Nuovi Argomenti (26)
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Nuovi Argomenti (26)

  1. 384 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Nuovi Argomenti (26)

Informazioni su questo libro

Hanno collaborato: Enzo Siciliano, Marco Monina, Giulio Mozzi, James Merrill, Sarah Arvio, Joshua Weiner, Carola Susani, Valerio Magrelli, Francesco Piccolo, Stefano Simoncelli, Paolo di Paolo, Laila Stien, Andrea Melone, Vincenzo Pardini, Franco Buffoni, Giuseppe Antonelli, Stefano Raimondi, Bianca Tarozzi, Fernando Bandini, Sergio Rotino, Vittorino Curci, Giuseppe Montesano, Camillo Pennati, Giacomo Debenedetti, Elisa Debenedetti, Paola Frandini, Marzio Siracusa, Domenico Parisi, Marco Giovenale, Sebastiano Mondadori, Massimo Raffaeli, Arnaldo Colasanti, Andrea Gareffi, Raffaele Manica, Alessandro Piperno, Flavio Santi, Flavio Santi, Mario Desiati.

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Informazioni

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A SCATTERING OF SALTS


James Merrill

Piccola mancanza
Camera di bocciolo,
non un petalo versato,
il pruno giapponese di ieri
– tu e io incantati nel suo lucore –
già a sera era in frutto:
un giorno intero a Beirut
– secondo la radio
il primo da gennaio –
senza morti ammazzati.
© James Merrill
[Inner Room, Knopf; 1988]
Little Fallacy. Chamber of blossom, not a petal spilled, / Yesterday’s Japanese cherry / – You and I charmed inside the glow – / By evening had borne fruit: // A whole day in Beirut / – According to the radio, / The first since January – / With no one killed.
Uno sguardo sotto
Visto da sopra, il cielo
è fondo. Nubi galleggiano laggiù,
spuma su un lungo bagno sfarzoso.
Le loro ombre su membra sommerse in “aria”,
su protuberanze, difetti, canali,
sul fitto d’un delta, scorrono. In alto, l’amore
che versò l’acqua, la cosparse di sali,
ancora irradia progetti nuovi antichi
come il giorno, e quasi nemmeno nota lo strappo
quando, profonda, sotto, la grinzuta mano infantile
trova per caso il tappo.
A Downward Look. Seen from above, the sky / Is deep. Clouds float down there, // Foam on a long, luxurious bath. / Their shadows over limbs submerged in “air,” // Over protuberances, faults, / A delta thicket, glide. On high, the love // That drew the bath and scattered it with salts // Still radiates new projects old as day, / And hardly registers the tug // When, far beneath, a wrinkled, baby hand / Happens upon the plug.
Settimana della famiglia alla comunità dell’oracolo
1 Il Dépliant
Il mondo ci supera di schianto. Al mio tempo, se
fosse esistito un posto così,
l’avrebbero pubblicizzato con fotografie
di medici – chioma argentata, pince-nez –
stampate con impeccabili credenziali,
non questo grandangolo di terra lunare, prati, piscine,
pazienti che condividono pena come cioccolatini –
come se queste fossero le cose essenziali,
come se un mese in ciò che ci invita a pensare
sia poco più di un centro d’ingrasso per Anoressici,
Drogati, e Dipendenti da Amore e Relazione,
potesse aiutarti, luce della mia vita, anche se pare
che lo psichiatra... Il messaggio? Quella vestaglia
costosa, biancheria su misura da Vienna,
chi la vuole! Che l’anima sia esposta, vagoli
da Benetton – prelavata, unica taglia.
Family Week at Oracle Ranch. 1 The Brochure. The world outstrips us. In my day, / Had such a place existed, / It would have been advertised with photographs / Of doctors silver hair, pince-nez – // Above detailed credentials, / Not this wide-angle moonscape, lawns and pool, / Patients sharing pain like fudge from home – / As if these were the essentials, // As if a month at what it invites us to think / Is little more than a fat farm for Anorexics, / Substance Abusers, Love & Relationship Addicts / Could help you, light of my life, when even your shrink... //The message, then? That costly folderol, / Underwear made to order in Vienna, / Who needs it! Let the soul hang out / At Benetton – stone-washed, one size fits all.
2 Invece dei Complessi
Semplicità. Solo sette parole – SCOSSO,
FERITO, SOLO, eccetera – per dirlo.
Tonalità del primo astuccio d’acquarelli
(“Ero nero”, “Vedevo rosso”).
E qualche consiglio su come passare il pennello.
Non dire “Il tuo silenzio mi feriva”, ma
“Quando non dicevi nulla mi sentivo ferito”.
Niente stigmatizzazioni, così. È più bello.
Non distinguono, quelli come noi, disfunzionali,
tra i due modi a prima vista.
Mentre il connoisseur del sentimento alza le mani:
aduso a ritrarre angosce personali
con un’ampia tavolozza – sfumature, olii, vernici diluite –
fissa dentro questi pozzi secchi e si sente
beh... TRISTE e ADIRATO? Diventa lavanda!
Un Monet in fasce fa l’occhiolino da sotto la sua cute.
2 Instead of Complexes. Simplicities. Just seven words – AFRAID, / HURT, LONELY, etc. – to say it with. / Shades of the first watercolor box / (I “felt blue,”’ I “saw red”). // Also some tips on brushwork. Not to say / “Your silence hurt me,” / Rather, “When you said nothing I felt hurt.” / No blame, that way. // Dysfunctionals like us fail to distinguish / Between the two modes at first. / While the connoisseur of feeling throws up his hands: / Used to depicting personal anguish //With a full palette-hues, oils, glazes, thinner – / He stares into these withered wells and feels, / Well... SAD and ANGRY? Future lavender! / An infant Monet blinks beneath his skin.
3 Gli Assistenti
Sono in riabilitazione, anch’essi; ci dicono senza boria
da cosa, e si fermano lì.
Come il Sacerdote del Sole nel Flauto Magico danno
risposte ritualizzate funzionali alla storia.
Ken, ad esempio, sopracciglia bionde aggrottate: “Joey
ha detto al gruppo di aver paura di morire
senza l’amante accanto, e mi sono sentito TRISTE.”
Grazie Ken per esserti aperto con noi,
mi trattengo dal dire; sarebbe forse parso malizioso.
Meglio vederli come pannelli inerti
che accumulano energia solare per gli afflitti,
che ci sollecitano versi elettrificati accesi
(dopo quanto tempo!) da interruttori sepolti...
Ma intanto parlare tra noi? Non è permesso
fintanto che una voce dal tempio non muti
divieti ancora insondati in canti colti.
3 The Counsellors. They’re in recovery, too, and tell us from what, / And that’s as far as it goes. / Like the sun-priests’ in The Magic Flute / Their ritualized responses serve the plot. // Ken, for example, blond brows knitted: “When / James told the group he worried about dying / Without his lover beside him, I felt SAD.” / Thank you for sharing, Ken, // I keep from saying; it would come out snide. / Better to view them as deadpan panels / Storing up sunlight for the woebegone, / Prompting from us lines electrified // By buried switches flipped (after how long!)... / But speak in private meanwhile? We may not / Until a voice within the temple lifts / Bans yet unfathomed into song.
4 Gestalt
La Piccola Aileen è un orsetto
grigio di pelouche e ha gli occhi e il naso
di bottoni. Gaia con lo smoking a fiori e il collaretto
candido, occupa la sedia dirimpetto
alla Grande Aileen, cinquantenne,
volto sepolto tra le mani, mani sulle ginocchia.
Scoppia in singhiozzi. In grandi ondate riemerge.
Lo zio. Ciò che avvenne.
La Piccola Aileen è la sua Bimba Interiore
che non... che non meritava...
Dato il bacio di buonanotte all’orrore, nella favola
della Grande Aileen crescono grovigli di rovi.
TRISTEZZA e COLPA ci abilitano a guardare
la sopravvissuta ricomporsi, accarezzando
la stoffa a fiori, risalita a scoprire
un innocente pube grigio.
4 Gestalt. Little Aileen is a gray plush bear / With button eyes and nose. / Perky in flowered smock and clean white collar, / She occupies the chair // Across from middleaged Big Aileen, face hid / In hands and hands on knees. / Her sobs break. In great waves it’s coming back. / The uncle. What he did. // Little Aileen is her Inner Child / Who didn’t... who didn’t deserve.... / The horror kissed asleep, round Big Aileen / Fairytale thorns grow wild. // SADNESS and GUILT entitle us to watch / The survivor compose herself, / Smoothing the flowered stuff, which has ridden up, / Over an innocent gray crotch.
5 Effetti della Precoce “Violenza Religiosa”
Il grande “peccatore” ricorrente
di Dostoevsky – smorfia sulla bocca,
occhi di tempesta – davanti alla cui irresistibile
indegnità si chinano i puri di mente...
Canto del gallo. Riattraversata la Neva gelata
verso il samovar, il tepore, il letto non tubercolare,
via dai covi di vodka, muco e sperma,
sognano. Mi sveglio, la febbre elevata
che sgoccia comprensione, disgelo primaverile.
Tu e gli altri, in lotta coi demoni vostri,
Cristi dell’odio verso di sé, Livingstone del dolore,
avevate attirato il fulmine. In un lampo ho visto
il mio futuro: soldato di sanità a un Armageddo
dove nessuna parte vince. Bruciavo di VERGOGNA
per gli anni che passasti tra sofferenze neppure cartografate–
Nemmeno il mio amore deserto su cui riposare il tuo capo.
5 Effects of Early “Religious Abuse”. The great recurrent “sinner” found / In Dostoevsky – twisted mouth, / Stormlit eyes – before whose irresistible / Unworthiness the pure in heart bow down... // Cockcrow. Back across the frozen Neva / To samovar and warm, untubercular bed, / Far from the dens of vodka, mucus and semen, / They dream. I woke, the fever // Dripping insight, a spring thaw. / You and the others, wrestling with your demons, / Christs of self-hatred, Livingstones of pain, / Had drawn the lightning. In a flash I saw // My future: medic at some Armageddon / Neither side wins. I burned with SHAME, for the years / You’d spent among sufferings uncharted – / Not even my barren love to rest your head on.
6 Il Panico
Se non ché l’Oracolo ha mappe
di tutte quelle terre malvage. Proprio ora , nel tuo sferzare
“C’è troppa malattia in questa stanza!”
e nel sentire cadere la fede l’uno dell’altro,
Ken ci fece rompere il cerchio e nascondere in fretta
in “un posto sicuro nella stanza”. Più svelti di volpi
ci disperdemmo – Randy come riparandosi da un cecchino,
Aileen, incuneatasi in un cantone, cullando l’orsetta.
Tu ed io ci trovammo ai lati della lavagna,
come al solito parole tra di noi,
ma spalle allo stesso muro, solidarietà.
Questa sicurezza magica di movimento guadagna
senz’altro vantaggi agli interessati, eppure il solo
unico bimbo che ciascuno era divenuto
tremava per te tuonando lungo i corridoi,
i decibel misura di quanto FERITO, quanto SOLO –
6 The Panic. Except that oracle has maps / Of all those badlands. just now, when you lashed out, / “There’s a lot of disease in this room!” / And we felt our faith in one another lapse, // Ken had us break the circle and repair / To “a safe place in the room”. Faster than fish / We scattered – Randy ducking as from a sniper, / Aileen, wedged in a corner, cradling her bear. // You and I stood flanking the blackboard, / Words as usual between us, / But backs to the same wall, for solidarity: / This magical sureness of movement no doubt scored // Points for all concerned, yet the only / Child each had become trembled for you / Thundering forth into the corridors, / Decibels measuring how HURT, how LONELY –
7 Visione di un Tunnel
Musica New Age. “Ora chiudete gli occhi.
Siete,” dice l’insegnante di Afflizione,
“alla bocca di un tunnel. In fondo c’è luce.
Alle pareti, al vostro incedere, vedete crocchi
d’immagini: chi amaste quell’anno,
una vacanza alle isole, un amico al liceo.
Sempre più giovani, passo passo...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Nuovi Argomenti (26)
  3. DIARIO
  4. LETTERE SU UN ROMANZO
  5. SCRITTURE
  6. CANTIERE
  7. AUGURI E.
  8. GIORNALI DI BORDO
  9. Copyright