Salto mortale
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Salto mortale

  1. 182 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Salto mortale

Informazioni su questo libro

Camminando in un prato, un Giuseppe detto Giuseppe si imbatte nel cadavere di un uomo. Potrebbe essere l'avvio del più classico libro giallo la cui logica, fatta di indizi via via più stringenti, sembra presiedere la trama di questo romanzo, intessuto in realtà di temi inediti e sorretto da un'invenzione letteraria fitta di paradossi e ironia. Poco a poco infatti il lettore si rende conto che ogni dato apparentemente acquisito viene smentito, ogni scoperta si rivela fallace, ogni supposizione viene contraddetta. Fino a che la realtà non apparirà nella sua essenza di vortice di coincidenze e possibilità che, come in un salto mortale, torna sempre al punto di partenza.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2014
Print ISBN
9788804505730
eBook ISBN
9788852052651

1

Me lo sogno o lo senti anche tu? Questo ronzio questo ronzare. Da dove viene? Dal Cielo, dalla Terra? Stai calmo non è niente. Allora sono le mie orecchie. Ma no, viene da fuori. Questo ronzio questo ronzare non sono le mie orecchie. Allora te lo dico io che cos’è, sono le antenne di Santa Palomba della Radio Televisione,
STA PARLANDO IL PAPA.
Forse hai ragione, ho sentito delle parole in latino, ha detto magis magisque in questo momento. Certo che il Papa parla in latino, come vuoi che parli? Quella è la sua lingua come il francese per i francesi, sono secoli e secoli che i Papi parlano in latino. Ma è una lingua morta, per piacere. Il Papa parla come vuole lui. Va bene il latino ma non può essere il Papa che fa tutto questo ronzio questo ronzare. Guarda che il Papa quando si arrabbia è come il temporale. Uno sciame di mosche sta volando nel Cielo di Pavona, secondo me sono loro. E invece ti sbagli, vedrai che è il Papa che parla alla Radio Vaticana.
L’aria era pesante e polverosa come quando stavano per arrivare gli aeroplani americani per bombardare. Si sentiva qualcosa da lontano, l’aria si metteva a vibrare, la polvere e il vento si sollevavano insieme, improvvisamente, gli alberi tremavano come le foglie, i cani si mettevano a scappare con la coda bassa come prima del terremoto. Erano ricordi lontani o stavano per arrivare? Ecco che arrivano gli americani con le bombe vengono dalla Sicilia, le Fortezze Volanti.
Questo ronzio questo ronzare sono gli aeroplani. Stai calmo Giuseppe che la guerra è finita da molti anni c’è la pace. Eppure questo ronzio viene dal Cielo, questo ronzare, sono gli aeroplani. Allora saranno quelli italiani, i reattori dell’aeroporto militare di Pratica di Mare che fanno le esercitazioni. Si sentono anche dei boati quando rompono il muro del suono. Non ti spaventare perché non fanno niente di male, vanno a spasso nel Cielo e tu lasciali andare.
Adesso sento la Terra che trema sotto i piedi non la senti anche tu? Questo della Terra è un fatto strano, i reattori di Pratica di Mare volano alti nel Cielo. Vuoi vedere che invece sono i carri armati che fanno tutto questo ronzio questo ronzare? Ecco lo riconosco, sento il rumore dei carri armati, vengono dal mare. Sono sbarcati fra Anzio e Nettuno e stanno per arrivare. Là dietro quella siepe vedo qualcosa che si muove. Sono loro. Guarda che ti sbagli e tu lasciami sbagliare.
Giuseppe, amico caro, stai dormendo come fai a dormire con tutto questo ronzio questo ronzare? Ho il sonno pesante, non mi svegliano nemmeno le cannonate, nemmeno le bombe degli aeroplani o il boato dei reattori quando rompono il muro del suono, per piacere.
Ecco fra poco arriva la palla di fuoco e distruggerà tutto quello che trova. È lei. Arriva arriva. E avrà la forma di un drago. No guarda che ti sbagli con la Bibbia, succede certe volte di fare queste confusioni. La sento che sta arrivando la palla di fuoco a forma di drago e allagherà tutta la Pianura. Forse ti confondi con il Diluvio Universale, i draghi non esistono più al giorno d’oggi e le palle di fuoco esistono solo nel futuro, ma chi le ha mai viste? Ma come, Hiroshima. Hai ragione non parlo più, mi taglio le orecchie, no aspetta non te le tagliare.
Questo sciame di mosche volava intorno alle antenne di Santa Palomba della Radio Televisione, l’aria vibrava la Terra tremava e tu lasciala tremare. Sono stanco di questo ronzio di questo ronzare. Ecco arrivano sono le mosche, arrivano stanno arrivando scendono dal Cielo. Saranno milioni e milioni, il Cielo è tutto nero,
C’È DA AVER PAURA.
Che cosa hai in mente di fare? Non lo so ma certo non sto qui a farmi mangiare.
Spazio per camminare ce n’è tanto nella Pianura di Pavona, chilometri e chilometri quadrati, ci sono posti vicini e lontani, strade in salita e in discesa, si può andare avanti e poi ritornare indietro, si può anche stare fermi se uno vuole stare fermo. Si possono fare delle passeggiate da soli o in compagnia, se uno trova la compagnia. Si può partire o arrivare, andare di corsa o andare piano, si può scappare. Giuseppe, carissimo amico, forse ti conviene. Ma dove? Non importa, lontano. Per via di quel fatto successo vicino alla Torre Medievale.
Dicono che l’erba era macchiata di sangue e che hanno trovato un coltello in mezzo al prato. Non sarà spuntato da solo dalla Terra. Dalla Terra spuntano i funghi quando è la stagione, in autunno quando piove. Volentieri nei boschi di castagni ma qualche volta anche nei prati, i cosidetti prataioli.
Adesso corri, Giuseppe, alzati e corri perché è molto tardi. Tardi rispetto a che cosa? Non ho niente da fare. Non puoi stare fermo, Giuseppe, il Mondo corre e devi correre anche tu, non ti puoi fermare. Altrimenti arrivi troppo tardi all’appuntamento. Ma io non ho appuntamenti non devo andare in nessun posto non c’è nessuno che mi aspetta. Che cosa ci vuole a prendere un appuntamento? Ce l’hai il gettone? Fai una telefonata. Muoviti, non stare lì impalato. Se uno corre è segno che scappa e io non voglio scappare.
NON HO FATTO NIENTE.
Questo non è possibile qualcosa avrai fatto di sicuro.

2

Così non ci vanno a sbattere contro gli aeroplani. Per questo hanno messo le luci rosse sulle antenne di Santa Palomba della Radio Televisione. Sono sempre accese di notte si vedono da lontano. A pochi chilometri c’è l’aeroporto militare di Pratica di Mare dove partono e atterrano gli aeroplani, i reattori. Le luci rosse le hanno messe per loro. Intorno alle antenne c’è la Pianura di Pavona con i suoi su e giù, le sue colline le sue valli e, più in là, le sue montagne.
Siamo a ventiquattro chilometri da Roma eppure ci sono terre abbandonate e case abbandonate, è come il deserto della giungla, la pampa della savana. Se giro l’occhio intorno a me non vedo niente, questa Pianura è una
TABULA RASA,
ma secondo il Catasto e le Carte dell’Istituto Topografico Militare ci sono tante strade e tanti sentieri, pozzi miniere sorgenti cimiteri ruderi muri a calce e muri a secco opifici, dove sono questi opifici? Verso Latina ci sono gli opifici ma qui non c’è niente. Cisterne palizzate monumenti, ma quali monumenti? A Mazzini o a Garibaldi? Non se ne può più di Questi Due. Ponti, se ci sono i ponti ci dovrebbero essere anche i fiumi, quali fiumi? Dove stanno? Fari, dove sono questi fari che io non li vedo? Eppure i fari sono fatti per vederli. Qui la Carta dice fontanile, dov’è questo fontanile?
QUI NON C’È NIENTE.
Sulla Carta ogni cosa ha un segno convenzionale e ogni pezzo di Terra ha un nome e cognome ma nessuno ne sa niente. Ogni tanto la Carta dice Santa Maria in Fornarola oppure Madonna dei Ritardi, Santa Maria della Vertigine o San Gaspare del Bufalo, ma perché proprio del bufalo? Ci sono tante bestie a questo Mondo e io non ho mai visto un bufalo da queste parti. Oppure dice Quarto del Cuore Quarto delle Ginestre Quarto Massimetta, ma dove sono questi Quarti? Io non li ho mai visti e non li ho mai sentiti nominare.
Allora io dico kappa che cosa stanno lì a inventare questi nomi e questi Quarti quelli del Catasto e dell’Istituto Topografico Militare, che cosa state lì a inventare dei nomi per ogni pezzo di Terra se poi non li dite a nessuno? Fate ridere i cani con i vostri nomi e i vostri segni convenzionali. Lo dico sopratutto per l’Operatore Topografico che ha firmato la Carta della zona, un certo Macioti, e per il capitano che ha fatto le Ricognizioni Generali, capitano Guidicini, e per il Primo Topografo Luccichini. Primo fra chi? Perché sei il Primo Topografo? Chi sono gli altri? Dove stanno? Come hai fatto a diventare il primo? Devi essere di quelli che diventano primi con le raccomandazioni.
La Carta dice le Coordinate Geografiche sono coordinate all’Elissoide orientato a Roma-Monte Mario. Ma che cos’è questo Elissoide? Parlate chiaro che sarà meglio.
Mi guardo intorno nella campagna e non vedo niente, non ci sono segni per Terra ma la Carta dice che il Reticolato Italiano è stato fatto secondo la proiezione di Gauss-Boaga, Elissoide Internazionale. Ma dov’è questo Reticolato Italiano? Io non lo vedo. E Gauss-Boaga chi sarebbe? Intanto è uno o sono due? Chi sei, chi siete? Andatevi a nascondere anche voi che sarà meglio, oppure cambiate mestiere.
QUI HANNO UCCISO UN UOMO
e non vi siete accorti di niente, per piacere. Voi le vostre proiezioni e il vostro reticolato. C’è un uomo morto in mezzo al prato vicino alla Torre Medievale.
Gli abitanti della Pianura dopo un anno o due si lasciano prendere dalla disperazione e vanno a stare in altri posti. Qualcuno resiste di più ma poi scappa anche lui. Quelli che non scappano diventano romani pendolari cioè vanno avanti e indietro da Roma con il treno. Tutti abbandonano la Terra è meglio abbandonarla, lo dicono apertamente. Cioè fanno il contrario di quello che dice la Bibbia quando dice riempite la Terra e lo dice anche il Papa nel discorso alla Radio Vaticana.
I pavonesi sono piccoli di statura, discendono dagli schiavi mandati qui a lavorare la Terra dagli Antichi Romani. I Romani Antichi mandavano qui i loro schiavi cioè i prigionieri di guerra levantini erano tutti piccoli di statura. Oltre che piccoli di statura sono anche cattivi, bisognerebbe andare sempre in giro con il bastone e il coltello e, se uno ha la rivoltella, con la rivoltella. Si possono fare dei brutti incontri sia di notte che altrove. Meglio cercare di confondersi con la natura, con la Terra con i cespugli con il buio della notte, di notte. Dietro ogni angolo ci può essere qualcuno che ti aspetta per darti una coltellata. Se incontri qualcuno di notte è probabile che si tratti di un vagabondo, di un assassino, ma se vai in giro di notte puoi essere anche tu un vagabondo, un assassino. Due assassini che si incontrano di notte spesso uno dei due muore assassinato. Spesso cioè ogni tanto.
Va bene anch’io vado in giro di notte a cercare i metalli. Giro sempre. Dico se avete tubi di piombo e pentole di rame anche tubi di rame e pentole di piombo, se avete dei chili di ottone vi dò trecento lire al chilo, compro rubinetti di ottone e filo di rame anche rubinetti di rame e filo di ottone, il rame ve lo pago quattrocentocinquanta. Compro anche carta straccia bottiglie usate pelli di coniglio stracci di lana e altri stracci, compro gomma bachelite specchi rotti e sani lampadine fulminate, insomma
COMPRO TUTTO.
Anche capelli umani italiani. Servono per fare le parrucche sono meglio di quelli cinesi. Anche oro e argento se li trovo ma la mia specialità sono piombo zinco rame ottone, per piacere. Però state attenti che non voglio roba rubata.
Spesso quelli che vendono i metalli sono ladri che staccano i cavi di rame dell’Alta Tensione. Resteranno fulminati un giorno o l’altro, resterete fulminati. Oppure i tubi del gas, lavorano tutta la notte e ammucchiano quintali e quintali di piombo. Resteranno asfissiati una notte o l’altra, resterete asfissiati con il gas se non state attenti.
Se uno compra questi metalli da un ladro diventa subito un ricettatore, sappia o non sappia che si tratta di roba rubata. Io compro soltanto da quelli che hanno una casa cioè un indirizzo. Se non hanno un indirizzo con voi non ci parlo nemmeno. Non compro mai niente per la strada, non posso correre il rischio di farmi ritirare la licenza.
Ci sono anche i ricettatori di mestiere non ho niente in comune con i quali. Io tratto con i grossisti di Roma di Napoli e di Terni sul piano commerciale. Mi conoscono tutti, io sono
GIUSEPPE DETTO GIUSEPPE,
faccio il commerciante di mestiere, compro piombo zinco rame ottone, pago le tasse, il mio nome sta anche sull’elenco del telefono di Albano. Compro anche bottiglie usate stracci e carta straccia. Si dice carta straccia tanto per dire, spesso la carta straccia sono libri e giornali.

3

Era una delle giornate più calde d’Italia. Camminavo al Sole in mezzo a un prato e il prato era deserto. C’era l’erba alta, ogni tanto il piede affondava nei buchi del terreno. Avanti vai avanti va bene vado avanti. Camminavo al Sole in mezzo a un prato, avevo le scarpe con la suola leggera quelle che metto d’estate cioè delle scarpe di tela. Un po’ più in là c’erano le viti e gli ulivi tutti in fila, un cachi un traliccio dell’Alta Tensione un albero di mele. Vai avanti non ti fermare va bene vado avanti ma cammino lentamente, sotto il Sole in mezzo a un prato.
Mi fanno male i piedi con le scarpe di tela non è come camminare su una strada, ci sono gli spuntoni dell’erba falciata in primavera. Sono duri. Non c’è un filo d’ombra da nessuna parte per ripararsi dal Sole, mi fermerei volentieri per levarmi le scarpe e fumare una sigaretta francese. Ma ho bisogno di una pietra per sedermi a fumare. Giuseppe, non si trovano pietre qua intorno. Va bene posso mettermi a scavare la Terra per trovarla.
Camminavo in mezzo a un prato, c’era l’erba alta, il ginestrino. Da queste parti il ginestrino cresce meglio del trifoglio e non smagrisce la Terra che è già magra per sua natura. Il ginestrino è meglio del trifoglio e dell’erba medica, per piacere. Avanti vai avanti, Giuseppe. Va bene vado avanti a un tratto ho sentito qualcosa sotto un piede. Sarà il tronco di un albero, strano però in mezzo a un prato nella Pianura di Pavona dove non ci sono alberi per chilometri e chilometri quadrati. Se non è il tronco di un albero sarà qualcosa che gli assomiglia. Mi sono chinato a guardare, kappa
ERA UNA GAMBA UMANA.
Non esageriamo non esagero per nientissimo affatto e attaccato alla gamba c’era il corpo di un uomo con la gola tagliata, steso sull’erba in mezzo al prato.
E allora a questo punto? Allora niente, mi sono messo a scappare. Ma perché camminavi in mezzo al prato, dove andavi? Alla Torre Medievale, dal pastore. Giuseppe, carissimo amico, sono due anni che il pastore non sta più nella Torre Medievale adesso ci stanno degli americani. L’hanno fatta restaurare e ci vengono a passare i mesi d’estate, a metà strada fra Roma e il mare. Sono marito e moglie, hanno quattro bambini. Per quante confusioni uno può fare non li puoi confondere con un pastore italiano. Si possono fare anche peggiori con un morto fra i piedi, per piacere. Un gatto con un cane un cane con un giornale un giornale con un ombrello, ma dove sono gli ombrelli in mezzo a un prato d’estate con il Sole? L’ombrello quando piove.
Giuseppe, amico caro, domani ne parleranno tutti i giornali sulla pagina della cronaca nera e tu lasciali parlare. La gente incomincerà a chiacchierare e tu lasciala chiacchierare. La polizia farà molta confusione e tu lasciala fare. Qualche volta ha confuso l’assassino con l’assassinato, questa è una cosa che mi piace poco cioè non mi piace niente.
Il primo se ne va a spasso per le strade e il secondo è già lì che cammina dentro la galleria e non sa nemmeno se c’è il buco dall’altra parte come dice il prete di Pavona dall’altare la domenica mattina. Gli occhi non gli servono più nel buio totale e nemmeno gli occhiali, sente un gran freddo nelle ossa, si siede sulla rotaia e aspetta il treno non gli resta altro da fare. Se sapevo così mi portavo un maglione di lana e una candela per fare un po’ di luce con la quale.
Giuseppe, caro amico, a questo punto è meglio che ti alzi e riprendi a camminare. Va bene riprendo a camminare se mi prometti che dall’altra parte ci sono dei giardini fioriti e delle sedie a sdraio e quando arrivo mi trovo in me...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Salto mortale
  3. 1
  4. 2
  5. 3
  6. 4
  7. 5
  8. 6
  9. 7
  10. 8
  11. 9
  12. 10
  13. 11
  14. 12
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  16. 14
  17. 15
  18. 16
  19. 17
  20. 18
  21. 19
  22. 20
  23. 21
  24. 22
  25. 23
  26. 24
  27. 25
  28. 26
  29. 27
  30. 28
  31. 29
  32. 30
  33. 31
  34. 32
  35. 33
  36. 34
  37. 35
  38. 36
  39. 37
  40. 38
  41. Copyright