1. Ossessioni
Dove è cominciato tutto, Sakùntala? Dal posto sbagliato in cui siamo nati! Dai desideri che misteriosamente sorgevano dentro di noi per indicarci la nostra strada, che però ci appariva confusa, oscura, e che solo alla fine abbiamo trovato insieme.
Rogan, ma i clan, le koiné, i gruppi genetici in cui siamo nati sono sempre stati rigidi, chiusi come sono oggi, oppure prima erano più aperti, più liberali? La mia impressione è che le cose siano peggiorate e stiano peggiorando ulteriormente.
Erano molto più aperti. Tutto è incominciato nel modo più semplice, più ovvio. Quando è nata l’ingegneria genetica molti hanno pensato di poter avere figli più sani, più alti, più belli. Ad un certo punto si sono formate associazioni per migliorare la salute, l’aspetto fisico e le qualità intellettuali delle nuove generazioni. Sono state soprattutto le donne ad associarsi. C’erano anche quelle che volevano dei figli senza dover ricorrere a un uomo e si rivolgevano alle banche dove prendevano il seme di personaggi famosi.
Questo anni fa, vero?
Sì, nel secolo scorso. Poi sono stati scoperti i pattern genetici che consentivano di avere un figlio con certe caratteristiche precise. Alcuni neri desideravano avere figli più chiari, molti gialli volevano modificare la piega degli occhi. Altri programmavano figli alti, biondi, forti.
Ma com’è che poi sono sorti i gruppi genetici chiusi, come il mio clan o la tua koiné?
Quando è diventato possibile trasmettere per via ereditaria anche attitudini, preferenze, gusti, perfino modi di sentire e di pensare.
Come la sessualità omo ed etero?
Sì. Quando Norman Kohler è riuscito ad identificare i complessi genici omosex ed eterosex, molti omosessuali tanto maschi che femmine hanno desiderato figli con le loro stesse tendenze. Un gruppo di femmine omogenetiche ha organizzato una banca del seme di maschi omogenetici da cui potevano prendere sperma per concepire figli geneticamente omo. Le bambine venivano allevate dalle loro madri, i maschi restavano con le madri per due anni e poi venivano adottati dalla koiné maschile.
Rogan, ho letto che alcune donne del mio clan avevano proposto di usare la partenogenesi per avere solo femmine come loro, ma l’idea è stata respinta perché si sarebbe impoverito il patrimonio genetico. È vero?
Sì è vero, e grazie a questa scelta in poco tempo Alcuni clan femminili hanno conquistato posizioni molto elevate nel campo della politica e della finanza mentre le koiné maschili avevano un notevole prestigio e potere nel campo artistico e culturale. Poi col passare degli anni, alcuni clan femminili ed alcune koiné maschili hanno sviluppato al loro interno una straordinaria solidarietà , delle leggi ferree, ed un grande orgoglio di casta.
Sì, noi eravamo molto orgogliose di essere delle Oristal. Nel clan non c’era mia madre o tua madre, erano tutte madri, anche se la madre che ti aveva partorito, la tua madre biologica, alcune volte ti amava di più, si prendeva cura di te e tu ti affezionavi a lei. Io certamente amavo molto mia madre Fatima. Lei mi cullava, mi cantava delle canzoni e mi raccontava sempre delle storie bellissime. Ma non stavamo sempre insieme, il clan non vuole un rapporto esclusivo. Dovevi voler bene a tutte le madri. Ma io non volevo bene a nessuna come a Fatima. Così ci hanno separate ed è stato allora che ho incominciato a pensare di scappare. Sai, Rogan, Fatima era diversa, non capivo come, e anch’io ero diversa. Sentivo, in modo misterioso, che eravamo diverse dalle altre e affini fra di noi e forse se ne sono accorte anche loro ed è per questo che ci hanno separate. Fatima è andata in Europa, a Ginevra. Il nostro è un clan molto importante, e mia madre aveva dei compiti diplomatici delicati. Quando l’hanno mandata a Ginevra io sono rimasta nel college con le mie sorelle. E quando sono arrivata ai dieci, undici anni sono incominciati i problemi.
Quali problemi?
Da piccole ci dicono che siamo libere di comportarci come vogliamo ma, in realtà , siamo invitate a sceglierci una compagna con cui dormire. L’amore è qualcosa che nasce dall’amicizia, dalla tenerezza. Io ero amica di Sonia, dormivamo abbracciate ma, ad un certo punto mi sono innamorata di una ragazza bionda che si chiamava Lena. Lena aveva qualche anno più di me e non era solo molto bella, era anche straordinariamente dotata, ballava, cantava e aveva sempre una parte di rilievo negli spettacoli. Nella comunità era una piccola diva. Piaceva a tutte, naturalmente, ma io per lei avevo fatto una vera e propria malattia. L’amavo, l’amavo appassionatamente, non perdevo occasione per assistere ai suoi saggi, ai suoi spettacoli. L’adoravo, Rogan, le morivo dietro, avrei fatto qualsiasi cosa per restarle accanto. La sognavo di notte, pensavo a lei quando mi svegliavo al mattino.
Ma lei amava qualcun’altra?
Purtroppo. Era innamorata di Bridget che era molto gelosa. Io no, io avrei accettato di dividerla con chiunque, ma Bridget si è lamentata, diceva che ero una ossessiva. E Lena l’ha appoggiata, comunque non mi ha difeso. Allora mi hanno mandato a fare una psicoterapia. Io piangevo, piangevo perché Lena, il mio amore, mi aveva tradito. Raccontarlo alla psicologa è stato peggio. Allora ho imparato a tacere, a fare finta di niente. Andavo a dormire con Sonia, ci accarezzavamo, ci baci...