Gray
eBook - ePub

Gray

  1. 312 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro

"Mi chiamo Heisel, Heisel Gray. Mi piace il mio cognome, 'Grigio', è un po' quello che sono, una terra di mezzo fra il bianco e il nero, fra allegria e tristezza. Ho 18 anni e ho bisogno che qualcuno riaccenda i miei occhi." Il ragazzo che la risveglia c'è e si chiama Harry: bello, misterioso, tatuato e grigio come lei. Harry e Heisel si amano fin dal primo istante. Insieme loro sono come "Una fotografia di Londra di notte, un gelato al cioccolato, una si­garetta dopo aver fatto l'amore. Due occhi verdi, Parigi, New York e Amsterdam. Una rosa rossa, la birra del sabato sera e una pola­roid. Il mare, quello delle sere d'estate, calmo e freddo". Ma Harry e Heisel si odiano anche fin dal primo istante. Perché sono incasinati, incasinati e folli. E quindi litigano, si riempiono di graffi e incomprensioni per poi tornare insieme. "Mi ha dato un'altra occasione e io ne ho davvero bisogno. Non m'importa di andare a letto con altre ragazze adesso. Lei è così diversa. E non m'importa se è incasinata, lo sono anch'io. Se andasse bene? Sarebbe stupendo" pensa Harry, e stupendo sarebbe davvero... Ma l'amore è complicato e a renderlo ancora più complesso ci si mette la vita e il passato di ognuno dei due ragazzi, che si porta dietro un esercito di mostri. "Le persone si spaventano quando si rendono conto che non siamo perfetti. Ognuno ha i propri mostri, io ne ho molti, troppi. Finché stanno dentro di me, va tutto bene, quando decidono di saltare fuori, le cose pre­cipitano sempre" spiega Heisel. Eppure Harry e Heisel ci riprovano ancora e ancora con quella determinazione che solo il primo grande amore conosce, fino a far cadere una a una tutte le barriere e abbandonarsi finalmente l'uno nel cuore dell'altra. Ma quanto può durare un amore perfetto?

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
Print ISBN
9788804654025
eBook ISBN
9788852065668

1

Heisel
Amo e odio il freddo, e qua fa sempre freddo.
«Heisel, sbrigati. Non voglio arrivare tardi pure oggi» mi rimprovera Alice dopo aver fatto irruzione nel mio appartamento.
Un giorno di scuola come tanti altri, ecco cosa ci aspetta. L’unica nota positiva è che oggi è venerdì.
Appena arriviamo, io e Alice ci dividiamo: lei segue uno strano corso di trigonometria. Roba che non fa per me.
«Heisel» mi sorride Louis appena entro in classe.
Oh, sì. Louis. Ragazzo meraviglioso, a volte forse un po’ bastardo. Lui e il suo gruppo di amici sono un po’ il classico gruppetto di ragazzi fin troppo sicuri di sé, ma poi ognuno a modo suo è un ragazzo d’oro.
«Louis» gli lascio un bacio sulla guancia per poi sedermi accanto a lui in ultima fila, a sinistra, dalla parte della finestra.
Mentre il professore, dai capelli bianchi, pizzetto e occhiali, comincia la lezione, la mia attenzione finisce da tutte le parti meno che su quello che sta dicendo.
«Allora vieni?» mi chiede Louis.
«Dove?»
«Stasera, c’è una festa, come tutti i venerdì. Andiamo Heisel, ti voglio un po’ più attiva. Guarda che occhi che hai.»
Non gli rispondo e gli mimo con la mano un “ne parliamo dopo”, ma il mio tentativo di prendere tempo dura ben poco dato che dopo nemmeno cinque minuti suona la campanella e, mentre siamo nei corridoi, lui ricomincia a insistere.
«Verrete tu e Alice?» mi chiede per la cinquantesima volta.
«Sì, Louis, non rompere più.»
Alzo gli occhi al cielo. Lui ridacchia e mi tira un buffetto sulla guancia.
«Ti divertirai, a dopo, tesoro» mi dice andando verso il suo armadietto.
La campanella della quinta suona e un attimo dopo mi ritrovo fuori ad aspettare Alice.
«Ciao Heisel» mi saluta e mi abbraccia. Non amo molto il contatto fisico. Però ricambio.
«Stasera Louis ci ha invitato alla solita festa, mi ha promesso che sarà davvero bella» dico senza troppo entusiasmo, mentre lei lascia trasparire fin troppa allegria.
Io sono convinta che Alice abbia una grandissima cotta per Liam, uno dei ragazzi del gruppo di Louis. Lei nega e io non le faccio troppe domande. Quando vorrà dirmelo, bene.
«Certo, ovvio che andiamo.»
Sono a casa. Odio e amo questo appartamento.
Sono sicura che qui ci sono troppe cose di cui mi dovrei disfare. Troppi ricordi, magari.
In camera ho addirittura una foto di Mattew ma, ogni volta che provo a buttarla, non ci riesco.
Sono un casino.
Alle sette e mezza, Alice suona alla mia porta con indosso una tuta e in mano un borsone stracolmo di roba.
«Non devi trasferirti qua, Alice» la prendo in giro.
«Sai che ho bisogno di un sacco di cose per prepararmi.»
È proprio bella: i capelli di un biondo ramato e gli occhi di un castano particolarmente scuro e intenso. Io amo il suo sorriso. È alta e ha un bellissimo fisico. Il vestito che si è messa le sta proprio bene. È corto sopra il ginocchio, circa a metà coscia, stretto e di un grigio particolare, né triste né cupo. Perfetto, direi.
Io ho i tacchi, ma niente vestito. Ho optato per un paio di calzoncini neri a vita alta e una camicetta senza maniche bianca, un po’ scollata, con sopra una giacca nera. I capelli castani sciolti, come sempre, sulle spalle.
Alle nove e mezza usciamo di casa, prendiamo la macchina di Alice e partiamo. Lei è tesa, probabilmente emozionata all’idea di vedere Liam.
«Alice.»
«Si?»
Si gira a guardarmi e poi riporta subito gli occhi sulla strada.
«Perché non mi dici di Liam?»
“Heisel, deficiente!” Mi rimprovero mentalmente. Trovo sempre le parole sbagliate per dire le cose. Non sono capace. Una buona migliore amica le avrebbe parlato con più tatto.
«Non capiresti.»
Per la prima volta, Alice mi sembra triste. La guardo con aria interrogativa.
«Tu sei così bella, Heisel. Non ti è mai capitato che un ragazzo non ti desiderasse. È imbarazzante per me, io provo davvero qualcosa per Liam, ma sento di non essere ricambiata. Tu non capiresti, non puoi capire.»
«Stai dicendo una marea di stronzate. Lasciamo stare quello che hai detto di me perché sarebbe una battaglia persa, ma smettila di dire che Liam non prova nulla per te. Davvero, falla finita. È chiaro che gli interessi. È solo un po’ timido, forse. Stasera passa del tempo con lui, e smettila di fare la cogliona.»
Le sorrido, cercando di non dare peso a questa storia che tira fuori ogni volta, di me e dei ragazzi. Non sopporto quando fa così, quindi ormai ho smesso di prenderla sul serio.
Ricambia il mio sorriso. La vedo un po’ più tranquilla e mi sento sollevata. In questo periodo, sento di essere troppo distante, forse non sono nemmeno più una buona amica. Lei non me lo dice perché mi vuole troppo bene, ma io so che è così.
Lo sento.
E mi dispiace, ma non riesco a cambiare il mio atteggiamento.
Cerco di rilassarmi e di trascorrere una bella serata. Io ci provo a stare alla larga dai casini, ma si sa che queste feste spesso vanno a finire un po’ male.
«Stai meglio?» mi chiede Alice quando mancano pochi minuti all’arrivo.
«Cosa?»
«Tu, stai meglio?» ripete.
Annuisco capendo che probabilmente si riferisce a tutto quello che ho passato in questo periodo.
«Solo... intendo... stasera divertiti, okay?»
Annuisco di nuovo perché non ho molta voglia di parlare. Davvero, l’ultima cosa di cui ho bisogno è qualcuno che mi dica come devo sentirmi o comportarmi.
Già faccio fatica a gestirmi e il contatto troppo ravvicinato con le persone finisce per darmi fastidio.
La macchina si ferma.
Alice si sistema il vestito prima di scendere e io la seguo a ruota. Sorride come una stupida mentre si avvicina all’ingresso della villa dove c’è Liam appoggiato alla porta con in bocca una sigaretta.
«Ciao ragazze» ci saluta Zayn che è lì accanto a lui.
«Ciao Zayn, Liam» ricambia Alice, io accenno un movimento col capo.
Basta e avanza.
Zayn mi sorride. Adoro quel bastardo.

2

Heisel
La casa è nel caos più totale, come sempre. Vado verso il tavolo dov’è seduto Niall insieme a Will e a una ragazza bionda. Mi siedo vicino a loro sul divano e intanto, nella stanza, cerco Louis.
Prendo una sigaretta dalla borsa, la porto alle labbra e Niall me l’accende. Gliela passo e dopo che ha fatto qualche tiro me la ridà. È carino mentre fuma.
«Vodka alla ciliegia?» mi chiede. Annuisco e mi allunga un bicchiere.
C’è troppo casino per stare seduti. Ho bisogno di muovermi. Lascio lì Niall con la bionda e mi faccio largo tra la gente. Molti sono già ubriachi.
Arrivo fino alla cucina dove prendo un altro bicchiere di qualcosa di davvero acido.
Mi piace bere, mi aiuta a stare tranquilla, a sciogliermi un po’.
Dopo mezz’ora, finalmente, riesco a trovare Louis. È in un angolo della stanza con altri due ragazzi, sono girati di schiena quindi non riesco a identificarli. Non ho nessuna voglia di andare da loro e presentar...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. PROLOGO
  4. Capitolo 1
  5. Capitolo 2
  6. Capitolo 3
  7. Capitolo 4
  8. Capitolo 5
  9. Capitolo 6
  10. Capitolo 7
  11. Capitolo 8
  12. Capitolo 9
  13. Capitolo 10
  14. Capitolo 11
  15. Capitolo 12
  16. Capitolo 13
  17. Capitolo 14
  18. Capitolo 15
  19. Capitolo 16
  20. Capitolo 17
  21. Capitolo 18
  22. Capitolo 19
  23. Capitolo 20
  24. Capitolo 21
  25. Capitolo 22
  26. Capitolo 23
  27. Capitolo 24
  28. Capitolo 25
  29. Capitolo 26
  30. Capitolo 27
  31. Capitolo 28
  32. Capitolo 29
  33. Capitolo 30
  34. Capitolo 31
  35. Capitolo 32
  36. Capitolo 33
  37. Capitolo 34
  38. Capitolo 35
  39. Capitolo 36
  40. Capitolo 37
  41. Capitolo 38
  42. Capitolo 39
  43. Capitolo 40
  44. Capitolo 41
  45. Capitolo 42
  46. Capitolo 43
  47. Capitolo 44
  48. Capitolo 45
  49. Capitolo 46
  50. Copyright