Enigma Nefertiti
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Enigma Nefertiti

Il più grande mistero dell'antico Egitto

  1. 208 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Enigma Nefertiti

Il più grande mistero dell'antico Egitto

Informazioni su questo libro

Tombe reali di Amarna, Egitto. Il fascio luminoso della torcia accarezza la parete grezza. «Nefertiti avrebbe dovuto trovarsi qui» borbotta Zahi Hawass davanti al loculo scavato nell'arenaria, desolatamente vuoto, aggrottando le sopracciglia cespugliose. «Invece non c'è proprio nulla.» La Regina del Nilo è scomparsa senza lasciare tracce. Dopo oltre tremila anni il suo corpo non è stato ancora rinvenuto. Di lei ci resta il magnifico busto di pietra con la corona blu, conservato a Berlino, ideale di bellezza femminile. «Signora della gioia, piena d'amore», Nefertiti era adorata dal popolo, moglie amatissima del faraone «eretico» Akhenaton - che nel XIV secolo a.C. sfidò i potenti sacerdoti di Tebe e si votò al culto dell'unico dio Aton, il Sole -, con lui fondò la città di Amarna, nel cuore del deserto e alla sua morte salì forse al trono come un vero faraone, con il nome di Smenkhara.

L'affascinante ed enigmatica sovrana rimane però uno dei tanti misteri ancora sepolti sotto le sabbie dell'Egitto, forse il più avvincente: dov'è la sua tomba? In molti l'hanno cercata, senza successo. L'ultimo in ordine di tempo è l'archeologo britannico Nicholas Reeves, secondo cui la regina delle regine giace in una cripta segreta nella Valle dei Re, dentro la tomba del figliastro Tutankhamon, il Faraone d'oro, nascosta dietro una parete con il suo favoloso tesoro. Alcuni avveniristici test scientifici sembrerebbero confermare l'audace teoria, però manca la prova definitiva per poter annunciare la «scoperta del secolo».

La star degli egittologi, l'archeologo Zahi Hawass, l'«Indiana Jones» del Cairo, e il regista Brando Quilici, che dopo anni di documentari girati in Egitto di faraoni ormai se ne intende, ci raccontano l'appassionante avventura archeologica sulle tracce di Nefertiti intervallandola con coloriti aneddoti di viaggio e di avventure sottoterra tra mummie, pipistrelli, serpenti «importuni» e germi letali.

Per «braccare» la Bella del Nilo viene schierato un vero arsenale tecnologico, anche se, come sostiene Hawass, «un radar da solo non ha mai scoperto niente in Egitto»: servono l'esperienza e il fiuto dell'archeologo, più una buona dose di fortuna. «Nefertiti, se ci sei, stiamo arrivando.» Brando Quilici, regista, ha prodotto e diretto oltre 100 special per reti televisive di tutto il mondo, tra cui National Geographic e Discovery Channel, e vinto numerosi premi, come il Jackson Hole in America e la Palma d'Oro al Festival di Antibes. Tra i suoi progetti più famosi si contano Ice Man per Discovery Channel, Ice Man - Murder Mystery per NOVA PBS, King Tut's Final Secret, sulla morte di Tutankhamon, e Nefertiti and the Lost Dynasty, sulla ricerca della mummia di Nefertiti. Nel 2014 ha prodotto e co-diretto per il cinema il film Il mio amico Nanuk, distribuito in 30 paesi.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2017
Print ISBN
9788804679158

Inserto fotografico

Vista aerea della Valle dei Re, luogo scelto dai faraoni per edificare le loro tombe monumentali perché difficilmente accessibile e facile da controllare con poche sentinelle.
Vista aerea della Valle dei Re, luogo scelto dai faraoni per edificare le loro tombe monumentali perché difficilmente accessibile e facile da controllare con poche sentinelle.
Nella Valle dei Re le campagne di scavi continuano ancora oggi sotto la supervisione di Zahi Hawass, qui in camicia jeans e l’inseparabile cappello portafortuna, mentre dà istruzioni agli operai.
Nella Valle dei Re le campagne di scavi continuano ancora oggi sotto la supervisione di Zahi Hawass, qui in camicia jeans e l’inseparabile cappello portafortuna, mentre dà istruzioni agli operai.
Un gruppo di archeologi egiziani all’interno della camera sepolcrale di Tutankhamon durante il sopralluogo di verifica dell’ipotesi di Nicholas Reeves.
Un gruppo di archeologi egiziani all’interno della camera sepolcrale di Tutankhamon durante il sopralluogo di verifica dell’ipotesi di Nicholas Reeves.
Esaminando le immagini scansionate delle pareti della tomba di Tutankhamon, l’archeologo britannico Nicholas Reeves ha individuato la traccia di due possibili porte segrete mai scoperte prima.
Esaminando le immagini scansionate delle pareti della tomba di Tutankhamon, l’archeologo britannico Nicholas Reeves ha individuato la traccia di due possibili porte segrete mai scoperte prima.
I ricchi corredi funerari delle tombe egizie hanno sempre attirato stuoli di ladri, per nulla scoraggiati dalla difficoltà di entrare né spaventati dalle maledizioni che il defunto faceva incidere sull’ingresso della cripta
I ricchi corredi funerari delle tombe egizie hanno sempre attirato stuoli di ladri, per nulla scoraggiati dalla difficoltà di entrare né spaventati dalle maledizioni che il defunto faceva incidere sull’ingresso della cripta.
Lo specialista giapponese Hirokatsu Watanabe controlla lo speciale georadar, da lui stesso modificato, mentre scorre lungo le pareti della cripta di Tutankhamon.
Lo specialista giapponese Hirokatsu Watanabe controlla lo speciale georadar, da lui stesso modificato, mentre scorre lungo le pareti della cripta di Tutankhamon.
Il test con il georadar ha rivelato che al di là delle pareti della camera sepolcrale di Tutankhamon esistono due camere di cui non si conosceva l’esistenza e che potrebbero contenere i resti di Nefertiti.
Il test con il georadar ha rivelato che al di là delle pareti della camera sepolcrale di Tutankhamon esistono due camere di cui non si conosceva l’esistenza e che potrebbero contenere i resti di Nefertiti.
L’archeologa Kara Cooney si arrampica su una parete a strapiombo per raggiungere l’ingresso della tomba della regina Hatshepsut, collocato a 35 m dal suolo.
L’archeologa Kara Cooney si arrampica su una parete a strapiombo per raggiungere l’ingresso della tomba della regina Hatshepsut, collocato a 35 m dal suolo.
La mummia della regina Hatshepsut, una delle poche donne che ricoprirono il ruolo di faraone, è stata identificata grazie all’analisi della dentatura.
La mummia della regina Hatshepsut, una delle poche donne che ricoprirono il ruolo di faraone, è stata identificata grazie all’analisi della dentatura.
La radiografia della dentatura che ha permesso di scoprire i resti della potente Hatshepsut, che regnò come faraone per quasi vent’anni.
La radiografia della dentatura che ha permesso di scoprire i resti della potente Hatshepsut, che regnò come faraone per quasi vent’anni.
Le tombe sono spesso un vero e proprio labirinto di cunicoli scivolosi e impervi, dove manca l’aria e il caldo e la polvere sono soffocanti.
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Zahi Hawass entra nella tomba DB320, il royal cache dove i sacerdoti di Amon avevano accatastato alla rinfusa una cinquantina di mummie reali per salvarle dai profanatori di tombe.
Zahi Hawass entra nella tomba DB320, il royal cache dove i sacerdoti di Amon avevano accatastato alla rinfusa una cinquantina di mummie reali per salvarle dai profanatori di tombe.
Zahi Hawass apre il sarcofago ed esamina la mummia classificata come «Sconosciuta B», reperita nella tomba KV21, che l’«Indiana Jones» egiziano ritiene possa essere quella di Nefertiti.
Zahi Hawass apre il sarcofago ed esamina la mummia classificata come «Sconosciuta B», reperita nella tomba KV21, che l’«Indiana Jones» egiziano ritiene possa essere quella di Nefertiti.
Quel che resta di Amarna, la splendida città che il faraone Akhenaton fece costruire nel deserto e dove spostò tutta la sua corte.
Quel che resta di Amarna, la splendida città che il faraone Akhenaton fece costruire nel deserto e dove spostò tutta la sua corte.
Il busto di Akhenaton, il faraone eretico che aveva introdotto in Egitto una forma di monoteismo e che, dopo la morte, fu vittima di una vera e propria damnatio memoriae.
Il busto di Akhenaton, il faraone eretico che aveva introdotto in Egitto una forma di monoteismo e che, dopo la morte, fu vittima di una vera e propria damnatio memoriae.
Il busto di Nefertiti in quarzite rosa conservato al Museo Egizio del Cairo, scoperto durante la campagna di scavi del 1932-33.
Il busto di Nefertiti in quarzite rosa conservato al Museo Egizio del Cairo, scoperto durante la campagna di scavi del 1932-33.
Nella scena qui rappresentata si riconoscono Akhenaton e Nefertiti in adorazione del dio Sole, a cui offrono fiori di loto.
Nella scena qui rappresentata si riconoscono Akhenaton e Nefertiti in adorazione del dio Sole, a cui offrono fiori di loto.
Un’incisione che ritrae Akhenaton e la moglie Nefertiti con in braccio due delle loro figlie.
Un’incisione che ritrae Akhenaton e la moglie Nefertiti con in braccio due delle loro figlie.
Nefertiti con indosso la particolare corona alta e con la parte superiore piatta, attribuibile con certezza solo alla Bella del Nilo.
Nefertiti con indosso la particolare corona alta e con la parte superiore piatta, attribuibile con certezza solo alla Bella del Nilo.
L’esame del Dna mitocondriale ha rivelato che la mummia dalla fluente capigliatura, nota come Elder Lady, è quella della potente regina Tiy, madre di Akhenaton e nonna molto amata di Tutankhamon.
L’esame del Dna mitocondriale ha rivelato che la mummia dalla fluente capigliatura, nota come Elder Lady, è quella della potente regina Tiy, madre di Akhenaton e nonna molto amata di Tutankhamon.
La mummia conosciuta come Younger Lady che l’archeologa Joann Fletcher aveva ritenuto essere quella di Nefertiti, ma che l’esame del Dna ha rivelato essere la madre di Tutankhamon.
La mummia conosciuta come Younger Lady, che l’archeologa Joann Fletcher aveva ritenuto essere quella di Nefertiti, ma che l’esame del Dna ha rivelato essere la madre di Tutankhamon.
La bellissima maschera funeraria in oro massiccio di Tutankhamon, conservata al Museo Egizio del Cairo.
La bellissima maschera funeraria in oro massiccio di Tutankhamon, conservata al Museo Egizio del Cairo.
Primo piano del volto di Tutankhamon, il Faraone bambino, che salì al trono a nove anni e morì a soli diciannove, probabilmente in un incidente di caccia.
Primo piano del volto di Tutankhamon, il Faraone bambino, che salì al trono a nove anni e morì a soli diciannove, probabilmente in un incidente di caccia.
Nell’incisione Tutankhamon è ritratto mentre tende l’arco da seduto. In effetti la Tac a cui è stato sottoposto ha rivelato che era claudicante.
Nell’incisione Tutankhamon è ritratto mentre tende l’arco da seduto. In effetti la Tac a cui è stato sottoposto ha rivelato che era claudicante.
Una romantica scena di vita famigliare che ritrae Tutankhamon e la sua sposa Ankhesenamon in atteggiamento affettuoso.
Una romantica scena di vita famigliare che ritrae Tutankhamon e la sua sposa Ankhesenamon in atteggiamento affettuoso.
All’apertura del sarcofago di Tutankhamon, Zahi Hawass legge il biglietto lasciato nel 1926 tra le pieghe del panno che avvolge la mummia dall’archeologo Howard Carter, scopritore della tomba del Faraone d’oro.
All’apertura del sarcofago di Tutankhamon, Zahi Hawass legge il biglietto lasciato nel 1926 tra le pieghe del panno che avvolge la mummia dall’archeologo Howard Carter, scopritore della tomba del Faraone d’oro.
Riportata in superficie, la mummia di Tutankhamon è stata sottoposta a Tac sul posto, grazie a un laboratorio allestito su uno speciale container trasportato nel deserto.
Riportata in superficie, la mummia di Tutankhamon è stata sottoposta a Tac sul posto, grazie a un laboratorio allestito su uno speciale container trasportato nel deserto.
Nel laboratorio del Museo Egizio del Cairo, dove si eseguono i prelievi per l’esame del Dna, vengono prese tutte le precauzioni per non rovinare né contaminare i reperti.
Nel laboratorio del Museo Egizio del Cairo, dove si eseguono i prelievi per l’esame del Dna, vengono prese tutte le precauzioni per non rovinare né contaminare i reperti.
L’esame del Dna ha consentito di identificare la mummia del principe Pentaur, figlio di Ramses III, che probabilmente partecipò al complotto per assassinare il padre.
L’esame del Dna ha consentito di identificare la mummia del principe Pentaur, figlio di Ramses III, che probabilmente partecipò al complotto per assassinare il padre.
Zahi Hawass consulta delle iscrizioni conservate nel magazzino di Ashmunein, in grado forse di suffragare i risultati dell’esame del Dna secondo cui Akhenaton è il padre di Tutankhamon.
Zahi Hawass consulta delle iscrizioni conservate nel magazzino di Ashmunein, in grado forse di suffragare i risultati dell’esame del Dna secondo cui Akhenaton è il padre di Tutankhamon.
L’immagine più famosa della regina Nefertiti è il busto, oggi conservato al Neues Museum di Berlino, ritrovato nel 1912 nel magazzino dello scultore ufficiale di corte Thutmose.
L’immagine più famosa della regina Nefertiti è il busto, oggi conservato al Neues Museum di Berlino, ritrovato nel 1912 nel magazzino dello scultore ufficiale di corte Thutmose.

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Enigma Nefertiti
  4. Prologo. È lei o non è lei?
  5. I. In missione da Tutankhamon
  6. II. Qual è il vero volto di Nefertiti?
  7. III. Ritratto di famiglia sul Nilo
  8. IV. Hatshepsut e il mistero del dente scomparso
  9. V. Uno sciopero contro il faraone
  10. VI. Predatori di mummie
  11. VII. Una Tac nel deserto
  12. VIII. La maledizione del canarino
  13. IX. Il regno del Sole
  14. X. Il Dna non mente
  15. XI. Un giapponese nella Valle dei Re
  16. XII. Inseguendo Cleopatra
  17. XIII. Fino all’ultimo test
  18. Tesori sotto la sabbia. di Zahi Hawass
  19. Ringraziamenti
  20. Referenze iconografiche
  21. Inserto fotografico
  22. Copyright