
- 392 pagine
- Italian
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eBook - ePub
Il martello dell'Eden
Informazioni su questo libro
In una splendida valle della California è insediata da anni una comune hippie. Quando quel territorio viene destinato alla costruzione di una centrale elettrica, Priest, capo spirituale del gruppo, decide di giocare pesante, pur di fermare il progetto. L'uomo è pronto, con l'aiuto di un potente vibratore sismico, a scatenare un cataclisma di incredibili proporzioni.
Toccherà a Judy Maddox, agente dell'FBI, tentare di far tornare la calma in una terra devastata.
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Informazioni
Parte seconda
SETTE GIORNI
8
Quel venerdì segnava la fine della peggiore settimana della sua carriera, e Judy Maddox stava tornando a casa.
Non riusciva a capire cosa avesse fatto per meritare quanto le era accaduto. Certo, aveva urlato contro il suo capo, ma lui si era mostrato ostile nei suoi confronti prima ancora che lei perdesse la calma, quindi doveva esserci un altro motivo. Il giorno precedente era andata a Sacramento con l’intenzione di offrire un’immagine efficiente e competente dell’Fbi e invece aveva finito col sembrare confusa e incapace. Si sentiva frustrata e depressa.
Dopo l’incontro con Al Honeymoon non era successo niente di buono. Aveva interpellato per telefono parecchi sismologi chiedendo loro se fossero a conoscenza di faglie sottoposte a valori particolarmente critici di tensione. E poi chi aveva accesso a quei dati, e se si trattava di persone in qualche modo riconducibili a gruppi terroristici.
Ma quei sismologi non le erano stati d’aiuto. La maggior parte dei professori universitari aveva studiato negli anni Sessanta e Settanta, quando l’Fbi aveva sul libro paga tutti i leccapiedi dei campus perché spiassero i movimenti di protesta. Era passato tanto tempo, ma non avevano dimenticato. Per loro l’Fbi era ancora il nemico. Judy capiva il loro stato d’animo, ma avrebbe voluto che non opponessero quella resistenza passiva nei confronti di agenti che lavoravano nell’interesse di tutti.
L’ultimatum del Martello dell’Eden scadeva quel giorno, e non c’era stato nessun terremoto. Judy si sentiva molto sollevata, anche se ciò dimostrava che aveva sbagliato a prendere la faccenda così sul serio. Forse la cosa sarebbe finita lì. Si consolò pensando che avrebbe passato un week-end di tutto relax. Il tempo era magnifico: caldo e soleggiato. Quella sera avrebbe preparato pollo fritto per Bo e aperto una bottiglia di vino. L’indomani doveva andare al supermercato, ma domenica poteva arrivare fino a Bodega Bay e starsene seduta sulla spiaggia a leggere un libro come le persone normali. Lunedì probabilmente le avrebbero assegnato un nuovo incarico. Forse avrebbe potuto ricominciare da capo.
Pensò di chiamare la sua amica Virginia per chiederle se voleva andare alla spiaggia con lei. Ginny era la sua più vecchia amica. Aveva la sua stessa età, era anche lei figlia di un poliziotto, e lavorava come direttore commerciale di una società di vigilanza. Ma poi Judy si rese conto che non era una compagnia femminile quella che desiderava. Sarebbe stato bello starsene sdraiati sulla spiaggia accanto a un uomo. Era passato un anno da quando lei e Don si erano lasciati: non era mai stata così a lungo senza un amante dai tempi dell’adolescenza. Al college si era data piuttosto da fare, forse persino troppo; quando lavorava alla Mutual American Insurance aveva avuto una relazione con il suo capo; poi aveva vissuto con Steve Dolen per sette anni ed era stata sul punto di sposarlo. Pensava spesso a Steve. Era bello, intelligente e gentile… troppo gentile, forse, perché alla fine lei aveva cominciato a considerarlo un debole. Forse voleva l’impossibile. Forse tutti gli uomini gentili e rispettosi erano in fondo dei deboli, mentre quelli forti, come Don Riley, finivano con lo scoparsi le segretarie.
Il cellulare dell’auto si mise a squillare. Non era necessario sollevare il ricevitore: dopo due squilli entrava automaticamente in funzione il viva voce. «Pronto?» disse. «Parla Judy Maddox.»
«Sono tuo padre.»
«Ciao, Bo. Vieni a casa per cena? Pensavo di fare…»
Lui la interruppe. «Accendi la radio, svelta» disse. «Sintonizzati su John Truth.»
Cristo! E ora cosa c’è? Accese la radio. Era sintonizzata su una stazione di musica rock. Pigiò un tasto programmato e trovò la stazione di San Francisco che trasmetteva il programma di John Truth in diretta. La sua voce nasale riempì l’abitacolo.
Parlava con il tono lento e solenne di quando voleva far capire che quello che stava per dire era di importanza tale da scuotere il mondo. «Il responsabile del Servizio sismologico dello Stato della California ha confermato che oggi c’è stato un terremoto… proprio il giorno annunciato dal Martello dell’Eden. È avvenuto alle due e venti del pomeriggio nella Owens Valley, secondo quanto è stato dichiarato dalla portavoce del Martello dell’Eden nella telefonata che abbiamo appena ricevuto a questa trasmissione.»
Mio Dio… l’hanno fatto!
Judy era elettrizzata. Dimenticò ogni frustrazione, e la depressione svanì. Si sentì di nuovo piena di vita.
«Tuttavia il Servizio sismologico ha negato che questo o qualsiasi altro terremoto possa essere stato causato da un gruppo terroristico» proseguì John Truth.
Era vero? Judy doveva scoprirlo. Cosa ne pensavano gli altri sismologi? Doveva assolutamente fare qualche telefonata. Poi sentì John Truth che diceva: «Tra un attimo ascolterete una registrazione della telefonata del Martello dell’Eden».
Li hanno registrati!
Quello poteva rivelarsi un errore decisivo da parte dei terroristi. Forse loro non lo sapevano, ma una voce registrata poteva fornire un’enorme quantità di informazioni, se sottoposta all’analisi di Simon Sparrow.
«Bene, cosa ne pensate?» proseguì John Truth. «Credete al Servizio sismologico? O siete convinti che stia solo cercando di tranquillizzare l’opinione pubblica? O siete un sismologo e volete farci sapere la vostra opinione di addetto ai lavori? O siete solo un cittadino preoccupato e pensate che le autorità dovrebbero essere preoccupate quanto voi? Chiamate John Truth Live a questo numero, ora, e diteci cosa ne pensate voi.»
Partì lo stacco pubblicitario di un grande negozio di mobili e Judy abbassò il volume. «Sei ancora lì, Bo?»
«Certo.»
«Sono stati loro, vero?»
«Così sembrerebbe.»
Judy si chiese se suo padre fosse davvero perplesso oppure se fosse solamente cauto. «Cosa ti suggerisce l’istinto?»
Lui le diede un’altra risposta ambigua. «Che questa gente è molto pericolosa.»
Judy si sforzò di calmare il proprio cuore che andava a mille, e mettere a fuoco la prossima mossa. «Sarà meglio che chiami Kincaid…»
«Per dirgli cosa?»
«La notizia… un momento.» Bo stava cercando di farle capire qualcosa. «Tu non pensi che dovrei chiamarlo.»
«Io penso che dovresti chiamare il tuo capo quando avrai da comunicargli qualcosa che non può apprendere dalla radio.»
«Hai ragione.» Passando in rassegna le possibilità, Judy cominciò a sentirsi più calma. «Credo che tornerò al lavoro» disse, e svoltò a destra.
«Okay. Io sarò a casa più o meno tra un’ora. Chiamami se vuoi che ti prepari la cena.»
Judy provò un improvviso moto di affetto nei suoi confronti. «Grazie, Bo. Sei un padre fantastico.»
Lui rise. «E tu sei una figlia fantastica. A più tardi.»
«A più tardi.» Judy premette il pulsante che chiudeva la comunicazione, quindi alzò il volume della radio.
Sentì una voce bassa e sensuale. «Qui è il Martello dell’Eden con un messaggio per il governatore Mike Robson.»
L’immagine che le venne in mente era quella di una donna matura con un seno prosperoso e un ampio sorriso, una persona gradevole ma eccentrica.
È questo il nemico?
Il tono di voce cambiò e la donna mormorò: «Merda, non mi aspettavo di parlare con un magnetofono».
Non è la mente che sta dietro all’azione. È troppo stupida. Prende di certo istruzioni da qualcun altro.
La donna assunse nuovamente il tono di voce formale e continuò. «Come promesso, oggi, a quattro settimane dal nostro ultimo messaggio, abbiamo provocato un terremoto. È avvenuto nella Owens Valley, poco dopo le due. Potete controllare.»
Un debole rumore di sottofondo le causò una breve interruzione.
Cos’era?
Simon lo scoprirà.
Un attimo dopo la donna proseguì. «Non riconosciamo l’autorità del governo degli Stati Uniti. Ora sapete che siamo in grado di mantenere quello che promettiamo. Fareste meglio a riflettere sulla nostra richiesta. Vogliamo che sia annunciato il blocco alla costruzione di nuove centrali elettriche in California. Avete sette giorni di tempo per pensarci.»
Sette giorni! L’ultima volta ci avevano dato quattro settimane.
«Dopo di che provocheremo un altro terremoto. Solo che questa volta non sarà nel deserto. Se ci costringerete, faremo gravi danni.»
Un’escalation della minaccia attentamente pianificata. Gesù, questa gente mi fa paura.
«Anche noi non lo vorremmo, ma non abbiamo scelta. Fate come diciamo e questo incubo finirà.»
John Truth prese la parola. «Ecco, questa era la voce del Martello dell’Eden, il gruppo che afferma di aver provocato il terremoto che oggi pomeriggio ha sconvolto la Owens Valley.»
Judy voleva quel nastro. Abbassò il volume della radio e compose il numero di casa di Raja. Era single, poteva sacrificare il suo venerdì sera.
Quando rispose, lei disse: «Ciao, sono Judy».
«Non posso, ho i biglietti per l’opera!» fu la risposta immediata.
Lei esitò un attimo, poi decise di stare al gioco. «Cosa danno?»
«Uhm… Le nozze di Macbeth.»
Judy represse una risata. «Di Ludwig Sebastian Wagner?»
«Esatto.»
«Non raccontare palle. Questa sera si lavora.»
«Merda!»
«Perché non ti sei inventato un complesso rock? Ci sarei cascata.»
«Continuo a dimenticare quanto sei vecchia.»
Judy scoppiò a ridere. Raja aveva ventisei anni, lei trentasei. «Lo prenderò come un complimento.»
«Cosa c’è da fare?» Non sembrava affatto riluttante.
Judy tornò seria. «Okay, ascolta bene. Questo pomeriggio c’è stato un terremoto nella zona orientale dello Stato e il Martello dell’Eden ne ha rivendicato la paternità.»
«Uau! Allora questa gente fa sul serio.» Sembrava più eccitato che spaventato. Era giovane ed entusiasta e non aveva ancora riflettuto sulle...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Il Martello dell’Eden
- Parte prima. QUATTRO SETTIMANE
- Parte seconda. SETTE GIORNI
- Parte terza. QUARANTOTTO ORE
- Ringraziamenti
- Copyright