Vincitori e vinti
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Vincitori e vinti

Le stagioni dell'odio. Dalle leggi razziali a Prodi e Berlusconi

  1. 588 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Vincitori e vinti

Le stagioni dell'odio. Dalle leggi razziali a Prodi e Berlusconi

Informazioni su questo libro

È vero che l'odio è un fiume carsico che, a partire dagli anni Trenta, attraversa la storia italiana emergendo ciclicamente? Dopo il successo di Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi, Bruno Vespa ripercorre in quest'ottica originale gli ultimi settant'anni del nostro paese, rivelando particolari inediti e rivisitando vicende ed episodi noti finora soltanto a pochi specialisti. Dalle leggi razziali promulgate da Mussolini alle vendette dei partigiani sui fascisti, dal terrorismo degli anni di piombo all'estremismo islamico, fino allo scontro tra la sinistra e Berlusconi, Vespa racconta, sulla base di una poderosa documentazione e con il suo inconfondibile stile di cronista di razza, eventi lontani come se fossero accaduti ieri. E svelando i retroscena di tanti controversi momenti della nostra storia fa luce sulle questioni più dibattute, dalla strage dei fratelli Cervi a quella dei fratelli Govoni, dal massacro dei militari fascisti nell'immediato dopoguerra all'omicidio del commissario Calabresi.

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Appendice

La «dichiarazione sulla razza» approvata dal Gran Consiglio del Fascismo

(6 ottobre 1938)
Il Gran Consiglio del Fascismo, in seguito alla conquista dell’Impero, dichiara l’attualità urgente dei problemi razziali e la necessità di una coscienza razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e svolge un’attività positiva, diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti.
Il problema ebraico non è che l’aspetto metropolitano di un problema di carattere generale.
Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce:
a) il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e altre razze non ariane;
b) il divieto per i dipendenti dello Stato e da Enti pubblici – personale civile e militare – di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza;
c) il matrimonio di italiani e italiane con stranieri anche di razze ariane, dovrà avere il preventivo consenso del Ministero dell’Interno;
d) dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenta al prestigio della razza nei territori dell’Impero.

Ebrei ed ebraismo

Il Gran Consiglio del Fascismo ricorda che l’ebraismo mondiale – specie dopo l’abolizione della massoneria – è stato l’animatore dell’antifascismo in tutti i campi e che l’ebraismo estero o italiano fuoruscito è stato – in taluni periodi culminanti come nel 1924-25 e durante la guerra etiopica – unanimemente ostile al Fascismo.
L’immigrazione di elementi stranieri – accentuatasi fortemente dal 1933 in poi – ha peggiorato lo stato d’animo degli ebrei italiani, nei confronti del Regime, non accettato sinceramente, poiché antitetico a quella che è la psicologia, la politica, l’internazionalismo d’Israele.
Tutte le forze antifasciste fanno capo ad elementi ebrei; l’ebraismo mondiale è, in Spagna, dalla parte dei bolscevici di Barcellona.

Il divieto d’entrata e l’espulsione degli ebrei stranieri

Il Gran Consiglio del Fascismo ritiene che la legge concernente il divieto d’ingresso nel Regno, degli ebrei stranieri, non poteva più oltre essere ritardata, e che l’espulsione degli indesiderabili – secondo il termine messo in voga e applicato dalle grandi democrazie – è indispensabile.
Il Gran Consiglio del Fascismo decide che oltre ai casi singolarmente controversi che saranno sottoposti all’esame dell’apposita commissione del Ministero dell’Interno, non sia applicata l’espulsione nei riguardi degli ebrei stranieri i quali:
a) abbiano un’età superiore agli anni 65;
b) abbiamo contratto un matrimonio misto italiano prima del 1º ottobre XVI.

Ebrei di cittadinanza italiana

Il Gran Consiglio del Fascismo, circa l’appartenenza o meno alla razza ebraica, stabilisce quanto segue:
a) è di razza ebraica colui che nasce da genitori entrambi ebrei;
b) è considerato di razza ebraica colui che nasce da padre ebreo e da madre di nazionalità straniera;
c) è considerato di razza ebraica colui che, pur essendo nato da un matrimonio misto, professa la religione ebraica;
d) non è considerato di razza ebraica colui che è nato da un matrimonio misto, qualora professi altra religione all’infuori della ebraica, alla data del 1º ottobre XVI.

Discriminazione fra gli ebrei di cittadinanza italiana

Nessuna discriminazione sarà applicata – escluso in ogni caso l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado – nei confronti di ebrei di cittadinanza italiana – quando non abbiano per altri motivi demeritato – i quali appartengono a:
1) famiglie di Caduti nelle quattro guerre sostenute dall’Italia in questo secolo; libica, mondiale, etiopica, spagnola;
2) famiglie dei volontari di guerra nelle guerre libica, mondiale, etiopica, spagnola;
3) famiglie di combattenti delle guerre libica, mondiale, etiopica, spagnola, insigniti della croce al merito di guerra;
4) famiglie dei Caduti per la Causa fascista;
5) famiglie dei mutilati, invalidi, feriti della Causa fascista;
6) famiglie di Fascisti iscritti al Partito negli anni ’19-20-21-22 e nel secondo semestre del ’24 e famiglie di legionari fiumani.
7) famiglie aventi eccezionali benemerenze che saranno accertate da apposita commissione.

Gli altri ebrei

I cittadini italiani di razza ebraica, non appartenenti alle suddette categorie, nell’attesa di una nuova legge concernente l’acquisto della cittadinanza italiana, non potranno:
a) essere iscritti al Partito Nazionale Fascista;
b) essere possessori o dirigenti di aziende di qualsiasi natura che impieghino cento o più persone;
c) essere possessori di oltre cinquanta ettari di terreno;
d) prestare servizio militare in pace e in guerra.
L’esercizio delle professioni sarà oggetto di ulteriori provvedimenti.
Il Gran Consiglio del Fascismo decide inoltre:
1) che agli ebrei allontanati dagli impieghi pubblici sia riconosciuto il normale diritto di pensione;
2) che ogni forma di pressione sugli ebrei, per ottenere abiure, sia rigorosamente repressa;
3) che nulla si innovi per quanto riguarda il libero esercizio del culto e l’attività delle comunità ebraiche secondo le leggi vigenti;
4) che, insieme alle scuole elementari, si consenta l’istituzione di scuole medie per ebrei.

Immigrazione di ebrei in Etiopia

Il Gran Consiglio del Fascismo non esclude la possibilità di concedere, anche per deviare la immigrazione ebraica dalla Palestina, una controllata immigrazione di ebrei europei in qualche zona dell’Etiopia.
Questa eventuale e le altre condizioni fatte agli ebrei, potranno essere annullate o aggravate a seconda dell’atteggiamento che l’ebraismo assumerà nei riguardi dell’Italia fascista.

Cattedre di razzismo

Il Gran Consiglio del Fascismo prende atto con soddisfazione che il Ministro dell’Educazione Nazionale ha istituito cattedre di studi sulla razza nelle principali Università del Regno.

Alle camicie nere

Il Gran Consiglio del Fascismo, mentre nota che il complesso dei problemi razziali ha suscitato un interesse eccezionale nel popolo italiano, annuncia ai Fascisti che le direttive del Partito in materia sono da considerarsi fondamentali e impegnative per tutti e che alle direttive del Gran Consiglio devono ispirarsi le leggi che saranno sollecitamente preparate dai singoli Ministri.

Scheda sulla nuova legge elettorale approvata alla Camera dei deputati*

(13 ottobre 2005)

PROPORZIONALE CON LISTE BLOCCATE

Il testo prevede un sistema proporzionale basato sulle circoscrizioni. I candidati saranno inseriti in liste bloccate (non sono più previste le cosiddette «liste improprie»). Non ci saranno «quote» riservate alle donne nelle liste.

SBARRAMENTI

Nel provvedimento sono previste tre soglie di sbarramento nazionali per la Camera: una del 10% per le coalizioni, una del 4% per le liste non coalizzate e una del 2% per quelle coalizzate. È stata introdotta altresì una modifica ribattezzata «salva-Moroni», la quale prevede che partecipi al riparto dei seggi anche la lista collegata che ha ottenuto il miglior risultato pur non superando il 2%. Per quanto riguarda il Senato le soglie di sbarramento sono invece regionali, e del 20% per le coalizioni, dell’8% per i partiti non coalizzati e del 3% per quelli coalizzati (per palazzo Madama non sono previsti «ripescaggi» come alla Camera).

INDICAZIONE CAPO FORZAPOLITICA

Le liste, al momento del deposito del contrassegno, indicano il «capo della forza politica» (sempre «...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Vincitori e vinti
  4. I. Quando Mussolini non era razzista
  5. II. Perché Mussolini diventò razzista
  6. III. Dal processo a Pio XII all’assoluzione di Stalin
  7. IV. Fratelli Cervi, fratelli Govoni:due storie uguali e diverse
  8. V. Le stragi dei vinti
  9. VI. Trentamila morti dopo la Liberazione
  10. VII. «Quell’odore di carne bruciata…»
  11. VIII. Il gioco delle parti tra nazisti e fascisti
  12. IX. Foibe, la pulizia etnicadel maresciallo Tito
  13. X. Il vulcano dell’odio
  14. XI. Il «piccolo» Calabresi non perdonerà
  15. XII. L’odio in nome di Dio
  16. XIII. Berlusconi ti odio. Anzi ti amo
  17. XIV. L’abbandono di Follini, la riscossa del Cavaliere
  18. XV. La Rivoluzione d’Ottobre
  19. XVI. Fini: «Mi candido». Bossi: «Grazie, Silvio»
  20. XVII. Il Cavaliere e il Professore
  21. Appendice
  22. Copyright