'A voce d'e creature
eBook - ePub

'A voce d'e creature

  1. 168 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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'A voce d'e creature

Informazioni su questo libro

'A voce d' 'e creature è sfacciata, irriverente, illuminante. I bambini spesso riescono a dire quello di cui gli adulti hanno paura o pudore. Dicono che il re è nudo, e che la camorra fa schifo. 'A voce d' 'e creature è una fondazione che in una villa sequestrata a un boss raccoglie decine di bambini provenienti dai quartieri degradati di Napoli e dintorni. A guidare questa sfida coraggiosa, don Luigi Merola, l'ex parroco di Forcella, che per il suo impegno contro la camorra è stato minacciato di morte ed è costretto a girare con la scorta.
'A voce d' 'e creature è un libro che nasce dall'incontro fra i ragazzi di don Merola e Marcello D'Orta, il maestro più famoso di Napoli, indimenticato autore di Io speriamo che me la cavo. Su indicazione di D'Orta, questi meravigliosi "guaglioni" hanno scritto dei temi in cui raccontano, con la loro scandalosa innocenza, Napoli e i suoi problemi. Parlano di camorra e di pizzo, di violenza e di monnezza. Scrivono lettere al sindaco e al papa, danno il loro impagabile punto di vista sul calcio, le scommesse clandestine, i botti di capodanno. Parlano dei loro desideri, delle loro speranze, del futuro. Scrive don Merola: "Con questi temi i bambini raccontano la camorra come un inferno che brucia le speranze dei cittadini onesti, il degrado delle strade, istituzioni quasi sempre assenti, strutture fatiscenti. I nostri bambini, in queste pagine, gridano il loro inno alla vita. Noi crediamo che il riscatto di Napoli parta dai bambini, dal dare voce alle sue creature".

Domande frequenti

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Informazioni

Di camorra si parla tutti i giorni,
in televisione e sui giornali.
Che cosa pensi di questo fenomeno?

1
La camorra è un’organizzazione di delinquenti che vivono addosso ai napoletani. È antichissima, e c’è poco da fare. Tutti hanno paura di mettersi contro, tranne don Merola e i carabinieri.
Ci sono le vendette trasversali. Uccidono fratelli, sorelle, cainàti,1 non guardano in faccia a nessuno.
La polizia è l’unica che ha coraggio di entrare in certi quartieri. Gli inquilini sono una mappàta di cacasótti.2 Se viene ucciso un boss e passa il suo funerale, tutti devono chiudere i negozi, se lo tieni aperto rischi di brutto. Un giorno una mia sorellina stava sulla giostra, e passò il funerale di un delinquente. Mentre il cavalluccio girava, non girò più, io credo che il giostraro ci aveva tolto la corrente, per paura di abbuscare3.
A Napoli è meglio essere garzone di negoziante che negoziante: guadagni di meno, è vero, ma non ti chiedono la tangente.
2
La camorra, è facile a entrare, ma difficile a uscire. Uno ci può entrare perché è disoccupato, e ha bisogno di soldi, e subito li trova, perché nella camorra c’è sempre da fare. Poi, se trova un posto di lavoro, se ne vorrebbe uscire, ma non lo fanno più uscire. C’era uno che se ne voleva uscire, l’hanno picchiato in due con i caschi, ed è rientrato nella camorra.
Una moglie, alla sera, se vede alla televisione un film sulla camorra, non può neanche parlare se il marito è un camorrista.
Per uscire dalla camorra, l’unica cosa che si può fare, è non entrarci proprio.
3
La camorra è il male di Napoli. Si tratta di un’organizzazione che vive alle spalle della città, come i ricottari4 alle spalle delle puttane. Loro si credono importanti, ma in fondo sono dei poveracci. Hanno la Ferrari, e va bene, ma molti di loro (anzi proprio i capi), dove vivono? Non vivono neanche in un basso. Vivono in un bunker sotterraneo, in un buco sotto l’erba, in uno scantinato sotto elevato. Non vedono più il sole nascere e morire, non vedono più il mare. Una zoccola5 prende più aria di loro.
Purtroppo ci sono molti ragazzi che vogliono entrare in questa organizzazione. Loro sanno che si guadagnano bei soldi, facendo il palo o spacciando droga. Purtroppo, bisogna dire che la colpa è pure del Comune. E già. Perché siccome che le scuole la più parte è scassata, i bambini non ci vanno, stanno per strada. Un camorrista ne vede uno. Ci dice: “Guagliò, t vuò abbuscà quaccosa e sorde?”.6 Quello dice: “Azzò!”.7 E il camorrista ci dice: “Allora porta questo pacchetto dove ti dico io”. In quel pacchetto non ci sono i Pavesini, ma la DROGA! E così il bambino, a poco a poco diventa muschillo.8
Per sconfiggere la camorra non è facile. E vi dico perché. Primo, la televisione fa un sacco di film e di fiscion sulla mafia e la camorra. Li fanno per condannarle, ma alla fine un giovane è attratto. Secondo, la camorra sta abbaccata9 con la politica, e per sconfiggere la politica è impossibile, ci vorrebbe una camorra buona. Terzo, la camorra dà lavoro a mezza Napoli (specie dove vivo io, a Secondigliano) e nessuno vuole vivere all’asciutto.
Allora che fare?
L’unica cosa è andare via da Napoli.
4
Non perché gli voglio bene, ma diciamo la verità: chi è che a Napoli fa qualcosa contro la camorra se non Luigi Merola? Egli, quando stava a Forcella, li ha preso di petto ai camorristi, specie dopo l’assassinio di Annalisa Durante, e loro, pieni di rabbia lo volevano uccidere. Uno era già andato in chiesa con la pistola, poi l’Angelo custode (non so se suo o di don Merola) lo ha fermato. Da allora cammina con la scorta. Ma con la scorta dovrebbero camminare i camorristi, non don Merola! Ogni boss dovrebbe avere a destra e a sinistra due Carabbinieri, che a ogni mossa li controllano.
Don Merola ha fondato “A voce de creature”, ma lo Stato non gli passa neanche un euro, solo ogni tanto.
Questa camorra è divisa in tante famiglie. Ma se uno da una famiglia vuole passare a un’altra, succede la fine del mondo. Non è come una ragazza che si chiama Esposito, che si sposa e diventa Scongliamiglio. Nooo! Lì se si cambia famiglia succede una strage trasversale. Si uccidono fratelli, sorelle, mamme incinte. Il guaio è che ci può andare per sotto anche un innocuo che sta passando da quelle parti.
Invitano pure i cantanti nelle loro feste. Scommetto che se gli dici: “Hai mai sentito Bach o Beethoven?”, aprono la bocca come i pesci rossi.
5
La camorra è un’organizzazione criminalesca napoletana il cui scopo principale è sfruttare gli altri, facendoli piangere dalla disperazione. Lo fanno attraverso lo spaccio di droga, il raket, la prostituzione eccetera. A proposito di prostituzione, vorrei dire che in Italia è arrivata una mappàta di false badanti.
A scuola abbiamo studiato le stragi di Falcone e Borzellino, e mi pare che ci sta pure una scuola che si chiama così. A Napoli abbiamo don Merola, e meno male che vive con la scorta, se no una strage la facevano pure a lui.
Al governo si riempiono le saccocce di miliardi, coi soldi che stanno in combutta con la camorra e la mafia. Poi dicono: “VOTA PD VOTA PDL VOTA UDC”: ma facìteme o piacere, stateve zitte, ca sìte na mappàta e mbrugliune!10
Certi giudici assolvono i mafiosi, e scommetto che poi vanno a mangiare con loro, magari con baffi e barba finti.
Pensieri sparsi
Il lato positivo della camorra è che si ammazzano l’uno con l’altro.
A Scampia la camorra gode di ottima salute.
Al corso Secondigliano passò il funerale di un affiliato, e tutti dovettero abbassare le serrande. Lo fecero, va bè, ma dentro di loro pensavano: “Assa fa a Maronna! È muorto nat’ommo e niente!”.11
Il nome “camorra” non mi fa niente, il nome “mafia” mi fa paura, ma il nome “ndrangheta”, non so perché, mi fa ridere.
Ci sono anche le donne della camorra. Certune fanne più paura degli uomini. Molte sono mamme. Che strano una mamma camorrista...
A Ponticelli, quando va la polizia per arrestare qualcuno, buttano pure bidè Ideal Standard dai balconi.
Noi, va bè, li odiamo i camorristi. Ma se nessuno prega per loro, andranno sicuramente all’Inferno, e noi non vogliamo. Perciò, da un lato dobbiamo dire: “Signore, falli morire al più presto”, da un altro: “Signore, falli pentire”.
Mamma non vuole che parli di certe cose, meglio che ne parli un altro per me.
È un’organizzazione di ignoranti spregiudicati.
Colano nel cemento i geometri.
I prèveti12 dicono che i cammorristi si devono pentire, però io dico che devono morire in peccato mortale e andare all’Inferno.
Per sconfiggere la camorra bisognerebbe mettere in carcere il padre, la madre, la moglie, il nonno, lo zio, il cugino, il cognato, il figlio, tutti i parenti.
Il cardinale di Napoli deve stare attento, se no gli fanno fare la fine del sangue di san Gennaro.
Fra i nazisti e i camorristi preferisco i camorristi. Almeno sono napoletani.
Anche le donne sono camorriste. Ho visto la fotografia di una donna camorrista che somigliava a Trudy.
Io vorrei dire alla camorra: ma come fai a essere così cattiva con i tuoi compaesani?
La camorra è un grattacapo napoletano.
1 Cognati.
2 Accolita di paurosi.
3 Pren...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. 'A voce d'e creature
  3. Prefazione - di Marcello D’Orta
  4. Introduzione - di don Luigi Merola
  5. Di camorra si parla tutti i giorni, per televisione e sui giornali. Che cosa pensi di questo fenomeno?
  6. Si dice che la maggior parte dei negozianti paghi il pizzo o tangente. Hai mai sentito questa cosa?
  7. Che cosa sai dell’omicidio di Annalisa Durante?
  8. Non solo Forcella vende merce falsa, ora accade in altre parti della città...
  9. Descrivi il tuo quartiere
  10. Descrivi il paese in cui vivi
  11. Scommesse clandestine e toto nero. Che cosa sai in proposito?
  12. Quali sono, secondo te, i problemi di Napoli?
  13. Come vorresti la tua città?
  14. Parla dell’Italia
  15. Questa è la mia casa
  16. Sempre più spesso i minori sono oggetto di violenze...
  17. Parla del lavoro minorile
  18. Triste realtà è quella della disoccupazione...
  19. Se fossi milionario
  20. Dura realtà è quella del carcere...
  21. Parla della nostra Fondazione
  22. Scrivi una lettera a don Luigi Merola
  23. Parla di una gita fatta con don Luigi Merola
  24. Parla della tua scuola
  25. Parla dell’importanza della scuola
  26. Il fenomeno del bullismo è in aumento. Qual è il tuo pensiero in proposito?
  27. Vi presento la mia famiglia
  28. La sera in casa guardiamo la televisione
  29. Ore liete e ore tristi in casa mia
  30. Il più bel giorno della mia vita
  31. Scrivi una lettera al sindaco di Napoli
  32. L’usura è uno dei peccati più spregevoli. Parlane...
  33. Gli zingari sono spesso discriminati. Ti sembra giusta questa cosa?
  34. Che cos’è, per te, la felicità?
  35. Perché, secondo te, c’è tanta sofferenza nel mondo?
  36. Che cosa suscita in te la vista di un barbone?
  37. Esprimi il tuo pensiero sul computer
  38. Sei mai stato allo stadio? Se sì, quali sono state le tue impressioni ed emozioni?
  39. Esprimi il tuo pensiero sulla droga
  40. Cosa faresti se vincessi alla lotteria?
  41. Spesso la cronaca parla di pedofilia. Che cosa sai su questo argomento?
  42. Napoli è invasa dalla spazzatura...
  43. Tutti, un giorno, dovremo lasciare questo mondo...
  44. Immagina di parlare a Dio
  45. Scrivi una lettera al papa
  46. Avrai certo fatto la Prima Comunione. Racconta quel giorno...
  47. Si avvicina Natale...
  48. Hai mai frequentato un oratorio? Se sì, racconta ciò che hai visto e ascoltato
  49. Il mio santo preferito è...
  50. Sappiamo che un giorno tutto finirà. Come immagini la fine del mondo?
  51. La parabola del figliol prodigo insegna che bisogna sempre perdonare...
  52. Parla della figura del sagrestano
  53. Chi vorrei essere
  54. Parla degli anziani
  55. Come trascorri il tuo tempo libero?
  56. A causa dei botti di fine anno, molti bambinisi feriscono. Di’ le tue impressioni su questa usanza
  57. Il fumo è un vizio che può portare alla morte...
  58. Come immagini il tuo futuro?
  59. Varie
  60. Dello stesso autore
  61. Copyright