La ragazza di fronte
eBook - ePub

La ragazza di fronte

  1. 228 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La ragazza di fronte

Informazioni su questo libro

Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantato dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte.

Quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri.

Come una folata di vento che scompigli la quiete del grande cortile che li separa, ora la vita ha rimescolato le carte. Marta è una donna adulta, indipendente e sola, con un solo motto - bastare a se stessi, come i gatti - e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell'infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l'Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile.

Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d'una: di quelle che accelerano il corso dell'esistenza, che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi.

A quanti di noi è capitato di abitare in un grande caseggiato, di quelli con un ampio cortile di giorno popolato di voci e la sera di luci che rivelano le vite degli altri? Margherita Oggero intesse con sapienza l'invisibile rete di sguardi e traiettorie, di significati e desideri nati tra quelle finestre e destinati a unire, separare, far danzare i suoi personaggi tra le quinte reali eppure poetiche della sua Torino.

Queste pagine sono percorse da una sorta di "leggerezza dolente", da un'ironia che non è mai disgiunta dall'umanissima partecipazione alle sorti di persone autenticamente impegnate a trovare un senso ai propri giorni.

La ragazza di fronte è uno splendido spaccato della storia sociale di una grande città italiana negli ultimi cinquant'anni e insieme una storia d'amore bellissima, veloce, sorprendente.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a La ragazza di fronte di Margherita Oggero in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2015
Print ISBN
9788804653035
eBook ISBN
9788852064586

MARTA

(tessere 1-4)

1. Risveglio

Bastare a se stessi, come i gatti. Sforbiciare, sfrondare, sfoltire.
Ancora in pigiama, Marta cerca mentalmente sinonimi adatti con l’esse impura e intanto prepara la tavola per la colazione del mattino. Tovaglietta tazzone lattiera cucchiaini, fette biscottate e marmellata di fragole.
A eccezione degli alimenti, ogni oggetto ha la sua storia e rappresenta un impegno: tenere a freno la casualità e imporre ordine e orario ai ricordi. L’intervento del caso – l’ha imparato a sue spese – non si può bandire del tutto, ma stando all’erta si riesce a evitarne gli assalti più plateali. E ricordare punge graffia e incide le carni come un cilicio, perciò non bisogna permettere alla memoria di sbizzarrirsi in qualsiasi momento. Disciplina, ci vuole. Ma chissà come è fatto un cilicio, pensa svagatamente, e si ripromette di cercare su Google.
I due cucchiaini testimoniano un frammento di vita ambiguo, riportano a speranze e desideri non pienamente appagati, hanno in sé un sentore dolce con un retrogusto leggermente aspro, ma impediscono alla bilancia dei ricordi di pendere troppo da una parte.
Aprile, 13 anni prima
«Tutto bene a scuola?» chiede suo padre una sera prima di cena.
Sono soli, Emiliana se n’è andata alle sette e mezzo, la tavola è apparecchiata, in frigo c’è un roastbeef già in parte affettato, rosa-rosso al centro e nocciola ai bordi, c’è un’insalata mista solo da condire. Davanti alla porta del microonde una zuppierina di crema di asparagi.
«Sì, bene. Tutti sette e otto, meno che in chimica.»
«Quanto in chimica?»
«Sei. Stiracchiato, per via di un’interrogazione infame.»
«Ce la faresti a prenderti una vacanza di quattro giorni?»
«Vacanza? Con chi?»
«Con me, in Portogallo.»
«Da soli?»
«Soli. Per me non è proprio una vacanza, c’è un convegno.»
Lo stupore la blocca, la porta del microonde in cui stava per infilare la zuppierina resta aperta. Stupore e una piccola onda di felicità, un’onda da lago chiuso, che risale lentamente dal petto alla gola.
«Allora, sì o no?» incalza lui.
«Sì sì, certo che sì. Quando partiamo?»
«Tra una settimana.»
«E i fratelli?»
«Sono sotto esami, credo.»
Crede: allora ha proprio scelto me. L’onda acquista impeto, è di mare.
«E poi ho voglia di stare un po’ con la mia ragazza, prima che rabbrividisca alla sola idea di un viaggetto col padre.»
Marta rabbrividisce, ma di felicità piena e inaspettata. Un’onda da oceano Atlantico.
Dà un’occhiata fuori dalla finestra: è buio, per strada le auto sono ancora rare, un camion non troppo rumoroso della raccolta rifiuti arranca lungo la via, un clacson impaziente lacera da lontano il ronzio di sottofondo. È un’ora bella, pensa lei, con la maggior parte della gente ancora in casa, un po’ intorpidita dal sonno, senza i riflessi già all’erta per aggredire e azzannare, senza la smania della fretta furiosa. Un’ora bella di una bella stagione, l’autunno che avanza, con la foschia notturna, la pioggia leggera e prolungata, i primi freddi che colgono impreparati e quasi increduli. Quando dico che amo l’autunno e l’inverno perché sono stagioni raccolte – il piacere dell’intimità, i corpi non impietosamente esposti – ricevo occhiate incredule o proteste seccate (ma vuoi mettere l’allegria dell’estate? il sole, i vestiti leggeri, le vacanze, il mare!) e non sto più lì a ribattere, anzi da un po’ di tempo mi astengo dall’intervenire sulle preferenze stagionali. Del resto, non è che siano conversazioni di entusiasmante interesse.
Svuota nel tazzone l’intero contenuto della moka da tre, aggiunge qualche goccia di latte, niente zucchero perché non le piace, rimescola con un cucchiaino. Di acciaio inossidabile, sul manico ha incisa la sigla TAP.

2. Fratelli

Gemelli, ma talmente diversi che non si sentono né si dichiarano tali. Eterozigoti, Daniele e Davide. Nomi da Antico Testamento, scelti dalla madre ebrea. Che al termine della gravidanza aveva avuto un sussulto di ebraicità, sebbene non osservasse lo Shabbat, ignorasse tranquillamente tutte le prescrizioni alimentari e avesse idee alquanto vaghe su Pesach Kippur Sukkot Channukkà eccetera.
Daniele è estroverso, pronto alla battuta, piuttosto sregolato nello stile di vita (alcol donne auto poker): forse per questo ha tanto successo nella sua professione. Psichiatra in una clinica svizzera di lusso, trattamento da hotel a quattro o cinque stelle per pazienti che non hanno problemi di soldi. Del resto i soldi – si dice – non garantiscono la felicità.
Davide, al contrario, è di poche parole, la compagnia umana la gradisce solo a piccole dosi, sebbene l’autoironia lo salvi dalla selvatichezza. Dopo la laurea alla London School of Economics e il lavoro per un paio d’anni in una multinazionale, fa il guardiano di una diga (uno degli ultimi in Europa), impiego che ha ottenuto del tutto casualmente e che sembra appagarlo. In comune col fratello ha soltanto la passione per lo sport, sci e alpinismo nel suo caso, tennis per Daniele.

3. Mattino

Sparecchiare e sciacquare le stoviglie, arieggiare le stanze, rifare il letto. Doccia, per neutralizzare l’odore di sé e di cuccia, odore che le tiene compagnia durante la notte e di cui è gelosa, perché convinta che in qualche modo la sveli agli altri contro la sua volontà. Quante prese in giro da parte di Daniele, nel corso degli anni!
«Secondo me, la fai a quest’ora perché i piedi ti puzzano anche al mattino.»
«Pensa ai tuoi, di piedi. E lascia le tue sneakers sul balcone, che stordirebbero un toro.»
«Il mio è un odore virile. Alle ragazze piace, le illanguidisce.»
«Come no, funziona da cloroformio. Così le puoi stuprare a loro insaputa.»
«Uno stupratore, io?»
«Sì, ne hai le stimmate.»
«Credevo che ce le avessero solo i santi. Dove le avrei secondo te?»
«Nascoste. Sotto i boxer.»
«Ahhh, sentila la sorellina incestuosa che mi spoglia a mia insaputa!»
Finiva quasi sempre a botte – botte finte –, sotto lo sguardo neutrale e divertito di Davide.
Jeans, canotta a mezze maniche, maglione leggero, scarponcini e felpa impermeabile con cappuccio, perché potrebbe continuare a piovere. Un abbigliamento comodo, da lavoro. Inutile essere ammiccanti e seduttive dove non ce n’è alcun bisogno. Del resto, rimugina tra sé, è da un bel po’ che non mi interessa sedurre e ancor meno essere sedotta. Un ultimo sguardo allo specchio, una passata veloce di cipria compatta, due dita a sistemare una ciocca di capelli che si è ribellata durante la notte. Non rinuncia però al suo rito, alla sua ossessione: uno sguardo, scostata poco poco la tendina, dalla portafinestra dello studio che dà sul cortile. L’appartamento dirimpetto è al buio, lui dorme ancora, o è uscito prima del solito. Oppure non è rientrato per la notte.
In strada l’aria sa di usato, già respirata da migliaia e migliaia di bocche e nasi, e il traffico si è fatto intenso. Marta cammina di buon passo, in poco più di un quarto d’ora è davanti al palazzo in cui lavora, in anticipo di qualche minuto sull’orario, come sempre.

4. Lavoro

La vedovanza in età avanzata è condizione prevalentemente femminile. Superato il primo sgomento e sconforto (o sollievo), le vedove comuni danno quasi sempre una sterzata alla propria vita e affrontano con implacabile decisionismo attività mai esperite prima: corsi di ballo latino-americano, variegati impegni di volontariato, tornei di burraco, bridge o pinnacolo, cori parrocchiali, frequentazione intensiva di circoli culturali, viaggi verso mete pericolosamente remote o, nel caso di scarsa disponibilità economica, soggiorni fuori stagione organizzati da oratori o circoscrizioni in desolate lande balneari. Invece le vedove degli intellettuali hanno altri obiettivi: autonominandosi vestali della memoria dei defunti coniugi, si dedicano a diffondere e a tener viva la fiamma delle loro opere e, se fornite di adeguato patrimonio, creano una fondazione.
Cosa che aveva fatto Irma Garbero, il cui marito Gabriele, oltre a essere stato proprietario di una grossa industria e azionista di maggioranza di altre quattro, aveva animato la vita culturale torinese fondando riviste, finanziando mostre convegni e rassegne, ospitando artisti eccentrici e randagi.
Lo statuto recita:
“La fondazione Garbero-Bessone, operante nell’ambito territoriale del Piemonte, ha lo scopo di gestire, riordinare e conservare la memoria della vita culturale e industriale della Regione nella seconda metà del ’900, valorizzando il patrimonio documentale con ricerche su fonti e dati che contribuiscano alla costruzione dell’identità dell’azienda GABE e ne raccontino la storia in relazione al contesto sociale storico e culturale dell’epoca, attraverso le persone, i luoghi e i dati economici.”
Marta ci lavora come archivista, Viviana come addetta stampa e factotum, Maria Stella come organizzatrice di eventi: lo stipendio è buono perché la vedova è ricchissima e non taccagna (la fondazione è il suo toy boy senile) e, tranne quando le gira storto (più o meno una volta al mese), non irrompe come un ciclone nel quieto operare delle sue dipendenti.
Viviana arriva con mezz’ora di ritardo e l’aria disastrata: colorito tendente alla marcescenza, sotto gli occhi due cucchiai, capigliatura da profuga. Marta e Maria Stella la interrogano con gli occhi: «Un sms» dice lei, «mi ha mandato un sms».

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Marta (tessere 1-4)
  4. Michele (tessere 1-3)
  5. Marta (tessere 5-7)
  6. Michele (tessere 4-7)
  7. Marta (tessere 8-10)
  8. Michele (tessere 8-11)
  9. Marta (tessere 11-15)
  10. Michele (tessere 12-14)
  11. Marta (tessere 16-19)
  12. Michele (tessere 15-17)
  13. Marta (tessere 20–25)
  14. Michele (tessere 18-21)
  15. Marta (tessere 26-31)
  16. Michele (tessere 22-27)
  17. Marta (tessere 32-34)
  18. Michele (tessere 28-34)
  19. Marta (tessere 35-39)
  20. Michele (tessere 35-39)
  21. Marta (tessere 40-41)
  22. Michele (tessere 40-43)
  23. Marta (tessere 42-43)
  24. Michele (tessere 44-45)
  25. Marta (tessere 44-45)
  26. Michele (tessere 46-48)
  27. Marta (tessere 46-47)
  28. Michele (tessere 49-50)
  29. Marta (tessera 48)
  30. Marta e Michele
  31. Copyright