Una ragazza da sposare
eBook - ePub

Una ragazza da sposare

  1. 288 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Una ragazza da sposare

Informazioni su questo libro

A diciotto anni, Milly è una ragazza allegra e spensierata che ha tanta voglia di divertirsi e nessuna fretta di diventare adulta. Così quando Allan, un suo conoscente gay, durante una vacanza studio a Cambridge le chiede di sposarlo per permettergli di rimanere in Inghilterra con Rupert, il ragazzo di cui è innamorato, lei accetta senza esitazioni.
Come se fosse un gioco - ma è tutto vero -, Milly si veste da sposa, pronuncia le promesse di matrimonio e posa con Allan per le foto di rito. Ora, per la legge, è la signora Kepinski.
Dieci anni dopo quell'episodio ormai lontano e dimenticato, Milly è una ragazza molto diversa. Si è fidanzata con Simon, che la adora, e i due hanno deciso di sposarsi con una cerimonia da sogno, voluta soprattutto dall'insopportabile madre di lei. Il futuro genero è davvero un ottimo partito, bisogna approfittarne!
Milly è felice e lascia fare. E poi nessuno sa del suo precedente matrimonio, quindi è come se non fosse mai accaduto, no? Peccato che, a soli quattro giorni dal fatidico "sì", il passato ritorni con prepotenza rischiando di rovinare la sua bella favola. Come fare con Simon? E, soprattutto, come tenere a bada sua madre?
Ma la futura sposa non è certo l'unica in famiglia ad avere un segreto...
Con la leggerezza e lo sguardo divertito e acuto che la contraddistinguono da sempre, Madeleine Wickham va dritto al cuore dei rapporti affettivi, dando vita al ritratto pungente di un mondo in cui le apparenze rischiano di prendere il sopravvento su ciò che conta realmente nella vita. Tra rivelazioni inattese, amare scoperte e riconciliazioni insperate, i protagonisti di questa deliziosa commedia si rendono conto della forza dei sentimenti e di quanto sia importante essere davvero se stessi.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Una ragazza da sposare di Madeleine Wickham in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
Print ISBN
9788804614845
eBook ISBN
9788852023774

1

Dieci anni dopo
La stanza era ampia e ariosa, con le finestre che davano sulle strade di Bath, color biscotto e rivestite dalla glassa della neve di gennaio. La camera era stata rinnovata qualche anno prima in stile tradizionale, con carta da parati a righe verticali e alcuni bei mobili georgiani, che però in quel momento erano quasi invisibili sotto la confusione di vestiti dai colori vivaci, CD, riviste e cosmetici impilati su ogni superficie disponibile. Il bell’armadio di mogano nell’angolo era quasi interamente nascosto da un’enorme custodia per abiti di cotone bianco, sulla scrivania c’era una cappelliera e sul pavimento, accanto al letto, una valigia piena a metà di capi adatti a una luna di miele in un clima caldo.
Milly, che era salita in camera già da un po’ per finire di preparare i bagagli, si rilassò sulla sua comoda poltrona, lanciò un’occhiata all’orologio e diede un morso alla mela candita. In grembo aveva una rivista patinata, aperta alla pagina della posta dei lettori. “Cara Anna” cominciava la prima lettera “ho un segreto che tengo nascosto a mio marito.” Milly alzò gli occhi al cielo. Non aveva bisogno di leggere il consiglio suggerito nella risposta. Era sempre lo stesso. Di’ la verità. Sii sincera. Come una specie di catechismo laico, da imparare a memoria e poi ripetere senza neppure pensarci.
Gli occhi passarono alla seconda lettera. “Cara Anna, io guadagno molto di più del mio ragazzo.” Milly sgranocchiò sprezzante la mela. Sai che problema. Passò alle pagine dell’arredamento ed esaminò tutta una gamma di costosi cestini per la carta. Non aveva inserito un cestino per la carta nella sua lista di nozze. Forse non era troppo tardi.
Al piano di sotto squillò il campanello della porta d’ingresso, ma lei non si mosse. Non poteva essere Simon, non ancora, quindi doveva trattarsi di uno degli ospiti del bed and breakfast. Pigramente, alzò gli occhi dalla rivista e si guardò intorno. Quella stanza era stata la sua camera da letto per ventidue anni, fin da quando la famiglia Havill si era trasferita al numero 1 di Bertram Street e lei aveva implorato invano, con la disperazione di una bimba di sei anni, che la stanza le venisse verniciata in rosa Barbie. In seguito aveva frequentato scuole lontano da casa, era stata al college e si era addirittura trasferita a Londra per un po’, ma era sempre tornata nella sua camera. Sabato, però, se ne sarebbe andata per sempre da lì. Avrebbe messo su casa per conto suo. Un nuovo inizio, da vera donna adulta e sposata.
«Milly?» La voce della madre interruppe i suoi pensieri e lei alzò la testa di scatto. «C’è Simon!»
«Cosa?» Milly lanciò un’occhiata allo specchio e il suo aspetto trasandato la fece trasalire. «Non può essere.»
«Vuoi che lo faccia salire?» Dalla porta spuntò la testa di sua madre, che lanciò un’occhiata circolare alla stanza. «Milly! Dovevi dare una sistemata a tutta questa roba!»
«No, non farlo salire» disse la ragazza, guardando la mela che aveva in mano. «Digli che mi sto provando l’abito e che scenderò tra un minuto.»
La madre scomparve e Milly gettò subito la mela nel cestino dei rifiuti. Chiuse la rivista, la posò sul pavimento e poi, ripensandoci, la spedì con un calcio sotto il letto. Si tolse in fretta i leggings azzurro jeans che indossava e aprì l’armadio. Da un lato c’erano un paio di pantaloni neri di ottimo taglio, una gonna grigio antracite su misura, un tailleur pantalone color cioccolato e una serie di camicette bianche stirate di fresco. Sull’altro lato dell’armadio c’erano gli abiti che indossava quando non doveva vedere Simon: jeans lisi, vecchie felpe, minigonne aderenti dai colori vivaci. Tutti indumenti che avrebbe buttato via prima di sabato.
Indossò i pantaloni neri, una delle camicette bianche e afferrò il maglione di cashmere che Simon le aveva regalato per Natale. Si studiò severamente allo specchio, si spazzolò i capelli – adesso di un biondo dorato e lunghi fino alle spalle – così da farli risplendere e calzò un paio di costosi mocassini neri. Lei e Simon avevano spesso concordato sul fatto che acquistare scarpe a poco prezzo era un falso risparmio; per quello che ne sapeva Simon, l’intera collezione di calzature di Milly consisteva nei mocassini neri, un paio di stivali marrone e un altro paio di mocassini blu di Gucci che lui stesso le aveva regalato.
Sospirando, Milly chiuse l’anta dell’armadio, scavalcò un mucchietto di biancheria intima sul pavimento e afferrò la borsetta. Si diede una spruzzata di profumo, si chiuse la porta della camera alle spalle e si avviò verso la scala.
«Milly!» la chiamò la voce bassa e sibilante della madre quando passò davanti alla porta della sua camera da letto. «Vieni dentro!»
Ubbidiente, la ragazza entrò nella stanza. Olivia Havill era in piedi accanto al cassettone, il portagioie aperto.
«Tesoro, perché oggi pomeriggio non metti le mie perle?» Sollevò una collana di perle a doppio giro, con un fermaglio di brillanti. «Starebbero benissimo su quel maglione.»
«Mamma, dobbiamo andare solo dal reverendo Lytton» disse Milly. «Non è così importante. Non c’è bisogno delle perle.»
«Ma certo che è importante!» ribatté Olivia. «Devi prendere seriamente il colloquio con il reverendo. Le promesse di matrimonio si fanno una volta soltanto!» Fece una pausa. «E comunque tutte le spose dell’alta società portano le perle.» Accostò la collana al collo della figlia. «Perle vere. Non quelle tue stupide cosine.»
«Mi piacciono le mie perle d’acqua dolce» disse Milly sulla difensiva. «E io non faccio parte dell’alta società.»
«Tesoro, stai per diventare Mrs Pinnacle.»
«Simon non fa parte dell’alta società!»
«Non essere sciocca» disse Olivia in tono deciso. «Ovvio che ne fa parte. Suo padre è ricchissimo.»
Milly alzò gli occhi al cielo. «Devo andare» annunciò.
«E va bene.» Un po’ dispiaciuta, Olivia ripose la collana di perle nel portagioie. «Come vuoi tu. Ah, cara, non dimenticarti di parlare con il reverendo dei petali di rosa.»
«Lo farò. Ci vediamo più tardi.»
Milly scese rapidamente la scala e afferrò il cappotto appeso all’attaccapanni nell’ingresso, accanto alla porta.
«Sono qui!» gridò in direzione del salotto e, mentre Simon la raggiungeva nell’ingresso, diede un’occhiata veloce alla prima pagina del “Daily Telegraph”, cercando di memorizzare il maggior numero possibile di titoli.
«Milly» le disse Simon, sorridendo. «Sei bellissima.»
Lei alzò lo sguardo e sorrise a sua volta. «Anche tu.» Simon, in tenuta da ufficio, indossava un abito scuro che cadeva in modo impeccabile sulla figura forte e robusta, una camicia azzurra e una cravatta di seta color porpora. Aveva i capelli sparati verso l’alto sopra la fronte ampia e il dopobarba emanava un profumo discreto.
«Bene» disse a Milly, aprendo la porta d’ingresso e lasciandola uscire nell’aria frizzante del pomeriggio. «Andiamo a imparare come si fa a essere sposati.»
«Già. Non è strano?»
«Un’assoluta perdita di tempo» dichiarò Simon. «Cosa può dirci un prete decrepito sull’essere sposati? Lui non si è mai sposato.»
«Oh, be’, immagino che siano le regole» disse Milly distrattamente.
«Purché non cominci a farci la predica. Questo mi farebbe veramente incazzare.»
Milly lanciò un’occhiata al fidanzato: aveva il collo teso e gli occhi fissi con determinazione davanti a sé. Le fece venire in mente un giovane bulldog pronto alla zuffa.
«Io so cosa voglio dal matrimonio» continuò serio Simon. «Lo sappiamo tutti e due. Non abbiamo bisogno di interferenze da parte di estranei.»
«Ci limiteremo ad ascoltare e annuire» disse lei. «E poi ce ne andremo.» Si frugò nelle tasche in cerca dei guanti. «Comunque so già cosa ci dirà.»
«Cosa?»
«Siate gentili l’uno con l’altra e non andate a letto con altre persone.»
Simon rifletté per un momento. «Penso di potercela fare per quanto riguarda il primo punto.»
Milly gli diede un piccolo pugno e lui rise. Attirò la ragazza a sé e le schioccò un bacio sui capelli lucenti. Quando furono vicini all’incrocio, si mise una mano in tasca, estrasse la chiave e aprì le portiere dell’auto con il telecomando.
«È stata un’impresa trovare un parcheggio» disse, avviando il motore. «Le strade sono così maledettamente congestionate.» Aggrottò la fronte. «Chissà se con quel nuovo progetto di legge si riuscirà a ottenere qualcosa...»
«La legge sull’ambiente» osservò prontamente Milly.
«Esatto. Hai letto cosa dicevano i giornali oggi?»
«Oh, certo.» Milly riportò la mente al “Daily Telegraph”. «Pensi che abbiano dato il giusto rilievo all’argomento?»
Simon attaccò a parlare e Milly cominciò a guardare fuori dal finestrino, annuendo di tanto in tanto e domandandosi pigramente se non fosse il caso di comprare un terzo bikini per la luna di miele.
Il salotto del reverendo Lytton era ampio, pieno di spifferi e, soprattutto, di libri. I libri ricoprivano le pareti, occupavano ogni spazio disponibile e vacillavano ammassati in precarie pile polverose sul pavimento. Come se ciò non bastasse, quasi tutto ciò che non era un libro sembrava un libro. La teiera era a forma di libro, il parafuoco era decorato con libri, perfino le fette di pan di zenzero sul vassoio del tè ricordavano i volumi di un’enciclopedia.
Il reverendo Lytton, da parte sua, faceva pensare a un vecchio foglio di carta. La pelle sottile e fragile sembrava sul punto di strapparsi da un momento all’altro; quando il sacerdote rideva o si accigliava, la faccia gli si raggrinziva, coprendosi di centinaia di rughe. In quel momento era corrucciato, come del resto lo era stato per gran parte del colloquio. Le folte sopracciglia bianche erano unite, gli occhi socchiusi per la concentrazione e la mano ossuta, stretta intorno a una tazza di tè non bevuto, si agitava pericolosamente nell’aria.
«Il segreto di un matrimonio felice» stava declamando «è la fiducia. La fiducia è la chiave di tutto. La fiducia è la pietra angolare.»
«Assolutamente» confermò Milly, così come aveva ripetuto a intervalli di tre minuti per tutta l’ora appena trascorsa. Lanciò un’occhiata a Simon. Era piegato in avanti, come sul punto di intervenire. Ma il reverendo Lytton non era il tipo di predicatore che accettasse interruzioni. Ogni volta che Simon aveva preso fiato per dire qualcosa, lui aveva alzato il volume della voce e distolto lo sguardo, lasciando Simon incagliato in un silenzio frustrato, ma comunque deferente. Milly vedeva benissimo che gli sarebbe piaciuto mettere in discussione molto di ciò che il sacerdote stava dicendo. Per quanto la riguardava, non aveva ascoltato una sola parola.
Lo sguardo le scivolò oziosamente sulla libreria a vetri alla sua sinistra. Eccola lì, riflessa nell’anta. Elegante e radiosa, adulta e raffinata. Era soddisfatta del proprio aspetto. Non che il reverendo Lytton lo apprezzasse. Probabilmente pensava che fosse peccaminoso sprecare soldi in vestiti. Di sicuro le avrebbe detto che avrebbe dovuto darli ai poveri.
Cambiò leggermente posizione sul divano, soffocò uno sbadiglio e alzò lo sguardo. Con suo grande orrore, si accorse che il reverendo la stava osservando. Lytton socchiuse gli occhi e si interruppe a metà di una frase.
«Mi dispiace se la sto annoiando, mia cara» disse sarcastico. «Forse lei conosce già questa citazione.»
Milly si accorse di essere arrossita leggermente.
«No. Non la conosco. Stavo solo... uhm...» Lanciò un’occhiata veloce a Simon, che le sorrise e le strizzò l’occhio. «È che sono un po’ stanca» concluse debolmente la ragazza.
«La povera Milly è impegnatissima nei preparativi del matrimonio» intervenne Simon. «Ci sono molte cose da organizzare. Lo champagne, la torta...»
«Naturalmente» disse severo il reverendo Lytton. «Ma vorrei ricordarvi che il significato del matrimonio non sta né nello champagne, né nella torta e nemmeno nei doni che senza dubbio riceverete.» Il sacerdote si guardò intorno, quasi come se stesse confrontando le sue povere cose con le montagne di splendidi, sontuosi regali di Milly e Simon, e il suo cipiglio si accentuò. «Mi addolora molto» continuò, avvicinandosi alla finestra «constatare l’approccio superficiale di tante giovani coppie alla cerimonia nuziale. Il sacramento del matrimonio non deve essere visto come una formalità.»
«Certo che no» dichiarò Milly.
«Non è solo il preambolo a una bella festa.»
«No» confermò Milly.
«Come ci rammentano le parole stesse della cerimonia, il matrimonio non deve essere affrontato in modo sventato, leggero o egoista, ma...»
«E non lo sarà!» Simon interruppe in tono impaziente la frase, protendendosi sulla sedia. «Reverendo Lytton, mi rendo conto che lei probabilmente incontri tutti i giorni gente che si vuole sposare per ragioni sbagliate. Ma noi due no, okay? Noi ci amiamo e vogliamo trascorrere insieme il resto della nostra vita. E per noi questa è una cosa seria. La torta e lo champagne non c’entrano per niente.»
Simon tacque e per un momento ci fu silenzio. Milly prese la mano del fidanzato e gliela strinse.
«Capi...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Una ragazza da sposare
  4. Prologo
  5. 1
  6. 2
  7. 3
  8. 4
  9. 5
  10. 6
  11. 7
  12. 8
  13. 9
  14. 10
  15. 11
  16. 12
  17. 13
  18. 14
  19. 15
  20. 16
  21. 17
  22. 18
  23. Copyright