Il gioco della vita - I. La disperazione e la grazia. Epistolario scelto (1904-1950)
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Il gioco della vita - I. La disperazione e la grazia. Epistolario scelto (1904-1950)

  1. 352 pagine
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Il gioco della vita - I. La disperazione e la grazia. Epistolario scelto (1904-1950)

Informazioni su questo libro

I grandi temi della vita, della cultura e della politica espressi dal grande scrittore tedesco attraverso il suo epistolario: per approfondire alcuni aspetti del suo pensiero, un'occasione per avvicinarlo e riscoprire lo spessore della sua filosofia della vita.

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Informazioni

Cronologia

a cura di Maria Pia Crisanaz Palin

1877

2 luglio. Hermann Hesse nasce a Calw sulla Nagold, nel Württemberg, da Johannes Hesse, cittadino russo d’origine baltica, e da Maria Gundert, già vedova Isenberg. La famiglia è fervidamente pietista, entrambi i genitori sono stati missionari in India, il loro livello culturale è notevole: in particolare il nonno Gundert, noto orientalista e profondo conoscitore delle lingue e dei dialetti dell’India, continua a tenere relazioni con studiosi di ogni paese. La componente pietista e l’amore per l’India eserciteranno un influsso determinante sulla formazione dello scrittore; le diverse origini nazionali dei familiari (la nonna materna era francese) ne faranno un cittadino del mondo, alieno da ogni forma di nazionalismo.

1881-1886

Sono gli anni del soggiorno a Basilea. Il piccolo Hermann frequenta la scuola per figli di missionari; la madre annota nel diario che il vivace temperamento del figlio la fa molto penare. Per questo motivo, per un certo periodo, egli trascorre tutta la settimana a scuola e viene a casa solo la domenica.

1889-1891

Johannes Hesse ottiene la cittadinanza tedesca per il figlio, che dal 1983 era cittadino svizzero. Hermann frequenta il ginnasio a Göppingen; nel ’91, superato a luglio il Landexamen, viene ammesso al seminario di Maulbronn, dove entra nell’autunno.

1892-1894

Nel marzo 1892 fugge dal seminario; espulso per il cattivo influsso che potrebbe esercitare sui compagni, viene mandato dai genitori a Bad Boll presso il pastore ed “esorcista” Christoph Blumhardt; qui a giugno Hermann compra una pistola e minaccia il suicidio. In seguito a questo episodio viene ricoverato nella “Casa di cura per malati di mente ed epilettici” di Stetten, dove passa mesi di disperazione che lo allontanano per sempre dalla religione della famiglia. In seguito alle sue suppliche trova ospitalità nell’ottobre presso il pastore Pfisterer a Basilea, e quindi si iscrive al ginnasio di Cannstatt. Questa volta chiede ai genitori di rientrare a casa perché non sopporta più la vita di studio. Nel giugno del 1894 va a lavorare come apprendista alla fabbrica di orologi Perrot di Calw. Da questo periodo egli comincia da solo la sua istruzione personale, approfittando della ricca biblioteca del nonno, che comprendeva tutta la poesia e la filosofia del XVIII secolo. Oltre a Goethe e a Schiller, studiati anche in seguito, legge molti contemporanei: Turgenev, Hamsun, Ibsen (per il momento apprezza Turgenev più di Dostoevskij). Sente che il difficile periodo del ’92 ha dato un’impronta decisiva alla sua personalità poetica.

1895-1898

A Tubinga lavora come apprendista libraio da Heckenbauer.

1899

Pubblica Romantische Lieder (Canti romantici), raccolta di poesie, presso Pierson a Dresda (è uscito nel 1898 anche se reca impresso l’anno 1899). A luglio, Eine Stunde hinter Mitternacht (Un’ora dopo mezzanotte), scritta nell’inverno ’98-’99 a Tubinga, viene pubblicata a Lipsia presso l’editore Diederichs, di cui aveva conosciuto la moglie. Il libro viene recensito favorevolmente da Rilke (“La parole sono come di metallo e si leggono lente e pesanti”).

1899-1903

Vive a Basilea dove lavora alla libreria Reich e dall’antiquario Wattenwyl. Frequenta un ambiente dove è viva l’attenzione all’opera di Jacob Burckhardt, il cui pessimismo storico influirà sull’opera di Hesse.

1901

Compie il primo viaggio in Italia (visita Genova, Firenze, Pisa e Venezia), dove ritornerà ancora nel 1903.

1902

Pubblica Hinterlassene Schriften und Gedichte von Hermann Lauscher, herausgegeben von H. Hesse (Scritti e poesie di H. Lauscher, pubblicati da H. Hesse, ed. Reich, Basilea); Gedichte (Poesie, ed. Grote, Berlino), dedicate alla madre che muore poco prima della pubblicazione del libro.

1904

Pubblica Peter Camenzind presso l’editore Fischer a Berlino e gli studi biografici Boccaccio e Franz von Assisi (ed. Schuster & Löffler, Berlino e Lipsia). Sposa a Basilea Maria Bernoulli, della nota famiglia di scienziati, sensibile e fine pianista.

1904-1912

Ispirandosi a Tolstoj, a Geremia Gotthelf e a tutto un movimento di fuga dalla città a sfondo morale-artistico allora abbastanza vivo in Germania, in parte anche per influsso degli ideali della moglie, Hesse si trasferisce in una semplice casa di contadini presa in affitto a Gaienhofen sull’Untersee, nel Baden. In questa fase di vita contadina a contatto della natura nascono tre figli (Bruno, Heiner, Martin) e dopo tre anni la famiglia si trasferisce in una casa nuova più confortevole: “Am Erlenloh”. Lo scrittore collabora alla rivista liberale «März» con Ludwig Thomas e Kurt Arom (1907-12) e fa amicizia con Othmar Schoeck, che musicherà una ventina delle sue poesie. Collabora a varie riviste, fra cui «Die Propyläen», «Die Rheinlande», «Simplicissimus».

1906

Pubblica Unterm Rad (Sotto la ruota), eco attenuata delle vicende di Maulbronn; negli anni successivi escono i volumi di racconti Diesseits (Da questa parte) nel 1907, Nachbarn (Vicini) nel 1908 e Umwege (Vie traverse) nel 1912; il romanzo Gertrud compare nel 1910 (la prima redazione è stata pubblicata nella Prosa aus dem Nachlaß [Prosa inedita], la seconda fu stampata nel 1909-10 sui «Verhangen und Klasing Monathshefte»).

1911

Col viaggio in India, a cui si sente spinto da un’intima esigenza, può dirsi ormai esaurito il tentativo di condurre una vita contadina-sedentaria. Parte col pittore Hans Sturzenegger durante l’estate, giunge fino a Singapore e Sumatra e rientra alla fine dell’anno. È una tappa che lo ricollega al mondo dell’infanzia e da cui nasceranno le riflessioni sulla cultura orientale che rappresentano la risposta di Hesse a una serie di interessi estremamente vivi in molti ambienti culturali dell’epoca.

1912

La famiglia si trasferisce in Svizzera nei dintorni di Berna, nella casa in cui era vissuto il pittore Albert Welti.

1913

Pubblica Aus Indien, Aufzeichnungen von einer indischen Reise (Note da un viaggio in India, schizzi di viaggio, poesie, un racconto; ed. Fischer, Berlino).

1914-1919

Pubblicazione di Roßhalde, storia del matrimonio fallito d’un artista (ed. Fischer, Berlino).
La “grande crisi morale” prodotta dalla guerra costringe lo scrittore a dare nuove basi a tutta la sua vita e al suo modo di pensare. Il 3.11.1914 rivolge dalle pagine della «Neue Zürcher Zeitung» un appello di umanità richiamandosi all’insegnamento goethiano, destando così scalpore negli ambienti nazionalisti. Dichiarato inabile al servizio militare, a cui s’era presentato come volontario, opera per tutta la durata della guerra nella “Deutsche Gefangenenfürsorge”, il servizio di assistenza ai prigionieri di guerra; pubblica nel 1916 il giornale degli internati tedeschi, la «Deutsche Internierten Zeitung»; fonda una casa editrice, il “Verlag der Bücherzentrale für deutsche Kriegsgefangene”, in cui escono 22 titoli fra il 1918 e il 1919.

1915

Knulp, Drei Geschichten aus dem Leben Knulp (Tre storie dalla vita di Knulp, romanzo edito da Fischer, Berlino), lungamente preparato da vari abbozzi pubblicati nella Prosa aus dem Nachlaß (Prosa inedita), rappresenta la conclusione d’una fase della vita e dell’opera dell’autore. La sua evoluzione lo porterà nel dopoguerra a un tipo di narrativa in cui la problematica assumerà un’importanza superiore a quella della componente estetica. Altri scritti: Am Weg (Per via, quattro racconti, pubblicato presso Reuß & Itta a Costanza); Musik des Einsamen (Musica del solitario, nuove poesie, pubblicato nella serie Salzer Taschenbücher, presso l’editore Salzer di Heilbronn).

1916

Muore il padre, il figlio Martin è gravemente malato, la moglie Mia viene ricoverata in una clinica per malattie mentali, Hesse viene salvato dal crollo nervoso grazie alle cure dello psicanalista dottor J.B. Lang, allievo di Jung, che nel corso di circa sessanta sedute (di cui le prime a Sonnmatt presso Lucerna) lo inizia alla costruzione consapevole dell’io dall’esame dell’inconscio e dei suoi miti; metodo che influirà in modo rilevante sull’opera di Hesse fino al Lupo della steppa. Gli echi più immediati si ritrovano nel Demian, che egli scrive contemporaneamente, fra il 1916 e il 1917.

1919

Termina il servizio presso il centro di assistenza ai prigionieri di guerra, e decide di restare in Svizzera. Spera che qualcosa di nuovo possa venire alla Germania dal movimento degli Spartachisti, ma non si riconcilierà mai con la Repubblica di Weimar, di cui Il lupo della steppa darà un quadro oltremodo cupo. Si trasferisce nella casa Camuzzi di Montagnola nel Canton Ticino. Ormai vive separato dalla moglie, che verrà nuovamente ricoverata in cliniche per malattie mentali. Le condizioni economiche dello scrittore sono estremamente precarie per la svalutazione del marco tedesco: vive grazie all’appoggio materiale di alcuni amici.
Pubblica Märchen (Favole scritte fra il 1913 e il 1917, ed. Fischer, Berlino) e Demian, sotto lo pseudonimo di Emil Sinclair (da Isaac von Sinclair, amico di Hölderlin); a fine ottobre restituisce il premio Fontane per scrittori esordienti, assegnato al romanzo. Sempre in questo periodo esce anonimo Zarathustras Wiederkehr. Ein Wort and die deutsche Jugend von einem Deutschen...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Introduzione di Carlo Vittone
  4. IL GIOCO DELLA VITA. La disperazione e la grazia
  5. Nota dell’autore
  6. Nota
  7. Al barone Alexander von Bernus, Stift Neuburg presso Heidelberg, 1904
  8. Al barone Alexander von Bernus, Stift Neuburg presso Heidelberg, 1904
  9. A Wilhelm Einsle, 1912
  10. A Hans Sturzenegger, Bel Air, Sciaffusa, 1916
  11. A Kurt Wolff, Lipsia, 1916
  12. A Kurt Wolff, Lipsia, 1917
  13. A Samuel Fischer, Berlino, 1919
  14. Cartolina a Kurt Wolff, 1925
  15. A Oskar Loerke, Berlino, 1927
  16. A Oskar Loerke, Berlino, 1927
  17. A Ninon Hesse, 1928
  18. A Emmy Ball-Hennings, 1928
  19. Destinatario sconosciuto, 1928
  20. Destinatario sconosciuto, 1929
  21. A Oskar Loerke, Berlino, 1929
  22. Al signor T.G.M., Glatz, 1929
  23. Allo studente H.S., Troppau, 1930
  24. Alla signorina G.D., studentessa di filosofia, Friburgo i.B., 1930
  25. Alla signorina G.D., studentessa di filosofia, Duisburg, 1930
  26. A un lettore, 1930
  27. Alla signorina M.W., 1930
  28. Al signor St. B., Naumburg, 1930
  29. Al signor B.B., Solingen, 1930 (?)
  30. A Hans Carossa, 1930
  31. A Wilhelm Kunze, Norimberga, 1930
  32. A un giovane che cerca qualcosa di simile a un “capo”, 1930
  33. Al signor F. v. W., Waldenburg, 1930 circa
  34. A un lettore alla ricerca di consigli, 1930-1931 circa
  35. A Thomas Mann, 1931
  36. Alla signora Mia Engel, Stoccarda-Degerloch, 1931
  37. Al signor dottor P. Sch., Deutsch-Nettkow, 1931
  38. Al signor R.B., 1931
  39. A Emmy Ball-Hennings, 1931
  40. A un giovane, 1931
  41. A Thomas Mann, Monaco, 1931
  42. Al signor F. Abel, temporaneamente a Zurigo, 1931
  43. Alla signora R. v. d. O., Hannover, 1932
  44. A Thomas Mann, 1932
  45. A un giovane in Germania, 1932
  46. Alla madre di un giovane suicida, 1932
  47. Al dottor Paul Schottky, Berlino-Zehlendorf, 1932
  48. Da una lettera al figlio Heiner, 1932
  49. Al signor P. A. Riebe, Charlottenburg, 1931 o 1932
  50. A Georg Winter, redazione della «Kolonne», Dresda, 1932
  51. Alla signorina E. K., Liebstadt, 1932
  52. A un giovane problematico, 1932
  53. Al signor F. Abel, Tubinga, 1932
  54. Al dottor M. A. Jordan, 1932
  55. A un adolescente, 1932
  56. Alla signora E. L., Stoccarda, 1932
  57. Al signor Adolf B., Berlino, 1932 circa
  58. Al signor A. St., Jugendburg Freusburg, Sauerland, 1932 circa
  59. A Gottfried Bermann, Chantarella, St. Moritz, 1933
  60. Alla Casa editrice S. Fischer, Berlino, 1933
  61. Al signor H. Sch., Pole, Lusazia superiore, 1933
  62. Al signor M. K., Düsseldorf, 1933
  63. A Carlo Isenberg, Stoccarda, 1933
  64. Alla signorina Anni Rebenwurzel, Colonia, 1933
  65. A uno studente di Potsdam, 1933
  66. A Ernst Rogasch, Colonia-Nippes, 1933
  67. Alla redazione dello «Eckart», Berlino, 1933 (?)
  68. A Rudolf Jakob Humm, Zurigo, 1933
  69. A Thomas Mann, 1933
  70. A Thomas Mann, 1933
  71. A Thomas Mann, 1933
  72. A Adolf B., Rotenburg (Hannover), 1933
  73. Alla signora Br., insegnante precaria, temporaneamente a Lugano, 1933
  74. A Josef Englert, Fiesole, 1933
  75. A Thomas Mann, 1933
  76. Al signor A. H., Pforzheim, 1933 circa
  77. Alla signora Berta Markwalder, Baden, 1933 o 1934
  78. A Wilhelm Gundert, Tokio, 1934
  79. Al signor S., Hohenberg in Sassonia, 1934
  80. Alla signora Johanna G., Cernauti, 1934
  81. A uno studente di teologia, 1934
  82. A Max Machhausen, Colonia-Ehrenfeld, 1934
  83. Al dottor M. Sp., Charlottenburg, 1934
  84. Alla Presidenza del PEN-Club di Londra, 1934
  85. A Otto Basler, Burg (Aargau), 1934
  86. Al signor H. L., Wiesbaden-Biebrich, 1934
  87. Al professor Toshihiki Katayama, Tokio, 1934
  88. Al dottor Wilhelm Stämpfli, Berna, 1934
  89. Al dottor C. G. Jung, Küsnacht, 1934
  90. Al signor A. B., Gottinga, 1934
  91. Al signor M. P., 1934
  92. Al professor C. Brinkmann, Heidelberg, 1934
  93. Alla Casa editrice Philipp Reclam junior, Lipsia, 1934
  94. Al signor H. M., Breslau, 1934
  95. A un redattore svizzero, 1935
  96. A una lettrice di Stoccarda, 1935
  97. Al vicario D. Z., Fehrbellin, 1935
  98. A una istituzione tedesca, 1935
  99. A Stefan Zweig, 1935
  100. Al signor E. K., Andelfingen, 1935
  101. Al professor J. W. Hauer, Tubinga, 1935
  102. Al signor J. F., Colonia, 1935
  103. Al dottor J. L., Zurigo, 1935
  104. A Thomas Mann, Küsnacht-Zurigo, 1935
  105. Al signor H. M., Coblenza, 1935
  106. A R. J. Humm, Zurigo, 1935
  107. A Thomas Mann, Küsnacht-Zurigo, 1936
  108. Alla Casa editrice S. Fischer, Berlino, 1936
  109. Al dottor Eduard Korrodi, Zurigo, 1936
  110. A Thomas Mann, Küsnacht, 1936
  111. Alla signorina H. B., Wolfratshausen, 1936
  112. A Georg Reinhart, Winterthur, 1937
  113. Al signor P. U. W., Praga, 1937
  114. Al professor Arthur Stoll, Basilea, 1937
  115. A un giovane parente, 1937
  116. Al signor C. S., Mährisch-Ostrau, 1937
  117. Lettera a uno scrittore emigrato, 1937
  118. Al conte Wiser, Bad Eilsen, 1937
  119. A Robert Mächler, Berna, 1937
  120. A un gruppo di giovani di Berlino, 1937
  121. Alla signora H. R., Norrköping, 1938
  122. Al signor Fr. A., Basilea, 1938
  123. Al signor F. L., Zurigo, 1938
  124. A R. J. Humm, Zurigo, 1938
  125. A Oskar Laske, Vienna, 1938
  126. Al dottor Herbert Steiner, Zurigo, 1938
  127. A uno studioso tedesco, 1938
  128. Al signor H. B. di Amburgo, temporaneamente a Londra, 1939
  129. A Oskar Loerke, Berlino, 1939
  130. Alla signora A. B., Zurigo, 1939
  131. A Kuno Fiedler, St. Antönien, 1939
  132. A Kuno Fiedler, St. Antönien, 1940
  133. A Kuno Fiedler, St. Antönien, 1940
  134. Lettera consolatoria durante la guerra, 1940
  135. Al signor G. G., Copenaghen, 1940
  136. Alla signora G. S., Berna, 1940
  137. Al signor G. G., Copenaghen, 1940 (?)
  138. Al signor W., Stoccolma, 1941
  139. A Peter Suhrkamp, (Berlino?), 1941
  140. Al dottor H. M., Burgdorf, 1941
  141. Al signor L. M., Cannstatt, 1941 (?)
  142. Ad Alfred Kubin, Wernstein am Inn, 1942
  143. A un amico, 1943
  144. Al signor G. G., Copenaghen, 1943
  145. A un giovane, 1943
  146. Al professor Robert Faesi, Zurigo, 1943
  147. Al professor Emil Staiger, Zurigo, 1944
  148. A Otto Engel, Stoccarda-Degerloch, 1944
  149. A Rolf v. Hoerschelmann, Feldafing, 1944
  150. A un amico, 1944
  151. Alla signorina Charlotte Petersen, Dillenburg (Assia), 1944
  152. Al professor K. Kerényi, Ascona, 1944
  153. A una lettrice, 1945
  154. Al padre di un suicida, 1945
  155. Alla dottoressa Paula Philippson, Basilea, 1945
  156. Al dottor O. E., Stoccarda, 1945
  157. Alla signora Lise Isenberg, Korntal presso Stoccarda, 1945
  158. Al vescovo Th. Wurm, Stoccarda, 1945
  159. Al «Südkurier», Costanza, 1945
  160. A Thomas Mann, Pacific Palisades, California, 1945
  161. Al dottor O. E., Stoccarda, 1946
  162. A Wilhelm Schussen, Tubinga, 1946
  163. A un prigioniero di guerra in Francia, 1946
  164. Al signor S. P., Innsbruck, 1946
  165. Alla dottoressa Paula Philippson, Basilea, 1946
  166. Al signor L. E., Wietze, 1946
  167. A un correttore di bozze, 1946
  168. Ad Anni Carlsson, Stoccolma, 1946
  169. Al professor Ernst Beutler, Francoforte sul Meno, 1947
  170. Da una lettera a un destinatario non più identificabile, 1947
  171. All’Associazione Heinrich Heine, 1947
  172. A Georg Schwerdt, Augusta, 1947
  173. A una signora che ha problemi di cuore, 1947
  174. A Richard Benz, Heidelberg, 1947
  175. Al signor dottor P. E., Dresda, 1947
  176. A una lettrice del Gioco delle perle di vetro, 1947
  177. Al signor H. D., Tubinga, 1947
  178. A Thomas Mann, 1947
  179. Al poeta Lajser Ajchenrand, senza data
  180. A Thomas Mann, 1947
  181. A una giovane ragazza, 1947
  182. Al signor J. H., Hannover, 1948
  183. A Thomas Mann, Pacific Palisades, California, 1948
  184. A Wilhelm Speyer, U.S.A., 1948
  185. A un amico, 1948
  186. Ad alcuni ex studenti del professor Ernst Bertram, 1948
  187. Al signor H. D., Monaco, 1948
  188. Al signor W. S., Riehen-Basilea, 1948
  189. Destinatario non più identificabile, 1948
  190. A un religioso, 1948
  191. A una lettrice in Sassonia, 1948
  192. Alla signora Annemarie Schütt, Cassina d’Agno, 1948
  193. Per il fratello di Klabund, 1948
  194. A un giovane artista, 1949
  195. Al signor V., 1949
  196. Risposta a uno studente tedesco, 1949
  197. Ad Alfred Henning, Weimar, 1949
  198. All’Accademia di Svezia, Stoccolma, 1949
  199. A un professore in America, 1949
  200. A Otto Basler, Burg (Aargau), 1949
  201. Appunti dell’estate 1949
  202. Al signor Z., 1949
  203. Al signor K. St., Blecher presso Düsseldorf, 1949
  204. Al signor K. K., in C., 1949
  205. Al signor A. Sch., Geislingen, 1949
  206. Al «Dagens Nyheter», Stoccolma, 1949
  207. A Martin Buber, 1949
  208. Alla signora Fr., 1949
  209. Al signor J. S., Lienham (Svezia), 1949
  210. A uno studente di Bonn, 1949-1950
  211. A Theodor Heuss, Bad Godesberg, 1949-1950
  212. Al vescovo dottor Wurm, Stoccarda, 1949-1950
  213. A Siegfried Unseld, Tubinga, 1949-1950
  214. A un filologo ottantenne, 1949-1950
  215. A un compagno di scuola svevo, 1949-1950
  216. Al professor Heinrich Hermelink, Monaco, 1949
  217. Cronologia a cura di Maria Pia Crisanaz Palin
  218. Copyright