Personaggi principali
(I personaggi viventi sono frutto di invenzione, ma esprimono emblematicamente punti di vista diffusi nell’ambiente scientifico contemporaneo.)
Amaldi Edoardo, XX sec., fisico italiano
Anassagora di Atene, V sec. a.C., filosofo greco, scuola ionica
Anassimandro di Mileto, VI sec. a.C., filosofo greco, scuola ionica
Apollonio di Perga, III sec. a.C., matematico e astronomo greco
Aristarco di Samo, III sec. a.C., astronomo greco, scuola di Alessandria
Aristotele, IV sec. a.C., filosofo greco
Binder Francis, vivente, fisico statunitense
Binetti Fausto, vivente, fisico italiano
Bode Johann Elert, XVIII-XIX sec., astronomo tedesco
Brahe Tycho (Ticone), XVI sec., astronomo danese
Bruno Giordano, XVI sec., sacerdote e filosofo italiano, giustiziato dall’Inquisizione
Buffon Georges Louis Leclerc conte di, XVIII sec., scienziato e cosmologo francese
Cameron Alastair Graham Walter, XX sec., astrofisico statunitense
Cartesio Renato (René Descartes), XVII sec., scienziato e filosofo francese
Colombo Cristoforo, XV sec., esploratore e navigatore italiano
Cooper Earnest, vivente, astrofisico gesuita
Copernico Niccolò, XV-XVI sec., astronomo polacco
Corma Carlo, vivente, fisico italiano
Darwin Charles, XIX sec., naturalista inglese
De Bellis Giorgio, vivente, astrofisico e cosmologo italiano
Dirac Paul, XIX sec., fisico e matematico britannico
Einstein Albert, XIX-XX sec., fisico tedesco
Epicuro di Samo, IV-III sec. a.C., filosofo greco, fondatore della propria scuola
Eraclide Pontico, IV sec. a.C., filosofo greco, platonico
Eratostene di Cirene, III sec. a.C., astronomo greco, scuola di Alessandria
dp n="11" folio="12" ? Eudosso di Cnido, IV sec. a.C., matematico e astronomo greco, platonico
Filolao, V sec. a.C., filosofo e astronomo greco, scuola pitagorica
Foucault Jean Bernard Léon, XIX sec., fisico francese
Halley sir Edmond, XVII-XVIII sec., astronomo inglese
Hooke Robert, XVII sec., fisico e astronomo inglese
Hubble Edwin, XX sec., astrofisico statunitense
Huygens Christiaan, XVII sec., fisico olandese
Ibn al-Shatir, XIV sec., astronomo siriano
Jameson Nicholas, vivente, biologo genetista britannico
Keplero (Johannes Kepler), XVI-XVII sec., astronomo e matematico tedesco
Kremer Lewis, vivente, astrofisico statunitense
Galilei Galileo, XVI-XVII sec., scienziato e divulgatore italiano, perseguitato dalla Chiesa
Giovanni di Gamala, I sec., rivoluzionario esseno, crocifisso dai romani
Laplace Pierre Simon marchese di, XVIII-XIX sec., matematico e astronomo francese
Leibniz Gottfried Wilhelm, XVII-XVIII sec., filosofo e matematico tedesco
Lucrezio (Tito Lucrezio Caro), I sec. a.C., poeta e filosofo latino
Marelli Donata, vivente, astrofisica italiana
Melenkov Modest, vivente, biochimico statunitense
Mister O, al secolo l’Onnipotente, alias Buondio
Newton sir Isaac, XVII-XVIII sec., fisico britannico
Oresme Nicola, XIV sec., pensatore parigino e vescovo
Paley William, XVIII sec., arcidiacono, filosofo e teologo inglese
Parmenide di Elea, VI-V sec. a.C., filosofo greco, scuola eleatica
Piazzi Giuseppe, XVIII-XIX sec., abate, astronomo italiano
Piola Giuseppe, vivente, fisico italiano
Platone, V-IV sec. a.C., filosofo greco
Ponzio Pilato, I sec., prefetto romano in Giudea
Saporetti Dario, vivente, alto prelato
Secchi Angelo, XIX sec., padre gesuita, astronomo
Talete di Mileto, VII-VI sec. a.C., filosofo e matematico greco, scuola ionica
Teofrasto, IV sec. a.C., filosofo greco, aristotelico
Tolomeo Claudio, II sec., matematico e astronomo greco, scuola di Alessandria
Urbano VIII, XVI-XVII, papa, già cardinale Maffeo Barberini
Venchi Adriano, vivente, filosofo della scienza italiano
Introduzione
Quattrocento anni sono trascorsi da quando Galileo puntò il telescopio verso il cielo e diede l’avvio all’astronomia sperimentale moderna. E da quando Keplero scrisse le prime equazioni della meccanica celeste, aprendo la via all’astronomia teorica. Entrambi – per usare un’immagine cara a Newton – si issarono sulle spalle dei grandi scienziati che li avevano preceduti, primi fra tutti Aristarco nell’antichità e Copernico in tempi a loro più vicini. Ma anche di tanti altri pensatori, che attraverso i millenni avevano proposto fantasiosi modelli del sistema solare o dell’universo, modelli in massima parte smentiti dalla storia, ma talvolta caratterizzati da geniali intuizioni e straordinarie imprese sperimentali, come la misura di Eratostene del raggio della Terra, o l’osservazione di Ipparco della precessione degli equinozi, responsabile della diversa durata delle stagioni.
Nell’Anno dell’Astronomia, che è anche bicentenario della nascita di Darwin, mi è parso interessante rivedere i successivi passaggi che, a partire dai caldei, hanno consentito di trasformare quella che all’inizio era una sorta di fantasia filosofica frammista al mito, alla religione e alla divinazione astrologica in una delle branche della scienza che da un lato più ha testimoniato del fantastico potere dell’intelletto umano, e dall’altro più ha fornito informazioni sulle origini e sui destini del cosmo e degli esseri viventi che vi dimorano.
Un’evoluzione che è avvenuta nell’arco ristretto di qualche migliaio di anni, un nonnulla sulla scala delle ere geologiche. Sorgono tante domande: chi fu il primo a parlare di sfericità del nostro pianeta? Chi a suggerire, come spiegazione dell’alternarsi del giorno e della notte, la rotazione della Terra attorno all’asse? E chi ne diede la prova sperimentale? Chi per primo si rese conto dell’inclinazione del piano dell’eclittica, descrivendola correttamente? Chi compilò il primo accurato catalogo stellare? Chi inventò la meridiana e l’astrolabio? Quando si cominciò a utilizzare l’ombra di un’asta per studi accurati dei movimenti del Sole e della Luna? Chi tentò per primo di misurare con un certo successo le dimensioni di questi corpi celesti e le loro distanze dalla Terra? Chi parlò per primo di atomi e di aggregazione della materia? Chi inventò i deferenti e gli epicicli? E quando nel lontano passato si cominciò a parlare dell’ellitticità delle orbite planetarie?
Non meno interessante il dopo-Galileo, un periodo di quattro secoli soltanto durante il quale dai timidi e contrastati passi del Seicento si è arrivati, attraverso l’opera geniale di Laplace e le basilari scoperte di Einstein, di Hubble, e di tanti altri fisici, ai grandi risultati del Novecento: una plausibile descrizione della nascita e dell’evoluzione del sistema solare, e l’evidenza di un universo in espansione dall’iniziale Big bang, un universo la cui età può essere determinata con precisione e il cui stadio embrionale è stato letteralmente fotografato.
È inevitabile, nel percorrere questo tracciato millenario, porsi domande anche sulla comparsa della vita e sull’evoluzione delle specie, piccolo inserto nella più vasta e onnicomprensiva evoluzione dell’universo, o magari della molteplicità degli universi. E poi sulla realtà dell’anima, o infine su chi gestisca questo cosmo multiforme in continua trasformazione, o sia magari a esso connaturato. Domande che usualmente vengono giudicate di natura religiosa, soprattutto per il fatto che, almeno fino a oggi, non hanno trovato risposte scientifiche. Sul piano conoscitivo, infatti, nulla può dirci se abbia una qualsivoglia necessità o ragione di esistere quel Dio postulato dalle religioni, che non solo avrebbe creato le nostre anime e il mondo tutto, ma con esso continuerebbe a interagire quotidianamente entrando nella vita di ognuno di noi.
In questo libro ho fatto dell’Onnipotente il protagonista della vicenda. Figurarsi un Dio, diceva Nietzsche, è la cosa più naturale che un essere umano possa fare: come legittimare altrimenti la fugace comparsa dell’uomo sulla scena dell’universo e come attribuirle un significato? Come appropriarsi di un boccone di eternità , che prolunghi l’esistenza individuale oltre i suoi invalicabili confini? Il mio Onnipotente si immedesima con le leggi di natura, usa il raziocinio, rifiuta sdegnosamente i ruoli e le funzioni che gli uomini gli hanno affidato, e mal tollera coloro che sfruttano il suo nome e l’idea del divino a fini di potere e di dominio sulle coscienze.
Negli anni più recenti della mia vita – uscito per limiti di età dai laboratori nei quali ho giocato tante magnifiche partite di scienza e dove ho capito cose sulle quali, in gioventù, non avevo avuto il tempo di documentarmi e meditare – ho scritto alcuni testi di divulgazione scientifica sugli eventi del vivere quotidiano. Anche questo libro sulla storia dell’astronomia e sull’evoluzione del cosmo e delle specie viventi ha fini divulgativi, solo che si allontana dalle vicende quotidiane per toccare argomenti meno tangibili. I quali, benché possano apparire lontani dalla scienza, con essa invece si intrecciano da sempre. Per fare un esempio, esistono ancora oggi i sostenitori del creazionismo, descritto in modi più o meno sofisticati, da quello ottuso e cieco – e sovente interessato – dei tradizionalisti, a quello più subdolo e sottile dei fautori del «disegno intelligente». Esistono ancora oggi pseudoscienziati che pretendono di dimostrare tramite la scienza l’esistenza del magico e del soprannaturale.
In tempi in cui c’è chi non si perita di affermare la supremazia della fede sulla ragione, sento come un dovere morale il rendere partecipi altri di quanto ritengo di aver compreso delle cose del mondo nel corso della mia vigile e movimentata esistenza. Suppongo che Galileo, ove avesse avuto libertà di esprimere i suoi più intimi convincimenti, avrebbe tratto infinito piacere dal fare lo stesso. Per questo di lui ho fatto un altro protagonista della vicenda, quale effettivamente è stato nella storia del nostro pianeta.
Andrea Frova
Roma, settembre 2009
Io non ho detto, né ardirei dire, che alla natura e a Dio
fusse impossibile il conferir quella velocità , che voi dite,
immediatamente; ma dirò bene che de facto la natura
non lo fa; talché il farlo verrebbe ad esser operazione
fuora del corso naturale, e però miracolosa.
Galileo Galilei, Dialogo sopra i due massimi sistemi *
Prologo
Un perfetto pendolo di Foucault
I segreti del pendolo
Nell’anno 2009, chi avesse desiderato vedere in opera il più sofisticato pendolo di Foucault esistente sulla Terra avrebbe dovuto recarsi a Roma dove, nella chiesa di San Roberto Bellarmino, ne era stato allestito un esemplare dalle prestazioni superlative. Il 2009 era stato designato dall’Assemblea delle Nazioni Unite Anno Internazionale dell’Astronomia, a celebrazi...