L'arte della levatrice
eBook - ePub

L'arte della levatrice

  1. 288 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

L'arte della levatrice

Informazioni su questo libro

È quello che fa in queste pagine il dottor Bona: compiendo una rivoluzione copernicana della psicoterapia, pone al centro dell'indagine affettiva e spirituale il feto, raggiungibile in ipnosi evocativa, e il suo rapporto con la madre. Attraverso il racconto di diversi casi clinici affrontati dal dottor Bona con la delicatezza di un antico maieuta socratico, il testo mette in luce l'importanza della fase gestazionale per la mappatura dei «codici sorgente» fetali e per la programmazione del futuro comportamento affettivo e sociale. Ed è in nome di un antico matriarcato educativo che l'autore rinnova in queste pagine quell'«arte della levatrice» dello spirito che ci riporta verso una vita affettiva ed emozionale fluida e serena.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a L'arte della levatrice di Angelo Bona in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2017
Print ISBN
9788804675792
eBook ISBN
9788852079764
XI

Hypnotic virtuosa

Lina è una virtuosa dell’ipnosi, uno di quei rari soggetti capaci di produrre qualsiasi fenomeno di trance.
Sto studiando gli astronauti dell’ipnosi, i soggetti definiti hypnotic virtuoso, capaci di raggiungere l’amnesia totale intra e post ipnotica, e di ricevere comandi che eseguiranno con una programmazione interna infallibile anche a distanza di giorni dall’avvenuta induzione in ipnosi. Ciò significa chiedere durante la trance a un “virtuoso” di compiere un’azione, come per esempio acquistare un mazzo di fiori, e che questi lo esegua due settimane dopo, senza ricordare di essere stato “programmato”.
Non si tratta di un gioco e penso a quali risvolti drammatici si potrebbe giungere se queste mie tecniche cadessero in mani improprie.
Descriverò questo caso con dovizia di particolari, ma estendo un monito a tutti i lettori: mi raccomando! Nessuno di voi sa quali immensi poteri nel bene e nel male possa evocare l’ipnosi profonda.
Fortunatamente nella grandissima maggioranza di casi ciò che si crede essere deep trance è solamente una fiction, una pantomima tra uno pseudoterapeuta e un paziente compiacente.
Sono anni che dedico attenzione a questa categoria di super-pazienti, studiando i virtuosi dell’ipnosi all’Istituto IRCCS Santa Maria Nascente, Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, come ricercatore dedito e determinato. Un’équipe di dieci scienziati ha studiato cinque virtuosi ricavandone una scoperta eccezionale: l’esistenza degli other selves.
Ti spiego cosa intendo con ciò. Ognuno di noi possiede non soltanto una personalità di base, ma “coscienze molteplici” o “identificazioni multiple”. Se Pirandello mi ascoltasse o se potessi parlare un attimo con Vitangelo Moscarda, protagonista del suo romanzo Uno, nessuno e centomila, certamente ci troveremmo d’accordo.
La natura umana non è unica, ma molteplice, e dentro di noi vivono sincronicamente altri Sé più o meno remoti, che affiorano nei soggetti virtuosi in condizione di amnesia totale. Questa è la profondità obbligatoria per certificare la qualità del “virtuoso”: la facoltà di evocare in ipnosi “vite”, mentre la risonanza magnetica funzionale fRMI certifica che si è generata a livello della corteccia frontale una completa eclisse delle facoltà cognitive tipiche della veglia. Questo fenomeno è definito apertura della default mode network anteriore.
Abbiamo esaminato i virtuosi per cinque anni e lo studio è stato presentato al III Congresso Nazionale di Neuroradiologia Funzionale 2015 a Firenze dalla dottoressa Susanna Lipari, neuroradiologa e mia carissima amica.1
Tutto ciò per dire che il caso clinico che ora presenterò non è quello di un paziente “comune”, ma di una virtuosa, di una fuoriclasse della trance.
La caratteristica di ogni virtuoso è quella di non temere di abbandonarsi perdendo completamente l’autocontrollo ed entrando in contatto con dimensioni e mondi oltrefrontiera. Ogni virtuoso può evocare vite sincroniche, ma anche entrare in contatto con guide spirituali di elevatissima saggezza e consapevolezza. Lina è una bellissima e vivace ragazza bionda, tanto spontanea fino a carpirmi un sorriso dalle prime battute del discorso.
Lavora presso un’agenzia di viaggi e, da persona molto indipendente quale è, si dimostra capace di sbrogliarsi l’esistenza fin dalle prime battute.
«Raccontami un po’, Lina, tutto il tuo viaggio dall’inizio.»
«Nasco in una famiglia torinese normale, la mamma fa la casalinga, papà è un fabbro e ho un fratello di otto anni.»
«Come stavate in famiglia?»
«Hanno sempre litigato come cani e gatti. La mamma si lamentava sempre che non c’erano soldi e se la prendeva con mio padre che lavorava tutto il giorno. Mia madre ancora oggi va in chiesa e quando esce parla male di tutti.»
«È invidiosa?»
«È cattolica, vuole fare la buona, va sempre a messa, ma non essendo felice è in continuo scontro con il mondo intero.»
«Come ti trattava da piccolina?»
«Malissimo, se la prendeva sempre con me e mi diceva: “Vai via di casa!”, “Non ti sopporto più!”.»
«Ma tuo padre non ti difendeva?»
«No. Era succube della mamma e pensava solo di stare fuori casa più tempo che poteva.»
«Un ambientino niente male» commento perplesso.
«A tre anni, dopo che mia madre mi aveva picchiato a sangue senza una ragione e solo per sfogarsi, scappai di casa. Era già abbastanza tardi, ma riuscii a entrare in una chiesa. Il portone però si chiuse pesantemente alle mie spalle. Non sono più riuscita a riaprirlo e mi sono ritrovata improvvisamente sola in quell’ambiente spettrale. Mi trovò il giorno dopo una signora che era venuta a pulire la chiesa. Ero intirizzita dal freddo, l’inverno era gelido e pensavo di congelare.»
Immagino una piccola biondina assiderata, che magari si è distesa su una panca nella speranza di far passare quella tremenda notte di solitudine.
«Un’altra volta, a cinque anni, mi sono chiusa in bagno e sono salita sul davanzale al secondo piano pensando di buttarmi di sotto: ma non per suicidarmi, per gioco. Sono salita sulla sedia e ho raggiunto la finestra. La nonna è accorsa sotto con un materasso, però poi mi ha convinto a scendere dal parapetto.»
Certamente si trattava di un gesto provocatorio di questa creatura che minacciava di morire per uscire da quella prigionia di disamore.
«Cosa ti diceva tua madre?»
«Io volevo aiutarla a lavare i piatti, a stirare, a fare le faccende e lei me lo impediva dicendomi che non ero capace e che, se me lo avesse permesso, avrebbe dovuto rifare tutto da capo. Mi convinceva giorno per giorno che non avrei mai combinato nulla nella mia vita.»
«Quindi ti denigrava continuamente.»
«Sempre, e non ricordo un abbraccio, un gesto di tenerezza.»
«Terribile!»
«Una volta le ho chiesto i soldi per una matita e mi ha risposto che se li avevo la potevo comperare. Anche quando le ho chiesto di andare al circo con i miei amici non me li ha dati.»
«Una mamma sempre contro!»
«Quando era in pubblico, invece, mi esaltava e mi lodava...»
«Cosa ha provocato in te questa demolizione?»
«Molta timidezza e insicurezza, tanto che non riesco più a chiedere nulla a nessuno. Ho sempre paura di sbagliare e non voglio essere mai di peso.»
«Parlami ora di tuo padre.»
Lina si commuove un poco.
«Mio papà se ne è sempre fregato di tutto ed è vissuto perso nei fatti suoi. In casa non c’era mai e, se era presente, stava zitto con la mamma perché era più facile. Non ho mai chiesto nulla nemmeno a lui, quando ho capito che non era una persona responsabile e, dai tredici anni, ho sempre lavorato.»
«Mi sembri molto consapevole: con due genitori così dovevi crescere in fretta, non avevi alternative...»
«A dodici anni è successo il fattaccio...»
«Raccontami.»
«Ero in giro con delle mie amiche e una vicina ha raccontato alla mamma che mi facevo le canne. Quando sono ritornata a casa, mi ha picchiato selvaggiamente e mi ha tirato lo zaino contro dicendomi di andarmene.»
«Un western!»
«Non era assolutamente vero che mi ero drogata e mi sono sentita molto offesa e arrabbiata. Mi sono tagliata i capelli con le forbici per scaricare il nervoso. Sono andata da mia nonna, che ha tentato di mediare, ma ce l’ha fatta soltanto dopo due mesi.»
«E tuo padre non è venuto a prenderti?»
«Assolutamente no. Ha dato ragione a lei e si è fatto di cera. Secondo lui, la colpa era sempre mia.»
«Un rapporto famigliare durissimo!»
«Mi è anche capitato un infortunio in bicicletta a otto anni. Ero dietro alla mamma sulla bici e un piede è finito dentro i raggi e mi sono schiacciata le dita. Speravo in ospedale che mi adottassero per non tornare a casa.»
«E a scuola come andava?»
«Mi “scherzavano”: mi mettevano in un angolo e mi picchiavano, prendendomi in giro perché io non reagivo.»
«Erano maschi?»
«No, erano femmine! Sono molto più cattive! Io non mi difendevo e loro infierivano. Quando entravo in classe nessuna mi rivolgeva la parola. Una volta mi hanno chiuso in un armadio e hanno serrato con la chiave.»
«Che ragazzine terribili!»
«A un certo punto scopro che la mamma sta frequentando un tipo che ha un negozio di vernici vicino a noi. Durava da due anni questa storia, ma...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. L’arte della levatrice
  4. Prefazione
  5. I. Mia madre è una nuvola infinitamente distante
  6. II. Il tempo, Socrate e l’ipnosi evocativa
  7. III. Le mappe fetali dell’insicurezza
  8. IV. Il feto: un investigatore d’amore
  9. V. Foetus blues
  10. VI. Le due assassine e il complice
  11. VII. Ipnosi evocativa fetale: una rivoluzione copernicana
  12. VIII. Figlio di N.N.
  13. IX. La maieutica
  14. X. La dada Bruna, mia unica, amorevole levatrice
  15. XI. Hypnotic virtuosa
  16. XII. Le levatrici di una volta
  17. XIII. Sara, l’ostetrica degli angeli
  18. XIV. L’ostetrico di una levatrice
  19. XV. Rituali della nascita
  20. XVI. Abortire da sola
  21. XVII. La mammana
  22. XVIII. Madre si nasce, levatrice si diventa
  23. XIX. L’Uno-levatrice e l’apertura del cuore
  24. XX. Una gestazione interminabile
  25. XXI. Le dee levatrici
  26. XXII. I tic del comandante
  27. XXIII. L’angelo che non voleva nascere
  28. XXIV. L’archetipo Madre
  29. XXV. Mamma constrictor
  30. XXVI. La fecondazione eterologa
  31. XXVII. Pollicina, l’orco ostetrico e la OFE
  32. XXVIII. I Maestri levatori
  33. XXIX. Ognanios e la levatrice dell’anima
  34. Conclusioni
  35. Note
  36. Bibliografia
  37. Copyright