Gol! - 11. Intervista con il campione
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Gol! - 11. Intervista con il campione

  1. 152 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Gol! - 11. Intervista con il campione

Informazioni su questo libro

Le Cipolline sono riuscite a battere l'Accademia Blu nella finalissima di campionato! Per festeggiare, Tommi e i suoi amici sono arrivati a Roma, dove disputeranno il Torneo delle Regioni. Lino è al colmo della gioia: è riuscito a intervistare niente meno che Francesco Totti, e forse riuscirà a vedere pubblicato il suo articolo!

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Informazioni

Print ISBN
9788856601824
eBook ISBN
9788858511763

1

NEL GIRONE
DI MIMMO

Sabato.
Noti niente di particolare sulla fiancata della Cipo-line?
Guarda bene…
Lo scudetto, certo!
Uno scudetto bianco con una croce rossa nel mezzo, come nello stemma della città di Milano. Sara e Lara, le artiste della squadra, lo hanno disegnato sul pullman dopo il trionfo delle Cipolline nella finalissima del campionato. Il prossimo anno la squadra di Gaston Champignon giocherà con uno scudetto del genere sulle maglie. E magari con un secondo, ancora più prestigioso…
Infatti, grazie alla vittoria nel campionato milanese, le Cipolline sono state invitate al Torneo delle Regioni che si terrà a Roma e al quale parteciperanno i rappresentanti di tutte le regioni italiane. Venti squadre che hanno vinto il campionato nelle rispettive città. Una piccola Coppa dei Campioni per squadre a sette giocatori.
È per questo motivo che la Cipo-line, pilotata da Augusto, sfreccia sull’autostrada col suo carico di Cipolline e di allegria…
Oltre alla squadra, che si è raccolta come sempre in fondo al pullman, partecipano alla trasferta quasi tutti i genitori, la signora Sofia, lo scheletro Aiuto, il giornalista Lino, pronto a prendere foto e appunti per l’edizione speciale del GiornaLino, ed Egle, seduta naturalmente accanto al capitano.
– Non ti sembra che Augusto vada un po’ troppo veloce? – chiede Tommi, osservando la città di Firenze, in lontananza.
– Forse ti sembra così perché stiamo andando in discesa – risponde la ballerina.
– O forse ho solo paura che la trasferta finisca troppo in fretta, perché quando torniamo da Roma devi partire per la Cina… – ribatte il capitano.
Egle gli sorride, dolcissima.
Superata Firenze, Augusto mette la freccia ed entra in un’area di parcheggio. È l’ora di pranzo.
Mentre i genitori apparecchiano i tavolini da campeggio ed estraggono dal pullman le ceste e le borse-frigo con i panini, la frutta e i dolci preparati da Gaston Champignon, il cuoco-allenatore raduna le Cipolline, che indossano la tuta bianca da trasferta.
– Il viaggio è lungo, – spiega Champignon – meglio sciogliere un po’ i muscoli delle gambe con qualche esercizio di stretching. Ricordiamoci che domani saremo già in campo per la prima partita.
Tommi piega il busto in avanti, afferra la caviglia destra con le mani e resta in quella posizione per alcuni secondi, evitando di piegare il ginocchio, poi esegue lo stesso esercizio con la gamba sinistra.
Le Cipolline, sparpagliate davanti a lui, lo imitano e ripetono tutti gli esercizi.
– Bene così! – esclama Gaston Champignon. – Ora mettetevi tutti in fila davanti a me.
L’allenatore lancia il pallone e ciascuno lo restituisce al volo, prima di rimettersi in fondo alla fila.
Un mini allenamento-sprint, utile per sciogliere gambe e piedi.
– Ora andate a lavarvi le mani e mettiamoci a tavola – ordina Gaston Champignon.
Spillo si massaggia il pancione: – Non vedo l’ora… A me lo stretching mette sempre una fame!
– Vorrei sapere cosa non ti fa venire fame – commenta Sara.
Quando il pullman lascia la piazzola e si rimette in autostrada per l’ultimo tratto di viaggio, Gaston Champignon prende il microfono e pone la domanda a sorpresa, che resterà in sospeso per tutta la vacanza romana. Una domanda che sulla Cipo-line esplode come un fuoco d’artificio e lascia tutti i ragazzi a bocca aperta: – Cipolline, nella prossima stagione vogliamo provare a disputare un campionato a undici?
I ragazzi sono presi in contropiede e nessuno sa cosa dire.
– Abbiamo disputato due campionati a sette e abbiamo imparato tante cose – continua allora Champignon. – Il calcio a undici giocatori sarebbe un’esperienza nuova e le esperienze nuove insegnano sempre qualcosa.
– Però a sette siamo sicuri di essere bravi, anzi i migliori – replica Spillo. – Chi ci dice che a undici sarebbe lo stesso? Magari non vinceremmo più una partita.
– Ti sei già dimenticato il nostro motto? – lo rimprovera Dante. – Chi si diverte non perde, mai! A sette o a undici staremmo insieme e ci divertiremmo comunque.
Gaston Champignon si liscia il baffo destro: la risposta del suo numero 10 gli è proprio piaciuta.
– Vi è sfuggito un piccolo particolare – interviene Sara. – Noi siamo in dieci. E anche se non sono un genio della matematica, non mi pare che in dieci si possa formare una squadra di undici giocatori…
– Questo non è un grosso problema – ribatte Tommi. – I giocatori si trovano. Achille, per esempio, entrerebbe volentieri in squadra e sono sicuro che anche Saverio lascerebbe l’Inter per giocare con noi a undici.
– Magari qualche Rosa Shocking avrebbe voglia di unirsi a noi – ipotizza Lara.
– Io ve lo dico subito – annuncia Joao. – Preferisco il calcio a sette. Nei campi grandi le ali corrono come cavalli e, quando arrivano a tirare in porta, hanno la lingua fuori… Molto meglio il campetto dell’oratorio. Con due passi arrivo in porta e faccio gol! Io più tiro in porta, più mi diverto.
– Ma non puoi passare la vita all’oratorio! – ribatte Becan. – Il calcio vero è quello sul campo grande. A San Siro o all’Olimpico mica giocano a sette! Prima o poi dobbiamo provarci. Anch’io sono un’ala, ma un’ala non può fare solo dribbling e tiri, deve avere anche forza e resistenza.
Gaston Champignon riprende in mano il microfono: – Un momento ragazzi. Non dovete decidere subito. Facciamo così: vi lascio tutta la settimana per pensarci. Discutete tra voi, parlatene e riflettete bene. Durante il viaggio di ritorno, passerò con una pentola, come abbiamo fatto quando abbiamo accettato Loris in squadra, e ognuno ci metterà dentro un foglietto con il suo voto. Deciderà la maggioranza se il nostro prossimo campionato sarà a sette o a undici. D’accordo? E ora musica, signori!
Il cuoco-allenatore alza il volume dell’autoradio e scambia un “Cipo-ok” con Augusto, che ha in testa il berretto d’autista bianco con la cipollina gialla.
Nell’ultimo tratto di viaggio, in fondo al pullman non si parla d’altro. Le Cipolline discutono appassionatamente di calcio a sette e calcio a undici. Ognuno dice la sua, le voci si accavallano. Nessuno si è accorto che il pullman è entrato in città, finché Dante, col naso incollato al finestrino, spalanca gli occhi davanti alla sagoma del Colosseo e annuncia: – Ehi, ragazzi! Siamo a Roma!
L’albergo che ospita le Cipolline si trova proprio nella zona dei Fori Imperiali, una delle parti più interessanti dal punto di vista archeologico.
L’albergo si chiama Hotel dei Fori. Il nome non entusiasma per nulla Spillo, che entrando col borsone in spalla commenta: – Preferivo dormire all’Hotel Saracinesca o all’Hotel Barriera. I fori portano male a un portiere…
Dante invece è incantato dalla vista che si gode dalla finestra della sua camera. Osserva i ruderi che emergono dagli scavi ed esclama: – Sembra di affacciarsi sull’antica Roma! Non è meraviglioso?
Spillo, che divide la stanza col numero 10, dà un’occhiata e non ci trova nulla di particolarmente esaltante: – Io preferivo affacciarmi su una pasticceria. Il viaggio mi ha messo una fame…
Egle, Sara e Lara occupano una delle due stanze a tre letti. Nell’altra si piazzano Tommi, Joao e Lino. Becan, Ciro, Pavel e Igor si dividono la camera con i due letti a castello.
Le Cipolline disfano i bagagli, sistemano le loro cose e si riposano un po’. L’appuntamento è nella hall per le cinque del pomeriggio, quando Augusto porterà tutti al sorteggio del Torneo delle Regioni.
Poco dopo le 16,30 suona il telefono nella stanza delle ragazze. Risponde Sara, che poi riattacca e spiega alla gemella: – Era Ciro. Ha detto che il sorteggio è stato spostato dopo cena e che Champignon ha organizzato un allenamento nella piscina dell’albergo. Dobbiamo scendere subito in costume e accappatoio.
– Bellissimo! – esclama Egle. – Anch’io mi allenerò con voi in acqua!
Dopo dieci minuti le tre ragazze scendono nella hall dell’albergo e si ritrovano davanti le altre Cipolline vestite con l’elegantissima tuta da trasferta.
Dante scoppia a ridere: – Pensate di venire così al sorteggio?
– Guardate che non è un torneo di pallanuoto… – ridacchia Tommi.
Sara, per nulla divertita, punta il dito contro Ciro: – È stato lui a dirci di scendere in accappatoio!
Ciro-Ciraffa allarga le braccia: – Ho capito tutto… È stato mio cugino Mimmo.
Il jolly delle Cipolline si guarda attorno, poi fa un gesto con la mano verso una colonna e ordina: – Vieni subito qui!
Dalla colonna sbuca un ragazzino con una montagna di riccioli neri e un sorriso furbo.
– Vi presento mio cugino Mimmo, – spiega Ciro – numero 10 del Turchino Napoli, che partecipa al Torneo delle Regioni. Oltre al dribbling, la sua grande specialità è imitare le voci…
Images
– E come avete visto – esclama Mimmo – quella di mio cugino Ciro la imito alla perfezione!
Le Cipolline scoppiano a ridere. Egle e le gemelle, in accappatoio, cuffia e ciabatte in mezzo alla hall, osservate da tutti i clienti, hanno un’espressione molto meno divertita…
Il sorteggio del torneo si svolge regolarmente alle cinque del pomeriggio.
Dopo aver dato il benvenuto a tutte le squadre, riunite nel salone di un palazzo elegante nel centro di Roma, il presidente dell’organizzazione spiega la formula del torneo: – Le venti squadre, che rappresentano le venti regioni d’Italia, verranno raggruppate ora in quattro gironi da cinque squadre. Le prime classificate di ogni girone si qualificheranno per le semifinali e le vincenti disputeranno poi la finalissima.
– Quindi almeno quattro partite le giochiamo di sicuro – commenta Becan.
– Sì, ma io voglio giocarne sei e arrivare in finale – risponde Sara.
Viene chiamata sul palco una ragazza, che dovrà pescare i nomi delle squadre da una boccia di vetro. È molto carina. Donato la applaude con troppo entusiasmo, tanto che Lucia gli lancia un’occhiataccia…
Le Cipolline finiscono nel girone B insieme ai Foligno Boys (Umbria), ai Talenti di Torino (Piemonte), agli Scalini di Verona (Veneto) e al Turchino Napoli (Campania).
– Siamo nello stesso girone! – esclama Mimmo.
– E questa volta lo scherzetto te lo faremo noi… – ribattono in coro Sara e Lara.

2

IL GOL
DEL
GLADIATORE

Domenica.
Dante si alza dal letto, si affaccia alla finestra, osserva le pietre degli scavi che hanno attraversato secoli di storia e sorride felice. Si sente l’imperatore di Roma.
– Svegliati, pigrone! – urla il numero 10 a Spillo. – Non perdiamo tempo! Andiamo alla scoperta di questa meravigliosa città!
Il portiere delle Cipolline nasconde la testa sotto il cuscino e da lì borbotta il suo lamento: – Lasciami in pace! Ho bisogno di dormire ancora un po’. Oggi pomeriggio abbiamo la prima partita del torneo, non dobbiam...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Intervista con il campione
  3. 1. Nel girone di Mimmo
  4. 2. Il gol del gladiatore
  5. 3. Un desiderio nella fontana
  6. 4. Tutta colpa di quattro canguri
  7. 5. Un sogno contro la traversa
  8. 6. Un cucchiaio tutto per noi!
  9. 7. Una giornata al mare
  10. 8. Che paura, Rombo di Tuono!
  11. 9. Con la fascia di Totti
  12. 10. Il guanciale non è un cuscino
  13. 11. Sette o undici?
  14. 12. Un tiro sbagliato
  15. Diritto di giocare a calcio… divertendosi!
  16. Chi sono le Cipolline?
  17. Chi è Luigi Garlando?
  18. Chi è Stefano Turconi?
  19. Luigi Garlando
  20. Copyright