Chi semina virtù fama raccoglie.
LEONARDO DA VINCI
In questo capitolo analizzeremo alcune firme di personaggi che hanno segnato la storia nei loro settori di competenza.
Abbiamo suddiviso le personalità in categorie per cogliere meglio il diverso modo di svolgere la loro «funzione sociale» in compiti importanti in cui hanno lasciato una traccia, tanto da arrivare a essere oggi studiati attraverso la loro segnatura. Gli stessi campi d’interessi che dovrebbero accomunarli, in effetti, ne differenziano il comportamento, sia pubblico sia privato, e l’impronta che essi hanno dato alla loro professione: un tocco puramente personale.
Iniziamo con un omaggio al fondatore della grafologia in Italia, Padre Girolamo Moretti.
GIROLAMO MORETTI, CAPOSCUOLA DELLA GRAFOLOGIA ITALIANA
Le iniziali delle lettere, né piccole né grandi, rendono evidente una logica duttile a servizio della consequenzialità e della linearità, priva tuttavia di rigidità o di sentimenti di superiorità. La pressione ben distribuita registra vitalità energetica che gli permette di affrontare una buona mole di lavoro gestita con profondità, riservatezza e tenacia.
La firma simile al testo, con lettere tutte attaccate, che si solleva regolarmente dal rigo di base e che non presenta ricci, arzigogoli o abbellimenti, esprime tutta la sua essenzialità, fatta di modi anche aspri, ma sempre alla ricerca della chiarezza e della verità scientifica in quella che egli orgogliosamente definiva «scienza grafologica».
AUGUSTO VELS, CAPOSCUOLA DELLA GRAFOLOGIA SPAGNOLA
Pur nella semplicità e armonia del gesto, la firma evidenzia buone capacità di concatenazione del pensiero, espresso con logica e coerenza, ma anche con la percezione e la consapevolezza del proprio valore nello studio della materia prediletta, portato avanti con determinazione e fermezza (vedi rigidità del gesto).
JULES CREPIÉUX JAMIN, CAPOSCUOLA DELLA GRAFOLOGIA FRANCESE
La regolarità dell’inclinazione e le forme piccole sia nella grafia sia nella firma evidenziano una mente intuitiva suffragata dalla duttilità che gli permise di portare avanti il proprio pensiero con ordine e metodo, in modo da lasciare poco spazio alla critica. Egli fu attento a cogliere con una visione pronta e prospettica i segnali dei tempi applicandoli alla scienza grafologica.
Personaggi storici
MOHANDAS KARAMCHAND GANDHI
I legamenti anticonformisti della “d”, il ritmo nello scrivere la firma e la “i” finale a uncino indicano un pensiero creativo, innovativo e lungimirante, ma anche circospetto e diplomatico, che gli permise di portare avanti i propri ideali con tenacia, fermezza e deliberazione, ma sempre con un occhio riguardevole ai bisogni dell’umano che venne da lui espresso con la sensibilità che gli appartiene per natura (fluidità e raffinatezza nelle forme).
La firma contenuta come spazio evidenzia la capacità d’interiorizzazione e di concentrazione, che arricchisce non solo il pensiero, ma anche l’intero vissuto.
ROBERT KENNEDY
Le iniziali grandi del nome e del cognome spingono il soggetto a non soffermarsi nella quotidianità del vivere, ma ad ambire a essere socialmente attivo e impegnato.
La piccola dimensione delle lettere minori segnala profondità e creatività di pensiero che gli permisero di gestire bene sia la spinta collettiva sia la capacità di contenere l’Io senza sfociare in forme di egocentrismo soggettivo.
Si nota in lui uno spirito sacrificale e la consapevolezza di una missione a cui egli non avrebbe rinunciato a qualsiasi costo (vedi croce nel paraffo finale).
BENITO MUSSOLINI
La firma di Mussolini, accurata, lapidaria, con tratto pressorio forte e legamenti originali, denota una personalità complessa. Da un lato il senso della collettività che lo spinse a sfondare, incidere e lasciare il segno nella storia, dall’altro la scarsa capacità critica (orizzontalmente trattenuta) che non gli permise un’equa valutazione delle situazioni. L’acutezza e la poca leggibilità evidenziano un soggetto preda delle proprie emozioni e di conseguenza poco obiettivo e influenzabile.
Il forte gesto pressorio, indice di buona energia e vitalità, gli conferì volontà di potenza e la lettera iniziale così grande evoca ipertrofia di un Io virtuale dando luogo a sentimenti di onnipotenza.
Notevoli il senso estetico e il gusto del bello a favore dello sfoggio della propria immagine.
NAPOLEONE
La paraffa che sottolinea il nome mette in mostra la grande considerazione che il soggetto ha di sé. Nel caso del Bonaparte la sottolineatura, parte da destra, piega a sinistra per poi proiettarsi con un deciso slancio verso destra a significare la capacità di utilizzare la propria potenza per un’affermazione risoluta all’esterno. L’energia vitale rafforza in lui il sentimento di superiorità. Oltre che diventare un potente condottiero, egli avrebbe potuto riuscire bene anche in giurisprudenza, avvantaggiato da una logica espressiva e impositiva e dalla capacità di sfidare e sostenere con sagacia l’oppositore.
Donne di successo
MARIA CALLAS
La firma uguale al testo mette in luce la sintonia tra ciò che rappresenta il valore individuale e ciò che invece riguarda il collettivo. Tale connubio indica la consapevolezza nell’ambire a voler essere un valore ed esprimerlo con tutta se stessa, desiderando anche sfondare nel sociale (firma ascendente).
L’angolosità, la fluidità e la pendenza verso destra denotano il conflitto temperamentale del suo vissuto, emotivamente poco pacificato tra due desideri: successo e bisogno di corresponsione affettiva.
TOTI DAL MONTE
Temperamento energico, volitivo e soggettivo, tinto di aggressività, come stimolo all’autoaffermazione, evidenziato dall’energia vitale che si riscontra nella notevole forza posta sul foglio e nel taglio della lettera “t” così prolungato.
L’intelligenza è concreta, il pensiero vivace, il comportamento deciso e forte specie nel confrontarsi con l’altro dove lascia poco spa...