Capitolo 1
Il colloquio di lavoro. Come ottenere sempre il posto
Adam uscì dal colloquio con l’impressione di aver fatto fiasco.
Ma dove aveva sbagliato? In quello che aveva detto?
Oppure erano stati il completo color cioccolato, il pizzetto,
il tatuaggio, l’orecchino e la ventiquattrore strapiena?
O si era semplicemente seduto sulla sedia sbagliata?
Innanzitutto la prima impressione
Secondo diversi studi, l’esito di un colloquio di lavoro dipende in grandissima parte dalla simpatia o dall’antipatia istintiva suscitate nell’incontro. Alla resa dei conti, tutte le informazioni contenute nel curriculum vitae – la sostanza che dimostra il rendimento di un candidato – non hanno alcun peso. Ciò che resta in mente all’incaricato è l’impressione che gli ha fatto la persona durante il colloquio.
Nel mondo del lavoro la prima impressione è l’equivalente del colpo di fulmine.
Come se non bastasse, le ricerche dimostrano che il momento cruciale del colloquio sono i quindici secondi iniziali; dunque non avrete una seconda opportunità di fare una buona impressione. L’opinione che gli altri si fanno di voi si forma per il 90 per cento in quattro minuti, e il 60-80 per cento dell’impatto che esercitate dipende dal vostro linguaggio non verbale. Sono soprattutto il vostro atteggiamento, la stretta di mano e il linguaggio del corpo in generale a determinare l’esito del colloquio. Se volete risultare un candidato vincente, ricordate che la prima impressione vince sul resto.
Per il buon esito di un colloquio, gesticolate meno
Gli individui di potere gesticolano meno dei subalterni: le persone autorevoli non hanno bisogno di dimenarsi. Coloro che mantengono la freddezza, la calma, la compostezza e il controllo delle emozioni compiono gesti precisi e deliberati. Per fare una buona impressione, gesticolate il minimo indipensabile.
James Bond è talmente imperturbabile che riesce a fare l’amore anche subito dopo avere ucciso dieci cattivi… e potete stare certi che andrebbe a segno anche a un colloquio di lavoro.
L’agente 007 James Bond usa questa tecnica con grande efficacia. Quando i cattivi lo minacciano, lo insultano o gli sparano, lui resta praticamente immobile, limitandosi a una battuta secca e pungente. All’estremo opposto, attori come Jim Carrey fanno smorfie e si agitano come forsennati, un atteggiamento che sottolinea la mancanza di potere dei ruoli che interpretano, tipicamente uomini inermi e complessati. Se James Bond e uno dei personaggi di Jim Carrey si proponessero per la stessa posizione di dirigente, secondo voi quale dei due la spunterebbe? Ricordate sempre di gesticolare il meno possibile durante i colloqui e le riunioni.
Giocherellare con i gioielli, l’orologio, il cellulare e i gemelli è tabù a un colloquio di lavoro. Sistemarsi i polsini della camicia è il gesto distintivo del principe Carlo, ed è tipico degli insicuri e degli ansiosi.
Regola numero 1
Quando vi presentate a un colloquio o a una riunione di lavoro, portate sempre con voi una ventiquattrore o la borsa del portatile, reggendola preferibilmente nella mano sinistra per evitare di impacciare la destra, che va tenuta libera per la stretta di mano. Se siete una donna, insieme alla ventiquattrore o alla borsa del computer non portate mai la borsetta – è un accessorio che vi fa apparire meno professionali e più disorganizzate. E non posizionate mai la valigetta davanti a voi, come per farvi scudo dall’interlocutore. È un gesto che comunica insicurezza e ansia, perché dimostra che state cercando di proteggere il vostro corpo e di nascondere il nervosismo. Un linguaggio corporeo aperto è segno di sicurezza.
Regola numero 2
Rispettate lo spazio personale del vostro interlocutore, che dovrà essere più ampio nei primi minuti del colloquio. Se l’intervistatore si tira fisicamente indietro, appoggiandosi allo schienale della sedia, o ricorre a movimenti ripetitivi come tamburellare con le dita, significa che vi siete avvicinati troppo.
Cinque cose da evitare assolutamente durante un colloquio
1. Non presentatevi a un colloquio con il pizzetto (il consiglio vale soprattutto per le donne). Sarà anche di moda, ma il pizzetto respinge istitivamente le persone della vecchia generazione, a causa della sua associazione subliminale con le caricature di Satana. Così, nei film hollywoodiani i cattivi vengono spesso rappresentati con il pizzetto, per rivelarne la natura sospetta.
2. Non riempite troppo la ventiquattrore o la valigetta. Dareste l’impressione di essere disorganizzati.
3. Non prendete mai posto su un divanetto basso. Sprofondando, darete l’impressione di avere gambe sproporzionatamente lunghe e una testa piccola; se non avete altra scelta, allora sedete con la schiena dritta sul bordo del divano, così da esercitare maggior controllo sulla postura e la gestualità. Ricordate che siete a un colloquio di lavoro, non sul lettino di una sala massaggi.
4. Evitate di parlare troppo. Gli individui autorevoli comunicano efficacemente con frasi concise e chiare, senza dilungarsi in sermoni. La sintesi è importante sopratutto durante un colloquio telefonico, quando l’incaricato vi giudicherà solo in base a ciò che dite.
5. Alla stretta di mano, non tendete mai il braccio sopra la scrivania. Se vi trovate davanti una scrivania rettagolare, avvicinatevi al vostro interlocutore spostandovi sulla sinistra. In questo modo eviterete di subire una stretta a palmo abbassato, che vi relega immediatamente in posizione subalterna.
«Spero proprio di non aver parlato troppo!»
Cinque cose da fare sempre durante un colloquio
1. Entrate nella stanza con sicurezza. Il vostro ingresso rivela chiaramente come vi aspettate di essere trattati. Non indugiate sulla porta come un bambino indisciplinato spedito in presidenza! Anche se l’incaricato è al telefono, entrate decisi, con disinvoltura, appoggiate la ventiquattrore, la borsa del computer o la cartelletta, stringetegli la mano e mettetevi a sedere.
2. Rivolgetevi all’incaricato chiamandolo due volte per nome nei primi 15 secondi. La ripetizione farà sentire importante l’incaricato, e vi darà la sicurezza di ricordarne il nome.
3. Assumete una postura a 45 gradi rispetto all’incaricato invece che posizionarvi frontalmente, in modo da allentare la tensione.
4. Usate termini a forte impatto, soprattutto durante un colloquio telefonico. Le ricerche dimostrano che alcune delle parole più persuasive sono «scoperta», «garanzia», «amore», «salute», «denaro», «facile» e «tu».
5. Pianificate la vostra uscita di scena. Rimettete via i vostri effetti personali con calma e risoluzione, senza fretta, stringete la mano dell’incaricato, alzatevi e uscite dalla stanza. Se quando siete entrati la porta era chiusa, richiudetela all’uscita. Se siete una donna, prima di andarvene giratevi un’ultima volta verso l’incaricato e sorridetegli. L’immagine che volete imprimergli nella memoria è quella della vostra faccia, non del posteriore.
Il linguaggio del corpo sul lavoro per Lei
Ai colloqui e sul posto di lavoro, le donne do-vrebbero sfoggiare un rossetto chiaro o sotto-tono. In base a numerose ricerche, le donne che non usano il rossetto sono percepite come più serie sul lavoro rispetto ai maschi, ma prive di talento nelle relazioni interpersonali, mentre quelle che portano un rossetto chiaro o color pastello sono considerate ambiziose e professionali. Il rossetto acceso e appariscente va riservato esclusivamente ai colloqui per professioni nelle quali contano l’immagine e la bellezza femminili, per esempio nel campo della moda e della cosmesi.
Linguaggio del corpo sul lavoro per Lui
Se l’incaricato del colloquio è una donna, non presentatevi mai con un completo color cioccolato – le ricerche dimostrano che le donne li trovano sgradevoli. Il marrone è associato alle pelli animali, e nel corso della storia è stato il segno distintivo degli uomini di rango inferiore. Una donna noterà il vostro taglio di capelli, lo stile e il coordinamento del vostro abbigliamento, la piega dei pantaloni e la pulizia delle scarpe. Ricordate che quando vi girate per uscire l’incaricata avrà sott’occhio la suola e la parte posteriore delle vostre calzature, e ne terrà conto come punto a favore o a sfavore. Meglio dunque lucidarle per intero, e non limitarsi alla punta.
Il segreto di un colloquio di successo
Avrete sentito spesso il suggerimento di guardare l’incaricato negli occhi finché non avete preso posto sulla sedia. Questo pone problemi con gli interlocutori di ambo i sessi. Gli uomini tendono istintivamente a voler dare un’occhiata ai capelli, alle gambe e all’aspetto complessivo di una donna. Se la candidata fissa l’incaricato negli occhi, gli impedisce di farlo, costringendolo in seguito a scoccarle sguardi furtivi. E per non farsi sorprendere lui dovrà distogliere l’attenzione dal colloquio. Le lettrici potranno scoraggiarsi all’idea che dopo tanto parlare di uguaglianza gli uomini del XXI secolo si comportino ancora così; tuttavia le riprese effettuate da telecamere nascoste lo dimostrano senza ombra di dubbio.
Nei video, le incaricate di un colloquio non sembrano reagire in modo significativamente diverso nei confronti di un candidato o di una candidata, ma è possibile che la più ampia visione periferica di cui sono dotate le donne permetta loro di lanciare occhiate senza lasciarsi sorprendere.
Che vi piaccia o no, qualunque uomo darà un’occhiata al posteriore di una donna mentre esce dalla stanza, anche se non ne ha apprezzato l’aspetto dal davanti.
Quando vi presentate a un colloquio, il trucco migliore consiste nello stringere la mano del vostro interlocutore e poi lasciargli un intervallo di due o tre secondi per soppesarvi indisturbato con lo sguardo. Abbassate gli occhi con la scusa di aprire la ventiquattrore o la cartelletta, sistemate le carte di cui avrete bisogno, spegnete il BlackBerry o l’iPhone, voltatevi ad appendere la giacca o avvicinate la sedia, quindi alzate di nuovo lo sguardo.
Capitolo 2
Siete comodi? Come sedersi, dove e perché
«Mettiti a tuo agio, e poi raccontami tutto!»
Non conta ciò che dite, ma dove vi sedete
Ecco la verità sulla disposizione tipica di un moderno ...