Si vede che era destino
eBook - ePub

Si vede che era destino

  1. 324 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Si vede che era destino

Informazioni su questo libro

"Stamattina mi sono svegliato con un'idea folle, inattuabile. Fare una festa per il mio quarantesimo compleanno e invitare tutte le donne che ho avuto. Tutte. Ma proprio tutte."
Michele sta per compiere quarant'anni. è Ferragosto, fa caldo. Lui è rimasto in città perché deve consegnare un lavoro. È un lavoro importante, a cui tiene. Ma non riesce a concentrarsi, la distrazione è la più irresistibile delle tentazioni. Soprattutto da quando gli è venuta questa idea della festa. Folle, inattuabile. Ma se gli è venuta ci sarà un perché.
Allora si mette a fare un elenco, una lista. Fa un po' squallido, è vero, ma è necessario. Quella della prima cotta al mare, Linda di Città di Castello, quella della prima volta e basta, quella che gli ha spezzato il cuore, quella che sembrava quella giusta, tutti dicevano che era quella giusta... Michele si perde, ricorda, racconta. Un poco, forse senza volere, si vanta (è un uomo, gli scappa). Rachele, Melissa, Luce, Thea. E poi Sandra. Che da quanto ci pensa, da come gli ritorna sempre in mente, si capisce subito che ha qualcosa di diverso dalle altre.
L'idea gli sembra sempre meno folle, questa festa dopo tutto si potrebbe pure fare per davvero. Basta mettersi a cercarle, scoprire che fine hanno fatto, come sono diventate dopo tanti anni. Basta mettersi in gioco, ammettere che nella vita non tutto si riesce a pianificare, che certe volte è il destino che comanda.
Chi legge si diverte, si commuove, si emoziona. Entra dentro la testa di un uomo, entra dentro il suo cuore. E ci trova le sue paure, i suoi vizi, le sue debolezze, il suo modo di amare.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Si vede che era destino di Gioele Dix in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2011
Print ISBN
9788804591207
eBook ISBN
9788852017667

SENZA DATA

Si prega di riprovare più tardi.

È un bel guaio quando il protagonista di una storia sparisce di colpo senza dare più notizie di sé. Si trattasse di un giallo, il fatto potrebbe trovare una spiegazione e dare persino un impulso decisivo al racconto. Ma nel caso di questa vicenda, l’assenza improvvisa di Michele disorienta tutti, a partire dal narratore. Si crea un vuoto che pare difficile se non impossibile colmare. Forse bisognerebbe interrogarsi sul significato della latitanza e capire quanto a lungo si protrarrà, perché su una cosa non possono esserci dubbi: Michele ha scelto di allontanarsi. Ma proprio per questo decifrare le ragioni del suo gesto non porterebbe lontano, comunque non abbastanza per raggiungerlo e riassegnargli il ruolo che gli compete. Meglio rispettare per il momento la sua decisione e dedicarsi al resto, a tutto ciò che gli sta intorno. Il destino a cui tutti, ci piaccia o no, dobbiamo rassegnarci è che la vita va avanti comunque, con o senza la nostra presenza, vale per chiunque, anche per Michele. Toccherà dunque saltare qua e là, da una zona all’altra della città e non solo, volteggiare sopra varie parti d’Italia e del mondo, in volo low cost possibilmente. Ci sono infatti parecchie persone, donne in particolare, che si apprestano a fare il proprio ingresso concreto nella vicenda, dopo essere state per lungo tempo soltanto evocate nella mente del protagonista. Sarebbe imperdonabile lasciarsi sfuggire proprio adesso rivelazioni e sorprese, azioni, reazioni, passaggi e movimenti, l’intrigante viavai di destini che la storia sta per provocare. La curiosità è più che legittima.
Una breve nota, prima di decollare.
Nel giorno seguente a quello appena narrato, prima di eclissarsi in un luogo ignoto, Michele è stato preso da frenesia organizzativa, si è messo alla caccia di tutti i contatti, ha fatto telefonate, ricerche, incontri, come se sentisse l’urgenza di chiudere prima di poter cambiare idea. Alla sera si è messo al computer, ha scritto e riscritto il messaggio di invito per poi tornare alla prima versione, però ha fatto due piccole aggiunte di non poco conto: luogo e ora dell’appuntamento – “ore 20 a casa mia” decisione presa d’impulso, più una breve frase finale – “porta con te chi vuoi”accogliente e liberatoria. Ha inviato a tutte le donne della sua lista, così perlomeno è sembrato, una mail o un SMS, in qualche caso entrambe le cose e alla fine ha cerchiato sul foglio due nomi soltanto, per i quali evidentemente non aveva ancora trovato un recapito. Ha indossato pantaloncini e maglietta, le sue consunte scarpe da jogging, in mano il suo fedele cronometro, ed è andato a correre nella notte. Al ritorno ha fatto una doccia, ha preparato una borsa con discreta cura, ha chiuso casa, è salito in macchina ed è scomparso.
Ciao Cosima, il 15 settembre compio quarant’anni e ho deciso di fare una grande festa, sarei felice di rivederti con tutte le persone che hanno contato per me, se anche tu ci sarai sarà un’immensa gioia. Ore 20 a casa mia. Porta con te chi vuoi. A presto! Michele
“Chi è che ti scrive a quest’ora?”
“Niente, Ettore, dormi...”
“Ma non capisco perché lo tieni acceso anche di notte.”
“Ho dimenticato di spegnerlo.”
“Proprio stanotte, cazzo, domani opero presto...”
“Scusa, adesso l’ho spento.”
L’uomo si rigira nervosamente, cerca di riprendere il primo sonno, quello che più fa infuriare che venga interrotto. Cosima è immobile, trattiene il respiro come se con lo sforzo della sua apnea le fosse possibile ipnotizzare il marito. Passano quanti? Cinque, dieci, venti minuti? Ora Ettore russa, scampato pericolo, se non riposa per bene diventa una belva. Cosima si alza con movimenti lenti, non servirebbe perché Ettore ha il sonno di piombo, ma meglio evitare qualsiasi rischio. Ora è in salotto fra tenda e finestra, legge e rilegge l’SMS. In un bell’appartamento del centro c’è una donna sveglia che pensa. Pensa a un passato che le sembrava lontano, pensa a un presente che le sta stretto, pensa a quanto si sente diversa, meno incosciente, meno sfacciata. Pensa e si chiede: sono più io adesso o ero più io allora? La pendola metà Ottocento fa un tic tac sottile che non disturba il silenzio, ma scandisce il tempo che si consuma, niente di originale, è un orologio e fa il suo mestiere, ciò che è strano è essere lì e farci caso. Mezzanotte meno un quarto, che ora stupida per andare a dormire, anzi c’è di là chi già dorme da un pezzo e invece di qua c’è chi vorrebbe stare sveglia per ore, non stasera ma tutte le sere, per riprendere le abitudini sepolte, le chiacchiere, il vino, la musica. Il messaggio di Michele ha smosso le zolle in un terreno asciutto, forse ghiacciato, in fondo non è altro che l’invito a una festa, ma non sempre chi legge si accontenta del senso delle parole e interpreta, devia, ci aggiunge qualcosa dal proprio vocabolario. Cosima si sente vuota, deve essere l’energia che crede di aver perduto per strada, deve essere il figlio che non vuole proprio arrivare. Accetterà di andarci? E chi porterà con sé? Certamente domani sarà tutto più semplice, alla portata.
Grazie Michele ci sarò! C.
Quella C puntata è il vezzo irrinunciabile, non avrai altra C all’infuori di me. E ora la necessità del realismo: il messaggio non deve essere letto da Ettore. Cosima è convinta che lui, geloso fradicio, di Michele poi non ne parliamo nemmeno, le controlli il cellulare. Ma lei ne sa una più del diavolo. Invia il messaggio al suo telefono numero due, quello che tiene chiuso nel cassetto della scrivania nel suo studio pediatrico, e poi lo cancella. Sorride e ha un ultimo pensiero. Certo che il 15 settembre alle 20 porterò con me chi voglio. E può darsi che non voglia proprio nessuno.
Nello stesso momento in cui, minuto più minuto meno, il messaggio fluttuava nell’aria per giungere sul cellulare di Cosima svegliando il sospettoso e irascibile Ettore, un messaggio quasi identico tranne che per un Cara Thea iniziale si involava verso sud-est, presumibile destinazione Urbino. Ma per qualche misteriosa ragione attinente alle rotte del traffico telefonico raggiungeva una sorta di parcheggio incustodito, un non luogo imprevisto dalla geografia, l’astratta casella affollata di tutti i messaggi non recapitati. È ciò che accade quando un numero viene bollato come inesistente, definizione scorretta perché le cifre che lo compongono sono ancora vive e vegete, però si dice così. E se qualcuno in possesso di poteri paranormali riuscisse a penetrare in quel territorio immaginario vi troverebbe migliaia di parole sprecate per richieste inevase, appuntamenti mancati e inutili complimenti. Dunque è ragionevole pensare che ora l’affettuoso invito di Michele a Thea se ne stia a fianco del più intimo precedente messaggio “Thea! Come va la vita la carriera e il resto? Il 15 festa per il mio compleanno tu non puoi mancare! Right me back please! Michele” e che entrambi, consapevoli che non verranno mai letti, provino un indicibile senso di frustrazione.
I prodigi della comunicazione telematica permettono non solo di bruciare in un attimo spropositate distanze, ma persino di tornare indietro nel tempo, ossia al primo pomeriggio di quello stesso giorno, quando il sole è ancora alto, ma la temperatura esterna sembra obiettivamente più fresca di quanto percepito da Michele e dai milanesi. Nessun errore da parte del servizio meteo, è che a San Francisco si godono i benefici di una primavera perenne. La mano curata di una donna, unghie ben ricostruite e smalto di un lilla brillante, sfiora appena il display di un iPhone sul quale è apparso il segnale di un messaggio in arrivo proveniente da un numero sconosciuto. Pazienza, era nel conto, comunque sempre meglio sconosciuto che inesistente. “Cara Melissa...” è in italiano! Il pollice fa scorrere le parole verso l’alto per raggiungere la riga finale: “Michele”... Michele? Michele! La donna ora legge con calma ogni parola, ha solo qualche incertezza su “compio quarant’anni” e su “immensa gioia”, ma è questione di un attimo, è come con la bicicletta, caracolli alle prime pedalate e poi ti riprendi. Che fantastica idea! È terrificante! Oh, mio Dio! Una festa per i quaranta! È uno sballo totale! Reazione un po’ sopra le righe in effetti, anche se suonerebbe senz’altro meno enfatica ascoltata da un’americana nella sua lingua piuttosto che tradotta così pari pari. La stessa Melissa è sorpresa dal proprio entusiasmo e temendo che qualcuno abbia sentito i suoi strepiti solitari si alza dalla sua scrivania e va ad aprire la porta per controllare. Il corridoio della facoltà è deserto, per fortuna i corsi a quell’ora si tengono altrove. Che sensazione proverebbe Michele nel ritrovarla in un ambiente così tanto simile a quello in cui si consumò il loro primo incontro. Ora Melissa è una docente, stimata e temuta, durante le sue lezioni di diritto societario non vola una mosca, del resto negli Stati Uniti su queste cose si fa veramente sul serio. Eppure, se lui potesse vederla com’è adesso, appena ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Si vede che era destino
  3. Tutte. Ma proprio tutte.
  4. Ma quante sono?
  5. Le sto contando.
  6. Per una festa impossibile.
  7. Molte meno di diecimila, ovviamente.
  8. Sandra.
  9. Ragazzina dell’Oregon.
  10. Superstar 90.
  11. Luce.
  12. I consiglieri e i filibustieri.
  13. La fine e l’inizio.
  14. È quel che è.
  15. Omissioni.
  16. Una striscia di pensieri e ricordi sdraiato al sole di agosto isolato dall’iPod in mezzo a un mare di bambini che giocano e urlano.
  17. Un’altra striscia di pensieri e ricordi per non addormentarsi alla guida sull’autostrada deserta durante il viaggio di ritorno.
  18. Thea.
  19. Memoria dolce e memoria aspra.
  20. Una vale l’altra.
  21. Non sarà un’avventura.
  22. La tegola.
  23. Si prega di riprovare più tardi.
  24. La crisi e la premonizione.
  25. Effetti collaterali.
  26. I cinque sensi.
  27. Una donna forte chi la troverà?
  28. Senza nulla a pretendere.
  29. Si vede che era destino.
  30. Dello stesso autore
  31. Colophon