Gol! - 9. Il grande ritorno

Luigi Garlando, Stefano Turconi

• Editore: EDIZIONI PIEMME
• Anno: 2014
• Print ISBN: 9788838474354
• eBook ISBN: 9788858511749

Mancano poche partite alla fine del campionato regionale e il risultato è incerto: i Leoncini di Brescia sono in testa e i Cipo-K sono solo terzi in classifica. Tommi e i suoi possono ancora vincere, ma tutto sembra andare storto: Loris e Vlado sono sempre più prepotenti e la squadra dei 10&Lodi va alla grande... Chi la spunterà?

1

PUNIZIONI ALLA PIRLO

Lucia, la mamma di Tommi, ha appena terminato il suo giro. Ha consegnato la posta nel quartiere, ha parcheggiato la bici in cortile, e ora sta aspettando l’ascensore.

Ci ripensa. È così allegra e piena di energia che ha deciso di salire a piedi, di corsa, saltando gli scalini a due a due.

Il portinaio Alvaro, che sta scendendo con una scopa in mano, si fa da parte. Poi sorride sorpreso: – Sei in gran forma, Lucia!

– È la primavera! – risponde la mamma di Tommi.

In effetti è una splendida giornata di marzo, l’inverno si è portato via i suoi pomeriggi grigi e piovosi, in cielo giocano le rondini.

Con la bella stagione, oltre al calore del sole, torna il campionato di calcio delle Cipolline. Nel girone di ritorno la squadra di Gaston Champignon dovrà rimontare tre punti ai Diavoli Rossi e uno alla Dinamo Blu, ma ora che Tommi è tornato in squadra tutto è possibile.

Lo vedi il capitano nella sua camera? Sta ripetendo la lezione di storia con la pallina di gomma tra i piedi. Parla sottovoce e intanto cammina, dribblando tutto ciò che incrocia: scatole, ciabatte, tavolino…

Ora prende il cestino della carta straccia e lo sistema al centro della stanza. Tra sé e il cestino piazza una sedia, poi si allontana di un paio di metri, studia la distanza per calibrare bene la forza del tiro, colpisce la palla nella parte inferiore, con la punta del piede che “scava” il pavimento: un cucchiaio alla Francesco Totti.

La pallina di gomma si impenna, scavalca la sedia e, con una dolce parabola, finisce nel cestino della carta.

Tommi esulta con il pollice in bocca, come fa il capitano della Roma per dedicare un gol ai suoi figli.

Se avesse imparato la lezione di storia come ha imparato a fare il cucchiaio, Tommi prenderebbe i voti di Dante, il cervellone…

Sulla porta della camera spunta Donato, che ha in mano il modellino di una nave.

– Ti basta il dito o vuoi che ti porti il biberon con il latte? – chiede il papà di Tommi.

– Spiritoso… – ridacchia il capitano, togliendosi immediatamente il dito dalla bocca. – Stavo festeggiando alla Totti. Hai visto che numero? Ho centrato il cestino al primo colpo!

– Sono qui proprio per questo – risponde papà Donato. – Ho iniziato a costruire uno splendido incrociatore tedesco del 1942, pezzo difficilissimo, riservato ai fuoriclasse del modellismo. Come vedi, sono già a buon punto. Motivo per cui volevo pregarti di tenere la tua pallina di gomma lontano dal mio cantiere e di non portare in casa cani, gatti, aquile, elefanti, squali, giaguari o dromedari. Ci siamo capiti?

Proprio nell’attimo in cui Tommi sta per rispondere, Lucia, entrata in casa di corsa, salta sulle spalle del marito urlando: – È primavera, ragazzi!

Donato, d’istinto, afferra le gambe della moglie per portarla a cavalluccio.

Naturalmente l’incrociatore finisce a terra e si sbriciola in mille pezzi.

Tommi scoppia a ridere, mentre Lucia, imbarazzata, si mette una mano sulla bocca: – Scusa…

Donato, sconsolato, si inginocchia per raccogliere i pezzi della nave.

Il capitano delle Cipolline gli dà una mano e intanto gli sussurra: – Papà, forse gli elefanti e i giaguari sono meno pericolosi della mamma…

Gaston Champignon, con l’aiuto del padre di Becan, sta scaricando dal camioncino alcune casse di fiori appena comprate al mercato. Le portano direttamente nella cucina del ristorante Petali in pentola.

Il cuoco posa una cassa sul tavolo, poi si ferma immobile con una mano sul petto e una smorfia di dolore. La mamma di Becan, che sta lavorando ai fornelli, se ne accorge. – Gaston, si sente bene?

– Ho sentito una fitta proprio qui. Mi è successo anche l’altro giorno… – risponde Champignon lisciandosi il baffo sinistro, quello delle preoccupazioni.

– Allora deve andare subito dal dottore – consiglia la mamma di Becan. – E non faccia troppi sforzi. Ci penserà Elvis a portare dentro le casse.

Il cuoco sorride. – Cara Anna, questi sono i primi regali della vecchiaia che si avvicina! Comincio a scricchiolare come una porta antica… Sono sicuro che si tratta solo di un dolorino passeggero. Mi è già passato. Ma dopo l’allenamento andrò comunque dal dottore.

Dalla concentrazione e dall’impegno che ci mettono le Cipolline negli esercizi di ginnastica, puoi capire che il girone di ritorno è alle porte. Domenica si ricomincerà contro il Real Baby.

E, come sempre quando c’è da affrontare il Gatto, gli attaccanti si allenano nei tiri di precisione, perché fare gol a quel portiere è veramente difficile.

Con lo spago Gaston Champignon ha legato alla traversa due pentolini di latta, un mestolo di rame e quattro posate che pendono all’incrocio dei pali della porta di Spillo. – Forza, attaccanti, fate suonare questo metallo! – esclama il cuoco-allenatore.

Becan, Joao, Pavel, Igor, Dante e Tommi si sono disposti al limite dell’area con la palla al piede e, uno dopo l’altro, cominciano a bombardare il loro portiere. Il tiro di Becan finisce alto, quello di Joao è centrale e Spillo lo blocca, quello di Pavel sbatte sul palo. Sono troppo alti anche i tiri di Igor e Dante; il destro di Tommi è potente ma il portiere lo respinge di pugno.

– Non ho sentito musica, ragazzi! – commenta Gaston Champignon.

– Mister, – scherza Spillo, rimettendosi a posto il cappellino – se vuole ascoltare della musica, mi sa che deve chiamare Ciro con la chitarra…

Gli attaccanti corrono a recuperare i loro palloni.

Mentre tornano al limite dell’area, si mettono d’accordo: – Dobbiamo fargliela pagare a quello sbruffone di Spillo…

Le Cipolline spostano le sagome di legno con le ruote al limite dell’area. È la barriera che serve per esercitarsi sui calci di punizione.

Spillo resta in porta e i ragazzi calciano in tutti i modi: da destra e da sinistra, di potenza verso la metà della porta coperta dal portiere e di precisione, aggirando la barriera con tiri a effetto.

A un certo punto, Champignon fischia e ordina a Ciro di mettersi di fianco alle sagome di cartone, poi spiega: – Ora studieremo una punizione speciale. Contro un portiere bravo come il Gatto non sarà facile segnare. Dovremo coglierlo di sorpresa e con questo schema forse potremo riuscirci. Lo chiameremo “schema Ciro”.

Provato e riprovato lo schema Ciro, il cuoco-allenatore manda tutti sotto le docce. In campo resta solo Joao, che raduna un po’ di palloni fuori dall’area e sistema la barriera con le ruote.

– Cosa fai? – gli chiede incuriosito Tommi prima di rientrare nello spogliatoio.

– Mi fermo un po’ a provare la punizione alla Pirlo – spiega il brasiliano.

– Andrea Pirlo il giocatore del Milan? – domanda il capitano.

– Sì – conferma Joao. – Tira delle punizioni micidiali. I portieri pensano sempre che lui calci a effetto e si spostano verso il palo coperto dalla barriera. E invece la palla viaggia dritta, velocissima, ondeggiando nell’aria come un palloncino sgonfio. Per il portiere è quasi impossibile fermarla.

– Mi sa che è difficilissimo imparare una punizione del genere – commenta Tommi.

– Già – concorda Joao. – In un’intervista alla televisione Pirlo ha raccontato che si è esercitato per mesi e mesi prima di riuscire a calciare così. Il segreto è il modo con cui si colpisce la palla. Voglio esercitarmi anch’io alla fine di ogni allenamento. Prima o poi imparerò.

Tommi osserva il compagno di squadra che mette a terra il pallone con molta cura, poi si allontana per la rincorsa.

Il vecchio parroco impiega qualche secondo per capire come mai abbia in braccio un pallone invece del vaso che ora è per terra, in mille pezzi.

Joao si gratta la testa: – Sono sicuro che a Pirlo una cosa del genere non è mai successa…

Egle bacia la mamma e scende dall’auto.

È qui che ha appuntamento, nella piazza della stazione di Lambrate.

Carina, vero?

Un giubbottino di jeans bianco, un golf di cotone rosa, come il nastro che le raccoglie i capelli. Anche i colori allegri della ballerina annunciano lo sbocciare della primavera.

Egle saluta la Cipollina che lo sta aspettando.

Pensi che sia Tommi? Sbagliato!

Ciro si mette a tracolla la chitarra e si incammina lungo via Pacini.

– Hai detto qualcosa a Tommi? – domanda alla ballerina.

– No, Tommi non deve sapere niente – risponde Egle.

2

ME LO FATE
UN CROSS
DECENTE?

Tommi appoggia il piede sul predellino della Cipo-line sorridendo. Puoi immaginare benissimo le sue emozioni.

È dal campionato scorso che non saliva a bordo dell’autobus che porta in trasferta le Cipolline come membro della squadra. C’è salito come tifoso durante il girone d’andata, ma non è la stessa cosa. Piano piano tutte le cose stanno tornando al loro posto. Il capitano è di nuovo un giocatore di Gaston Champignon a tutti gli effetti.

Tommi si accomoda sul solito sedile accanto al finestrino e aspetta Egle, che però gli spiega: – Vado in fondo a cantare con Ciro, che ha portato la chitarra.

Accanto a Tommi si siede Dante, con in mano il calendario delle partite.

– Guarda, – dice il numero 10 – ho studiato una tabella per il girone di ritorno, cioè i punti che dobbiamo fare per superare Dinamo Blu e Diavoli Rossi e arrivare in finale.

Tommi osserva il foglio e domanda: – Oggi possiamo ...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Il grande ritorno
• La Prima Metà Del Campionato Era Andata Così:
• 1. Punizioni alla Pirlo
• 2. Me lo fate un cross decente?
• 3. Felice come un aeroplano
• 4. Un bacio di rigore
• 5. Una Elvira per due gemelli
• 6. Un Loris senza il codino
• 7. La lezione di Champignon
• 8. Dalla gioia alla paura
• 9. Una suora stopper
• 10. Schema pallavolo
• 11. Battila tu, Joao
• 12. Gli Skeletron!
• Diritto di giocare a calcio… divertendosi!
• Chi Sono Le Cipolline?
• Chi è Luigi Garlando?
• Chi è Stefano Turconi?
• Luigi Garlando
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