L'allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni
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L'allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni

Trecento lettere con Leone Piccioni

  1. 408 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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L'allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni

Trecento lettere con Leone Piccioni

Informazioni su questo libro

"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti." Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia.

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Informazioni

1963

152
Roma, 4 gennaio 1963
Caro Professore,
Le confermo la riunione per «L’Approdo» per il 9 a Roma. Alle 10,30 del mattino si svolgerà una riunione prevalentemente dedicata alla parte radiofonica in via del Babuino 9, nella sala delle riunioni dell’ammezzato. Alle 13,30 è fissata una colazione al ristorante in via della Frezza alla quale parteciperà anche il Direttore Generale della Rai.1
Nel pomeriggio alle 16,30 si svolgerà invece una riunione prevalentemente dedicata all’edizione televisiva dell’«Approdo» al Centro TV di Roma. Nell’occasione si potranno visitare anche i locali che saranno destinati alla redazione dell’«Approdo», le moviole, e gli studi ed eventualmente si potrà effettuare una visita al Centro TV, se a qualcuno dei membri del Comitato la cosa può interessare.
Arrivederci al 9 e il più caro saluto da,
(Leone Piccioni)
Leone Piccioni
prof. GIUSEPPE UNGARETTI
Via della Sierra Nevada, 1
ROMA
Lettera dattiloscritta con firma autografa su carta intestata: L’Approdo Letterario – Rivista trimestrale di lettere ed arti.
1 Ettore Bernabei.
153
Roma, l’11/1/1963
1 via della Sierra Nevada
Caro Leone,
1) Abbiamo dimenticato che anche De Robertis compie quest’anno 75 anni, e non solo, ma che di suo è uscito presso Le Monnier un libro di saggi, direi un libro come di critica non se ne scrivono più.1 Bisognerebbe onorarlo. Credo che Le Monnier ai primi di Febbraio farà qualche cosa insieme a «Letture critiche» qui a Roma, ma «L’Approdo» ha il dovere di dedicargli una parte di una delle Sue trasmissioni prossime. Vi parteciperei volentieri.
2) Le sculture (di cera) di Medardo Rosso2 vanno in rovina. L’allarme – devo avertelo detto – sarà dato dalla Signora Barr (moglie del Conserv. del Museo d’Arte Moderna di New-York) e che a Medardo sta per dedicare un libro. Tra le persone che furono interrogate, la Signora Barr, chiese notizie anche a me. Ma ci sono ancora vivi Soffici, che a Medardo fu legato più di tutti e che gli ha dedicato le prime critiche italiane e un libro,3 e Carrà. Le sculture si trovano qui al Museo d’arte moderna, e in una città lombarda di cui4 più non ricordo il nome (ma sarà facile trovarla)5 alla quale sono state lasciate, numerose, dal figlio.6 Lo studio dove stava a Parigi deve esistere ancora. Credo che la signora Barr rievocherà anche la Sua polemica con Rodin. Parla l’italiano, e se a New-York potesse essere interrogata sarebbe un bel colpo.7
Non dobbiamo dimenticare di essere nell’anno di grazia 1963, e che ci sono polemiche magari assurde: quelle del roman du regard,8 dei novissimi, delle modifiche che l’industria produce nel sentire e nel dire. Credo che il linguaggio si modifichi, e la piega dei contenuti, ma non in un modo così programmatico, grossolano e apparente come crede Vittorini, ecc.9 In ogni caso non si può non accorgersi10 della ricerca viva, anche se sbagliata.
Il nostro comitato è fatto in un modo così contraddittorio, e a volte mi domando che cosa ci stia io a fare.
Hai veduto sull’«Espresso» la nota sul poeta russo di passaggio?11 Avrebbe voluto vedermi. Purtroppo avevo in quei giorni altri impegni. Come vedi, il mondo non si ferma, non si può fermare, nemmeno in quanto è mondo12 della libertà d’espressione: mondo13 della poesia.
Mi dicono che quella prima puntata della Conversazione con me, sia andata bene.14 Ho sentito le mie letture. Ottime. Certo L’Affricano a Parigi15 è molto difficile a leggersi. Ma un attore l’avrebbe letto malissimo, per una semplice ragione, che è poesia profonda (difficile) e non ci avrebbe capito nulla. È durata ¾ d’ora e non era affatto lunga. (Il Machado ho dovuto subito chiudere, tanto era, per colpa dell’attore, insopportabile a sentirsi).
Un abbraccio dal Tuo
Ungaretti
Ti mando gl’indirizzi di
Georges Poulet
16 Langwattstrasse
Zollikerberg
(Svizzera) (Zürich)
Sandra Giannattasio
Via Anicio Gallo 194
(Piazza Cinecittà)
ROMA
Aspettano il compenso da un secolo. Ti sarei grato se gli ordini venissero dati perché fosse loro spedito senz’altri ritardi.
L’indirizzo di Sandra Giannattasio è cambiato: prenderne nota: è quello, ora, indicato sopra. Sono molte pagine, e non era una traduzione facile, ed è stata tre volte riveduta da me: quindi un compenso giusto e non troppo piccolo.
Espresso manoscritto con inchiostro verde su quattro fogli. Indirizzato a Roma.
1 Nel 1962 era uscito, presso la casa editrice Le Monnier, Altro Novecento.
2 di Medardo Rosso inserito nell’interlinea superiore.
3 che a Medardo [...] un libro è inserito nell’interlinea superiore e prosegue lungo il margine destro del foglio. La frase sostituisce specialmente cancellato.
4 di cui inserito nell’interlinea superiore al posto di che cancellato.
5 Dopo trovarlo era scritto il nome, cancellato e anticipato dopo ricordo nell’interlinea superiore; trovarlo corretto sopra trovarla.
6 Alla morte del padre nel 1928, Francesco, l’unico figlio di Medardo Rosso, raccoglie a Barzio, un paese vicino a Lecco, le sculture, i disegni, le fotografie, e ogni materiale ritrovato nei due studi dell’artista, quello parigino e quello milanese. Si impegna a favore della memoria e dell’arte del padre anche con una donazione di ventidue sculture alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Valle G...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. di Giuseppe Ungaretti
  3. L'allegria è il mio elemento
  4. Poeta della speranza. Ricordi in forma di frammenti di Leone Piccioni
  5. Introduzione «Cerco un paese innocente»
  6. Nota
  7. INSERTO FOTOGRAFICO
  8. Lettere del 1946
  9. Lettere del 1947
  10. Lettere del 1948
  11. Lettere del 1949
  12. Lettere del 1950
  13. Lettere del 1951
  14. Lettere del 1952
  15. Lettere del 1953
  16. Lettere del 1954
  17. Lettere del 1955
  18. Lettere del 1956
  19. Lettere del 1957
  20. Lettere del 1958
  21. Lettere del 1959
  22. Lettere del 1960
  23. Lettere del 1961
  24. Lettere del 1962
  25. Lettere del 1963
  26. Lettere del 1964
  27. Lettere del 1965
  28. Lettere del 1966
  29. Lettere del 1967
  30. Lettere del 1968
  31. Lettere del 1969
  32. Indice dei nomi
  33. Copyright