Mansfield Park
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Mansfield Park

  1. 300 pagine
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Mansfield Park

Informazioni su questo libro

Fanny Price è diversa da tutte le altre eroine di Jane Austen: non ha il senso dell'umorismo di Elizabeth Bennet né la frivolezza di Emma, e nemmeno la consapevolezza di Elinor Dashwood o l'irruenza di sua sorella Marianne. Fanny è tutta buon senso, umiltà, riservatezza e vulnerabilità. È il personaggio più passivo del romanzo, eppure dal punto di vista dell'azione morale, Fanny è la più attiva perché è l'unica che riesce a vedere le cose nella giusta prospettiva fin dal principio. Nella sua immobilità, è un personaggio chiave, simbolo di quel mondo di pacata quiete e solidi valori che era l'Inghilterra rurale del primo Settecento, contrapposto alla frenesia e dinamicità di una Londra ormai alle soglie della Rivoluzione industriale. Con Fanny, Jane Austen disegna il ritratto di un'eroina positiva non per abbondanza, ma per difetto di qualità mondane: un'eroina che fa dell'immobilità la propria forza, e vince senza fare nulla.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2012
eBook ISBN
9788858627891

MANSFIELD PARK

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CAPITOLO PRIMO

Circa trent’anni fa, Miss Maria Ward di Huntington, con sole settemila sterline, ebbe la buona sorte di affascinare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella Contea di Northampton, e di venire quindi promossa al rango di moglie di un baronetto, con tutte le comodità e i vantaggi di una bella casa e una rendita cospicua. L’intera Huntington vociferò sull’importanza del matrimonio, e anche lo zio avvocato ammise che alla nipote mancavano almeno tremila sterline per esserne all’altezza. La giovane sposa aveva due sorelle da beneficiare con la sua scalata, e perciò, quei conoscenti di famiglia che reputavano Miss Ward e Miss Frances altrettanto belle quanto Miss Maria, non esitarono a prevedere per le due giovani un matrimonio a cui arridesse un’analoga convenienza. Al mondo, però, non esistono di certo tanti uomini di grande fortuna quante sono le donne graziose che li meritano. Miss Ward, sul finire di una mezza dozzina d’anni, si trovò costretta a venir promessa al Reverendo Mr Norris, un amico di suo cognato che era quasi privo di mezzi, e Miss Frances finì ancor peggio. In effetti, il matrimonio di Miss Ward, quando si venne al dunque, non fu disprezzabile, e poiché Sir Thomas fu felicemente in grado di procacciare a favore dell’amico la nomina di vicario nella parrocchia di Mansfield, con relativa rendita, Mr e Mrs Norris cominciarono la loro carriera di serenità coniugale con poco meno di mille sterline l’anno. Miss Frances invece si sposò, se vogliamo usare un luogo comune, per non essere di peso alla famiglia e, ostinandosi a prender per marito un tenente di marina, senza educazione, ricchezza o conoscenze, ci riuscì senza problemi. Difficilmente avrebbe potuto fare una scelta più sconveniente. Sir Thomas Bertram, sia per principio che per orgoglio, sia per volontà generica di agire secondo giustizia, sia per desiderio di vedere tutti coloro che erano imparentati con lui in una situazione rispettabile, avrebbe aiutato con piacere la sorella di Lady Bertram, ma la professione del marito di lei era così lontana dalla sua sfera di influenza che, prima di aver avuto il tempo di trovare un modo per assisterli, si verificò una rottura definitiva tra le due sorelle. Tale rottura, risultato naturale di un matrimonio così imprudente, venne cagionata dalla condotta di entrambe le parti. Per salvarsi da rimostranze inutili, Mrs Price non scrisse mai alla sua famiglia a tale proposito, se non a matrimonio avvenuto. Lady Bertram, che era una donna dai sentimenti assai placidi, e di temperamento molto rilassato e indolente, sarebbe rimasta appagata dimenticandosi semplicemente della sorella, e non pensando più all’argomento; ma Mrs Norris possedeva uno spirito d’attivismo che non avrebbe trovato pace se non scrivendo una lettera lunga e adirata a Mrs Price, per sottolineare la follia della sua condotta, e minacciarla di tutte le possibili conseguenze negative. Mrs Price rimase a sua volta ferita e arrabbiata, e la risposta che ne seguì mise fine ai loro rapporti per un considerevole periodo; una risposta che comprendeva entrambe le sorelle nella sua amarezza, ed esternava certe irrispettose riflessioni riguardo l’orgoglio di Sir Thomas, tali che Mrs Norris non poteva assolutamente astenersi dal riferirle.
Le loro case erano così lontane, e gli ambiti in cui si muovevano così distinti, da precludere addirittura i mezzi per ricevere notizie sull’esistenza dell’una o dell’altra famiglia durante i successivi undici anni, o almeno da suscitare l’incredulità di Sir Thomas di fronte a Mrs Norris, che era sempre in grado di annunciar loro, come faceva di quando in quando con voce arrabbiata, che sua sorella Mrs Price aveva partorito un altro figlio. Verso la fine di quegli undici anni, comunque, Mrs Price non poté più permettersi di carezzare orgoglio o risentimento, o di trascurare dei parenti che sicuramente avevano i mezzi per aiutarla. Una famiglia numerosa che ancora aumentava, un marito invalido al servizio attivo, ma non egualmente inabile alla compagnia e ai liquori, e infine un’entrata assai esigua per riuscire a soddisfare le loro esigenze, le fecero bramare di riconquistarsi quei parenti che aveva sacrificato con tanta noncuranza. Così Mrs Price spedì a Lady Bertram una lettera in cui descriveva con tale contrizione e sconforto il numero dei figli, e il bisogno degli aiuti più essenziali, da non poter far altro se non domandare a tutti loro una riconciliazione. Era prossima al parto per la nona volta, e dopo aver lamentato la situazione, e implorato il loro appoggio per quel bimbo che stava per nascere, non riuscì a nascondere quanto sperava potessero divenire importanti anche per il futuro mantenimento degli otto figli che c’erano già. Il più grande era un ragazzo di dieci anni, un bel tipetto pieno di spirito che voleva andarsene in giro per il mondo; ma lei cosa poteva farci? Esisteva forse la possibilità che in futuro quel figlio diventasse utile a Sir Thomas per gli affari delle sue proprietà nelle Indie Occidentali? Avrebbe accettato qualsiasi situazione... oppure: cosa ne pensava Sir Thomas di Woolwich? O ancora: se si potesse mandare il ragazzo in Oriente?
La lettera recò buoni frutti. Ristabilì tra loro pace e gentilezza. Sir Thomas inviò amichevoli consigli riguardo varie professioni, Lady Bertram spedì denaro e biancheria per il bimbo, e Mrs Norris scrisse le lettere.
Tali furono gli effetti immediati, e nel giro di una dozzina di mesi Mrs Price trasse un vantaggio ancora più importante. Mrs Norris faceva spesso osservare agli altri che non riusciva a togliersi dalla mente quella povera sorella e la sua famiglia, e sebbene tutti loro avessero già fatto tanto per lei, le sembrava necessario fare qualcosa di più: alla fine non poteva non carezzare il desiderio che la povera Mrs Price fosse completamente sollevata dal peso e dai costi di uno dei numerosi figli. «Cosa ne pensavano di prendersi cura di una delle figlie, la maggiore tra le bambine, una ragazzetta di nove anni; un’età delicata, che richiedeva più attenzione di quella che la sua povera madre era in grado di dedicarle? La preoccupazione e le spese che si sobbarcavano sarebbero state insignificanti, a confronto della carità di quell’azione.» Lady Bertram fu subito d’accordo: «Credo che non potremmo fare di meglio, » disse «mandiamo a prendere la bimba».
Sir Thomas non si sentiva, però, di elargire un consenso così immediato e senza riserve. Egli discusse ed esitò; si trattava di una seria responsabilità; una ragazzina cresciuta con loro doveva essere opportunamente fornita di dote, altrimenti sarebbe diventata una crudeltà anziché una gentilezza strapparla alla sua famiglia. Il suo pensiero andava poi ai quattro figli, specialmente ai due maschi; considerava gli amori che potevano sbocciare tra cugini, e tutte le incresciose conseguenze. Tuttavia, aveva appena cominciato a esporre con decisione i propri dubbi, quando fu interrotto dalla risposta di Mrs Norris, tesa a controbattere ogni obiezione, sia che venisse esternata o meno.
«Mio caro Sir Thomas, la comprendo perfettamente, e rendo giustizia alla generosità e alla delicatezza di queste motivazioni, che rispecchiano davvero la sua condotta di sempre. Inoltre, sono pienamente d’accordo con lei riguardo il suo dubbio principale, riguardo cioè la convenienza di fare tutto il possibile per una bambina educata in un certo modo, accogliendola così tra le nostre braccia, e di certo sarei l’ultima persona al mondo a rifiutare il mio piccolo obolo in una simile circostanza. Non avendo figli miei, chi altri dovrei assistere, con il misero aiuto che posso offrire, se non i figli delle mie sorelle? E sono sicura che Mr Norris sarà del mio stesso parere... ma sa bene che sono una donna di poche parole e di ancor meno dichiarazioni. Non lasciamoci sviare da una buona azione per un’inezia. Diamo alla ragazza un’educazione, e presentiamola in società in modo appropriato, e scommetto dieci a uno che avrà le qualità per trovare una degna collocazione senza ulteriori spese per nessuno. Oserei sottolineare che una nostra, o almeno una sua nipote, Sir Thomas, riceverebbe molti vantaggi crescendo qui con noi. Non dico che diventerebbe bella come le sue cugine. Credo di no; ma verrebbe presentata alla buona società di questa regione in circostanze così favorevoli da ottenere, secondo ogni umana probabilità, una posizione accreditata. Lei sta pensando ai suoi figli: ma non sa che, tra tutte le circostanze al mondo, proprio questa è la meno probabile? Cresciuti, come accadrebbe loro, sempre insieme, da fratelli e sorelle: è moralmente impossibile. Non sono mai venuta a conoscenza di una circostanza simile. Questa che stiamo prendendo è, nei fatti, l’unica precauzione sicura contro qualsiasi relazione. Immagini che diventi una bella ragazza, e che Tom o Edmund la vedano per la prima volta tra sette anni... oserei dire che in tal caso sarebbe un vero danno. L’idea stessa che abbia sofferto, crescendo lontana da noi, abbandonata nella più nera povertà, sarebbe abbastanza per far innamorare di lei entrambi i ragazzi, così cari e gentili d’animo. Ma educhiamoli insieme fin da ora, e mettiamo pure che abbia la bellezza di un angelo: non diventerebbe per loro niente di più di una sorella.»
«C’è molto di vero nelle sue parole,» replicò Sir Thomas, «e lungi da me l’idea di creare qualche fantasioso impedimento sulla strada di un progetto che sarebbe così conforme alle rispettive situazioni di ognuno. Era solo mia intenzione vigilare che un simile piano non venisse intrapreso con leggerezza, e sottolineare che, per rendere veramente un servigio a Mrs Price, e a noi stessi un merito, dobbiamo assicurare alla figlia, o considerarci impegnati ad assicurarle in futuro, quando la situazione potrebbe richiederlo, le garanzie di una gentildonna, nel caso in cui non dovesse avverarsi ciò che lei si aspetta con tanto entusiasmo. »
«La comprendo perfettamente» rispose Mrs Norris; «lei è sempre così generoso e accorto, e sono sicura che su questo punto non saremo mai in contrasto. Qualsiasi cosa possa fare, come ben sa, sono sempre pronta a compierla per il bene di quelli che amo e, sebbene non potrei mai sentire per quella ragazzina la centesima parte dell’affetto che provo per i suoi figli, né considerarla in alcun modo alla stessa stregua, mi odierei se fossi capace di trascurarla. Non è forse la figlia di mia sorella? E potrei sopportare la vista della sua povertà, quando ho un pezzo di pane da offrirle? Mio caro Sir Thomas, con tutti i miei difetti ho un cuore tenero: povera come sono, mi priverei io stessa dei mezzi necessari per vivere decorosamente, piuttosto che compiere un’azione egoista. Quindi, se non ha nulla in contrario, scriverò domani alla mia povera sorella, e le farò la proposta; poi, appena la situazione verrà approntata nei dettagli, mi adoprerò io per portare la bambina a Mansfield; lei non dovrà preoccuparsi di niente. Sa bene che non rifuggo mai le mie responsabilità. A tale scopo invierò Nanny a Londra; potrà dormire a casa di suo cugino, il sellaio, e fissare di incontrare lì la bambina. I suoi potranno mandarla facilmente in carrozza da Portsmouth in città, affidata alle cure di una persona di fiducia che abbia occasione di andarvi. Penso che ci sia sempre la moglie di un commerciante ragguardevole, o qualcun altro, che si reca in città.»
Eccetto l’appoggio del cugino di Nanny, Sir Thomas non fece più alcuna obiezione. Sostituito di comune accordo un più rispettabile, sebbene meno economico, rendez-vous, tutto ormai fu considerato come cosa fatta, e i piaceri di un progetto così caritatevole furono tutti goduti. La divisione di tali gratificanti sensazioni, a onor del vero, non venne egualmente ripartita; infatti, Sir Thomas era pienamente risoluto a diventare un tutore reale e consistente per la figlia prescelta; Mrs Norris, invece, non aveva la benché minima intenzione di partecipare alle spese del suo mantenimento. Finché si trattava di passeggiare, conversare e progettare, era tutta benevolenza, e nessuno sapeva dettare liberalità agli altri meglio di lei: ma il suo amore per il denaro era pari alla sua brama di dirigere, e sapeva benissimo come conservare i propri soldi spendendo quelli degli amici. Sposatasi con un’entrata più esigua di quella che aveva sempre sperato, aveva perciò immaginato necessaria, fin dal principio, una severissima linea di condotta economica; e ciò che era cominciato come un semplice argomento di prudenza, si mutò presto in una questione di scelta, in un oggetto di quella indispensabile sollecitudine, frustrata dall’assenza dei figli. Se avesse avuto una famiglia da mantenere, Mrs Norris non avrebbe mai risparmiato denaro; ma non avendo preoccupazioni di quel genere, non c’era nulla che impedisse la sua frugalità, o che diminuisse il piacere di ottenere un aumento annuale di una rendita che, sia lei che il marito, non avevano mai goduto. In accordo a questo affascinante principio, non controbilanciato da nessun vero affetto verso la sorella, le riusciva impossibile aspirare a qualcosa di più del merito di progettare e organizzare un’opera di carità così costosa; questo benché lei stessa ne fosse così poco consapevole, al punto di ritornare alla Canonica dopo la suddetta conversazione animata dal felice sentimento di credersi la sorella e la zia più liberale del mondo.
Quando l’argomento venne affrontato una seconda volta, i suoi punti di vista furono completamente chiariti e, in risposta alla placida domanda di Lady Bertram: «Dove verrà ospitata prima la bambina, sorella, da voi o da noi?» Sir Thomas udì, con una certa sorpresa, che sarebbe stato totalmente al di là delle possibilità di Mrs Norris prendere parte in alcun modo all’onere personale della piccola. Egli aveva pensato che la ragazzina fosse attesa alla Canonica come un’ospite assai gradita; una compagnia desiderabile per una zia che non aveva figli suoi; ma si trovò totalmente in errore. Mrs Norris era spiacente, ma la permanenza della nipote presso di loro, almeno finché le cose rimanevano così com’erano, era assolutamente fuori questione. Il precario stato di salute di Mr Norris rendeva la cosa impossibile: quel pover’uomo non poteva sopportare il rumore di un bambino più di quanto potesse volare. In effetti, se mai si fosse ripreso dai suoi dolori di gotta, sarebbe stato tutto diverso: in tal caso Mrs Norris avrebbe fatto con piacere la sua parte, senza pensare a nessun inconveniente; ma proprio allora il povero Mr Norris assorbiva ogni attimo del suo tempo, ed era sicura che il solo menzionare la cosa l’avrebbe turbato.
«Allora sarà meglio che la bambina venga da noi,» disse Lady Bertram con estrema compostezza. Dopo una breve pausa, Sir Thomas aggiunse con dignità: «Sì, lasciamo che la nostra casa diventi la sua. Adempiremo i nostri doveri nei suoi riguardi, e almeno godrà del vantaggio di avere compagni della sua età, e un’insegnante regolare».
«Assai appropriato;» esclamò Mrs Norris, «entrambe le considerazioni sono molto importanti. E sarà proprio lo stesso per Miss Lee; non farà alcuna differenza avere tre ragazze da istruire o solamente due... Vorrei solo poter essere più utile; ma vede bene che faccio tutto ciò che mi è possibile. Non sono di quelle persone che rifuggono i disagi; infatti Nanny andrà a prenderla, sebbene l’assenza della mia principale consigliera per tre giorni interi possa crearmi dei problemi. Suppongo, sorella cara, che sistemerà la ragazzina nel piccolo attico bianco, vicino alle vecchie camere dei bambini. Sarà decisamente il posto migliore per lei, con Miss Lee così vicina, non lontana dalle ragazze, e accanto alle cameriere; una delle due, come ben sa, potrebbe aiutarla a vestirsi, e aver cura dei suoi abiti, perché suppongo non troverebbe giusto che Ellis fosse costretta ad accudirla insieme alle altre. Davvero, sono certissima che non potrebbe sistemarla altrove.»
Lady Bertram non oppose nessuna resistenza.
«Spero che si dimostrerà una bambina di buon animo,» continuò Mrs Norris, «e consapevole della straordinaria fortuna di avere simili benefattori.»
«Se si rivelasse d’indole cattiva,» disse Sir Thomas, «non dovremmo più tenerla in famiglia per proteggere i nostri figli; ma non c’è ragione di aspettarsi un male così grande. Probabilmente vedremo molto in lei che desidereremo cambiare, e dobbiamo prepararci a una grossolana ignoranza, a una certa meschinità di opinioni, e a un’assai fastidiosa volgarità di maniere; ma questi non sono difetti incurabili... né, credo, possono risultare pericolosi per chi la frequenti. Se le mie figlie fossero state più giovani di lei, avrei dovuto considerare l’aggiunta di una compagnia simile un argomento molto serio, ma stando così le cose, confido che da questo connubio non ci sia nulla da temere per loro, e tutto da sperare per lei.»
«La penso esattamente allo stesso modo,» esclamò Mrs Norris, «e ne stavo parlando con mio marito proprio stamattina. Dicevo che il solo fatto di stare con le cugine costituirà per la bambina un’educazione a tutti gli effetti; se Mrs Lee non le insegnasse niente, imparerebbe a essere buona e accorta da loro.»
«Spero che non farà i dispetti al mio povero carlino,» disse Lady Bertram «è già difficile tenere lontana Julia.»
«Incontreremo qualche difficoltà sulla nostra strada, Mrs Norris,» osservò Sir Thomas, «riguardo l’appropriata distinzione da farsi tra le ragazze durante la crescita; come preservare la consapevolezza di ciò che sono nelle menti delle mie figlie, senza condurle ad avere un’opinione troppo umile della cugina; e come, senza deprimere eccessivamente il suo animo, renderla consapevole che non è Miss Bertram. Mi augurerei di vederle amiche molto intime, e non autorizzerei in alcun modo le mie ragazze al più lieve grado di arroganza verso una loro parente; ma alla fine non possono essere uguali. Rango, fortuna, diritti e attese future saranno sempre differenti. È una questione di estrema delicatezza, e lei deve assisterci nei nostri sforzi per scegliere con estrema precisione la giusta linea di condotta.»
Mrs Norris era completamente al loro servizio; e pur essendo perfettamente d’accordo sul fatto che si trattasse del compito più difficile, lo incoraggiò a sperare che, fra loro, tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
Com’era facilmente prevedibile, Mrs Norris non scrisse invano alla sorella. Mrs Price sembrò alquanto sorpresa di vedere sistemata una bambina, quando aveva così tanti bei ragazzi, ma accettò l’offerta con molta gratitudine, assicurando loro che la figlia era ben disposta, di buon carattere, e confidando che non avrebbero mai avuto motivo di allontanarla. La descrisse anche come delicata e malaticcia, ma si dimostrò fiduciosa, nella speranza che un cambiamento d’aria l’avrebbe fisicamente irrobustita. Povera donna! Probabilmente pensava che un cambiamento d’aria avrebbe giovato a molti dei suoi figli.

CAPITOLO SECONDO

La bambina superò il lungo viaggio senza inconvenienti, e a Northampton le venne incontro Mrs Norris, che si compiacque così del merito di essere la prima ad accoglierla, e dell’importanza di condurla dal resto della famiglia, e raccomandarla alla loro gentilezza.
A quel tempo Fanny Price aveva solo dieci anni, e sebbene a prima vista non vi fosse molto di attraente in lei, almeno non c’era neanche nulla che potesse disgustare i suoi parenti. Era minuta per la sua età, di colorito pallido e priva di qualsiasi folgorante bellezza; era troppo timida e schiva, restia alle attenzioni; ma il suo aspetto, anche se goffo, non era volgare; la voce era dolce, e il volto assumeva un’espressione graziosa mentre parlava. Sir Thomas e Lady Bertram la accolsero con molta gentilezza: Sir Thomas tentò di tutto per venirle incontro, notando quanto avesse bisogno di incoraggiamento, ma dovette lottare contro la serietà del proprio contegno, scomodissima in quella circostanza. Lady Bertram, invece, senza prendersi neanche la metà di tanta preoccupazione, e pronunciando solo una parola quando lui ne diceva dieci, con l’unico aiuto di un sorriso pieno di buon umore, divenne subito agli occhi della bambina il personaggio meno terribile tra i due.
I giovani erano tutti a casa, e sostennero assai bene la loro parte durante la presentazione, con molta allegria, e senza nessun imbarazzo, almeno da parte dei figli maschi, che a sedici e diciassette anni, così alti per la ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE
  4. BIBLIOGRAFIA
  5. MANSFIELD PARK