Una più uno
eBook - ePub

Una più uno

  1. 372 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Una più uno

Informazioni su questo libro

Jess Thomas, giovane mamma single con due figli da mantenere, fa del suo meglio per vivere dignitosamente, ma i sacrifici sono molti. Suo marito se ne è andato da tempo, sua figlia Tanzie è un genietto dei numeri, ma per far fruttare il suo talento matematico c'è bisogno di un aiuto concreto. E poi c'è Nicky, un adolescente difficile, vittima di bullismo. La famiglia di Jess è proprio scombinata e spesso lei non sa come fare, finché inaspettatamente sul suo cammino incontra Ed Nicholls, quell'antipatico uomo d'affari a cui lei pulisce la casa per arrotondare. Jess e Ed non si conoscono affatto. Jess non sa che lui è travolto da una crisi profonda e che uno stupido errore gli è costato tutto; Ed non sa fino a che punto la ragazza sia nei guai. Ma entrambi sanno cosa significhi essere davvero soli e desiderano la stessa cosa. Capiscono, nonostante la loro diversità, che hanno molto da imparare l'uno dall'altra. E che una più uno fa più di due.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Una più uno di Jojo Moyes in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Letteratura e Letteratura generale. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
Print ISBN
9788866211198
1

JESS

Jess Thomas e Nathalie Benson crollarono esauste sui sedili del loro furgone. L’avevano parcheggiato lontano dalla casa di Nathalie quel tanto che bastava per non essere viste dall’interno. Nathalie stava fumando. Aveva smesso per la quarta volta sei settimane prima.
«Ottanta sterline alla settimana, garantite. E ferie pagate» sbottò Nathalie. «Maledizione. Vorrei proprio avere tra le mani quella puttanella che ha dimenticato l’orecchino e darle una bella spolverata per averci fatto perdere la nostra cliente migliore».
«Magari non sapeva che lui era sposato.»
«Oh, sì che lo sapeva.» Prima di incontrare Dean, Nathalie era stata per due anni con un uomo che si era scoperto avere non una, ma due famiglie dall’altra parte di Southampton. «Nessun uomo single terrebbe dei cuscini di colori coordinati sparpagliati sul letto.»
«Neil Brewster sì» replicò Jess.
«La collezione di dischi di Neil Brewster è composta per il 67 per cento da Judy Garland e per il 33 per cento dai Pet Shop Boys.»
Facevano le pulizie insieme tutti i giorni feriali da quattro anni, da quando cioè il Beachfront Holiday Park era diventato per metà un paradiso e per metà un cantiere. Da quando gli immobiliaristi avevano promesso alle famiglie del posto l’accesso alla piscina e assicurato a tutti che lo sviluppo di un grande complesso edilizio d’élite avrebbe portato benefici alla loro piccola città di mare invece di spegnerne gli ultimi guizzi di vitalità. Sul fianco del furgone bianco compariva la scritta scolorita “Impresa di pulizie Benson & Thomas”. Nathalie vi aveva aggiunto sotto “Volete un servizio completo? Noi possiamo darvi una mano”, finché Jess non le aveva fatto notare che metà delle chiamate ricevute negli ultimi due mesi non avevano nulla a che fare con le pulizie.
La maggior parte dei loro clienti ormai abitava nel complesso residenziale di Beachfront. Quasi nessuno in città aveva il denaro – o l’intenzione – per assumere una donna delle pulizie, tranne i medici, gli avvocati o i clienti saltuari come Mrs Humphrey che, a causa dell’artrite, non riusciva più a sbrigare le faccende domestiche da sola. Tutto sommato si trattava di un buon lavoro. Potevi svolgerlo in modo autonomo, organizzandoti il tempo a tuo piacimento, perlopiù selezionando la clientela. Il lato negativo, stranamente, non era costituito dai clienti del cavolo (perché di clienti del cavolo ce n’era sempre almeno uno), né dal fatto che pulire il gabinetto di un estraneo in qualche modo ti faceva sentire un gradino più in basso nella scala sociale rispetto a quanto avevi pianificato. A Jess non importava di tirare via ciocche di capelli dallo scarico delle docce altrui, e aveva ormai preso atto che gran parte delle persone che affittavano una casa per le vacanze sembravano sentirsi obbligate a vivere come maiali per una settimana.
Quello che detestava, piuttosto, era che finivi per scoprire molte più cose sulla vita degli altri di quante avresti voluto in realtà.
Jess avrebbe potuto parlarvi del vizio di Mrs Eldridge di fare shopping compulsivo, degli scontrini delle scarpe firmate che la signora stipava nel cestino del bagno, o delle borse piene di abiti mai indossati che teneva nell’armadio con le etichette ancora attaccate. Avrebbe potuto dirvi che Lena Thompson stava tentando di rimanere incinta da quattro anni e usava due test di gravidanza al mese. Avrebbe potuto dirvi che Mr Mitchell, che abitava nella villa dietro la chiesa, percepiva uno stipendio a sei cifre (lasciava il cedolino sul tavolino dell’ingresso; Nathalie avrebbe giurato che lo faceva di proposito) e che sua figlia fumava di nascosto in bagno.
Se fosse stata un tipo che amava spettegolare, Jess avrebbe anche potuto parlare di quelle donne che uscivano di casa con un aspetto impeccabile – acconciatura perfetta, unghie laccate, avvolte in una nuvola di profumo costoso –, ma non si facevano problemi a lasciare le mutandine sporche in bella vista sul pavimento. Oppure degli adolescenti e dei loro asciugamani rigidi che bisognava raccogliere con le pinze. E poi c’erano le coppie che passavano la notte in letti separati, le mogli che quando le chiedevano di cambiare le lenzuola nella stanza degli ospiti si affrettavano a precisare che ultimamente avevano avuto “un sacco di visite”, i gabinetti che richiedevano una maschera antigas e l’avviso PERICOLO sulla porta.
Infine, di tanto in tanto, poteva capitarti una cliente simpatica come Lisa Ritter. Andavi da lei per passare il pavimento con l’aspirapolvere e ti imbattevi in un orecchino di diamanti e in un carico di informazioni di cui avresti fatto volentieri a meno.
“Dev’essere di mia figlia. Probabilmente l’ha dimenticato quando è tornata a casa l’ultima volta” aveva detto la signora con la voce leggermente tremula nello sforzo di controllarsi mentre teneva in mano l’orecchino. “Ne ha un paio simile.”
“Certo” aveva detto Jess. “Forse è stato spinto senza volere nella sua stanza con un calcio, oppure è stato trascinato sotto una scarpa. Dev’essere andata così. Mi spiace. Se avessi saputo che non era suo, non l’avrei mai disturbata.” E proprio in quel momento, mentre Mrs Ritter si allontanava, Jess aveva capito che era finita. Le persone non ti sono grate per aver portato loro brutte notizie.
In fondo alla strada, un bambinetto con il pannolino cadde a terra come un albero abbattuto e, dopo un breve istante di silenzio, si mise a piagnucolare. Sua madre, con entrambe le braccia cariche di borse della spesa perfettamente bilanciate, restò a fissarlo con muta costernazione.
«Hai sentito che cosa ha detto la settimana scorsa... Lisa Ritter rinuncerebbe alla parrucchiera piuttosto che sbarazzarsi di noi.»
Nathalie la guardò disarmata, come se Jess vedesse il lato positivo di un’apocalisse nucleare. «Piuttosto che sbarazzarsi delle “donne delle pulizie”. È diverso. A lei non importa se siamo noi o quelle di Pulilampo o di Mocioexpress.» Scosse la testa. «No. Per lei, d’ora in avanti, saremo sempre quelle che hanno scoperto la verità sul suo marito traditore. È importante per donne come lei. Per loro l’apparenza è tutto, no?»
La madre posò le borse a terra e si chinò per aiutare il bambino a rialzarsi. Jess appoggiò i piedi nudi sul cruscotto e si prese il viso tra le mani. «Merda. Come faremo a tirare su quei soldi, Nat?»
«Quella casa era un gioiello. In pratica dovevamo soltanto dare una ripassatina un paio di volte alla settimana.» Nathalie fissò fuori dal finestrino.
«Ed era sempre puntuale nei pagamenti.»
Jess continuava a vedersi davanti agli occhi quell’orecchino di diamanti. Perché non l’avevano semplicemente ignorato? Anzi, sarebbe stato meglio se una di loro l’avesse rubato. «Okay, quindi non vorrà più saperne di noi. Cambiamo argomento, Nat. Non posso permettermi di piangere prima del mio turno al pub.»
«Allora, Marty ha chiamato questa settimana?»
«Non intendevo cambiare argomento per passare a questo
«Be’, l’hai sentito o no?»
Jess sospirò. «Sì.»
«Ti ha detto perché non si è fatto vivo la settimana scorsa?» Nathalie spinse giù dal cruscotto i piedi di Jess.
«No.» Jess sentiva che Nathalie la stava fissando. «E no, non mi ha mandato i soldi.»
«Oh, andiamo! Devi scatenargli contro i servizi sociali e costringerlo a pagarti gli alimenti. Non puoi tirare avanti così. Dovrebbe mandarti del denaro per i suoi figli.»
Era una vecchia storia. «Lui... non si è ancora ripreso» disse Jess. «Non posso mettergli altra pressione addosso. Non ha ancora un lavoro.»
«Be’, ora avrai bisogno di quei soldi, finché non ci capita un’altra cliente come Lisa Ritter. Come sta Nicky?»
«Sono andata a casa di Jason Fisher per parlare con sua madre.»
«Stai scherzando! Quella donna mi fa una paura del diavolo. Ti ha detto che convincerà suo figlio a lasciarlo in pace?»
«Qualcosa del genere.»
Nathalie rimase a fissarla con la bocca aperta.
«Mi ha detto che se oso mettere piede sulla soglia di casa sua ancora una volta, me ne darà tante che non arriverò viva a mercoledì prossimo. Io e i miei... Come ha detto? ... Io e quegli “schizzati” dei miei figli.» Jess abbassò l’aletta parasole e si guardò nello specchietto raccogliendosi i capelli in una coda di cavallo. «Oh, e poi mi ha detto che il suo Jason non farebbe male a una mosca.»
«Tipico.»
«Comunque è andata bene. Avevo Norman con me. E, Dio lo benedica, ne ha fatta un bel mucchio vicino alla loro Toyota e, guarda caso, io ho dimenticato di avere un sacchetto di plastica in tasca.»
Jess tirò su i piedi ancora una volta.
Nathalie li spinse di nuovo giù e passò una salvietta umidificata sul cruscotto. «Seriamente, però, Jess. Da quanto tempo se n’è andato Marty? Due anni? Tu sei giovane. Non puoi startene ad aspettare che lui si rimetta in sesto. Devi tornare in sella» disse con una smorfia.
«Tornare in sella. Bello.»
«Liam Stubbs ha un debole per te. Potrebbe essere lui il cavallo giusto da montare.»
«Qualsiasi coppia certificata di cromosomi X potrebbe montare in sella a Liam Stubbs.» Jess chiuse il finestrino. «Preferisco leggere un libro. E poi penso che la vita dei ragazzi sia già stata scombussolata abbastanza senza giocare a “Ti presento il tuo nuovo zio”. Ecco.» Alzò gli occhi al cielo e arricciò il naso. «Devo mettere su la cena e poi prepararmi per andare al pub. Prima farò un rapido giro di telefonate per vedere se qualcuno ha bisogno che facciamo qualche ora in più. E poi chissà, magari alla fine Mrs Ritter decide di non licenziarci.»
Nathalie abbassò il finestrino e soffiò fuori una boccata di fumo. «Certo, Dorothy. E il nostro prossimo incarico sarà nella Città di Smeraldo, in fondo alla Strada di Mattoni Gialli.»
Il civico 14 di Seacole Avenue rimbombava del suono di lontane esplosioni. Tanzie aveva calcolato di recente che, da quando aveva compiuto sedici anni, Nicky aveva trascorso l’88 per cento del suo tempo libero in camera sua. Jess non poteva biasimarlo.
Posò il carrello delle pulizie nell’ingresso, appese la giacca, salì di sopra provando la solita lieve sensazione di sconforto davanti alla moquette consunta e spinse la porta della stanza. Nicky aveva le cuffie e stava sparando a qualcuno; l’odore di marijuana era così intenso che la fece vacillare.
«Nicky» lo chiamò, e si udì una raffica di pallottole. «Nicky.» Jess si avvicinò e gli tolse le cuffie, al che lui si girò con un’aria attonita, come se fosse stato bruscamente strappato al sonno. «Si lavora sodo, eh?»
«Pausa dallo studio.»
Lei raccolse un posacenere e glielo mostrò. «Pensavo di essermi spiegata.»
«È di ieri sera. Non riuscivo a dormire.»
«Non in casa, Nicky.» Era inutile dirgli di smettere. Lo facevano tutti i ragazzi della zona. Jess si ripeteva che era una fortuna che lui avesse iniziato soltanto a quindici anni.
«Tanzie è già tornata?» Si chinò per raccattare dei calzini sparsi e delle tazze dal pavimento.
«No. Ah. Hanno telefonato da scuola dopo pranzo.»
«Cosa volevano?»
Nicky digitò distrattamente sul computer, poi si voltò a guardarla. «Non so. Qualcosa riguardo alla scuola.»
Jess gli sollevò una ciocca di capelli neri tinti, ed eccolo là: un segno fresco sullo zigomo. Lui si ritrasse. «Stai bene?»
Nicky alzò le spalle e distolse lo sguardo.
«Ti sono di nuovo venuti dietro?»
«Sto bene.»
«Perché non mi hai chiamato?»
«Ho finito il credito.» Nicky si appoggiò allo schienale della sedia e fece esplodere una granata virtuale. Lo schermo si accese in una palla di fuoco. Poi si rimise le cuffie e tornò a fissare il monitor.
Nicky era andato a vivere stabilmente con Jess otto anni prima. Era figlio di Marty e di Della, una donna che suo padre aveva frequentato per un breve periodo durante l’adolescenza. Quando era arrivato, Nicky era uno...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. UNA PIÙ UNO
  4. RINGRAZIAMENTI
  5. PROLOGO. ED
  6. 1. JESS
  7. 2. TANZIE
  8. 3. ED
  9. 4. JESS
  10. 5. NICKY
  11. 6. JESS
  12. 7. JESS
  13. 8. ED
  14. 9. TANZIE
  15. 10. JESS
  16. 11. ED
  17. 12. JESS
  18. 13. ED
  19. 14. TANZIE
  20. 15. NICKY
  21. 16. TANZIE
  22. 17. JESS
  23. 18. ED
  24. 19. JESS
  25. 20. ED
  26. 21. NICKY
  27. 22. JESS
  28. 23. ED
  29. 24. NICKY
  30. 25. JESS
  31. 26. TANZIE
  32. 27. JESS
  33. 28. NICKY
  34. 29. TANZIE
  35. 30. JESS
  36. 31. TANZIE
  37. 32. ED
  38. 33. JESS
  39. 34. NICKY
  40. 35. JESS
  41. 36. NICKY
  42. 37. JESS
  43. 38. ED
  44. 39. ED
  45. 40. JESS
  46. 41. TANZIE
  47. Copyright