Pattini d'argento
eBook - ePub

Pattini d'argento

  1. 416 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Informazioni su questo libro

Un grande classico riccamente illustrato a colori.
Nell'Olanda di metà Ottocento Hans e sua sorella Gretel sono pattinatori eccezionali: volano sulle piste ghiacciate, anche sotto la luce amica della luna, come se ai piedi avessero ali e non i pattini di legno che si sono costruiti da soli. Quello che appesantisce il loro cuore è la preoccupazione per la madre, che porta avanti la famiglia tra grandi difficoltà da quando suo marito, dieci anni prima, ha perso la memoria in un grave incidente su una diga. Ma la generosità, il coraggio e la tenacia possono ottenere quello che il denaro non può comprare, e i pattini d'argento saranno solo uno dei premi da contendere. Vittorie ben più grandi aspettano i piccoli fratelli Brinker, in gara con i loro pattini contro un destino solo apparentemente indomabile e stabilito.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Pattini d'argento di Mary Mapes Dodge, Sara Marcolini in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
Print ISBN
9788804602705
eBook ISBN
9788852021992

Image

Un luminoso mattino di dicembre, molti anni or sono, in un paesino dell’Olanda chiamato Broek, due ragazzini vestiti con abiti troppo leggeri se ne stavano inginocchiati sull’argine di un canale ghiacciato.
Il sole tardava a mostrarsi, eppure il lembo di cielo apertosi tra le nuvole grigie all’orizzonte risplendeva di un bagliore rosso dorato che annunciava il nuovo giorno. A quell’ora la maggior parte dei bravi olandesi stava dormendo nel calduccio del letto; persino mynheer1 Von Stoppelnoze, quel vecchio rispettabile, riposava ancora in santa pace.
Solo di tanto in tanto qualche contadina, con un cesto ricolmo in equilibrio sulla testa, scivolava sulla superficie vitrea sfiorandola appena con piedi leggeri, o qualche giovanotto robusto, diretto al lavoro in città, gettava uno sguardo benevolo sui due ragazzi tremanti dal freddo.
Nel frattempo i due, fratello e sorella, armeggiavano con le loro scarpe tra sbuffi e strattoni. Pareva fossero intenti a fissarsi qualcosa ai piedi, strani arnesi simili a pattini, ma che di certo non lo erano: si trattava di rozzi pezzi di legno affilati e lisciati sul bordo inferiore, con dei fori entro i quali passavano stringhe di cuoio grezzo.
Era stato Hans, il ragazzo, a costruirli. La madre era una povera contadina, così povera da non potersi permettere nemmeno di pensare di comprare dei pattini veri per i suoi figlioli. Eppure, per quanto rozzi, quegli arnesi avevano donato ai due fratelli molte ore felici sul ghiaccio, tanto che non provavano invidia per chi possedeva pattini d’acciaio, mentre con dita violacee per il freddo e un’espressione seria si stringevano le cinghie alle caviglie.
Il ragazzo fu pronto in un attimo, scattò in piedi e con un ampio gesto d’incoraggiamento e un richiamo distratto incitò la sorella mentre già scivolava con destrezza sul canale. — Vieni, Gretel!
— Uffa, Hans! — piagnucolò lei in risposta. — Questo piede mi fa ancora male. Ieri mi sono fatta un taglio con la cinghia e adesso non riesco a legarla sullo stesso punto.
— Allora legala più in alto — ribatté il ragazzo senza nemmeno voltarsi a guardarla, intento com’era a eseguire una magnifica giravolta sul ghiaccio.
— Come faccio? È troppo corta!
Fischiettando il motivo di una canzoncina olandese sulla natura lagnosa delle ragazze, Hans si lanciò in soccorso della sorella.
— Che sciocca a metterti quelle scarpe vecchie, Gretel! Non ne hai un paio di nuove e resistenti in cuoio? A questo punto potevi anche metterti gli zoccoli, persino quelli sarebbero andati meglio.
— Ma come! Papà ha buttato le mie bellissime scarpe nuove nel fuoco, non te lo ricordi già più? Quando me ne sono accorta, ormai erano tutte accartocciate tra le fiamme. Con queste vecchie riesco ancora a pattinare, ma non con gli zoccoli. Mi raccomando, fai piano…
Continuando a canticchiare tra sé, Hans si era sfilato dalla tasca una cordicella e, inginocchiatosi di fronte alla sorella, cercò di fissarle il pattino al piede con tutta la forza di cui era capace.
— Ahi! Ahi! — gridò Gretel per il dolore.
Con uno strattone Hans slegò la cordicella e avrebbe voluto gettarla via in preda a uno scatto di nervi, se non avesse scorto una lacrima rotolare silenziosa sulle guance della sorella.
— Non preoccuparti, sistemo tutto io — mormorò con improvvisa tenerezza. — Però dobbiamo sbrigarci. Tra poco la mamma avrà bisogno di noi.
A quel punto si guardò intorno, scrutando prima il terreno, poi i rami spogli dei salici e infine il cielo, ora sfolgorante di striature azzurre, rosse e dorate.
Non trovando ciò di cui aveva bisogno, all’improvviso gli si illuminò il viso quando, con l’aria di chi sa il fatto suo, si levò il berretto, ne tolse la fodera ormai sdrucita e la ripiegò facendone un morbido cuscinetto che sistemò sopra la scarpa logora di Gretel.
— Ecco fatto! — esclamò trionfante, allacciando la cinghia con tutta la rapidità che gli permettevano le dita ormai intirizzite. — Ce la fai se stringo un po’?
Gretel arricciò le labbra come per prepararsi a sopportare il dolore, ma non le sfuggì nemmeno un gemito.
Pochi istanti dopo i due ridevano allegri, mentre mano nella mano sfrecciavano lungo il canale senza il minimo timore che la superficie potesse cedere sotto i loro piedi, perché in Olanda un fatto simile accade assai di rado d’inverno. Il ghiaccio si forma sul filo dell’acqua in un modo del tutto particolare, e invece di farsi sottile e instabile nelle giornate leggermente più tiepide, pare guadagnare sempre più forza e resistenza, mentre risponde ai raggi del sole con un luccichio sfavillante, quasi in un gesto di sfida.
All’improvviso ci fu uno scricchiolio sotto i piedi di Hans, che rallentò la corsa, terminando ogni scivolata con uno scatto brusco e goffo, fino a quando non stramazzò sul ghiaccio con le gambe all’aria.
— Ah! Ah! Che bel ruzzolone! — sghignazzò Gretel. Tuttavia, pur continuando a ridere, si precipitò in aiuto del fratello. — Ti sei fatto male, Hans? Oh, stai ridendo anche tu! Bene, allora adesso prova a prendermi! — Senza esitare, la ragazzina sfrecciò via. Ormai non tremava più per il freddo, aveva anzi le guance accese e un bagliore divertito negli occhi.
Hans scattò in piedi e subito si lanciò all’inseguimento, ma di certo non sarebbe riuscito a raggiungerla, se dopo qualche istante anche i pattini di lei non avessero cominciato a scricchiolare. A quel punto Gretel, sapendo che in certe circostanze la prudenza vale più della destrezza, si voltò di scatto e con una dolce scivolata si abbandonò tra le braccia del fratello.
Image
— Ah, ti ho presa! — gridò Hans.
— Eh, no! Sono io che ho preso te! — ribatté lei mentre cercava di liberarsi.
Fu in quel momento che risuonò una voce secca e impaziente: — Hans! Gretel!
— È la mamma — disse Hans, di colpo serio.
Ora il fulgore dorato del sole inondava il canale, sempre più affollato di pattinatori. L’aria fresca del mattino era così piacevole che rendeva difficile ubbidire al richiamo della mamma, tuttavia Gretel e Hans erano ragazzi disciplinati e coscienziosi, perciò, senza cedere alla tentazione di trattenersi ancora solo per qualche minuto, si tolsero i pattini e s’incamminarono verso casa con passo lento e pesante. Hans, con folti capelli biondi e spalle larghe e squadrate, era molto più alto della sorella. Aveva quindici anni, mentre Gretel soltanto dodici. Era un ragazzo robusto dall’aria affabile; nel suo sguardo sincero e sull’ampia fronte pareva esserci scritto “qui regna la bontà”, proprio come recita il motto inciso sopra la porta di certe zomerhuis, le case estive olandesi. Gretel, invece, aveva una corporatura agile e scattante, e negli occhi azzurri le danzava un bagliore di gaiezza che non si spegneva mai. Appena qualcuno la guardava, un timido rossore affiorava sulle sue guance, che prendevano il colore cangiante dei fiori di ciliegio, rosa e bianchi, mossi dal vento.
Una volta superata una curva del canale, si trovarono davanti la casa dei genitori. La sagoma alta della madre, con la larga sottana, il corpetto e la cuffia aderente alle tempie, si stagliava nel vano della porta sbilenca, come una foto in una cornice.
Se la casa fosse stata lontana un miglio, sarebbe sembrata comunque vicina, perché in quella terra così piatta ogni oggetto risalta con estrema nitidezza ovunque si trovi: le galline nel campo vicino, come gli enormi mulini a vento in lontananza, mostrano sempre contorni chiari e netti. A dire il vero, se non fosse per le dighe e gli alti argini dei canali, l’Olanda si presenterebbe come un’immensa distesa senza nemmeno una collina o una montagnola a catturare lo sguardo.
E nessuno meglio della signora Brinker e dei due ragazzi affannati che ora accorrevano al suo richiamo aveva motivo di conoscere la natura di quelle dighe… Ma prima di raccontarvi perché, vi invito a partire con me per un viaggio con la fantasia in quel paese lontano, dove potrete vedere – forse per la prima volta – le cose davvero strane e curiose che Hans e Gretel avevano sotto gli occhi ogni giorno.
1 Signore

Image

L’Olanda è forse il paese più bizzarro sulla faccia della terra.
Si dovrebbe chiamare Stranolandia o Contrariolandia, dato che in quasi tutto è diversa dagli altri paesi del mondo. Tanto per cominciare, gran parte del territorio si trova sotto il livello del mare. Per contenere l’oceano è stato necessario costruire dighe e alti argini, con un enorme dispendio di fatica e denaro. In certi punti della costa il mare preme con tutta la sua forza contro la terra, e il povero paese riesce a malapena a resistere alla pressione dell’acqua. Talvolta le dighe cedono o si crea una falla, e tanto basta per provocare conseguenze disastrose. Queste dighe sono davvero molto alte e così larghe che in cima ad alcune non solo ci sono edifici e alberi, ma corrono persino vere e proprie strade, dalle quali i cavalli possono abbassare lo sguardo sulle case della pianura. Spesso le chiglie delle navi superano in altezza i tetti di queste case, così la cicogna che imbocca i piccoli sul comignolo si illude che siano al sicuro, quando in realtà la rana che gracida nel canneto è molto più vicina di lei alle stelle. Gli insetti d’acqua sfrecciano avanti e indietro sulle paludi più in alto delle rondini che nidificano sui tetti, e anche i salici sembrano chinare il capo per la vergogna, non riuscendo ad arrivare in alto quanto i giunchi vicini.
Una rete di fossati, canali, stagni, fiumi e laghi si snoda lungo l’intero paese, formando un groviglio di acque scintillanti che raccolgono quasi tutto il traffico e guardano sprezzanti i docili campi oltre gli argini. Viene proprio da chiedersi se la vera Olanda sia sull’acqua o sulla terra. La stessa vegetazione, che dovrebbe essere confinata lungo le rive, si è impadronita anche dei laghetti e degli stagni, perciò tutto il territorio pare una specie di grossa spugna fradicia o, come la definì il poeta inglese Butler,
Un paese ormeggiato all’ancora,
dove si vive sempre a bordo…
Sulle chiatte che solcano i canali, la gente nasce, vive, muore, e a volte coltiva pure giardini. I casali dei contadini, con tetti che assomigliano a enormi cappelli flosci calati sugli occhi, si reggono su gambe di legno e sembrano voler dire con aria spavalda: “Per quanto ci riguarda, siamo pronti a tutto pur di restare all’asciutto!” Persino i cavalli portano larghi supporti sotto gli zoccoli per non sprofondare nel pantano. In poche parole, a guardare il paesaggio pare di essere nel paradiso delle anatre! In effetti è un posto meraviglioso in estate per i ragazzini che amano girare a piedi scalzi. Che gioia sguazzare nell’acqua! Che viaggi fantastici sui battelli in miniatura! Per non parlare delle gite in barca, delle gare di pesca tra amici e delle nuotate! Provate soltanto a immaginare una catena di pozzanghere collegate tra loro dove per tutta la giornata si possono far navigare barchette di legno in ogni direzione! Ma adesso basta, altrimenti da un momento all’altro vi vedrò precipitarvi in massa allo Zuider Zee.
A prima vista le città olandesi sembrano un’intricata giungla di case, ponti, chiese e navi, da cui germogliano pennoni, guglie e fronde. A volte le imbarcazioni sono attraccate all’uscio di casa, come fossero cavalli, e vengono caricate dalle finestre. Le madri gridano ai figli di non dondolarsi sul cancello del giardino perché potrebbero cadere nel canale e annegare!
Le vie d’acqua sono più numerose di quelle su terra o su rotaia, e pigri fossati verdi circondano campi da gioco, giardini e polder1 a mo’ di recinto. Talvolta si scorgono anche siepi ben curate e rigogliose a delimitare le proprietà, ma di rado steccati di legno. Per quanto riguarda invece l’utilizzo di muretti in sasso, gli olandesi alzerebbero le mani al cielo per lo stupore al solo pensiero. Perché qui non si trovano pietre, tranne i cumuli di grossi macigni portati da altri paesi per rinforzare e proteggere la costa. Tutti i ciottoli, se mai ce ne sono stati, sembrano svaniti nel nulla, o forse sono semplicemente rimasti imprigionati nel selciato. I ragazzi, anche i più forti e scaltri, passano dal grembiulino di scuola alla barba della maturità senza aver mai provato il piacere di raccogliere un sasso per farlo rimbalzare sull’acqua o scacciare un coniglio.
Canali grandi e piccoli s’intersecano lungo il territorio in ogni direzione: dall’ampio Canale del Nord, una vera meraviglia del mondo, a quelli che un ragazzino può superare con un salto. Vi navigano in lungo e in largo i trekschuiten2, battelli colmi di passeggeri, e chiatte che in olandese prendono il nome di pakschuyten usate per il trasporto di merci e combustibili. Invece di ampie distese erbose, la campagna straripa di canali verdeggianti che si snodano da un campo a un fienile e da un fienile a un orto. Le fattorie, chiamate qui polder, si stendono appunto sul letto di grandi laghi prosciugati. Nonostante gran parte delle stradine di campagna siano pavimentate a mattoni, le vie d’acqua sono senza dubbio quelle più trafficate, eppure sia su acqua che su terra si dà sfoggio di mezzi di trasporto che hanno dell’incredibile, come per esempio le barche da città, con la poppa rotonda, la prora dorata e le fiancate dipinte a colori sgargianti, o il tipico carretto olandese, con un piccolo timone ricurvo alquanto buffo.
“Una cosa è certa: gli abitanti non soffriranno mai la sete!” potrebbe affermare chi è ottimista. E invece no! Stranolandia n...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Pattini d'argento
  3. 1. Hans e Gretel
  4. 2. L’Olanda
  5. 3. I pattini d’argento
  6. 4. Hans e Gretel trovano un’amica
  7. 5. Ombre nella casa
  8. 6. Raggi di sole
  9. 7. Hans fa di testa sua
  10. 8. Presentazione di Jacob Poot e di suo cugino
  11. 9. La festa di san Nicola
  12. 10. Ciò che i ragazzi videro e fecero ad Amsterdam
  13. 11. Grandi manie e piccole stranezze
  14. 12. Sulla strada per Haarlem
  15. 13. Una catastrofe
  16. 14. Hans
  17. 15. Case
  18. 16. Haarlem, i ragazzi sentono voci
  19. 17. L’uomo con quattro teste
  20. 18. Amici nel bisogno
  21. 19. Sul canale
  22. 20. Jacob Poot cambia il piano
  23. 21. L’oste Kleef e il suo menu
  24. 22. Pericolo al Leone Rosso
  25. 23. Davanti alla Corte
  26. 24. Le città assediate
  27. 25. Leida
  28. 26. Il bosco e il palazzo
  29. 27. Il principe mercante e la sorella principessa
  30. 28. In visita all’Aja
  31. 29. Una giornata di riposo
  32. 30. Verso casa
  33. 31. Ragazzi e ragazze
  34. 32. La crisi
  35. 33. Gretel e Hilda
  36. 34. Il risveglio
  37. 35. Ossa e malelingue
  38. 36. Un nuovo allarme
  39. 37. Il ritorno del padre
  40. 38. Mille gulden
  41. 39. Sguardi
  42. 40. In cerca di lavoro
  43. 41. La fatina buona
  44. 42. Il mistero dell’orologio
  45. 43. Una scoperta
  46. 44. La gara
  47. 45. Una casa piena di gioia
  48. 46. La misteriosa scomparsa di Thomas Higgs
  49. 47. Grande felicità
  50. 48. Conclusione
  51. Copyright