile e pesante.
— Credo che abbiate ragione, madame — convenne l’uomo alzando gli occhi al cielo cupo. — Speriamo che non scoppi mentre siamo qui fuori.
— Già — rispose Mary. Pensò che avrebbe fatto dormire Rachel con sé. Sarebbe stato un conforto avere la cameriera vicino, benché non paragonabile alla sicurezza delle braccia di un uomo. Marcus andava sempre da lei quando c’era un temporale, e restava fino a quando non cessava. Tornò a concentrarsi sulla musica del signor Haendel.
Era ovvio che il temporale si stava avvicinando, sebbene il fatto non sembrasse preoccupare nessuno. Tutti infatti sembravano godersi l’insolito tepore e la tranquillità della serata. E Mary non sapeva se essere impaziente di tornare a casa o contenta di trovarsi con altre sette persone e circondata da qualche altra decina. Ma in fondo in Spagna si era trovata con migliaia di persone intorno. Il numero non contava nulla.
Penelope e il marito si alzarono in piedi al termine del concerto e suggerirono di fare una passeggiata lungo i vialetti del giardino illuminato dalle lanterne.
— È una serata così meravigliosamente calda — commentò Penelope.
— Sta per arrivare un temporale — annunciò Mary.
— Credi? — L’amica guardò in direzione del cielo invisibile.
— Bene — disse Hubbard. — Un po’ di pioggia rinfrescherà l’aria. Ha fatto molto caldo, in questi ultimi due giorni.
— Speriamo che si metta a piovere almeno tra un paio d’ore — ribatté Collins alzandosi in piedi e offrendo il braccio alla signora Rutherford.
I quattro si mossero. Mary lanciò un’occhiata agli altri tre. Erano coinvolti in un’accesa discussione e la signorina Wetherald sembrava divertirsi molto. Senza volerlo, lo sguardo di Mary cadde su lord Edmond, che si alzò in piedi.
— Signora — disse avvicinandosi a lei. — Gradite fare una passeggiata?
Mary sicuramente non lo gradiva affatto. Non con lui almeno. Ma se avesse rifiutato avrebbe fatto la figura della maleducata.
— Grazie — rispose infine, e sorridendo gli porse la mano per essere aiutata ad alzarsi.
Guardandolo di sfuggita, Mary pensò che quell’uomo era piuttosto gradevole. Era alto, forse un po’ troppo magro, benché avesse un fisico atletico per la sua età, che doveva aggirarsi attorno ai trentacinque anni. Aveva folti capelli neri, il viso stretto con il naso aquilino, labbra sottili e occhi di un azzurro chiarissimo. Sicuramente molte donne lo trovavano attraente. Ma non lei. Accettò il braccio che lord Edmond le porgeva.
— Ditemi se avete gradito il concerto — le disse lui. Suonò più come un comando che una domanda.
— Moltissimo.
— Vi piace la musica di Haendel, dunque? Io preferisco Bach.
— Davvero? Be’, entrambi hanno i loro meriti.
Seguì un lungo silenzio. Non era stato un inizio promettente e la loro breve conversazione non era stata molto interessante, fino a quel momento.
— Fate ancora quei ricevimenti serali, a casa vostra? — chiese l’uomo a un certo punto. — Brough viene quasi a tutti, vero? Gradisce queste cose, lui. Mi dice sempre che i vostri salotti letterari attraggono grandi nomi.
— È molto gentile, il signor Brough — replicò Mary. — In effetti partecipa regolarmente ai miei salotti. Li tengo quasi tutte le settimane.
— Vengono poeti e scrittori? — chiese lord Edmond.
— Sì, e anche artisti, politici... chiunque voglia fare una conversazione intelligente.
— Capisco — rispose l’uomo, e tra di loro calò nuovamente il silenzio.
Santo cielo, pensò Mary, stava passeggiando nei Giardini Vauxhall con lord Edmond Waite! Non poteva credere di essere caduta così in basso. Sperò di incontrare Penelope e gli altri, ma dovevano aver preso una direzione diversa. Infatti non c’era traccia dei quattro davanti a loro.
— Sta per scoppiare un temporale — disse a un tratto, per rompere il silenzio. Si era alzato il vento che scuoteva i rami degli alberi.
— Forse — riprese l’uomo. — Non sarebbe un male: rinfrescherebbe l’aria.
— Già — rispose lei.
Desiderava tornare con gli altri. Andare a casa, dove avrebbe potuto rifugiarsi sotto le coperte del letto accanto al quale ci sarebbe stata una brandina per Rachel. Sperava di sbagliarsi circa il temporale; magari sarebbe caduta solo qualche goccia di pioggia.
— Forse farà solo una bella piovuta — disse alla fine, speranzosa.
— Forse. — Lord Edmond guardò in alto. — Ma ne dubito.
Mary ebbe l’impressione di essere l’unica persona a Vauxhall a preoccuparsi del temporale. Ma forse no. A mano a mano che procedevano incontravano sempre meno gente. Forse si erano tutti diretti verso un posto dove ripararsi? O forse erano stati ancora più saggi ed erano tornati a casa prima che fosse troppo tardi?
— Credo proprio che sarebbe meglio tornare indietro — disse Mary. — Non sarebbe piacevole trovarsi nel bel mezzo di un acquazzone.
L’uomo le sorrise. — Avete forse paura dei fulmini, lady Mornington? Potete rasserenarvi. Non ho l’abitudine di prendere con la forza le donne non consenzienti.
Mary serrò la mascella. Non riusciva a trovare le parole per ribattere in modo adeguato. O forse, pensò, preferiva non abbassarsi a rispondere. Come osava? Era più volgare di quanto avesse immaginato.
— Se desiderate tornare, torniamo pure — disse lord Edmond.
Il vialetto era divenuto improvvisamente deserto. Non c’era anima viva né davanti né dietro di loro. E i rami venivano scossi con sempre maggior violenza dal vento crescente. Dovevano tornare, sebbene ancora non si vedesse alcun lampo.
— Possiamo anche continuare — rispose Mary. Sarebbe m...
Indice dei contenuti
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- Frontespizio
- IL CELEBRE LIBERTINO
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