Il quarto segreto di Fatima
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Il quarto segreto di Fatima

  1. 244 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il quarto segreto di Fatima

Informazioni su questo libro

'Il 13 maggio del 2000 il Vaticano svela al mondo il Terzo segreto di Fatima: la visione di un vescovo vestito di bianco che sale in mezzo ai cadaveri verso una croce, ai piedi della quale è ucciso da alcuni soldati. Il contenuto dell'attesa rivelazione, interpretata come profezia dell'attentato subito da papa Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1981, genera tuttavia perplessità e dubbi in parte dei fedeli e degli osservatori. Per quale motivo tenere nascosto per tanto tempo un messaggio legato a un evento già accaduto? E come spiegare il silenzio e l'isolamento imposti a suor Lucia fin dal 1960? Si fa strada, nelle pagine di articoli e pubblicazioni, l'ipotesi che una parte del segreto, la parte principale, non sia stata resa pubblica perché troppo sconvolgente. In questo appassionante saggio di inchiesta, Antonio Socci ripercorre le dichiarazioni, i testi, le contraddizioni legati a una delle vicende più misteriose del Ventesimo secolo e propone la sua ipotesi sul ''quarto'' segreto di Fatima.'

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2012
Print ISBN
9788817022279
eBook ISBN
9788858637517
Categoria
Religione

Dedica

A Sua Santità Benedetto XVI


A Yusriani (15 anni), Theresia (16 anni) e Alvita (19 anni), giovani cristiane, sgozzate e decapitate a colpi di machete a causa della loro fede in Gesù1


Ad Angela Pia, praticamente coautrice morale del libro per le sue preghiere
Ringrazio la professoressa Mariagrazia Russo per la sua preziosa perizia sul testo del Terzo segreto che pubblico in Appendice. Ringrazio il dottor Solideo Paolini per la disponibilità al confronto, i suggerimenti e le informazioni inedite che mi ha generosamente donato. Ringrazio inoltre le mie sorelle francescane e clarisse che mi sostengono sempre con la preghiera. Infine un ricordo pieno di gratitudine e di preghiera anche per Frère Michel de la Sainte Trinité che con la sua monumentale opera su Fatima ci ha permesso di avere a disposizione tanti documenti storici.

















Per avere notizie dell’autore o contattarlo www.antoniosocci.it
«È la prima volta, a quanto mi consta, che il Cielo mette in guardia il mondo dalla sua parziale distruzione dopo che Nostro Signore aveva predetto a Gerusalemme il castigo che la minacciava. Noi siamo perfettamente liberi di ignorare questo appello, ma se ciò avverrà, che Dio abbia pietà di noi tutti!»
Hamish Fraser

«Il momento verrà, il pericolo sarà grande, si crederà tutto perduto. Allora io sarò con voi.»
La Madonna a santa Caterina Labouré
Parigi, 1830

«Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari.»
Salmo 8

Introduzione

Una sorprendente scoperta

Il 13 febbraio 2005, nel Carmelo di Coimbra, all’età di 98 anni, muore suor Lucia dos Santos, l’ultima dei veggenti di Fatima, custode del più grande e terribile fra i segreti del Novecento. È morta il giorno 13, lo stesso che la Madonna aveva scelto per le apparizioni di Fatima.
Due giorni dopo, diretto a Perugia, mi fermo per una sosta a un caffè sul lago Trasimeno. Prendo il «Corriere della Sera» appena acquistato all’edicola, seduto davanti a quelle placide acque lo apro, leggo e trasecolo. Lo scrittore cattolico Vittorio Messori pubblica in prima pagina un articolo intitolato: «Segreto di Fatima, sigillata la cella di suor Lucia».
Fa qualche cenno enigmatico ai tanti scritti e alle «lettere ai papi» che la veggente ha lasciato e poi parla del famoso Terzo segreto svelato dal Vaticano nel 2000 «che, però, ben lungi dal dissipare il mistero» secondo lo scrittore cattolico «ne ha aperti altri: sulla interpretazione, sui contenuti, sulla completezza del testo rivelato».
Altro non diceva in quell’editoriale ed era un peccato, perché la «notizia», buttata là con nonchalance, mi parve una bomba che avrebbe meritato molto di più. Anche per l’autorevolezza di quella firma: Messori è un grande giornalista, eccezionalmente scrupoloso, è il saggista cattolico più tradotto nel mondo e mai si avventurerebbe ad accennare a cuor leggero simili «sospetti» sul Vaticano. In quell’articolo non si diceva se, quando e perché uno come lui, molto vicino alle stanze vaticane, si era persuaso che la versione ufficiale non convinceva. Non conosco il suo parere attuale. Cinque anni prima, al momento dello svelamento del segreto, Messori non aveva manifestato dubbi. Avevo conservato ancora il suo editoriale, sul «Corriere della Sera» del 25 giugno 2000, intitolato «Fatima senza più segreti». Tutto sembrava filare.
Dunque io reagii al nuovo articolo di Messori con una polemica giornalistica in cui difendevo a spada tratta le ragioni del Vaticano, attaccavo (ingenerosamente soprattutto verso i tradizionalisti) lo scrittore e liquidavo tutte le dietrologie sui documenti inediti. Certo, sapevo che dopo la fatidica rivelazione del Terzo segreto fatta nel 2000, in ambiente curiale avevano cominciato a circolare dubbi, sospetti, voci e osservazioni critiche. Che trovavano espressione pubblica nei circoli tradizionalisti. Ma non avevo mai prestato attenzione a queste loro pubblicazioni perché le ritenevo originate dalla «scottatura» di un Terzo segreto che smentiva tutte le loro previsioni «apocalittiche».
Tuttavia mi colpì l’articolo di un giovane studioso cattolico, Solideo Paolini, su una rivista tradizionalista, in cui venivo preso di mira proprio io. Lui entrava nel mio dibattito con Messori su Fatima e – con piglio polemico – enucleava una serie di argomenti alquanto demolitori della versione ufficiale vaticana (che era anche la mia). In sostanza – secondo Paolini, che subito dopo ha pubblicato le sue tesi nel libro Fatima. Non disprezzate le profezie – il Vaticano continua a nascondere la parte principale del Terzo segreto, negandone addirittura l’esistenza per il suo contenuto esplosivo. Gli argomenti di Paolini sono seri ed equanime è il suo atteggiamento. Meno fondati e meno rispettosi appaiono altri libri.
Le contestazioni dei tradizionalisti al Vaticano sullo svelamento del Terzo segreto (il 26 giugno del 2000) non sono mai state analizzate, affrontate e confutate da parte ecclesiastica e più ampiamente cattolica, né sono conosciute dal mondo laico. Forse perché le loro pubblicazioni circolano quasi esclusivamente nel loro ambiente.2
A me non pare giusta la scelta della Curia e dei media cattolici di ignorarle e tacere, soprattutto dopo aver letto il tenore durissimo delle loro accuse al Vaticano. Per esempio, in un volume curato da padre Paul Kramer, che riunisce i lavori di diversi autori,3 si denuncia la mancata accoglienza da parte del Vaticano delle richieste della Madonna di Fatima e si afferma che «il prezzo dell’indecisione del Vaticano potrebbe essere elevatissimo e verrebbe pagato dall’umanità intera».4
Ritenevo che, se non venivano subito dissolti i sospetti e confutate queste accuse, prima o poi sulla Chiesa si sarebbe abbattuta qualche tempesta analoga e forse più tremenda di quella scatenata sui «silenzi di Pio XII» o sulle tesi di Dan Brown.
Le «armi polemiche» mi sembravano già tutte pronte (seppure per il momento sconosciute ai media e al grande pubblico): depositate negli «arsenali» dei tradizionalisti, ma a disposizione di chi avesse voluto sferrare un attacco pesantissimo sul Vaticano. Per esempio il veemente j’accuse di Laurent Morlier dal titolo perentorio: Il Terzo Segreto di Fatima pubblicato dal Vaticano è un falso. Analizzando questa letteratura – oltre a ciò che circola in internet – mi sono reso conto che le domande senza risposta sono tante, in tutta la vicenda di Fatima, e si colorano di «giallo».5 Forse il giallo più affascinante e drammatico del nostro tempo perché non coinvolge solo Vaticano, grandi potenze, servizi segreti e certi oscuri apparati di potere, ma ciascuno di noi e lo stesso destino prossimo dell’umanità e della Chiesa.
Per esporre le ragioni del Vaticano e confutare quella pubblicistica ho cercato esponenti di Curia come il cardinal Bertone, oggi segretario di Stato vaticano, che fu al centro dello svelamento del Segreto nel 2000 (certo con un compito delicato e pesante che merita comprensione). Il prelato, che pure mi gratifica della sua considerazione personale, avendomi invitato a tenere conferenze nella sua ex diocesi genovese, non ha ritenuto di rispondere alla mia richiesta di un colloquio. Scelta che ovviamente aveva tutto il diritto di fare, ma che purtroppo alimenta il timore che ci siano domande che imbarazzano e che vi sia soprattutto qualcosa (di grave) da nascondere.
Ho cercato comunque di capire le ragioni del Vaticano per controbattere alle accuse degli ambienti «fatimiti». Ho indagato sugli elementi concreti e attendibili di critica che la letteratura tradizionalista propone, purtroppo sepolti in una quantità di teoremi, invettive, assurdità e anche «si dice» senza alcun riscontro. Ho colto certe loro contraddizioni, smontando alcune tesi, ma alla fine mi sono dovuto arrendere. Anche grazie alle rivelazioni di un testimone autorevole che ha fornito una notizia preziosa. Non mi aspettavo la scoperta di un colossale enigma, di un mistero che attraversa la storia della Chiesa del Novecento, qualcosa di indicibile, di «agghiacciante» che ha letteralmente terrorizzato i diversi pontefici che si sono succeduti in mezzo secolo, qualcosa che certamente riguarda la Chiesa, ma anche il futuro prossimo nostro e dei nostri figli.
Qui racconto il mio viaggio nel più grande mistero del XX secolo ed espongo il risultato a cui onestamente sono pervenuto. Risultato che sinceramente contraddice le mie convinzioni iniziali (il lettore noterà questa evoluzione e questo cambiamento di giudizio dalle prime pagine alla conclusione) e mi ha sorpreso e anche impressionato. Traccio infine un’ipotesi sul perché di questi eventi che apre però alla speranza. Che fa trasparire – accanto alla miseria degli uomini di Chiesa (con i limiti di noi tutti) – la grandezza divina della Chiesa e fa toccare con mano la presenza viva e reale di Gesù Cristo e di sua Madre, qui, oggi, fra noi. In nostro soccorso. Nessuno ovviamente è obbligato a credere a eventi soprannaturali come quello accaduto a Fatima, ma nessuno un giorno potrà dire che non sapeva.
Antonio Socci
7 ottobre 2006 – Festa della B. V. Maria del Rosario
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1. Accadde a Fatima e a Roma...

«Maria ha parlato ai piccoli, ai minori, ai senza voce, a quelli che non contano, in questo mondo illuminato, pieno di orgoglio, di sapere e di fede nel progresso, ma che è anche un mondo pieno di distruzioni, pieno di paura e disperazione»
Joseph Ratzinger (Fatima 1996)

Cronaca di un evento unico

Una vicenda straordinaria, senza uguali nella storia, è iniziata a Fatima, in Portogallo, nel 1917, e si è dipanata nel corso di tutto il Novecento. È qualcosa che ha già avuto e può ancora avere conseguenze di enorme importanza per l’umanità intera, non solo per i cristiani. Al centro di tutto c’è un messaggio segreto che – secondo la Chiesa Cattolica – proprio la Madonna, il 13 luglio 1917, consegnò ai piccoli Lucia dos Santos, Giacinta e Francesco Marto.
Il misterioso messaggio – diventato celebre come Terzo segreto di Fatima – fu trascritto da suor Lucia su un semplice foglio di carta. In quelle righe è contenuto l’avvertimento profetico che la Madre di Cristo, con un’iniziativa del tutto eccezionale, ha dato alla Chiesa e al mondo sul futuro prossimo dell’umanità, per scongiurare tragedie inimmaginabili e per la sua salvezza. Un grande intellettuale cattolico come Jean Guitton ne parlava a Paolo VI in questi termini: «Santo Padre, Fatima è più interessante di Lourdes: è insieme cosmica e storica... cioè legata alla storia della salvezza, alla storia universale».
L’evento di Fatima ha ricevuto da parte della Chiesa – che in genere è sempre molto cauta sui fenomeni soprannaturali – un riconoscimento che non ha eguali nella storia cristiana e che colloca questa apparizione e questo messaggio, obiettivamente, al di sopra di tutte le cosiddette «rivelazioni private»: tutti i papi che si sono succeduti hanno accreditato le apparizioni con discorsi ufficiali, atti e pellegrinaggi, spesso evocando paragoni biblici. Paolo VI sentì Fatima come un luogo «escatologico». Disse: «Era come una ripetizione o una annunciazione di una scena della fine dei tempi». Al santuario portoghese Giovanni Paolo II si è recato ben tre volte. Quindi papa Wojtyla ha beatificato i due pastorelli che morirono bambini (Francesco e Giacinta Marto) e ha affidato solennemente il terzo millennio al Cuore Immacolato di Maria. Infine la terza parte del Segreto – che per tutto il Novecento ha alimentato voci apocalittiche – è stata svelata dalla Santa Sede con una ufficialità che, anch’essa, non ha precedenti nella storia cristiana.
Come ha scritto Renzo Allegri: «È stata la prima volta che la Chiesa ha ufficialmente riconosciuto l’incisività storica di una profezia la cui fonte è un’apparizione della Vergine. Profezia che il cardinal Sodano ha definito “la più grande dei tempi moderni”».6 L’ha accostata addirittura alle profezie bibliche. Una profezia che obbliga la Chiesa, il cui valore non è affatto «facoltativo» riconoscere se Giovanni Paolo II, pellegrino al santuario portoghese per ringraziare dello scampato attentato, affermò solennemente: «Sto andando anch’io verso questo posto benedetto per ascoltare una volta ancora in nome dell’intera Chiesa il comando che fu dato da Nostra Madre, preoccupata per i suoi figli. Ora questi comandi sono più importanti e vitali che mai».7 Anzi, dirà il papa, questo invito della Madonna fatto nel 1917 «è più attuale di allora e persino più urgente».8 E soprattutto il pontefice disse: «L’appello fatto da Maria, nostra Madre, a Fatima fa sì che tutta la Chiesa si senta obbligata a rispondere alle richieste di Nostra Signora […]. Il Messaggio impone un impegno su di essa […]».9
Espressioni decisamente pesanti. Che contrastano senza dubbio con la riduzione del Terzo segreto a semplice e non-vincolante «rivelazione privata», al pari delle tante apparizioni ed esperienze soprannaturali personali vissute d...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il quarto segreto di Fatima