
- 372 pagine
- Italian
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REX IUBA
Informazioni su questo libro
Roma, 46 a.C. Nel corteo trionfale di Cesare dopo la campagna d'Africa sfila un giovanissimo orfano di guerra: è Giuba, figlio del re di Numidia, sconfitto dai cesariani. Un triste futuro lo attende se non fosse che gli dèi, da cui dipendono le sorti degli uomini, hanno in serbo altri progetti per lui: a Giuba è riservato un destino che lo porterà a riconquistare gli onori del suo rango. Viene infatti accolto nella famiglia di Augusto e cresciuto secondo il costume romano. Nel 25 a.C. è lo stesso Ottaviano ad assegnargli il regno di Mauretania, in Nordafrica, e a dargli in sposa la bella e sensuale Cleopatra Selene, figlia di Cleopatra e Marco Antonio, una donna colta e raffinata, legata al marito da un sentimento profondo. Appassionato di arte e letteratura, di filosofia e geografia, non pago dei preziosi volumi custoditi nella sua immensa biblioteca, Giuba promuove diverse spedizioni esplorative, spinto dalla sua inestinguibile sete di conoscenza. Fra queste, la più avventurosa e rocambolesca lo condurrà, insieme ad alcuni amici fidati e a una settantina di marinai abili con i remi quanto con la spada, alla scoperta delle Isole Fortunate, le odierne Canarie. Lì, in quei luoghi sospesi fra mito e realtà, agli estremi confini del mondo conosciuto, i protagonisti della spedizione scopriranno una natura spettacolare e selvaggia, incontreranno un popolo che non conosce il denaro e l'avidità, assisteranno ai fenomeni prodotti dall'immane potenza dell'Oceano, nelle cui viscere ribollono fiumi di lava e dimorano mostri marini. Con passione e competenza, restituendoci vividi i colori dell'epoca, Stefano Medas ci accompagna lungo le coste dell'Africa, in un itinerario costellato di pericoli che è prima di tutto un viaggio dell'anima, dal quale si torna inevitabilmente trasformati e consapevoli che il luogo ideale nel quale rifugiarsi per sfuggire ai nostri tormenti risiede, prima ancora che in qualche terra remota, in noi stessi.
Domande frequenti
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Informazioni
1
Augusto a GiubaSalute a te Giuba, amico fedele.Questa mia lettera ti giunge per annunciarti che le navi salperanno alla fine del mese di aprile, affinché la spedizione possa partire da Cesarea entro le calende di giugno, come previsto. Lucio Papirio e Publio Metello, trierarchi della flotta di stanza nel Porto Giulio, saranno al comando delle liburne Aquila e Invicta, mentre il greco Filarco, pilota della flotta annonaria, condurrà l’oneraria Fortuna, che si unirà alle liburne partendo dal porto di Pozzuoli. Conoscono già la meta del viaggio e sono pronti a obbedire ai tuoi ordini. Lucio è a capo della squadra.Le navi sono state costruite sotto la guida di un maestro d’ascia di Cadice, esperto di Oceano, rinforzando la struttura degli scafi, e sono complete di tutte le attrezzature necessarie, sia ordinarie che di scorta. Così, ciascuna dispone di una seconda coppia di timoni e di tre vele supplementari, di un secondo albero e di cordami in quantità, di cinque remi di scorta le liburne, nel caso in cui, a ragione della lunghezza del viaggio, fosse necessario ricorrere a delle sostituzioni.Le liburne sono del tipo da esplorazione, con un solo ordine remiero, per un totale di ventiquattro remi ciascuna. Hanno una lunghezza di ottanta piedi, dodici in più di quelle da guerra, affinché a poppa vi sia lo spazio per la cabina. Le fiancate sono state rialzate, mentre i portelli possono essere chiusi con coperture di pelle, per navigare anche col mare grosso. Sotto coperta si trovano i ricoveri, gli spazi per riserve d’acqua e vettovaglie sufficienti a sei giorni di navigazione, senza che sia necessario avvicinare l’oneraria o scendere a terra.L’oneraria è un ponto da duemila anfore, della lunghezza di settanta piedi. Ha la carena profonda e la chiglia prolunga la prua, che ha la forma simile a un rostro – quella che chiamano “prua a tagliamare” – per aiutare la nave a tenere meglio la rotta e a stringere il vento.Ogni nave è fornita di una piccola scapha della lunghezza di venti piedi, dotata di quattro remi e di una vela a tarchia. Vi serviranno per scendere a terra quando sosterete in rada. Sono sistemate sul tetto delle cabine, in modo che non creino intralcio in coperta; come puoi immaginare, infatti, non sarebbe opportuno tenerle a rimorchio.Gli uomini sono tutti di grande esperienza, scelti con cura per età, capacità e forza morale; ognuno di loro è nel contempo marinaio, rematore e abile combattente. In questo modo potranno sempre sostituirsi nei ruoli secondo le necessità o alternarsi al remeggio durante i trasferimenti più lunghi, quando non sia possibile impiegare le vele. Tra loro cinque sono anche carpentieri e tre sono fabbri. Ciascuna liburna avrà un equipaggio di trenta uomini, mentre l’oneraria ne porterà otto. A questi aggiungerai gli altri di tua fiducia, secondo il numero che riterrai necessario.Tu stesso potrai constatare che tutto è adeguato all’impresa, pensato per affrontare lunghe navigazioni e per resistere alle condizioni peggiori.La tua decisione di mantenere segreta la spedizione è giusta, ispirata da una saggia prudenza. Ho avvisato personalmente i comandanti delle navi, affinché informino i loro uomini di non farne parola con nessuno, pena la morte. Per quanto li riguarda, dunque, puoi stare sicuro. Naturalmente è informato anche Agrippa, che confida di ricevere presto la tua relazione per completare la grande carta dell’ecumene. Abbi cura che a Cesarea la notizia rimanga ristretta fra i tuoi più fedeli collaboratori.Come già ti scrissi, è di fondamentale importanza che tu stabilisca la posizione geografica dell’isola più lontana delle Fortunate. Infatti, poiché l’arcipelago rappresenta l’estremo confine occidentale dell’ecumene, oltre il quale non esiste altra terra che interrompa la sconfinata distesa dell’Oceano tenebroso, il meridiano che attraversa quell’isola diventerà per noi il limite geografico ultimo e servirà come riferimento per i cartografi. Conoscendo la tua propensione per la geografia non ho dubbi sul fatto che eseguirai i rilievi con la massima precisione e annoterai tutto nel modo più rigoroso. So che la mia fiducia è riposta in un uomo capace.La raccolta dei dati geografici costituisce la prima ragione del viaggio, poiché le terre dell’estremo Occidente e quelle che si estendono in direzione del Tropico sono per noi poco note e nascondono molti misteri. Più di tutte lo sono le isole disperse nell’Oceano Occidentale, che chiamano anche Gaditano o Atlantico. Per questo si rende necessario conoscerne il clima e la natura, sapere se sono abitabili e se il mare si può attraversare senza eccessivi pericoli. La distanza e la sicurezza della rotta, tanto nel viaggio di andata quanto nel ritorno verso lo Stretto, sono fattori essenziali per decidere se sia opportuno allacciare rapporti con quelle terre lontane.Insieme a queste ragioni convivono in certa misura anche gli aspetti economici e politici. I programmi di annessione delle nuove regioni rendono infatti necessario conoscere la geografia dei territori con quanta più precisione è possibile. Soltanto disponendo di tutte le informazioni potremo stabilire se sia necessaria qualche forma di controllo, quali siano i popoli con cui è opportuno allearsi o, al contrario, se sia inutile l’intervento di Roma. In merito alle Isole Fortunate la situazione assume un significato particolare. Certamente sono troppo lontane dal Mare Interno e, per tale motivo, risulta importante sapere quale interesse possano rivestire per i commerci di Cadice e di Lixo. Se la tua relazione lo farà ritenere opportuno, manterremo un contatto solo attraverso le navi di queste città.Ti confermo che la flotta inviata a pattugliare i litorali della Betica resterà di stanza a Cadice fino al mese di settembre e che potrà provvedere a ogni vostra ulteriore necessità, prima che salpiate per Lixo.Attendo una tua lettera che mi informi sulla situazione di Sala.
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- REX IUBA
- PROLOGO
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- 13
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- 15
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- 20
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- 29
- 30
- 31
- 32
- 33
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- 35
- 36
- 37
- 38
- 39
- 40
- 41
- 42
- EPILOGO
- ISOLA DI GRAN CANARIA, LUGLIO 2008
- NOTA DELL’AUTORE
- BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
- GLOSSARIO
- RINGRAZIAMENTI
- Copyright