
- 410 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Kim
Informazioni su questo libro
È indiano di pelle e d'animo, libero e impetuoso come l'acqua del fiume che sta cercando. Ma nelle sue vene scorre solo sangue inglese.
Domande frequenti
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Informazioni
Print ISBN
9788817064934eBook ISBN
9788858644294Dizionarietto
Il presente dizionarietto raccoglie: 1) i termini indiani o anglo-indiani il cui significato sia necessario conoscere per l’esatta comprensione del testo; 2) rapidi cenni su personaggi, correnti religiose, avvenimenti storici ricordati nel testo; 3) i nomi di città, Stati, fiumi ecc. più importanti.
Poiché anche nel testo tradotto si è conservata la grafia inglese, si è qui aggiunto tra parentesi la pronuncia approssimativa dei termini indiani o anglo-indiani. Bisogna solo aggiungere che, nei nomi geografici, la j si pronuncia g.
AFGHANISTAN
Grande Stato musulmano confinante a est con l’India, a ovest e nord con l’Iran, abitato dalla stirpe iranica degli afghani. Aperto nella storia a molteplici correnti migratorie, è stato tuttavia appena sfiorato, per la sua conformazione montuosa e l’aridità di molte delle sue regioni, dalle grandi civiltà (persiana, greca, greco-buddhista, mongola) che per le sue strade e i suoi valichi si alternarono.
AFREEDEE (pron. afridi)
Tribù montana della Frontiera (vedi) di nord-ovest, ai confini dell’Afghanistan. Per il loro spirito indipendente e guerriero, entrarono spesso in cruento conflitto con le truppe inglesi e anglo-indiane (“Non c’è mai stata pace, ch’io sappia, lungo la Frontiera” dice uno dei personaggi minori di Kim).
AGRA
Capoluogo del distretto omonimo, fra Delhi e Lucknow, per lunghi periodi antica capitale dell’India, ricchissima di storici monumenti.
AKALI
Setta dei sikh (vedi) caratterizzata da grande fanatismo e rigore ascetico.
AKAS
Tribù indipendente e semiselvaggia stanziata frontiera indiana di nord-est: sono celebri come guerrieri e cavallerizzi.
ALLAHABÀD (antic. e nell’uso hindustani Prayag)
Antica città dell’Oudh. Uno dei più tradizionali luoghi di pellegrinaggio degli indù; sotto il dominio inglese fu capitale delle United Provinces of Agra and Oudh.
AMMUTINAMENTO
La grande rivolta antibritannica dei Cipahis (1857), durante la quale Delhi, Lucknow e altre città indiane furono conquistate e occupate a lungo dai ribelli. Dopo la sua repressione, non meno sanguinosa di quanto era stata la rivolta, l’India passò direttamente alla corona inglese. L’Ammutinamento lasciò profonde tracce sia nella coscienza indigena che in quella dei conquistatori, ed è perciò considerata una data capitale della storia dell’India.
AMRITZAR
La città sacra dei sikh (vedi), nel Punjab, a 30 chilometri da Lahore.
ANANDA
Cugino di Buddha (vedi), il più affezionato dei suoi discepoli, al quale sono quasi sempre dirette le prediche e gli ammonimenti dell’Illuminato.
ANNA
Multiplo della moneta indiana, un dodicesimo di rupìa (vedi).
ARHAT
Sinonimo di Tirthanker (vedi).
ARYA SAMAJ
Setta riformata induista, fondata da Dayanand Saraswati (1825-1888) e intesa a conciliare la fede tradizionale indù con la scienza e la tecnica occidentali e con la morale cristiana.
BABU
Termine bengali che designa i notabili o, comunque, le persone distinte: a volte, è usato per riferirsi anche ai funzionari indigeni del governo.
BAIRAGI
Setta ascetica diffusa nel sud del Punjab, e fondata sull’esercizio della meditazione, della devozione e, soprattutto, delle pratiche yogi (vedi).
BALKH
Antichissima città murata dell’Afghanistan (vedi), in cui persiani, buddhisti e cinesi hanno lasciato le loro tracce; centro per molti anni della religione di Zoroastro, è ricordata da Marco Polo come “nobile città et grande”.
BALTI
Popolo di montagna, rude e forte del Baltistan, vasta regione compresa fra le grandi catene del Karakorum e dell’Himalaya.
BEDRINATH
Vedi Kedarnath.
BENARES (Kashi)
La città santa degli induisti (e, prima della dispersione e della decadenza del buddismo in India, anche dei buddhisti), sulle rive del Gange nelle cui acque i fedeli si immergono per purificarsi e gettano le ceneri dei defunti. La città è ricchissima di templi induisti (circa mille e cinquecento), jainisti, buddhisti, sikh.
BETEL
Stimolante e stupefacente vegetale largamente usato in India. La foglia, avvolta intorno a un composto di noce di areca e di gesso, viene masticata.
BHANG
Stupefacente, qualcosa come l’hascisc o l’oppio.
BHUMIA
La divinità che secondo i jat (vedi) presiede al villaggio e lo tutela.
BIKANEER
Capitale dell’omonimo Stato del Rajputana (vedi), nello sterminato deserto del Tharr, al centro di un’oasi.
BODHI
L’illuminazione buddhista.
BODHISAT
Il Buddha in quanto incarnazione della pietà e della carità in atto; e chiunque ne pratichi e ne persegua l’ideale.
BODHISATTVA
Santo buddhista che ha rinunciato al nirvana per redimere, attraverso infinite reincarnazioni, le creature non aperte alla dottrina del Maestro. Lo stesso Buddha prima della sua ultima incarnazione, e i Bodhisat (vedi) in quanto abbiano accettato di rimanere nella Ruota perenne delle reincarnazioni per illuminare della fede buddhista gli ignari.
BUCHARA
Antichissima città del Turkestan, nota per i suoi mirabili prodotti artigianeschi.
BUDDH GAYA
Villaggio del Bengala, dove, secondo la tradizione, il Buddha ebbe, sotto un ficus religiosa (l’albero della Bodhi di cui parla il lama), la rivelazione della causa del dolore e del rimedio al dolore. Luogo di pellegrinaggio dei buddhisti, è stato nel corso dei secoli arricchito di splendidi monumenti, il più celebre dei quali è il tempio Mahabodi, ricordato anche dal lama (eretto nel VI–VII sec. d.C.).
BUDDHA
Nato fra il 564 e il 560 a.C. nel Nepal meridionale, presso Kapilavastu (vedi), da una nobile famiglia di principi e guerrieri (i Sakya), chiamato anche Gotama, cioè colui che vede, Sakya Muni (vedi), Siddharta, cioè colui che ha raggiunto la meta, Tathogata, cioè colui che è arrivato alla verità, il Buddha, l’Illuminato, domina con la sua splendida leggenda la storia dell’India antica e di una parte dell’Asia orientale e centrale. Abbandonata la famiglia e la vita di onori che, come figlio di principi e guerrieri, gli si apriva davanti, Sakya Muni inizia la sua ricerca di purezza interiore recando dentro di sé il ricordo delle quattro immagini viventi del dolore universale che per prime lo hanno spinto sulla via dell’apostolato. Come il lama di Kim, insegue una Via. Per anni, presso il villaggio di Buddh Gaya, pratica un rigoroso ascetismo, poi, convinto che non è quella la Via della liberazione (la Via non è né l’abbandono ai sensi né la mortificazione dei sensi ma la Via di Mezzo, una via di purezza interna), riprende il cammino da predicatore elemosinante finché, superate mille tentazioni e vinti mille ostacoli, trova l’illuminazione. La predica nel parco delle gazzelle di Benares è il primo annuncio di questa rivelazione: l’esistenza è dolore; il dolore nasce dal desiderio del piacere, della vita e dell’annientamento della vita; la soppressione del dolore viene dalla soppressione del desiderio, e da questa nasce lo stato perfetto che è al termine di una scala di conquiste spirituali, degli otto gradini di purezza (di fede, di risoluzione, di parola, di azione, di vita, di volontà, di pensiero, di meditazione) che si concludono nel nirvana. La stessa predica è nello stesso tempo un grido di raccolta dei fedeli e l’inizio dell’ordine monastico, fondato non su complicate teologie (la sistemazione teologica verrà dopo buddha) né su pratiche ascetiche né su ritualismi (di qui l’urto immediato col bramanesimo), ma su una disciplina interiore dalla quale tutta la condotta esterna s’illumina – purità e santità di vita, compassione, umiltà, amore delle creature. Non è qui il caso di seguire tutto il pellegrinaggio di predicatore e illuminatore del Budda. La morte, avvenuta fra il 485 e il 483 a.C. a Kusinagara, corona la leggenda in un’aureola di calma serenità: “Ascoltate quello che vi dico: tutte le manifestazioni delle forze sono transitorie. Non abbiate remissione nella vostra opera.” Nella predicazione buddhista ritornano, è chiaro, idee tradizionali dell’India vedica: la trasmigrazione, la dottrina del karma – cioè della catena di cause ed effetti che, prolungandosi oltre la vita individuale, lega tutti gli atti umani – lo stesso nirvana:...
Indice dei contenuti
- Cover
- Frontespizio
- Copyright
- Capitolo uno
- Capitolo due
- Capitolo tre
- Capitolo quattro
- Capitolo cinque
- Capitolo sei
- Capitolo sette
- Capitolo otto
- Capitolo nove
- Capitolo dieci
- Capitolo undici
- Capitolo dodici
- Capitolo tredici
- Capitolo quattordici
- Capitolo quindici
- Dizionarietto
- Un viaggio per la vita
- Indice