Grido di morte (Il Giallo Mondadori)
eBook - ePub

Grido di morte (Il Giallo Mondadori)

  1. 210 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Grido di morte (Il Giallo Mondadori)

Informazioni su questo libro

Un agente immobiliare non dovrebbe giocare al detective. Reduce da un esaurimento nervoso, George Weaver ha preso una stanza in un hotel di Taos, nel New Mexico, per rimettersi in sesto con un periodo di riposo. Ma il destino si presenta alla sua porta nei panni di un amico giornalista che si occupa di omicidi irrisolti. Da quelle parti, otto anni prima, una ragazza è stata assassinata e il presunto colpevole è sfuggito alla giustizia. Lei si chiamava Jenny Ames e lui Nelson, qualcuno l'aveva visto inseguirla con un coltello... A George il medico ha raccomandato di starsene tranquillo, non di mettersi a indagare su un crimine da cui si potrebbe ricavare magari un articolo ben remunerato. E tuttavia un po' di soldi gli farebbero comodo. Così gli sembra una buona idea affittare la casa in cui è stato commesso il delitto, disabitata da allora. No, un'idea davvero buona sarebbe stata quella di andarsene subito il più lontano possibile da Taos, New Mexico... All'interno, il racconto "Guarigione mortale" di Francesco Tranquilli, terzo classificato alla nona edizione del concorso Carabinieri in Giallo.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Grido di morte (Il Giallo Mondadori) di Fredric Brown, Mauro Boncompagni in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2016
eBook ISBN
9788852075421

1

Mentre un improvviso terrore le compariva negli occhi, Jenny indietreggiò per evitare il coltello, tastando con la mano la porta della cucina alle sue spalle in cerca della maniglia. Era troppo terrorizzata per gridare, e comunque nessuno l’avrebbe sentita, nessuno eccetto l’uomo che avanzava verso di lei con il coltello… Era pazzo, doveva essere pazzo per forza. La sua mano trovò la maniglia e la girò; la porta si aprì verso l’esterno, sulla notte, e lei s’infilò di corsa nell’apertura. La morte la inseguiva.
Passarono otto anni.
E poi…
Ciò che accadde cominciò in modo piuttosto casuale, come di solito succede. Cominciò il 18 di maggio, un giovedì.
C’era un uomo di nome George Weaver che aveva appena preso una camera all’hotel La Fonda di Taos, nel New Mexico. Aveva finito da poco di radersi; si stava strofinando dal viso il residuo della schiuma con il lembo inumidito di un asciugamano, quando il telefono squillò. Posò l’asciugamano sul bordo del lavabo e uscì dal bagno per rispondere. — Pronto — disse.
— George Weaver?
La voce gli sembrava familiare, ma non riusciva a identificarla. — Sì, sono Weaver — rispose.
— Parla Luke, George. Luke Ashley.
L’espressione di Weaver si illuminò. — Diavolo! Che ci fai a Taos? E come sapevi che mi trovavo qui? Dove sei?
Sulla linea si udì un sogghigno.
— A quale domanda devo rispondere per prima?
— Dove sei?
— Qui sotto, alla reception dell’albergo.
— Allora le altre domande possono attendere. Vieni su, Luke.
Weaver depose il ricevitore sulla forcella, poi, mentre tornava nel bagno per finire di asciugarsi la faccia, aprì la porta della camera e la lasciò socchiusa. La possibilità di incontrare Luke Ashley era tanto piacevole quanto inattesa. Doveva essere da più di due anni che non lo vedeva.
Guardandosi allo specchio del bagno, Weaver si chiese se Luke avrebbe notato i cambiamenti sul suo volto. Gli ultimi mesi erano stati piuttosto duri; lo avevano segnato al punto che non sembrava più neanche un volto. Sempre un po’ sottile, si era fatto adesso piuttosto tirato, e gli occhi avevano assunto un aspetto febbrile.
Sentì entrare Ashley e gli andò incontro al centro della camera.
— Luke, vecchio mio! Come diavolo hai fatto a sapere che mi trovavo qui? Io stesso non pensavo di fermarmi, prima di fissare una stanza in quest’albergo un’ora fa. Ero intenzionato ad andare fino a Santa Fe.
Ashley era alto e magro, con un accenno di calvizie; ricordava un po’ William Gillette nel ruolo di Sherlock Holmes (una somiglianza quanto mai appropriata, pensava spesso Weaver, per uno scrittore che pubblicava storie di delitti realmente accaduti su riviste specializzate). E Ashley ci marciava sopra, qualche volta, scherzando. Come adesso: — Elementare, mio caro Weaver. Ho visto la tua macchina parcheggiata fuori, una Chevvie coupé verde targata Missouri. — Ashley si stravaccò su una poltrona e sistemò le lunghe gambe su uno dei braccioli. — Infilati la camicia, George. Scendiamo e poi andiamo a bere da qualche parte.
— Ma non capisco lo stesso… Quella macchina ha solo un anno, Luke, e tu non l’hai mai vista. Come facevi a sapere che macchina avevo?
Ashley sospirò. — D’accordo, se vuoi proprio scendere a questi vili dettagli… Seguivo la strada costiera per Los Angeles quando ho deciso di deviare verso Kansas City, così avrei avuto l’occasione di fare qualche ora di sosta e di rivederti. Tu eri partito solo un giorno prima di me, e Vi mi ha detto che ti stavi dirigendo a Santa Fe, e mi ha spiegato la strada che avresti preso. Mi ha descritto la tua macchina e mi ha anche dato il numero della targa nel caso ti avessi raggiunto, così l’ho cercata. Appena sono arrivato a Taos, poco fa, ho fatto un giro intorno alla piazza e ho visto la macchina parcheggiata di fronte all’albergo. Così sono entrato e ho chiesto al portiere se c’era un certo George Weaver tra i clienti. Mi ha risposto di sì.
Weaver annuì. — Devi aver guidato come un pazzo per raggiungermi, dato che ero partito con un giorno di vantaggio. Be’, forse non proprio… Me la sono presa comoda, in macchina: ho ammirato il panorama e non ho spinto per troppe ore di seguito. Mi hanno raccomandato tassativamente di non affaticarmi. Suppongo che Vi te l’abbia detto, no?
— Mi ha accennato qualcosa. Non le ho parlato molto a lungo. Che progetti hai, George?
Weaver aveva preso una camicia sportiva da una valigia aperta sul letto e se l’era infilata. Ora, mentre se l’abbottonava, si diresse verso la finestra e sbirciò fuori. Poi disse: — Guarda come sono maledettamente belle quelle montagne. Potrei ammirarle tutta l’estate, e magari lo farò. Ero intenzionato a dirigermi verso Santa Fe, ma adesso non so più se fare gli ultimi cento chilometri o no. Diavolo, sono cinque anni che non vivo più là e non so ancora se mi farà piacere rivedere la gente che conoscevo. Non mi sono tenuto in contatto con nessuno. Vi scrive ancora a Madge Burke, la ragazza che lavorava nel ristorante con lei, ma questo è il nostro unico legame.
“Mi piace questo posto, Luke. In parte perché qui non conosco nessuno, in parte perché è più piccolo di Santa Fe e più tranquillo. Inoltre, è come se ci fosse qualcosa… Non saprei dirti cosa, ma mi sento già meglio, credo. Comunque, starò qui almeno quanto basta per darmi un’occhiata in giro. Se trovo una casa che mi piace, e un affitto che vada bene per le mie tasche, mi fermerò per tutta l’estate.”
Ashley annuì. — Taos è una città deliziosa. Ha uno splendido clima estivo; anzi, d’estate è persino meglio di Santa Fe. E ha la stessa altitudine. Ho sentito dire che gli inverni sono più freddi, ma la cosa ha poca importanza se non hai intenzione di fermarti a lungo. C’è anche una comunità di artisti, e questo vuol dire che potrai incontrare bella gente se ti stanchi di fare l’eremita e decidi che ti va un po’ di compagnia.
— Mi pare che tu conosca questo posto piuttosto bene, Luke.
— Ci ho passato una settimana o poco più tre estati fa. Stavo scrivendo un pezzo sul delitto Manby. Un affare che sembra un guazzabuglio, se mai ce n’è stato uno. Ne hai sentito parlare?
Weaver scosse la testa.
— Ti arriverà qualcosa all’orecchio, se resti qui; è una specie di leggenda locale. E c’è stato un altro bel caso di omicidio, sette o otto anni fa. La ragazza si chiamava Jenny Ames. Ho cercato di avere qualche soffiata per scrivere un pezzo anche su quest’altro imbroglio, mentre lavoravo al caso Manby, ma non sono riuscito a mettere insieme abbastanza fatti per cavarne una storia. Comunque, l’assassino non è mai stato acciuffato, e questo è un pessimo punto di osservazione per un articolo su un delitto realmente avvenuto.
— Credo di ricordare il nome — disse Weaver. — Dev’essere accaduto mentre vivevo a Santa Fe; mi pare di aver letto qualcosa sui giornali. A cosa lavori adesso, Luke?
— Infilati la camicia dentro i pantaloni e te lo dirò davanti a un buon bicchiere. O lasciatela pure fuori, se vuoi, tanto a Taos nessuno ci farà caso.
Weaver se la aggiustò dentro i pantaloni. I due scesero e fecero un giro sulla piazza, fino a El Patio; lì presero due Tom Collins ghiacciati e tintinnanti sotto un tendone all’aria aperta.
Luke Ashley tirò un profondo sospiro. — È bello qui, George. Avevo dimenticato cosa vuol dire respirare quest’aria. È un posto pieno di messicani, e terribilmente pittoresco. Quegli indiani che girano per la piazza con le loro coperte non sono una vetrinetta della Camera di Commercio. C’è un villaggio con circa mille indiani a tre chilometri dalla città, e questo è il modo in cui si vestono e vivono veramente. E se ti capita di fare conoscenza con qualche indiano di Taos, vedrai che ti piacerà; è gente schietta.
— Non mi hai ancora detto di che cosa ti stai occupando, Luke. Perché questo viaggio a Los Angeles? Che ci vai a fare? E quanto ti tratterrai?
— Non è che volessi fare il misterioso; è solo che non c’ero ancora arrivato. La Regal Pictures sta preparando un documentario sui più grandi gangster del proibizionismo a Chicago, centrato proprio sul massacro di San Valentino. Io ho scritto un mucchio di roba su quel periodo e loro mi hanno ingaggiato come consulente. È un contratto di tre mesi, così faccio qualche giretto con la macchina in attesa di arrivare a destinazione. Ho lasciato Chicago tre giorni fa e devo raggiungere Los Angeles entro altri tre giorni. E questo è tutto.
“E tu come stai, George? Vi mi ha detto che venivi qui a passare l’estate e che lei ti avrebbe raggiunto in seguito, ma… hmm…”
— Sembrava un po’ strana quando te l’ha detto?
— Be’, proprio strana… Oh, all’inferno, sì, si è comportata in modo un po’ curioso. Se non tocco un tasto delicato, cosa c’è sotto?
Weaver tracciò sul tavolo alcuni cerchi bagnati con il fondo del bicchiere. Si accorse guardando il biancore delle sue nocche che stringeva il bicchiere con troppa foga, così provò a rilassare le dita.
— Un piccolo caso di superlavoro, Luke, ecco tutto — disse. — Mi hanno diagnosticato un esaurimento nervoso. Sono stato in ospedale per sei settimane. Ho lavorato troppo e all’improvviso il coperchio è saltato e io sono caduto a pezzi.
“Il ricovero in ospedale mi ha fatto superare il peggio, ma il medico mi ha raccomandato di tenermi alla larga dal lavoro e di trascorrere l’estate via, cercando di non pensare a… — abbozzò un sorriso — … a qualsiasi diavolo di affare mi tenesse occupato a Kansas City. E se devo dimenticarmene completamente, come posso parlartene? Se ti capita di ricordare in quale razza di imbroglio mi fossi cacciato, guardati bene dal parlarmi di proprietà immobiliari!”
— Proprietà immobiliari? Vuoi dire quelle operazioni che riguardano terreni e fabbricati?
Weaver finse di rabbrividire. — Può darsi. Comunque, per l’estate mi hanno ordinato di dipingere o di darmi alla poesia. Di staccarmi da tutte le preoccupazioni e di badare a qualcos’altro. Almeno per tre mesi, o forse di più. Devo fare qualcosa che mi interessi, non importa cosa, purché non c’entrino i soldi.
— Senti, George, con questo contratto ho rastrellato un po’ di grana. Se posso prestarti qualcosa…
— Grazie mille, Luke. Ma credo che ce la farò. Ho avuto delle perdite piuttosto forti a Kansas City, e ho cominciato a esaurirmi proprio per la preoccupazione di dover turare le falle, ma sono riuscito a raggranellare qualche migliaio di dollari, abbastanza per tirare avanti tutta l’estate e anche l’autunno, se decido di fermarmi. E ho ancora qualche soldo da parte per ricominciare con gli affari non appena mi sarò completamente rimesso. Ho venduto tutto per non doverci più pensare, ma non ci vorranno molti soldi per riprendere l’attività. È questo il buono del mercato immobiliare: se conosci le regole del gioco e la città in cui operi, e io conosco Kansas City da cima a fondo, tutto quello che ti serve per partire è il denaro sufficiente ad affittare un ufficio e finanziarti per un po’ di tempo. Prepari gli elenchi e trattieni la tua quota dalla compravendita di immobili che non ti appartengono.
Ashley annuì. — Comunque, se sei rimasto a secco posso darti qualcosa. Quanto tempo si tratterrà Vi a Kansas City prima di raggiungerti?
— Verrà tra due o tre settimane. Il tempo di spedire le bambine a un campeggio estivo nell’Ozark, lo stesso in cui è stata Ellen l’anno scorso. Quest’anno Betty è abbastanza grande da poterla seguire. Ma il campeggio non apre fino al primo di giugno, così Vi deve resistere in città con le bambine. Mi raggiungerà subito dopo.
— Che età hanno adesso le bambine, George?
— Ellen ha sei anni e mezzo. Betty ne compirà cinque fra due settimane, proprio l’età minima per partecipare al campeggio. Sono delle brave bimbe. Mi fanno ammattire quando le ho vicine, eppure mi mancano già.
— È meglio che tu te ne stia alla larga, allora. Se il medico ti ha prescritto pace e tranquillità…
— Già. Pace, tranquillità e tutto ciò che riesca a interessarmi di non commerciale. Tanto alle bambine non dispiacerà il campeggio. Di certo, non a Ellen: ne andava pazza l’anno scorso. E credo che anch...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. GRIDO DI MORTE
  4. PERSONAGGI PRINCIPALI
  5. 1
  6. 2
  7. 3
  8. 4
  9. 5
  10. 6
  11. 7
  12. 8
  13. 9
  14. 10
  15. 11
  16. 12
  17. 13
  18. 14
  19. 15
  20. GUARIGIONE MORTALE. di Francesco Tranquilli. Terzo classificato alla nona edizione del concorso Carabinieri in Giallo
  21. Copyright